Il Napoli rispetta il pronostico e vince, seppur con qualche difficoltà di troppo, a Genova contro i cugini genoani 3-2, con doppietta spettacolare di Mertens e un autogol di Zukanovic su tiro cross dello stesso Dries.
Pronostico rispettato come dicevamo (il Genoa di quest’anno è poca cosa, come almeno almeno altre 7 squadre di A) ed ennesima vittoria in trasferta :
- 9 vittorie consecutive in trasferta, ben 16 nelle ultime 18 gare di imbattibilità esterna (2 pari).
- 9^ vittoria e un pari nelle prime 10 di Campionato, che valgono il primo posto in classifica e allungano la serie di gare da imbattuti, che dura, come sappiamo dal febbraio scorso (0-2 con l’Atalanta al S.Paolo)
- 22 le gare senza conoscere l’onta della sconfitta, una striscia eccezionale di cui andare fieri.
La partita è stata più dura del previsto, più per demeriti degli azzurri che per la prestazione dell’avversario.
Il Genoa di quest’anno è poca cosa, lascia più praterie che spazi e per il gioco del Napoli è come andare a nozze.
Difesa ballerina, centrocampo non irresistibile, attacco pericoloso quello dei genoani.
Gli azzurri, che ripropongono la formazione di Champions in mezzo al campo com Diawara con ai lati Hamsik e Zielinski e senza la coppia di difensori titolari Albiol-Koulibaly.
La storia si ripete :
- nessun gol con KK e Albiol in A, 7 subiti con Albiol assente, a prescindere dal sostitituto, Maksimovic e Chiriches, il che dimostra come il reparto risenta dell’assenza di Raul o comunque del venir meno dei due titolari insieme, ciò a prescindere dalla prestazione individuale di chi è in campo (ieri Chiriches è stato il migliore dell’intero quartetto difensivo).
- altro dato è la presenza contemporanea di Piotr e Marek e , quindi, l’assenza di incontristi, con i quali andiamo sempre in difficoltà (sconfitte a Madrid, col City, con lo Shakhtar e difficolta’ anche con la Spal, con la gara di Ferrara che si è conclusa con il risultato di 3-2, sofferto come ieri, seppur con altre dinamiche). Anche qui il reparto soffre, è scollegato a tratti, si aprono spazi inusuali e ciò mette in difficoltà anche il quartetto difensivo.
La presenza in contemporanea dei 2 centrocampisti offensivi e le puntuali difficoltà incontrate ci portano a una conclusione che non lascia spazio a dubbi di sorta : impossibile schierarli contro le squadre forti, ma anche contro quelle più abbordabili e quantomeno decenti : il Genoa e la Spal sono ai limiti (ci è andata bene insomma).
Il Napoli non avrebbe dovuto soffrire sulla carta per battere questo Genoa :
- sotto di un gol dopo nemmeno 5 minuti, con errore di Koulibaly sulla nostra trequarti che lascia ampio spazio all’inserimento di Taarabt , difesa azzura colta un pò impreparata (Hysaj e Ghoulam lo tengono di un filo in gioco) e gran tiro in diagonale dell’estroso attaccante che non lascia spazio all’incolpevole Reina, con la palla che si insacca dopo aver toccato il palo opposto.
- Il Napoli reagisce e Insigne (che già aveva provato il tiro a giro a inizio gara, con palla fuori di poco), ha subito l’occasione per pareggiarla, ma dopo aver vinto un contrasto in area con Izzo da buona posizione calcia di piatto di controbalzo tra le braccia di Perin.
- Ci pensa il grandissimo Mertens di stasera a pareggiare la gara al 14° con uno splendido calcio di punizione dal limite, procurato dalla stesso Dries, con palla forte, effettata e precisa che scavalca la barriera e finendo in porta a fil di palo, rendendo vano il tuffo di Perin.
Trovato subito il gol del pari il Napoli si rilassa e gioca forse i 15 minuti più indolenti del suo campionato, molti gli errori di misura e le disattenzioni, figli di un eccesso di presunta superiorità e sufficienza. Il Napoli palleggia con disinvoltura, forse anche troppa, commette errori, non affondando il colpo con convinzione e lasciando pure spazi in rimessa agli avversari, che non ne approfittano, mostrando tutte le lacune tecniche della squadra (un altro avversario ci avrebbe punito inesorabilmente).
- Al 30° per fortuna una magia ultraterrena di Mertens su splendido lancio di Diawara ci leva le castagne dal fuoco. Stop in piena corsa di Dries in velocità in area sul lungo e alto lancio di Amadou e conclusione immediata sotto la traversa da posizione leggermente defilata, con istinto del killer, pensata ed eseguita in una frazione di secondo. Roba da saltare dal divano. Colpo che è patrimonio solo dei Campioni.
Dries in questi anni in maglia azzurra ci ha propinato giocate alla Diego, che con tutto il rispetto forse non abbiamo visto fare nemmeno a Zola con questa continuità e di tale spettacolarità.
Il Napoli in vantaggio comincia a giocare come sa, la palla scorre rapida e veloce, i passaggi di nuovo precisi e chirurgici, ma è impreciso in fase di finalizzazione :
- ci provano nell’ordine Mertens (para Perin), Hamsik (si fa ribattere un tiro a botta sicura dentro l’area di rigore), Zielinski (di poco fuori il tap in con Perin battutto), Hamsik (di testa su angolo), Insigne (altro tiro a giro di poco fuori).
Dopo tante palle gol Reina ci salva dalla beffa e compie un miracolo di piede su tiro di Lazovic deviato da Koulibaly, dopo passaggio disastroso di Hysaj che regala questa palla gol.
Il tempo si chiude con il Napoli in vantaggio 2-1, non il miglior Napoli della stagione, ma con un Dries spettacolare ni due gol , che fa la differenza.
Nella ripresa il Genoa sembra sin da subito in balìa degli azzurri, che affondano come una lama nel burro nel cuore del centrocampo genoano, arrivando in porta con una facilità disarmante e sprecando almeno 5-6 occasioni prima del gol del 3-1, un autogol di Zukanovic su tiro cross del solito Mertens che stava raggiungendo Callejon, ben appostato sul secondo palo.
La partita sembra ormai in cassaforte, gli azzurri sembrano controllare la gara e danno l’impressione di poter segnare in caso di affondo, con il Genoa che sulla carta potrebbe anche subire la goleada.
Entra Rog per Callejon.
A 15 dalla fine però arriva inaspettato il gol del 3-2 del Genoa, un cross consentito a Galabinov da Ghoulam e Hamsik (che non si intendono) e sul quale non arrivano nè Reina, nè Hysaj in diagonale, con palla sul secondo palo messa in rete da Izzo.
15 minuti di apprensione con almeno due grossi pericoli corsi per il 3-3 (girata di Lapadula alta da buona posizione e tiro di Taarabt) e qualche mischia in area azzurra. Entra anche Allan per proteggere il risultato (al posto di Hamsik).
Per fortuna gli azzurri riescono a portare a casa questi 3 punti, facili all’apparenza, un pò meno per quanto visto sul campo.
#FNS