Contava vincere la prima partita…non importava il bel gioco, la perfezione negli schemi…ma contava portare a casa i tre punti…e il Napoli c’è riuscito.
Questa di Cesena era una partita dalle mille insidie, psicologicamente e calcisticamente difficile….l’esordio in un campionato dove il Napoli è stato inserito di diritto e in maniera plebiscitaria da tutti gli addetti ai lavori, come una delle candidate a vincere il tricolore ( si sa che alle prime giornate fioccano le sorprese che ribaltano ogni logica di pronostico) comporta sempre emozioni e sensazioni da controllare……inoltre il pensiero all’attesissimo debutto in Champions poteva distrarre gli azzurri in campionato….l’avversario non era dei più malleabili ( e lo si è visto in campo)…in più si giocava per la prima volta sul campo “sintetico” ( anche se il Napoli l’anno scorso sul sintetico di Elfsborg nel preliminare di Europa League aveva disputato un’ottima partita dominando tecnicamente gli avversari ed imponendosi con un secco 2-0, scoprendo la vena realizzativa di Cavani, autore di una doppietta all’esordio)….infine qualche defezione importante ( Britos, Gargano e Donadel) ed il riposo precauzionale di Hamsik era foriera di ulteriori perplessità.
Ma il Napoli ha vinto con merito e un pizzico di fortuna ( che non guasta mai e fa ben sperare) una partita combattuta e già giocata su ritmi alti, contro un avversario che non ha mai demeritato ed in più condizionato dall’espulsione di Benalouane, al 10′della ripresa, che ha dato coraggio agli azzurri, che hanno portato a casa il risultato, sfruttando la superiorità numerica ( ottima la lettura di Mazzarri), con qualche affanno di troppo, tanto per tenere in allenamento le coronarie dei tifosi azzurri.
Ma veniamo alla partita:
Mazzarri schiera De Sanctis tra i pali e una collaudata difesa a tre con Campagnaro, Cannavaro ed Aronica ( in pratica i titolari, visto che Britos sarà assente a lungo,che Fernandez e Fideleff ancora non danno le garanzie giuste e Grava dovrà essere inserito gradualmente per il grave infortunio riportato nella scorsa stagione), Maggio e Dossena già in forma ottimale sulle fasce, Inler e Dzemaili centrali a centrocampo ( gli unici disponibili per le assenze di Gargano, squalificato, e Donadel, vittima di un infortunio muscolare), Cavani, Lavezzi e Santana in attacco ( con quest’ultimo che sostituisce Hamsik, affaticato per il duplice impegno sostenuto in settimana con la nazionale slovacca ed in recupero dopo la botta al ginocchio rimediata nell’amichevole del San Paolo contro il Palermo).
Giampaolo schiera un Cesena imbottito di centrocampisti, nel tentativo di bloccare le fasce al Napoli ( principale fonte di gioco dei partenopei) e creare la superiorità numerica a centrocampo, sfruttando le ripartenze e l’inserimento a turno dell’uomo in più a centrocampo, tra le linee difensive e la mediana azzurra. Ramaglia tra i pali al posto dell’esperto ed infortunato Antonioli. La difesa è a 4 , come sempre con Comotto a destra ( a controllare Santana, che transita sulla sinistra dell’attacco del Napoli, senza disdegnare le incursioni in attacco), Von Bergen e Benalouane centrali ( con il primo al posto dell’infortunato Rodriguez ed il secondo preferito a M. Rossi) e con Lauro a sinistra. Centrocampo a tre con Parolo, Guana e Colucci e attacco con Candreva ( spostato in avanti per la defezione dell’ultimo momento di Ghezzal colpito da un attacco influenzale) e Eder larghi per tenere in apprensione i laterali del Napoli e Mutu al centro, che arretra per far allargare la difesa del Napoli, favorendo l’inserimento dei centrocampisti.
Queste le formazioni in campo ad inizio gara:
Cesena (4-3-3) - Ravaglia; Comotto, Von Bergen, Benalouane, Lauro; Parolo, Guana, Colucci; Eder, Mutu, Candreva.
Napoli (3-4-2-1) - De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Aronica; Maggio, Inler, Dzemaili, Dossena; Santana, Lavezzi; Cavani.
PRIMO TEMPO
In uno stadio, il Manuzzi, che al Napoli ha sempre portato fortuna, gremito e zeppo di tifosi partenopei (sostenitori azzurrri stimati tra tra le otto e le diecimila presenze) si comincia a ritmi forsennati e l’inizio è davvero scoppiettante.
Il Cesena si procura un corner al primo minuto e, complice uno scontro tra Cannavaro e Campagnaro in area di rigore, Benaluoane si trova solo a due passi da De Sanctis ed incorna di testa a botta sicura con la palla che esce di poco…fortunatamente…sul fondo.
