Il Napoli non riesce a tenere testa all’Arsenal anche nella gara di ritorno, gioca leggermente meglio che a Londra (non ci voleva molto), ma esce sconfitto anche al San Paolo, non avvicinandosi nemmeno alla difficilissima rimonta, poco possibile, alla quale solo i tifosi (irriducibili) non hanno mai smesso di credere.
Il Napoli non aveva e non ha avuto la forza e le energie per ribaltare un risultato già di per se penalizzante.
Un periodo in cui la forma ha abbandonato alcuni pezzi importanti, con Ruiz e Allan non in grado di reggere più da soli il centrocampo dopo le cessioni di Rog e Hamsik e l’infortunio di Diawara. Poco coadiuvati da Zielinski, non a suo agio nel ruolo di centrocampista centrale.
Aggiungiamoci il periodo poco brillante di Insigne, autore di una stagione complicata da seconda punta (aveva fatto ben sperare a inizio stagione) e in ogni caso molto negativa.
Aggiungiamoci un’annata senza i terzini (Hysaj sempre escluso in Champions, Rui in più di un’occasione deleterio, Ghoulam alle prese con una difficile ripresa e Malcuit ancora poco adatto a partite di alto impatto o comunque tatticamente escluso)
Aggiungiamoci l’infortunio di Albiol. E come ciliegina sulla torta i soliti gol divorati tra andata e ritorno e il cerchio si chiude, in maniera un pò amara.
Purtroppo le cose buone della prima parte della stagione, che dopo un periodo iniziale di assestamento sarebbero dovute migliorare, sono peggiorate e la rosa, assottigliata da cessioni e infortuni, ha determinato un calo abbastanza evidente.
I risultati sono sotto gli occhi di tutti e non consentono repliche di sorta, fuori ai quarti delle Coppe, disputando partite molto negative (Milan e Arsenal), male anche in Campionato, dove si poteva (è vero) solo gestire, ma in cui il Napoli sarebbe fuori dalla Champions nel girone di ritorno, al 5° posto con il Torino.
Insomma un’annata di transizione e di continuità per quanto riguarda il Campionato (il secondo posto non era scontato, soprattutto dopo 3 anni di Sarri, poteva tutto andarsi a far benedire e Ancelotti ha il merito di aver tenuto il carro per la scesa), con un buon piazzamento Champions, ma avara di gioie e soddisfazioni, al di là delle improbabili vittorie, sperate solo da chi ha fede incrollabile.
Non tutto è da buttare, ma molto va cambiato.
Ancelotti, uomo di sport e vincente, non avrà avuto tanti motivi per gioire, ma avrà fatto le sue valutazioni e sa, almeno sulla carta dove intervenire.
Ottimi i portieri (purtroppo ieri c’è stato il primo vero e pesante errore di Meret, ma capita), da confermare in blocco, anche con il riscatto di Ospina.
Servono 2 terzini, soprattutto se Ghoulam non tornerà in condizioni accettabili, forse un centrale (soprattutto da verificare le condizioni di Albiol).
2 centrocampisti (se non partirà Allan).
Il miglioramnto anche nel reparto avanzato con qualità, gamba e, potenza, e soprattutto qualcuno che, oltre a Milik, butti la palla in porta.
Mi fido di Ancelotti e conosco il modus operandi della società e le sue finanze.
Miracoli non se ne faranno, top player non arriveranno, ma almeno credo e spero che si costruirà una squadra con buoni giocatori d un criterio, quello che per certi versi è mancato nel primo mercato Ancelottiano, con la volontà (e la buona scusa) di valutare il materiale a disposizione.
Senza drammi vediamo di finire in maniera dignitosa la stagione, poi il mercato dirà.
#FNS