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IL NAPOLI PASSEGGIA sul CAGLIARI : 6-3 al San Paolo

Più facile del previsto la partita contro il Cagliari al San Paolo, antipasto, o meglio aperitivo della sfida di mercoledì in Champions a Londra contro il Chelsea, terminata con il punteggio tennistico di 6 gol a 3 per gli azzurri.

Un vero festival del gol, aperto da Hamsik (gran gol dalla lunga distanza il suo, fendente di destro all’angolo basso, dopo sapiente dribbling sulla trequarti) e chiuso da Maggio (diagonale in corsa su magica imbeccata di Pandev), nel mezzo i gol di Cannavaro (di testa sul secondo palo su punizione di Lavezzi), uno spettacolare autogol di Astori (dopo percussione e cross teso di Lavezzi dalla destra), un rigore procurato e trasformato da Lavezzi (a cui Hamsik lascia la battuta) e un “golazo” di Gargano (controllo funambolico in area per liberarsi dell’avversario e tiro a volo di collo pieno in diagonale). Il Cagliari ha risposto con una tripletta di Larrivey, gol tutti di testa, (penso la prima e ultima in carriera per il non certo prolifico attaccante argentino), siglati sempre quando il risultato non era in discussione per gli azzurri (sul 3-0 e dopo il 5-1).

La vittoria sul Cagliari (la sesta consecutiva…quinta in campionato) ci consente di coltivare ancora buone speranze di raggiungere l’agognato 3° posto, oggi temporaneamente a soli 2 punti, con la Lazio impegnata all’Olimpico contro il Bologna di Pioli (squadra in ottimo momento di forma) e con l’Udinese, oggi raggiunta, in trasferta sul sintetico del fanalino di coda Novara.

La gara odierna era temuta più per l’approccio mentale (la testa rivolta alla Champions) che per la forza dell’avversario (il Cagliari arrivava a Napoli con alcune defezioni importanti e con una forma poco brillante).

Mazzarri aveva poche possibilità di attuare un ampio turn over per le assenze per infortunio di Britos e di Grava in difesa, che lo costringevano a schierare il tridente difensivo titolare (con Aronica al rientro dopo lo stop per squalifica, Cannavaro centrale e Campagnaro a destra) e la squalifica di Dzemaili (con Gargano ed Inler chiamati ad un’ulteriore fatica). Allora turno di riposo, almeno dall’inizio,  per Cavani e Maggio, con Pandev al posto dell’uruguagio e Zuniga sulla fascia destra.

Ballardini schiera un Caliari con un folto centrocampo e una difesa a 4, con i veloci Ibarbo (una vera furia stasera) e Larrivey di punta. Assenti Cossu e Pinilla, due pedine di non di poco conto.

Queste le formazioni in campo:

NAPOLI (3-4-1-2): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Aronica; Zuniga, Gargano, Inler, Dossena; Hamsik, Lavezzi; Pandev. A disposizione: Rosati, Fernandez, Fideleff, Maggio, Cavani, E. Vargas, Ammendola. All. Mazzarri.

CAGLIARI (4-3-1-2): Agazzi; Pisano, Canini, Astori, Agostini; Dessena, Conti, Nainggolan; Ekdal; Larrivey, Ibarbo. A disposizione: Avramov, Ariaudo, Perico, Cossu, Gozzi, Nenè, Ribeiro. All. Ballardini.

Giusto il tempo di studiarsi tatticamente e il Napoli passa in vantaggio con Hamsik all’11° minuto, raddoppiando al 18° con Cannavaro. Il 3-0 determinato da un autogol di Astori sembra chiudere definitivamente la partita, ma una distrazione in marcatura su Larrivey su calcio da fermo, consente alla fine del tempo al cagliari di accorciare le distanze e tenere ancora in vita la partita.

Una prima frazione di gioco nella quale al Napoli va tutto bene, una di quelle gare che nascono dritte e che ti permettono di giocare sul velluto. La squadra è comunque in forma smagliante, tirata a lucido per il probante impegno contro il Chelsea, una partita che vale la storia e che segnerebbe la definitiva consacrazione del Napoli in Europa, dove si coglierebbe un risultato eccezionale, il migliore di sempre nella storia del Club azzurro (nemmeno Maradona ci aveva mai portato ai quarti di finale della Coppa Campioni).

Sbloccare subito il risultato e trovare nel giro di pochi minuti il raddoppio è stata una vera e propria “manna dal cielo”, che ha mandato all’aria tutti i piani tattici dell’allenatore avversario., che aveva cercato di irretire gli azzurri con un folto centrocampo a 4, con Dessena a destra e Nainggolan a sinistra, pronti ad allargarsi sulle fasce per contrastare Dossena e Zuniga, con l’aiuto dei terzini Pisano e Agostini e di Ibarbo sulla destra, che impensieriva non poco Aronica (che lo ha preso poche volte stasera).

Lavezzi ispirato ed in formissima, Pandev disposto alla giocata, Hamsik tornato al gol pur restando nella sua recente posizione un pò più arretrata, favorendo le giocate di Inler (più libero di giostrare in mezzo al campo). Gargano dopo la parentesi Parma torna sul suo rendimento standard, mentre la difessa, anche se a risultato acquisito, si concede qualche pausa e distrazione di troppo.

Nella ripresa dopo 14 minuti Lavezzi si procura e realizza il calcio di rigore del 4-1 (guadagnandosi il riposo del guerriero, sostituito da Cavani nell’ultima mezz’ora) e  Gargano arrotonda il bottino con un eurogol, non proprio nel suo classico repertorio. A partita ampiamente chiusa entrano Maggio e Vargas e si passa sul 5-2 (con Campagnaro che vaga in area, invece di marcare Larrivey), sil 6-2 con Maggio e sul definitivo 6-3 con replay di Larrivey, che segna un gol identico al precedente (gol in fotocopia, stessi attori stessi errori).

E ora sotto con il Chelsea…la storia attende nuovamente gli azzurri…..

 
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2 Comments  comments 

2 Responses

  1. andrea

    GianLù ma stù Larrivey ma quann e segn kiù tre gol . Un regalo na distrazion o na strunzat sempre con la difesa a tre ?

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