Il Napoli in netta ripresa, vince la terza gara consecutiva, dopo quelle per nulla facili contro avversarie temibili e in forma come Lazio e Piemonte, riuscendo ad espugnare Marassi e imponendosi per 4 reti a 2 su un campo ostico in una gara da battaglia contro una Samp in lotta per la retrocessione e pronta a vendere cara la pelle.
3 gare consecutive vinte non si vedevano da inizio stagione (Samp-Liverpool-Lecce), a dimostrazione che gli azzurri hanno trovato quadratura del cerchio dal punto di vista tattico, con l’innesto degli uomini adatti per il 4-3-3 di Gattuso (Lobotka e Demme sono fondamentali per lo schema ed il gioco) e anche lo spirito giusto, fortificato dall’ordine tattico.
Le reti di Milik (sigillo n 11) e Elmas (la prima in maglia azzurra) nel primo tempo, quelle di Demme (la 2^in carriera a 28 anni) e Mertens (ritrovato alla causa dopo l’infortunio agli adduttori) nel concitato finale e dopo che la Samp aveva raggiunto un improbabile pareggio dal 0-2 a 2-2 con le reti degli ex Quagliarella (all’8°gran gol contro gli azzurri) e Gabbiadini (su rigore).
Una gara che il Napoli poteva e doveva vincere e che , come preventivabile, si è rivelata molto ostica e battagliera, quindi per nulla scontata e semplice.
Gli azzurri con tanti elementi recuperati solo sulla carta : KK, Allan e Maksimovic solo figuranti in panchina, Fabian Ruiz out per l’influenza, come Demme, parzialmente recuperato (e poi decisivo in campo), come Politano e Mertens.
Continua a giocare la difesa d’emergenza, ma che ben ha retto nelle ultime gare, con il debutto di Lobotka e con Elmas titolare. Avanti il solito tridente. Meret tra i pali.
Una Sampdoria offensiva con Jankto e Ramirez a coadiuvare le 2 punte Quagliarella (autore di un gran gol e di una prova maiuscola) e Gabbiadini (anche lui in palla e molto bravo).
Il Napoli ha un inizio folgorante, giro palla veloce e preciso e in gol dopo pochi minuti con splendido stacco di testa di Milik, che beffa un disattento Colley e spedisce in rete un buon traversone di Zielinski dalla sinistra.
Gli azzurri non si fermano e dopo 15 minuti di dominio trovano il raddoppio su calcio d’angolo, spizzata di Di Lorenzo sul primo palo e abilissimo Elmas a vincere il duello con Linetty e battere sul secondo palo Audero con deviazione (di piede) a pochi metri dalla porta. Ragazzo incredulo e in lacrime per il suo primo gol in maglia azzurra.
La Samp annichilità in un solo quarto d’ora, sorpresa e poco reattiva dalla decisione e dal giro palla azzurro, per nulla sterile, anzi cinico e orientato ad aprire varchi per punire l’avversario.
Pochissime le disattenzioni azzurre sino al 27° minuto, una di Rui, che si fa saltare facilmente da Gabbiadini ci può costare cara, con Quagliarella (perso da Manolas) che per fortuna gira debole verso la porta da buona posizione.
Il Napoli per 27 minuti tiene il campo con autorità e pochi errori, gioco corale e preciso a cui partecipa tuttta la squadra, Lobotka al debutto stupisce per acume tattico e rendimento, tutti si aiutano e il gioco è corale.
Al 27° lo splendido gol di Quagliarella, che colpisce al volo libero, favorito da una scivolata (l’ennesima du una stagione anche sfortunata sin qui) di Hysaj, con Meret che, preso in controtempo dal tiro al volo improvviso e potente, ci arriva, ma non riesce a deviare fuori dai pali e la palla si insacca.
Questa rete cambia un pò il volto della gara, oltre a riaprirla di fatto.
La Samp si risveglia e ritrovova verve e coraggio, il Napoli si infastidisce e non riesce ad essere più continuo nel giro palla, nonostante questo però non demorde e va vicino al terzo gol :
2 volte con Milik di testa (deviazione volante su cross di dstro di Rui sul secondo palo e schiacciata di testa su cui è bravo Audero a deviare sulla linea di porta), ma arriva in maniera pericolosa almeno altre 3-4 volte nei pressi della porta avversaria, con Milik che si libera bene in area, ma non viene servito da Piotr, Rui e Callejon, mentre in un’altra occasione è il polacco ad anticipare Elmas che stava per tirare a botta sicura.
