Mi scuso innanzitutto per non aver potuto pubblicare l’articolo di Carpi-Napoli per problemi tecnici, ma infondo meglio così, meglio resettare quella partita e riaprire gli occhi dopo questo sfavillante Napoli-Juventus, una gara magistrale degli azzurri, che confermano l’ottimo stato di forma di quasi tutta la rosa a disposizione e di alcuni giocatori fondamentali in particolare.
Sarri, battendo l’odiata rivale, entra di diritto nella “Hall of Fame”della storia della società azzurra, e spero che da questa gara in poi riceverà meno critiche di quelle finora ingiustamente affibbiategli, dalla solita stampa, che ora lo esalta, e da parte di una fetta della tifoseria, ancora scettica e sempre con la puzza sotto il naso, ondeggiante a seconda dei risultati e spesso poco obiettiva.
Non bisogna passare dalle stalle alle stelle e viceversa, il Napoli ha un doppio volto sinora, come volete, grande con le grandi e piccolo con le medio-piccole (come da abitudine) oppure schiacciasassi al San Paolo (sinora annichilite Bruges, Lazio, Juve e stessa gara per 55 minuti con la Sampdoria, eccezion fatta per 2 minuti di follia difensiva) e brutto anatroccolo in trasferta (sconfitta a Sassuolo e miseri pareggi a Empoli e Carpi). Ben vengano le trasferte di Varsavia e Milano (sponda rossonera), occasioni buone per essere smentiti o per darci non sperate conferme.
Un Campionato “pazzo”, iniziato in maniera anomala, dopo 6 giornate con tante piacevoli sorprese :
-in primis la “debacle” bianconera, che orfana di 3 pedine decisive perse in estate (Pirlo,Vidal e Tevez), con problemi di assemblaggio e inserimento dei nuovi arrivati e con infortuni a catena (Barzagli, Liechsteiner, Marchisio, Morata, Mandzukic, Khedira), ha raccolto la miseria di 5 punti su 18, finendo, dopo la sconfitta al San Paolo, addirittura in zona retrocessione (sentiremo forse anche qualche coro “resterete in serie A” di questo passo…una soddisfazione), roba che non si vedeva dai tempi di Maifredi.
- la Roma, che per me resta la candidata numero uno per il titolo, almeno sulla carta per la rosa che ha, che stenta e, nonostante la tenuta in classifica, ha perso già punti importanti, incappando in 3 passi falsi (pari interno con il sorprendente Sassuolo, a Verona e a Genova con la Samp) in 6 gare, ritmo altalenante, che per ora la esclude tra le prime 5. Con un Garcia per niente convincente sino a questo momento.
- La Lazio, un punto sopra i giallorossi, che si mantiene in scia, nonostante le difficoltà di gioco e risultati, contraccolpo evidente della sfumata qualificzione in Champions.
- Le milanesi, indubbiamente rinforzatesi a suon di debiti e con operazioni finanziarie di dubbia provenienza e trasparenza e con il vantaggio di essere senza Coppe, che cominciano a mostrare le loro pecche, con il Milan inguardabile e poco rassicurante in fase difensiva, e l’Inter che, dopo 5 vittorie fortunose, crolla in casa contro una sorprendente Fiorentina, mostrando che non era tutto oro quello che luccicava e che il bonus “fortuna” è esaurito, il jolly già giocato, che il gioco non mostrato al cospetto di risultati preziosi non c’era e non c’è, con buona pace di Mancini.
Un applauso allla Fiorentina e al Torino, con i viola in vetta alla classifica, risultato insperato alla vigilia per la rivoluzione estiva in casa gigliata, presi a schiaffi da Montella e Salah, valori aggiunti, e abilmente sostituiti dai sinora inappuntabili Paulo Sousa e Kalinic (che in sei giornate ha fatto già meglio di 2 anni di Mario Gomez). I granata, con un mercato estivo funzionale e molto positivo e un allenatore e una rosa che danno garanzie, al terzo posto, pronti a confermarsi e a restare tra le prime per tutta la stagione.
Brave anche Chievo e Sassuolo, temporanee sorprese di inizio anno, pronte a giocare un buon campionato, e a regalarsi qualche soddisfazione, con una salvezza ampiamente alla portata.
Insomma regna l’equilibrio e certamente non sarà una stagione noiosa, dominata dai bianconeri, ci sarà da divertirci.
In tema di divertimento passiamo a noi, visto che c’è stato molto da gioire e che questo week end ci siamo “arricreati” per la splendida vittoria di sabato, che ha condannato al baratro la Juve, e complici le sconfitte di Inter e Milan.
Il Napoli risale dal terz’ultimo al nono posto in 3 giornate, ma quel che conta ora non è la classifica, ma i progressi ammirati nel gioco e nella fase difensiva, figli di una ritrovata e acquisita condizione fisica, che ha fatto crescere anche l’autostima del gruppo, oltre che di qualche singolo.
