Momento molto triste per le vicende in casa azzurra, che attualmente assomiglia più a un bordello, un bordello in cui si gode poco a dir la verità.
Tifosi sconcertati e delusi, una stagione cominciata con molte difficoltà (alla quale ho sempre pensato di vdere con ottimismo realistico, anche se supportato da fede incrollabile) sta prendendo una brutta piega, degna di una commedia a tinte tragicomiche.
Un momento in cui, ancora una volta bisogna ragionare sui fatti, meno su gossip e illazioni, cari alla stampa sportiva e attualmente tesa a marciare su scenografie e sensazionalismi più che sui fatti di cronaca sportiva.
La squadra si rifiuta di continuare il ritiro.
Fatto grave, a prescindere da torti o ragioni, al quale la società risponde attraverso un comunicato con cui chiarisce, a suo modo, la sua posizione, preannunciando provvedimenti disciplinari nei confronti dei giocatori e affidando al tecnico ogni decisione concernente lo spogliatoio, ritendolo l’unico responsabile da questo momento in poi di quel che accadrà, sebbene facendo riferimento al solo ritiro.
Un fulmine a ciel sereno?
Casomai lo potrebbe essere per quanto concerne la sorprendente decisione di proseguire il ritiro, ma il cielo non è mai apparso sereno da inizio stagione.
Anche in questo caso esaminiamo i fatti, tralasciando gossip e illazioni.
Ancelotti è stato scelto dal Presidente per un nuovo ciclo e soprattutto per non subire scossoni dopo il triennio di Sarri , per capacità ed esperienza.
Il tecnico non ha tradito le attese, mantenendoci al secondo posto, nonostante un’annata priva di eccessivi entusiasmi nella seconda parte di stagione, giocata male per tanti motivi.
Esaminiamoli :
- in primis e su tutti il mercato di gennaio, che ha visto la partenza di Hamsik, Capitano e uno dei leader di gruppo e spogliatoio e bandiera della squadra, a Napoli dall’inizio dell’era AdL in serie A, che ha visto l’assottigliarsi del reparto del centrocampo, schierato a 2 e non più a 3 come nelle previsioni di inizio stagione e, quindi, con 2 elementi in più che sono partiti.
La scelta di privarci di Marek presa anche in considerazione della difficoltà a raggiungere l’obiettivo Scudetto e la facilità nel mantenere il secondo posto. Nulla sarebbe cambiato in Campionato e la partenza di Marek, almeno per quanto riguarda l’annata, indolore per l’obiettivo (meno per il gruppo e per la squadra).
4 centrocampisti sufficienti, ma i conti fatti senza l’oste : Allan perso alla causa per le sirene del Psg a gennaio, Diawara perso per infortunio. Restano fabian e un adattato Piotr a centrocampo, che non reggono le tante partite consecutive, come è normale che sia, la squadra ne risente.
Nell’immediatezza il primo dispiacere : out dalla Coppa Italia (con Ancelotti che non azzecca le 2 formazioni nel doppio incontro ravvicinato col Milan…giocammo a 3 giorni di distanza la doppia sfida di S.Siro in Campionato e poi in Coppa).
2 gli obiettivi da raggiungere : mantenere il 2° posto e l’EL.
Il Napoli passa agevolmente i 16esimi e gli 8avi di EL (Zurigo e Salisburgo), ma mentalmente molla la presa in Campionato, rimediando alcune brutte figure, che non minano la seconda piazza, (anche per inesistenza di contendenti).
Nei quarti di EL gioca 2 pessime gare contro il blasonato, ma non irresistibile Arsenal e va fuori.
La mentalità della squadra non appare migliorata, ma involuta, alcune pecche della rosa risaltano, come i terzini, un centrocampo a mezzo servizio e tante reti sbagliate in attacco.
Il finale di stagione è stato dignitoso (4 gol alla Roma e all’Inter e alcune buone gare slvano quantomeno la faccia, dopo alcuni mesi complicati e amari).
Si archivia una stagione in cui si è mantenuto bene il carro per la scesa, ma avara di gioie per i tifosi.
L’anno successivo si spera migliore.
Terzini, bomber e centrocampisti gli obiettivi di mercato.
Ancelotti invece vorrebbe puntare su qualità ed entusiasmo e chiede James Rodriguez.
La partenza di Albiol cambia un pò i piani economici del mercato, arriva Manolas per sostituirlo, ottimo acquisto, ma a caro prezzo.
Arrriva in sordina, ma si rivelerà forse l’acquisto migliore, DI Lorenzo, ottimo terzino.
