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Ancelotti e il Napoli stendono Klopp e il Liverpool : 1-0 al San Paolo

Avevo intitolato l’articolo di presentazione della gara “Un mercoledì da leoni”, sperando nella partita perfetta e di vedere il Napoli migliore della stagione.

Quasi come un sogno si è avverato tutto, grazie ad Ancelotti, fine stratega e immenso allenatore, che ha azzeccato tutte le mosse, e ai ragazzi, che non solo hanno seguito a menadito i dettami tattici del Mister, ma hanno interpretato la gara con attenzione, determinazione, “garra”, cuore e intelligenza calcistica.

Una padronanza della situazione da grande squadra, che ha trovato il gol a un minuto dal termine, come giusto premio ad una gara che ha rasentato la perfezione, la ciliegina sulla torta di una prestazione eccezionale.

Il Liverpool delle meraviglie, finalista di Champions, del tridente terribile, che aveva iniziato a mille la stagione, ridimensionato solo dal Chelsea del Comandante, che gli ha tolto molte energie nelle 2 gare che hanno preceduto quella del San Paolo e, forse, anche qualche convinzione.

8 vittorie su 8 nelle prime della stagione , a cui sono seguite 2 sconfitte nelle Coppe (ieri e la settimana scorsa) e  il primo pari in Premier, 3 gare senza vittoria e con 2 sconfitte significative.

Memori della “manita” presa in amichevole quest’estate, tutti temevamo l’armata di Klopp, sperando di non subire troppo, soprattutto evitando imbarcate, invece il Napoli ha sfoderato una super prestazione, con Ancelotti che ha imbrigliato i Reds, finendo per renderli una squadra normale, quasi asfittica e improduttiva, non consentendole di effettuare nemmeno un tiro nello specchio di un ottimo Ospina, bravissimo nelle uscite.

Il Napoli, grazie a questa vittoria (che aumenta qualche rimpianto per i punti lasciati per strada a Belgrado), è addirittura al “provvisorio” comando del “Girone della morte” e chissà che non finisca come 8 anni fa con Mazzarri, quando riuscimmo a compiere un’impresa titanica, eliminando City e Villareal e riuscendo a qualificarci agli ottavi di finale contro il Chelsea.

Il sogno continua e non poniamo limiti alla fantasia. Infondo credere nei miracoli è il succo e la linfa del tifo.

Gol di Insigne all’89°.

Non arriva prima per tanta sfortuna, ma va apprezzato ancor di più, non solo per la gioia del vantaggio, ma soprattuto perchè giunge nel momento opportuno, nell’”ammazza-partita”, lo fai e non dai più la possibilità all’avversario di reagire.

Gol costruito e inventato dal tridente che tante gioie ci ha regalato negli ultimi 3 anni, i 3 piccoletti, che hanno intesa collaudata e perfetta, con consapevolezza e qualità superiore, scambiano tra loro e finalizzano con la convinzione di poter incidere e portare a casa la vittoria.

Spettacolare il tocco di Dries per Josè, che libera lo spagnolo sull’esterno, abile e chirurgico nel trovare Insigne sul secondo palo con un cross perfetto rasoterra e finalizzazione ormai da bomber di Insigne, che ha infilato in “estirada”, mostrando di essersi calato alla perfezione nei panni dell’attaccante, posizione in cui risparmia tante energie (non dovendo sfiancarsi in rincorse difendive sul terzino avversario) e ne acquista in lucidità sotto porta.

Mai inzio di stagione più prolifico per Lorenzo, che da uomo assist per eccellenza si è trasformato in (quasi implacabile) bomber principe della squadra con 6 reti all’attivo.

Ma veniamo alla gara.

FORMAZIONI e TATTICA

Ancelotti, privo di 4 uomini da inizio stagione e con tempi di recupero indefinti (preoccupa soprattutto Ghoulam, ma non da ora), mette in pratica le sue idee tattiche, ossia quello che aveva pensato e studiato per fermare il Liverpool.

La mossa a sorpresa non è tanto l’esclusione di Hysaj, ma l’inserimento di Maksimovic al suo posto, con una difesa a 3 in fase di impostazione, che consente di rendere innocuo il primo pressing degli avversari, con Allan e Hamsik vicini e accentrati a protezione dei 3 difensori, per creare più linee di passaggio in fase di inizio manovra.

La mossa ha un duplice scopo, ossia anche quello di liberare gli esterni (Rui e Callejon) affidando la copertura sugli attaccanti esterni dei Reds a Maksimovic (dal lato di Mane) e di Salah (preso spesso da Koulibaly).

Si creano 2 assi sulle fasce  per ingolfare da quel lato l’arma vincente di Klopp, ossia le corsie esterne.

