Come rovinarsi un pranzo e il ponte del 25 aprile, con un crudele e scellerato pareggio a Sassuolo nell’insidioso incontro di mezzogiorno.
Mezzogiorno di fuoco, per il gran caldo, mezzogiorno maledetto per il Napoli, che come l’anno scorso perde a ora di pranzo nel finale del Campionato e rende ormai difficilissimo il già complicato secondo posto, nonostante la matematica ancora ci consenta di sperare, o quantomeno di assistere alla rincorsa sino al termine.
La gara delle 12,30 (che l’anno scorso fu deleteria a Bologna e ancor di più a Udine), il Sassuolo (che puntualmente ci leva punti in Campionato, 1-1 con Rafa al S.Paolo, 1-1 all’andata, 2-1 per i neroverdi alla prima del Campionato scorso), corsi e ricorsi storici che rendevano insidiosa questa trasferta, quella che poteva essere la gara del record e della speranza e che invece si è tramutata nell’ennesima beffa.
La parte crudele del calcio : l’errore di Hamsik, che alla fine è risultato purtroppo decisivo, al pari della sfortuna (2 traverse che gridano ancora vendetta), ci impone uno stop doloroso a questo punto dei giochi, con il margine di errore prossimo allo zero per il Napoli, che invece proprio con i suoi errori ha spesso vanificato quanto di buono proposto col gioco.
La storia si ripete, 10 punti persi con Atalanta e Sassuolo, che sommati ai 4 dilapidati con Palermo e Pescara rendono perfettamente l’idea del motivo per cui ci ritroviamo al terzo posto e del motivo per cui siamo poco propensi a vincere e ad ottenere obiettivi alla portata di questa squadra, che di punti quest’anno ne ha fatti tanti, addirittura 1 (e potevano essere almeno 3) in più della scorsa stagione (quella del record Storico).
Gli azzurri dopo 20 minuti di imbarazzo, con il Sassuolo che se l’è giocata come prevedibile, hanno cominciato a giocare e a produrre azioni da gol, almeno 7-8 potenziali (3 tentativi da fuori di Insigne, un paio di Hamsik, da ottima posizione, 2 per Mertens, con un possibile rigore non decretato dall’arbitro, una palla gol nitida per Callejon), con la rete del vantaggio che non è arrivata nella prima frazione.
Gli azzurri hanno avuto anche nel primo tempo l’errore in canna, 2 controlli sbagliati da Hysaj e Koulibaly che, per fortuna e per il momento, non hanno prodotto esiti negativi.
Aldilà di un paio di errori individuali, la difesa aveva concesso pochissimo, attenti i centrali (qualche errore di Koulibaly in fase di impostazione ad inizio gara, una palla persa da Albiol), bene gli esterni difensivi, Hysaj e Strinic, che non hanno spinto moltissimo, intenti nella marcatura dei due esterni offensivi avversari, Ragusa e Berardi.
Buona la prova di Jorginho (in gran forma in questo finale di stagione, saranno 117 i palloni giocati, con 106 passaggi riusciti e un 90% di precisione), un finale di tempo in crescendo di Allan.
Opaco Hamsik, qualche errore nei passaggi, qualche palla persa, 2 occasioni da gol (1 abbastanza grossa e mal gestita). Un Capitano recuperato dell’ultim’ora e senza allenamenti per 2 giorni, difficile da lasciar fuori, ma anche pienamente recuperato.
Il tridente offensivo poco concreto, che si accendeva a sprazzi, e che negli ultimi 25 minuti ha cominciato a produrre come sempre, senza trovare per poco la via della rete.
Poco male , visto che, come con l’Udinese gli azzurri riuscivano a sbloccare ad inizio ripresa la gara con una tipica azione, cross perfetto (ad altezza mertens) di Callejon (al 10° assist stagionale) dalla destra e rete n° 27 di Dries (addirittura di testa).
Il Napoli ha cercato subito la via del raddoppio, per chiudere la gara, Sarri intuiva che era il momento di insistere e affondare, ma un improvviso e inaspettato passaggio di testa all’indietro del Capitano metteva Berardi solo davanti a Reina e produceva il doloroso pareggio del Sassuolo, in un momento di gestione assoluta della contesa da parte degli azzurri.
Una mazzata per il capitano, per la squadra e per tutti noi.
E pensare che già ci eravamo giocati il Jolly dell’errore (di Koulibaly ed anche di un secondo di Hyasaj), invece arrivava quello più inatteso e crudele, quello del Capitano (che spesso ha il vizio di giocare con superficialità palloni nella nostra trequarti, trasformando innocue giocate in pericoli), in una gara non giocata a suoi livelli abituali (nonostante l’azione del vantaggio fosse partita dai suoi piedi).
Non bello ricominciare una gara in cui avevi finalmente trovato il gol per sbloccarla, ma tant’è e gli azurri hanno ricominciato quasi subito a giocare.
Traversa spaccata da Mertens su punizione (a Consigli battuto), palo interno di Insigne con palla che esce dalla porta invece di accomodarsi rete, privando Lorenzo della gioia del gol vincente nel giorno post rinnovo.
Addirittura, con il Napoli sbilanciato in avanti alla ricerca del gol della vittoria, arriva il gol del vantaggio del Sassuolo (anche se sugli sviluppi di un piazzato) di Mazzitelli.
Allora ti accorgi che la giornata non è quella giusta, nonostante la gara venga indirizzata dalla parte sbagliata da un errore evitabile, come ci è accaduto in parecchie circostanze.
Arriva il gol di Milik a 5 minuti dal termine, ma gli azzurri non hanno la fortuna di segnare quello della vittoria, con la palla che rimbalza sulla testa di Cannavaro (ah se l’avesse presa veramente con la mano….).
Altri 2 punti che sfumano, altra occasione persa. Quest’anno va così per ora.
#FNS