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IL RICORDO di CIRO dovrà sempre vivere in ognuno di noi

E’ stato detto tutto e di più, purtroppo anche l’ultima speranza se ne è andata, ma la morte di Ciro Esposito non deve e non può passare inosservata e dissolversi in un necrologio, come se di Esposito non ce ne fossero abbastanza a Napoli.

Lui non deve essere considerato un Esposito qualunque, ma alla sua morte, incomprensibile, bisogna dare un senso.

Innanzitutto aggiungo, per quanto possa servire, le mie condoglianze alla famiglia, sempre tranquilla, pacata nei toni e nelle dichiarazioni, nonostante la sofferenza patita e patenda, esempio di civiltà da seguire, che ora pretende giustizia e non predica vendetta, anzi cerca di placare animi ed eventuali facinorosi, con parole di distensione e amore, ma decise ad ottenere giustizia e dare un senso alla grave perdita.

A caldo è difficile ragionare e razionalizzare, sentimenti forti si aggirano per le nostre menti e aleggiano nei nostri stomaci, già nauseati e disgustati per quanto ci capita di assistere nel quotidiano.

Morale, valori ed etica sono concetti e parole ormai sconosciute ai più, prevale la legge del potentato e del denaro, loro comandano ogni nostro singolo gesto e movimento, le leggi e le norme non hanno più interesse all’essere umano, ma sono freddi e laconici provvedimenti di natura economica, si fanno quadrare i conti (col piffero), ma non interessa quanti arrivano a metà mese (fine mese era una volta) o si suicidano per disperazione.

La tracotanza dei politicanti e degli affaristi va fermata e l’ignoranza combattuta (non fomentata e agognata).

Ma perchè parlo di  questo? Che c’entra con la morte di Ciro Esposito?

C’entra eccome, visto che in Italia molti sono riusciti a dimenticare i sacrifici di Falcone e Borsellino (ma la lista potrebbe essere infinita), perchè quando si ruba danaro pubblico, quando si sfrutta la propria posizione a danno del prossimo, si uccide, nè più o nè meno di un killer efferato.

Se esistono personaggi come Daniele De santis e i suoi complici (perchè i complici ci sono) la colpa è degli italiani, che non si ribellano (intendo con mezzi leciti), ognuno nell’ambito delle proprie possibilità, ruoli e competenze ed il peggior male è il qualunquismo, il generalizzare fatti e situazioni.

Ricordo che il Presidente Renzi, da Vespa, ebbe ad esprimere giudizi insensati e qualunquisti sul fenomeno ultras, concentrando le sue attenzioni su Jenny e non preoccupandosi del moribondo, c’era una vittima ed invece ci si concentrò su un capro espiatorio, creando disinformazione e alimentando polemiche e rabbia, insomma il peggior modo di gestire la situazione, dopo quello tenuto dagli organi deputati a far rispettare la sicurezza e l’ordine pubblico quel maledetto 3 maggio.

Niente si è fatto a livello istituzionale in oltre 50 giorni, tutto è tornato nel dimenticatoio, perchè si sa che se non ci scappa il morto in Italia la regola è questa.

Solo provvedimenti di urgenza, spesso iniqui e non risolutori (anzi), giusto il tempo e il modo di gettare fumo negli occhi nell’opinione pubblica, per far mostrare un falso interesse al problema, come in tutti i campi, dal lavoro, alla giustizia, alla istruzione…poi ci parlano di civiltà e democrazia, concetti sconosciuti ed inesistenti in questo Paese di falsi moralisti, ladri, fannulloni e soprattutto di incompetenti.

Una sola preghiera : non facciamoci trascinare nella spirale dell’odio, della vendetta, del mondo del calcio malato, siamo intelligenti e cinici, chiediamo e pretendiamo giustizia e azioni concrete, da ora e fino a quando non ci saranno risultati tangibili, senza sosta e senza dimenticare il sacrificio di chi ha pagato con la vita e con la sofferenza.

Giustizia e amore, questi sono gli unici concetti che si devono presentare ai nostri occhi, gemellaggio con la Roma e le altre tifoserie, allontanando violenti e facinorosi e condanne esemplari per i colpevoli di questa assurda e malata vicenda.

Solo così potremo arrogarci il diritto di dire la nostra e pretendere il dovere di chi ci governa, altrimenti Ciro Esposito resterà un Esposito qualunque.

 

 
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2 Comments  comments 

2 Responses

  1. Carlo

    Bellissimo articolo Lu’…un saluto da Bregenz.

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