A sinistra , invece, si conferma Rui e si punta sul recupero di Ghoulam, che non ha mercato ed è un patrimonio della società da cercare di recuperare.
Si cerca un centrocampista : arriva il giovane Elmas e si abbandona Veretout.
In attacco si punta a James e Lozano, il secondo arriva, il primo no.
Ancelotti e la società si sbilanciano sul Napoli work in progress e si parla di Scudetto e di gran mercato in attesa del si di James, ritenuto più che probabile da tutti ormai.
Il bomber, il Napoli tratta sulla carta Icardi (impossibile) che non arriva ovviamente, ma viene messo un dubio su Milik, che resta, ma che ci resta male, con l’alternativa LLorente e James che sfuma.
Il mercato è ritenuto soddisfacente da Ancelotti, che a 3 giorni dalla chiusura e con la speranza di avere james anche all’ultimo momento, l’allenatore considera da 10. Pensando a quel 10.
Alla fine sarà come al solito un mercato monco, con buone intenzioni e buoni elementi presi, rosa numericamente completa (forse la più completa dell’era AdL), ma qualitativamente per me e per molti non in grado di raggiungere nella realtà l’obiettivo con buone speranze (che restano solo quelle del tifoso).
Durante il mercato alcuni casi tengono banco : Insigne-Hysaj-Milik-Ghoulam, Mertens e Callejon, tutti o quasi per motivi diversi. Oltre le normale dinamiche con richieste di grandi club per Fabian e KK.
Lorenzo non ha offerte, resta, ma non vuole giocare più punta e viene accontentato (quello è il momento in cui si decide di prendere a titolo definitivo solo Lozano, mentre James diventa un’eventualità da prendere solo in prestito, non più oneroso, ma secco).
Hysaj non riesce ad essere ceduto e giocoforza resta.
Milik mugugna., anche perchè non gli viene rinnovato il contratto.
Ghoulam un rebus sul recupero fisico (e lo è tuttora).
Mertens e Callejon decidono di restare, ma sanno e lo dichiarano che potrebbe essere il loro ultimo anno a Napoli , con il contratto in scadenza. La manfrina si protrae sino ad oggi.
Si punta su Elmas, ritenendolo giovane e 4° centrocampista giusto. Non si prende un vice Allan, nè un metodista.
Il Napoli ricomincia il campionato con lo stesso modulo e con la stessa filosofia di gioco.
A causa dell’assenza di attaccanti (Lozano e LLorente non sono disponibili, come Milik) Fabian è costretto a fare il trequartista o la seconda punta, con caratteristiche da trequartista, dietro Mertens.
Qualcuno crede che sia un ruolo destinato a James, ma non è e non sarà così.
Milik si dice sia infortunato e non gioca per un mese quasi, si susseguono voci su una sua scarsa volontà di allenarsi e di problemi con la società.
Il Napoli vince una difficile e vibrante gara a Firenze, facendo un gran gioco offensivo e non sbagliando nulla sotto porta, ma con qualche difficoltà in una difesa appena assemblata, priva del leader Albiol per la prima volta e con KK rientrato da appena 10 giorni dalle vacanze.
I problemi difensivi restano allo Stadium, ma il Napoli è autore di una grande rimonta, vanificata da un tragicomico autogol proprio di Kooulibaly nei minuti di recupero (da 3-0 a 3-3, si passa un clamoroso 4-3).
La botta molto sfortunata da smaltire è pesante, ma il Napoli durante la sosta lavora molto sulla fase difensiva e dopo mostra netti miglioramenti, vincendo 3 gare consecutive, disputando una gran partita contro il Liverpool e prendendo 1 solo gol su rigore col Lecce, battutto con ampio turn over in maniera soddisfacente per 4-1.
Grandi elogi, ritorna l’entusuiasmo, la squadra si rilassa e gioca un pessimo primo tempo col Cagliari, con Ancelotti come a Torino, che non azzecca la formazione iniziale.
La ripresa vede un arrembaggio del Napoli con tanti gol sbagliati e 2 pali. Il Napoli perde 1-0 nel finale e nascono i primi problemi.
Problemi con Insigne innanzitutto, reo a detta di alcuni di aver fatto tardi la sera prima e di non aver reso in campo.
Ovviamente la sconfitta non viene presa bene dai tifosi, che vedono le solite pecche di una squadra superficiale nel primo tempo (regalato al Cagliari) e a tratti sprecona (e sfortunata) nella ripresa, già distante dalla rivale degli ultimi anni.