Il Napoli passa in vantaggio al3′ minuto con Lavezzi : il Pocho sfrutta un geniale fallo laterale battuto dal centrocampo da Campagnaro, sorprendendo l’intera linea difensiva del Cesena, intenta a salire e poco attenta al Pocho che rimane in netta posizione di fuorigioco…che però sulla rimessa laterale non esiste….Lavezzi si ritrova con la palla rimbalzante solo davanti al portiere e lo batte, nonostante il disperato tentativo dell’estremo difensore cesenate di opporsi.
Il Napoli in vantaggio, gioca alto, in pressing sui difensori e centrocampisti cesenati, ma rischia su alcune ripartenze su qualche palla persa su contrasto da Inler e Dzemaili…con Cannavaro che spesso anticipa Mutu e con Eder e Candreva a destra e sinistra che inibiscono le discese di Maggio e Dossena.
Le fasce sono importanti per il gioco del Napoli, che proprio su una ripartenza degli esterni sfiora il raddoppio al 19′ con un lancio di Inler per Dossena che dalla sinistra fa partire un preciso cross che giunge puntuale sulla fascia opposta dove Maggio arriva in corsa e con un tiro al volo di piatto destro impatta perfettamente il pallone che sibila di millimetri sul palo opposto a portiere battuto.
Il Cesena non demorde e riparte con azioni precise e ficcanti con Candreva e si rende pericoloso nuovamente su angolo, la difesa del Napoli è di nuovo distratta su palla ferma e lascia Comotto colpire di testa indisturbato…ma il pallone esce nuovamente di un soffio.
Al 23′ il Cesena pareggia : Inler perde un contrasto a centrocampo ed il Cesena riparte centralmente, Mutu sale, riceve ed apre sulla destra per Eder, che crossa al centro rasoterra senza trovare l’opposizione di Dossena e trova l’inserimento di Guana, che anticipa Cannavaro ( in marcatura su di lui) e batte De Sanctis ( che tocca il pallone senza trovare la miracolosa deviazione).
Il Napoli sembra scosso dal gol subito e per cinque minuti regna la confusione, ma cerca di reagire con un tiro lento ed impreciso di Inler dal limite dell’area e con un tiro di Santana alto sulla traversa dopo un buono spunto. alla mezz’ora.
La partita si accende e diventa maschia a centrocampo…Santana ne fa le spese e viene ammonito.
Al 33′ grandissima occasione per il Napoli per riportarsi in vantaggio, ottimo fraseggio Inler -Dzemaili e palla a Lavezzi che detta il triangolo a Santana, il quale gli restituisce una gran palla che mette il pocho in condizione di battere il portiere, ma impatta male la palla che finisce sul fondo da ottima posizione. Il Pocho conferma di non avere feeling con il gol.
Al 37′ altra occasione per il Napoli con Santana che va sul fondo dalla sinistra e crossa basso per Cavani che appena dentro l’area calcia di prima intenzione verso la porta, ma il tiro non sorprende il portiere che blocca a terra..
Gli ultimi 5 minuti sono una sofferenza per il Napoli, che rischia di capitolare 2-3 volte: prima occasione per Mutu che con un diagonale in contropiede impegna a terra DeSanctis, poi con Candreva che scambia con Eder (dopo che Inler perde palla a centrocampo) e tira verso la porta con De Sanctis che respinge il tiro di collo pieno del centrocampista avanzato cesenate ed infine con un gran tiro di Guana che raccoglie il pallone al limite dell’area dopo una mischia…la palla per fortuna finisce alta.
Un primo tempo combattuto e partita aperta a qualsiasi risultato, un Napoli ad intermittenza che non sfrutta il regalo del Parma in avvio e si fa sorprendere da Guana in occasione del gol del pareggio ( vero…Cannavaro?), che sfiora il raddoppio e successivamente il vantaggio, ma che richia anche di andare sotto. Il Cesena si conferma squadra “tosta” e messa in campo con grande sagacia tattica da Giampaolo.
Campagnaro in gran spolvero, Aronica senza sbavature…Cannavaro un pò in affanno e spesso impreciso ( condizionato dall’errore su gol del Cesena e preoccupato dalla marcatura di Mutu)…Maggio e Dossena non sempre disponibili alle sortite offensive ( impegnati a dare una mano al centrocampo e ad inseguire gli attaccanti esterni del Cesena, tenuti volutamente larghi da Giampaolo)…Inler e Dzemaili si dannano a centrocampo, ma spesso in inferiorità numerica, vanno in affanno e favoriscono alcuni contropiedi del Cesena. In avanti, ammirevole l’impegno di Santana, con giocate positive che si alternano ad errori, il Pocho è volitivo e si accende ad intermittenza…un pò sottotono Cavani, che si impegna in ripieghi difensivi e fa da sponda…ma nulla più.