Se vogliamo, ora, quel che resta da verificare, dopo il modulo e i risultati, è il rendimento in trasferta, che va migliorato in personalità e convinzione, con qualche vittoria, anche importante, casomai già nella prossima gara a Milano, dove mi aspetto una grande prestazione, contro un Milan desideroso di riscattare la brutta sconfitta di Genova, con un attacco pericoloso, ma anche con tante pecche difensive (orfano anche di Romagnoli contro gli azzurri).
In mezzo un’altra trasferta, quella di Coppa, a Varsavia (ci andiamo quest’anno, ci potevamo andare lo scorso anno in finale) contro un avversario ostico, come il Legia (fermato proprio tra le mura amiche dal modesto Termalica in Campionato, ieri 1-1, che gli consente di restare in seconda posizione). Una gara importante per mantenere la leadership nel girone e nella quale dovremmo applicare un pò di turn over, finora poco utilizzato da Sarri. Possibile che rivedremo almeno Maggio, Chirches, Valdifiori, Lopez e finalmente Gabbiadini dall’inizio (forse con il Pipita, non convocato da Martino per le gare della nazionale, a riposo per un turno).
Nonostante la partita si sia giocata sabato contro la Juve, la domenica di santificazione non posso dire di averla passata senza gli azzurri, visto che ho rivisto altre 2 volte la gara, ammaliato dalla grinta di Reina, leader e trascinatore, nonchè autore di due interventi decisivi, in momenti altrettanto decisivi.
Una buona fase difensiva del collettivo e dei singoli, iniziata nella metà campo della Juventus, con ben 6 uomini che aggradivano sulla trequarti, con gli attaccanti bravi a alzare il pressing e un centrocampo aggressivo e instancabile (Allan, Hamsik e Jorginho tutti al di sopra dei 10 Km di percorrenza) e una linea difensiva impeccabile, che non ha sbagliato un fuorigico.
Hjsay ha annullato Pogba, ripetendosi sulla fascia destra con l’aiuto di Forrest Gump Callejon, che non ha smesso di correre ovunque per tutti i 90 di gioco, surclassando Evra e raddoppiando su chiunque.
Koulbaly, autore di una partita gagliarda e sopra le righe, nonostante i 2 errori che ci potevano costare caro e di cui almeno 1 ha rimesso in gara la Juventus, per fortuna senza seguito. Albiol molto bravo a guidare la linea, meno quando vi è uscito sull’avversario, in perenne ritardo ne ha prese poche.
Ghoulam, non c’era bisogno di controprova, ha svolto la duplice fase con alterne fortune, bravo in fase offensiva, meno in quella difensiva, dove ha comunque tenuto botta rispetto al solito.
Centrocampo da urlo, corsa, sostanza e qualità con un ottimo Hamsik, un gigantesco Allan e con la sorpresa più gradita Jorginho, ampiamente ritrovato alla causa, una trasformazione che sa di miracolo, a un anno dalla sua apparizione sotto al Duomo e dalla sua sparizione dal campo (un fantasma, un relitto, per tutta la passata stagione), riappare in forma smagliante a cavallo di San Gennaro, corre, contrasta e si rende autore di una superba regia, facendo sgranare gli occhi anche ai più scettici e agli increduli di turno.
La partita perfetta, grinta, giocate e gol vincente, di Gonzalo Higuain, altro giocatore che con Sarri è sempre più leader e maggiormente disposto al sacrificio, di Insigne, uscito per infortunio (nulla di grave, sta bene), dopo aver coronato il sogno del gol alla Juve, per finire con un Callejon che nel suo ruolo e per la sua decisività ha fatto cambiare moduolo e idee all’allenatore, che pur di schierarlo ha modificato l’assetto tattico ritenuto migliore e congeniale alla sua filosofia di gioco.
Un Napoli spettacolare ed emozionante, che ha regalato gioie e soddifazioni alla tifoseria con una super prestazione. Battere la Juve e relegarla al fondo classifica non è una cosa da tutti i giorni.
Felici e fiduciosi in un prosieguo di stagione che potrà regalarci soddisfazioni per il gioco espresso, il migliore senza dubbio di tutte le altre squadre del campionato e che ci auguriamo possa bastare a coprire qualche pecca e falla in organico (difensore e poche alternative a centrocampo).
Con un pò di attenzione gli azzurri avrebbero potuto avere punti preziosi in più (almeno 4-5), ma guardiamo avanti, con la speranza che il Napoli si ritovi anche in trasferta e che l’inizio stentato sia solo un ricordo, senza esaltarci troppo e restando umili, concentrati e battaglieri, perchè se vogliamo raggiungere obiettivi importanti, lo si dovrà fare con l’umiltà, la grinta, l’abnegazione, la continuità e un pò di sana fortuna.
Per ora GODIAMO
#FNS
E tu sei nu grand’ giurnalist