Viene espulso KK nel finale e il Napoli lo perde per 2 giornate.
Nasce il caso Insigne.
Ancelotti riesce a far superare la difficoltà ai ragazzi facendogli approcciare e indirizzare la partita successiva col Brescia già dal primo tempo, uno dei migliori del Napoli in stagione.
Nella ripresa si infortunano Manolas e Maksimovic (già privi di KK), il Napoli perde i pezzi e la sicurezza, ma riesce a portare a casa i 3 punti , 2-1 finale, con non poche difficoltà (e dopo che Mertens aveva sciupato una facile palla per il 3-0).
Il Napoli ritorna in Champions a Genk (0-0) senza Manolas e Maksimovic (c’è KK), ma nel primo tempo si infortuna anche Mario Rui, uno dei protagonisti migliori di inizio stagione.
Senza il terzino e con Di Lorenzo a sinistra il Napoli perde la spinta sulle fasce, tiene botta dietro, ne perde tutto il gioco di squadra, ma gli attaccanti deludono, Milik su tutti che torna dopo la prima apparizione a Lecce e si divora 2-3 gol.
Il Napoli senza Maksimovic, KK e Rui va a Torino con i granata e per le fatiche di Coppa e le assenze non va oltre lo 0-0.
Si contesta il gioco, ma senza gli infortuni e con le fasce assenti, con Allan costretto agli straordinari per garantire copertura a una difesa senza titolari, ogni valutazione lascia il tempo che trova.
Nuova sosta, rientra il caso Insigne.
Il Napoli riparte lontano 6 punti dalla vetta, tanti, ma non incolmabili, batte il Verona dopo la sosta (un ottimo Verona) e vince di garra a Salisburgo in Champions.
Ritorna al gol Milik e rientra anche il suo caso.
La squadra sembra rianimata e combattiva e un tutt’uno con l’allenatore, invece gioca la domenica a Ferrara come peggio non potrebbe, disputando una partita senza grinta e molto sotto tono. Deludentissimo pareggio.
Pronti al riscatto contro l’Atalanta per rientrare nei giochi, il Napoli gioca benissimo, ma viene segato da Giacomelli e dal Var, si distrae e prende il gol del pareggio in un marasma generale.
Stanchi e avviliti (Ancelotti confida nel riscatto all’Olimpico, non applica il turnover, nonostante le eneormi fatiche del mercoledì), gli azzurri sprecano l’impossibile nel primo tempo, lo chiudono in svantaggio, subiscono ad inizio ripresa il 2-0 e non riescono a reagire più.
Altra sconfitta 2-1.
Il Napoli finisce a -11 dal primo posto, considerat che i bianconeri , invece, vincono le 2 gare con 2 aiutini e fanno 6 punti e il Napoli 1 solo.
Il Napoli abbandona i sogni di gloria, già sopiti con l’Atalanta, e per ora anche la zona Europa.
Il patron chiede e impone un ritiro per riordinare le idee e per centrare l’obiettivo qualificazine in Champions e riprendere la via in campionato.
Il Napoli spreca l’impossibile col Salisburgo, non va oltre il pari, rimanda la qualificazione e a fine gara succede l’imponderabile con i giocatori che si rifiutano di proseguire il ritiro.
Unica nota veramente positiva (il risultato non è da buttare) è il ritorno al gol di Lozano.
Un momento studiato per riprendere concentrazione e focalizzarsi sugli obiettivi in una fase che poteva generare sconforto e ulteriore perdita di punti e posizioni viene preso male dalla squadra e diventa occasione per trasformare un momento delicato in una polveriera.
Come è possibile tutto questo?
I giocatori sono impazziti? C’è qualcosa che non sappiamo?
Il tifoso dopo le delusioni iniziali si doveva aspettare impegno, umiltà e risultati.
Nulla di tutto ciò è avvenuto, anzi sono state poste le basi per la distruzione di una stagione sul nascere.
Urge chiarimento, non è una situazione che può trascinarsi.
Alle prime difficoltà, che la squadra già ha dimostrato di avere, basterà una scintilla per far deflagrare il tutto in maniera ancor più veemente.
Non lo meritiamo. Ognuno faccia la sua parte e si faccia un esame di coscienza pr uscire da questa situazione imbarazzante, triste e avvilente, oltre che grottesca e fuori da ogni logica.
Basterebbe un comunicato della squadra di scuse ai tifosi per andare avanti (poi vedranno se c’è la volontà di farle alla società).
Noi meritiamo le scuse e le accetteremo anche, credo.
#FNS