SECONDO TEMPO
Scendono in campo le stesse squadre della prima frazione di gioco.
Il Napoli parte forte, con Maggio e Dossena che subito intensificano le discese sulle fasce e con un Inler inspirato nell’impostazione dell’azione, in un centrocampo dove si comincia a combattere sin dall’inizio della ripresa.
Al 9′ minuto espulsione di Benalouane: questo il momento decisivo della partita con Campagnaro in percussione centrale dopo un perentorio anticipo difensivo, verticalizza d’esterno, ma il pallone viene intercettato da un volontario colpo di mano di Benalouane, che era stato appena ammonito dall’arbitro per una trattenuta su Lavezzi…secondo giallo ed espulsione per il giovane difensore centrale del Cesena.
Subito si scaldano gli animi e vengono in 2 minuti ammoniti Lavezzi ( esagerato il giallo), Cannavaro per un fallo su Eder ( deciso l’intervento, ma non c’è nessun tocco sull’avversario) e Lauro per il Cesena.
Mazzarri inserisce Hamsik al posto di Santana al 15′ ed il Napoli si fa aggressivo diventando padrone del campo, il Cesena sostituisce Colucci, inserendo Marco Rossi al centro della difesa al posto di Benalouane e per no perdere la superiorità numerica a centrocampo arretra Candreva, lasciando Mutu come unica punta.
Mazzarri se ne accorge e toglie Aronica per Pandev, abbassando Maggio e Dossena, difesa schierata a 4, con Hamsik retrocesso a centrocampo dietro le tre punte Lavezzi, Cavani e Pandev.
Il Napoli all’arrembaggio, conquista angoli a ripetizione, con azioni molto pericolose, su uno di questi Cannavaro svetta di testa e costringe il Cesena al salvataggio sulla linea.
Al 21′ il Napoli passa in vantaggio con Campagnaro: altro calcio d’angolo battuto corto da Lavezzi per Hamsik che crossa dalla destra sul secondo palo, dove si avventa Campagnaro, che anticipa Lauro e in spaccata insacca sulla linea di porta.
Il Napoli cerca di chiudere la partita e affonda s e si rende pericoloso cn azioni manovrate impostate con precisione millimetrica da Inler, con aperture continue sulle fasce…guadagna un angolo battuto corto su Hamsik dalla sinistra, lo slovacco stavolta si accentra e spara un bolide su cui Ramaglia si supera respingendo a mani aperte lontano dall’area.
Il Cesena tenta qualche break offensivo, ma su pericoloso cross di Mutu dal fondo dalla sinistra, De Sanctis in volo plastico fuori dall’area piccola blocca.
Il Napoli stenta a chiudere la partita e resta in tensione fino a poco dalla fine, ci prova Cavani su verticalizzazione di Dossena, ma il suo tiro rasoterra viene respinto di piede da Ramaglia al 30′.
Mazzarri si cautela ed inserisce Fernandez al posto di Lavezzi al centro della difesa per contenere il subentrato Bogdani, si ripassa alla più collaudata difesa a tre, con Hamsik nuovamente spostato in avanti.
Al 39′ il Napoli sfiora in maniera clamorosa il 3-1 con Pandev che coglie la traversa a porta vuota ( bastava appoggiare il pallone in rete…un gol mangiato bello e buono): ottima verticalizzazione di Inler per Maggio che si incunea a velocità doppia in area del Cesena, il terzino azzurro potrebbe battere a rete, ma appoggia a Pandev in posizione ancora migliore, il Macedone colpisce a botta sicura a porta sguarnita, ma coglie inspiegabilmente la traversa.
Per fortuna Hamsik dopo 2 minuti, al 41, chiude la partita segnando il gol del 3 a 1 : angolo dalla destra, battuto al solito corto per Hamsik che, di prima intenzione, con un tiro forte e preciso a mezz’altezza sul primo palo, fulmina il portiere appena dentro l’area. E fa tirare a Mazzarri un bel sospiro di sollievo….buona la prima.
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GianLù è sempre li dietro il problema , la difesa .Chi gioca a tre dietro , deve avere una triade veloce scattante , e quelli che ha nessuno ha le caratteristiche .
Se giocano poi con un avversario veloce a quattro di mediana e vengono saltati ,la difesa lenta si trova con un avversario lanciato che non prende mai .
potrebbe adottare il tre , uno, quattro, due , ovvero con un centromediano metodista che imposta e fa da centrale . di conseguenza può giocare anche con una punta centrale e due mezze punte , oppure con hamsic un pò arretrato tra le due punte .
Il pallone non è una scienza perfetta purtroppo perciò simm tutt scinziat . ciao