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Debutto vincente col pubblico al Maradona : tra emozioni e caos

Dopo circa un anno e mezzo di pandemia si torna allo Stadio, tra emozione e “rota” per chi è abituato a seguire il Napoli nel tempio di Fuorigrotta.

Nel frattempo il trapasso dal San Paolo al Maradona, cambio di nomenclatura, atto dovuto per la prematura e drammatica scomparsa del 10 e dell’uomo più amato di sempre qua a Napoli, in Argentina e non solo.

Un debutto col popolo napoletano sugli spalti, per fortuna vincente, ma non senza sofferenza. Quella non manca mai e ieri non c’è stata eccezione.

Si bramava questo ritorno, non si vedeva l’ora di riassaporare l’atmosfera dello Stadio, un ritorno a una parvenza di normalità e uno sfogo naturale dopo le frustrazioni delle limitazioni di una situazione surreale e inimmaginabile per chiunque.

I riti che ritornano, l’attesa della vigilia, la birra con gli amici al Gazebo, il tifo sugli spalti, la pizza post partita. Lo abbiamo sognato per un interminabile anno e mezzo.

Ma la pandemia esiste ancora, i contagi della quarta ondata, seppur limitata dai vaccini, i ricoveri, i decessi.

Tutto andava organizzato nei dettagli : capienza al 50%, green pass, misura della temperatura, ingressi scaglionati, distanze precauzionali.

Almeno sulla carta.

Purtroppo le cose non sono andate così. Soprattutto per i settori più affollati, Distinti e Curve.

Sui ticket erano riportati gli orari di ingresso, : 120 minuti prima, 60 minuti prima, 30 minuti prima, per cercare di scaglionare gli ingressi senza calca e assembramenti.

Molte le falle e le lacune.

In primis l’apertura limitata dei varchi : nei distinti 3 lunghe (chilometriche) file che confluivano in un unico ingresso e 2 tornelli.

Come mai?  Nessuno ad ora ha dato spiegazioni.

Normalmente i varchi sono tanti e di file non se ne vedevano da anni. Come è possibile che file e assembramenti siano tornati proprio nel momento meno opportuno?

I varchi aperti dovevano essere aumentati, invece drasticamente ridotti a 1 solo, sui tanti disponibili solitamente.

Sul mio ticket (settore distinti) c’era scritto varco 14 (quello da cui solitamente entro in 2 minuti a qualsiasi ora) e ingresso 30 minuti prima.

Conoscendo i miei polli arrivo allo Stadio alle 18,30 per monitorare la situazione.

Con immenso stupore trovo il varco 14 (lunico dal lato curva B) chiuso, faccio il giro (lungo,) per andare al successivo il 15 (da Piazzale Tecchio) e comincio a vedere file di chilometri (tutte conluenti in unico varco), accorgendomi che è l’unico varco aperto. Anche i successivi ermeticamente chiusi.

Le file si erano create perchè gli addetti avevano difficoltà a controllare (lettura), a loro dire, i Green pass cartacei, oltre alla temperatura, biglietti, documenti etc…in pratica per entrare ci voleva una 24 ore per portare l’occorrente.

Situazione pronosticabile e che avrebbe dovuto indurre l’organizzazione ad aprire varchi in più, non a ridurli ad un unico accesso. Situazione deprecabile, illogica e quasi criminale.

Si creava un muro umano, un assembramento da far impallidire, da far vedere al ligio Presidente De Luca, terrorizzato a suo dire , da Movida e assembramenti.

Gente ovviamente spazientita per la fila e impaurita per la possibilità di contagio, nonostante green pass e mascherine.

La fila già presente alle 18,30 aumenta a dismisura, anzi diventa una calca che è un’offesa ai morti di Covid, di una pericolosità estrema.

La gente si spazientisce, comincia a inveire per la paura e per l’imminente inizio del match.

Siamo molto lontani dal varco di accesso, il tempo scorre, dopo oltre un’ora di assembramento insopportabile, mancano 20 minuti e non si vede la luce.

Allora la decisione, via i controlli, si velocizza : niente Green Pass, niente temperatura, si entra indiscrimnatamente, addirittura senza mostrare il biglietto di ingresso e senza introdurlo ai tornelli, che vengono disattivati.

Entro alle 20,42, qualcuno più indietro a gara già iniziata da 10-15 minuti.

Insomma organizzazione pessima e altamente pericolosa, si rischiava meno al 100% di capienza con le normali procedure di ingresso, che a questo punto si auspicano.

Se il Covid non lo abbiamo contratto ieri, difficilmente lo prenderemo.

 
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2 Comments  comments 

2 Responses

  1. Stefano

    La insopportabile approssimazione e le condizioni dello stadio 3 anni fa mi hanno COSTRETTO a non rinnovare, con mio figlio, il mio ventennale abbonamento in Tribuna Nisida sett. C fila 20… leggo cosa accade ancora oggi è non mi pento della scelta, nonostante vedere la partita con streaming di basso livello sia una tortura. Buona fortuna

    • Gianluca Torre Gianluca Torre

      vero, anche se in Nisida c’era meno affluenza e caos, volevo portare mio nipote, credendo fosse più tranquillo, bene ho fatto a non portarlo

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