La gara è più aperta e nel finale di tempo.
Lobotka perde 2 volte palla, oltre a una mancata chiusura su Ramirez, da cui nascono alcuni pericoli, il più grosso un palo clamoroso di Ramirez, che manca la rete a un metro la porta (Napoli fortunato in questa occasione).
Gli azzurri riescono a chiudere la prima frazione in vantaggio per 2-1.
La ripresa inizia con il Napoli un pò troppo attendista, che subisce l’aggressività degli avversari, non riuscendo a far ripartire con lucidità l’azione dalle retrovie e rischiando qualcosa di troppo.
Rui e Hysaj un pò in difficoltà, come Lobotka (sostituito dopo 15 minuti da Demme), Elmas, Piotr e Callejon aiutano poco in fase difensiva.
Lobotka gioca 40 minuti di ottimo livello, poi cala, mostrando di non avere i 90 nelle gambe e Gattuso preferisce, per questo motivo, sostituire lui, piuttosto che un Elmas ammonito e poco redditizio nella ripresa.
Manolas si fa anticipare 2 volte da Quagliarella, che non centra la porta di piede prima e poi di testa.
Arriva anche il pari della Samp, per fortuna il Var ci da una mano e annulla uno splendido gol in rovesciata di Ramirez per un precedente tocco di braccio di Gabbiadini (al limite, ma c’era).
Anche agli azzurri viene annullato il gol del 3-1 per un fuorigioco di Zielinski dopo palo di Insigne, con un buon tiro di sinistro dal limite (c’era anche questo fuorigioco).
Ingenuità di Manolas, che stende Quagliarella in area, con un calcetto a rimorchio sul piede d’appoggio.
Rigore, che Gabbiadini trasforma.
Il Napoli si fa recuperare da 0-2 a 2-2. Non un fatto buono, ma non demorde.
Gattuso inserisce Politano e Mertens per Callejon ed Elmas, ormai spenti, passando ad un 4-4-2 molto offensivo , rischiando molto pur di vincerla.
Gli azzurri sono anche fortunati perchè la Samp perde nel giro di pochi minuti i 3 uomini più pericolosi e offensivi, Ramirez, Quagliarella e Jankto escono per infortunio, sostituiti da Maroni, Bonazzoli e Vieira.
Napoli spregiudicato che trova il 3-2 con Demme preciso e perentorio nel ribadire in rete una deviazione di Colley su tiro di Insigne, che ben aveva combinato con Mario Rui.
3-2 Napoli con caparbietà e voglia.
Nell’ultimo dei 7 minuti (e mezzo) di recupero il gol di Mertens , abile furbo a spedire in rete a porta sguarnita da media distanza una palla vagante, quella del definitivo 4-2.
Vittoria fondamentale che ci consente di stare per ora in piena corsa per l’Europa League, a soli 2 punti da Cagliari e Milan e ad arrivare a 9 punti dalla Champions, dal 4° posto dove sono appaiate Atalanta e Roma, difficili da raggiungere, ma il cammino è lungo per tutti.
Mantenendo alta la concentrazione e questo spirito nulla è scontato, nulla sarà precluso.
La classifica andrà guardata più avanti, per ora bisogna andare avanti gara dopo gara, senza lasciare nulla di intentato.
Con il recupero degli infortunati avremo finalmente una rosa al completo (unica falla alla voce terzino sinistro nel gioco delle coppie di ruolo) e molto competitiva.
Guardiamo avanti con fiducia e immutata Fede
#FNS
Non cada anche Lei nell’errore: il tocco di mano di Gabbiadini non è “al limite”, ma assolutamente falloso, senza alcun dubbio.
Nell’ultima revisione del regolamento, il fallo di mano è sempre un’infrazione quando un calciatore “ottiene il possesso / controllo del pallone dopo che questo ha toccato le sue mani/braccia e poi:
- segna nella porta avversaria
- crea un’opportunità di segnare una rete”.
Non c’è da discutere, non ci sono valutazioni neppure sulla congruità del movimento o sulla volontarietà: tocco con la mano in attacco = fallo. Clamorosa svista di arbitro e – soprattutto – guardalinee, giusta e doverosa revisione del VAR (che poi ha dormito su Politano, ma lasciamo stare).