Da un lato KK, Rui e Fabian, dall’altro Maksimovic-Allan e Callejon pronti nelle 2 fasi a tamponare sugli avversari (Alexander Arnold, Wynaldum e Salah a destra e Robertson-Keita e Mane a sinistra) e a sfruttare la superiorità in fase offensiva, lasciata dalle mancate coperture di Salah e Mane, che non inseguono Rui a sinistra e non offrono aiuto a sinistra con Mane.

A sorpresa dentro Hamsik e fuori Piotr, con Fabian che prende il suo posto sull’out sinistro.

Sempre in campo Insigne (il più in forma, nonostante una gara sotto tono contro la Juve), stavolta tocca Milik affiancarlo.

Klopp schiera il suo 11 titolare, 4-3-3 senza assenze di rilievo (out solo Origi e Lallana e il lungodegente Ox.Chamberlain), difesa a 4 (Arnold, Gomez, Van Dijk e Robertson), centrocampo a 3 (Milner-Keita-Wynaldum) e tridente terribile (ieri solo sulla carta, Firmino-Salah e Mane).

LA GARA

Prime fasi di studio, , si apprezza il motivo tattico di Ancelotti, con Ruiz e Mario Rui deputati a costruire le azioni offensive a sinistra, ma che sbagliano e sbaglieranno parecchio in fase di costruzione e finalizzazione, pur diputando una gran gara dal punto di vista agonistico e difensivo (il terzino portoghese, al netto di qualche errore anche marchiano in fase di controllo e di passaggio, farà ottime cose anche in fase offensiva, alternandole ad altre meno buone).

Tanta concentrazione difensiva, dove Albiol spadroneggia sui palloni alti e centralmente, KK lascia le briciole a Salah, sorprende Maksimovic, bravo sia nelle chiusure che nel disimpegno.

Hamsik imposta, Allan ruba palla e tampona ovunque.

Peccato che l’azione offensiva nei primi minuti risulti sprecata da qualche errore di troppo nei passaggi di Ruiz e Mario Rui, che saranno i meno precisi della serata (sul quasi 92% di precisione nei passaggi della squadra, suntano un 81% di Ruiz e un 75% del terzino).

Insigne scatta 2 volte sul filo del furigico, ma viene colto , seppur di pochissimo, in posizione irregolare.

La prima occasione è per Lorenzo al 10° minuto, azione di rimessa ben congegnata da Milik e Callejon, apertura per Lorenzo che entra in area da sinistra, con relativa libertà, e calcia in diagonale rasoterra sul secondo palo, tiro lento ma preciso, che sfiora di centimetri il palo alla sinistra di Alisson.

Insigne ci prova un minuto dopo dalla distanza, ma il suo tiro è sballato (alto e fuori dai pali), bene tirare, ma lo fa con poca convinzione e precisione.

Il Napoli tiene bene, anche se continua a non essere preciso in fase di conclusione dell’azione sulla trequarti avversaria, ma i ritmi sono alti e anche il Liverpool sbaglia parecchio, anzi molto di più degli azzurri.

Reds sorpresi dalla mossa tattica di Ancelotti, non riescono a tamponare sul nostro out di sinistra, ma non riusciamo a fornire palloni giocabili a Milik e Insigne, ben controllati dalla stazza dei centrali del Liverpool, veramente possenti.

Al 19° si infortuna Keita, sostituito da Henderson, meno dinamico, ma nulla cambia tatticamente.

Mostruoso Koulibaly che chiude con perentorietà su Salah, ma che viene ammonito al 25° per un fallo (eccesso di foga e intervento pericoloso) ingenuo ed evitabile in sortita offensiva. Un rischio poi marcare dietro con un’ammonizione sul groppone.

Il Liverpool ci tiene impegnati, ma non si rende pericoloso in avanti.

Dobbiamo attendere quasi 20 minuti per un’altra occasione. E’ Milik alla mezz’ora a tirare dal limite , ma Alisson è reattivo e respinge a mano aperta.

Ottime le coperture degli esterni (bravo Ruiz in fase passiva), con Callejon ed Allan che raddoppiano come due forsennati sul centro destra, facendo fare un figurone a Maksimovic, bravo a sua volta a disimpegnarsi in situazioni tutt’altro che semplici.

Sul finale di tempo il Liverpool arriva alla conclusione un paio di volte, ma il tiro di Salah viene murato e Alexander Arnold calcia alto dalla media distanza.

Primo tempo che si chiude sullo 0-0, ma abbiamo imbrgliato il Liverpool con la tattica, perfettamente studiata ed azzeccata da Ancelotti.

Lo spirito e l’atteggiamento battagliero è quello giusto, peccato solo di non essere riusciti a finalizzare con precisione quanto di buono costruito in fase di palleggio e ripartenza, con troppi errori in fase di ultimo passaggio, soprattutto con Fabian Ruiz, stranamente poco preciso.

Gli azzurri hanno man mano acquisito consapevolezza e abbandonato i timori della vigilia, hanno verificato sul campo di potercela fare ed hanno avuto il pallino del gioco, anche grazie a un ottimo Hamsik (che ha smistato tanti buoni palloni), pur non riuscendo ad essere spesso pericolosi.

SECONDO TEMPO

Formazioni invariate e azzurri che iniziano la ripresa con buon piglio e maggiore convinzione, così come avevano chiuso la prima frazione di gioco.

Anzi dopo soli 5 minuti già sono pericolosi con Milik , che spara un bolide da fuori, sul quale Alisson respinge a fatica a terra.

Ne nascono 2 calci d’angolo con il Napoli in forcing e tutto proiettato nei pressi dell’area avversaria.

Ruiz conclude bene da fuori, ma il tiro di controbalzo di sinistro è centrale fin troppo ben impattato, Alisson blocca.

Miglior momento offensivo del Napoli.

Azione tambureggiante e pericolosa, come mai in precedenza.

Potrebbe essere il momento propizio per passare in vantaggio.

Van Dijk repinge un tiro di Allan, poi è Rui, imbeccato da Hamsik a mettere un buon cross rasoterra dal fondo, ma Gomez è bravo ad anticipare Insigne, che aveva tagliato sul primo palo e palla in corner.

Al 59° altra azione spettacolare del Napoli, con Insigne che libera Milik fuori area, ed il polacco tenta il tiro forte sul primo palo, invece di restituire la palla dentro a Lorenzo con un filtrante, purtroppo impatta male la palla, che va alta e fuori dai pali, peccato.

Il Napoli ha spinto molto sull’acceleratore, ma non è riuscito a passare in vantaggio.

Gli azzurri devono attendere e abbassarsi un pò dopo la sfuriata di 15 minuti, veramente ben giocati, e tenere botta in questa fase, riuscendoci benissimo e non concedendo nulla al ritorno del Liverpool, che abbassa anche i ritmi riconoscendo la superiorità dell’avversario e comprendendo il momento di difficoltà.

Dopo qualche minuto di controllo la doppia sostituzione di Ancelotti, fuori Ruiz (stanco) e Milik, dentro Verdi e Mertens al 66°.

Napoli ancora più offensivo e pronto a sferrare l’attacco finale per cercare di portare a casa i 3 punti, possibili e ormai indispensabili per restare ancorati a speranze di qualificazione.

Forcing finale.

Ci provano Verdi (tiro sballato da fuori) e Koulibaly, rimasto in avanti dopo corner (tiro da fuori alto).

Klopp risponde inserendo Fabinho per Milner, per cercare di rinvigorire il centrocampo con un uomo fresco e difensivamente preparato.

Ultimi 15 minuti, gettare il cuore oltre l’ostacolo, cercando di non scopririci troppo.

Hamsik dà evidenti cenni di sbandamento e di stanchezza, spazzato via da una ripartenza del Liverpool e con 2 palle sanguinose perse. Primi scricchiolii del Capitano da inzio gara.

Ancelotti corre subito ai ripari e lo sostituisce con Zielinski.

Il Napoli imperversa, il Liverpool è alle corde.

Urlo strozzato in gola su cross di Rui e deviazione volante di Mertens da pochi passi di stinco, palla che si stampa sulla traversa e poi finisce fuori su ribattuta di testa di Insigne, che riesce solo a toccare la palla , senza riuscire ad indirizzarla in porta.

Porta di Alisson che sembra stregata.

Ci prova Piotr dalla distanza, alto.

Klopp spezzetta con l’ultima sostituzione , entra Sturridge per un evanescente Mane.

Pochi secondi e il gol dell’esplosione, ci pensa Insigne a sbloccare all’89°.

Vantaggio meritatissimo e che dà lustro a una super prestazione.

Il Napoli difende con i denti nei minuti di recupero (fantastico Rui in almeno 2-3 chiusure, con energie inimmaginabili residue, dopo 90 minuti di corsa e sudore).

Finsce 1-0 nel tripudio e con i cori di un San Paolo in cui si respira adrenalina pura.

Missione compiuta.

Liverpool battuto, anzi annichilito.

Una gara che entra di diritto nella STORIA del Napoli, con Ancelotti che oltre al “respect” d’ordinanza, con questa impresa ha definitivamente preso il posto nel cuore dei napoletani.

Grazie Ancelotti, grazie ragazzi.

Il sogno continua.

#FNS

 

 

 

 

 

 

 

 

 
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2 Comments  comments 

2 Responses

  1. enrigo

    Dimentichi due occasioni enormi nella fantastica ripresa che abbiamo disputato: quella di Fabian solo davanti al portiere che perde il tempo del tiro e si fa recuperare (stessa esitazione di Calle con la Juve, ma senza manco il tiro) e il salvataggio sulla linea su piattone rasoterra di Callejon liberato da un bellissimo cross di Koulibaly (ad onor del vero forse il tiro era destinato ad uscire, ma che rischio!).

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