Il Napoli pareggia in casa con il MIlan, 1-1 (reti di Insigne, con deviazione decisiva, e Bonaventura nel primo tempo) e fallisce il sorpasso alla Juventus, bloccata sullo 0-0 a Bologna nell’anticipo di venerdì, in attesa della gara di Champions contro il Bayern (da disputare oggi).
Un pareggio deludente per come è maturato, dal punto di vista della classifica (meno del gioco, sempre positivo), che ci lascia molto rammarico e apre nuovi scenari in vista delle prossime due gare, entrambe importanti, una decisiva per continuare l’avventura in Europa League, quella col Villareal, un’altra fondamentale per le sorti del Campionato, a Firenze.
Il Napoli è a un bivio, nel senso che Sarri sarà chiamato a delle scelte, importanti quasi come quelle effettuate dopo 3 giornate di Campionato, risultate vincenti, con il cambio di modulo. Ora chiamato a decidere e valutare situazioni diverse, ossia con che uomini giocarsi queste 2 gare, che diranno molto sul prosieguo dell’intera stagione.
Molte le cose da dire e le situazioni da valutare, quindi meglio dividere l’articolo odierno in paragrafi :
LA GARA col MILAN
Sarri schiera i soliti 11.
Mihailovic si affida a un 4-4-2, optando per una gara difensiva, tattica giusta sulla carta per imbrigliare il gioco del Napoli, già applicata da Carpi, Juventus e qualcun altro con risultati positivi. E ciò a prescindere dalla scelta degli uomini schierati in campo.
Difesa a 4 con Abbate e Antonelli terzini, pronti a tamponare su Callejon e Insigne, Zapata ed Alex centrali per contenere Higuain. Romagnoli, febbricitante in panchina.
In mezzo al campo due centrali Montolivo e Kucka, Honda a destra dal lato di Ghoulam, Bonaventura a sinistra, preso in prima battuta da Allan (in seconda da Hysaj), Niang e Bacca punte di movimento e di ripiegamento.
Pronti via ed è Napoli arrembante e preciso sino all’ultimo passaggio, 5-6 i cross pericolosi messi in area nei primi 5 minuti con azioni ariose ed in velocità, veramente ben costruite. Bravi Alex e Zapata ad anticipare Gonzalo a centro area con interventi decisivi.
Il Napoli pressa a tutto campo e spinge, gli unici due pericoli creati dal Milan su ripartenze figli di due palle perse (da Koulibaly e Higuain in mezzo al campo), ma bravo Koulibaly a mettere una pezza su entrambe le ripartenze, con l’aiuto decisivo di Albiol nella seconda occasione.
Gli azzurri giocano bene e come sanno fare, arrivano al tiro da fuori con Hamsik (palla altissima), con Jorginho (tiro che si spegne oltre la traversa).
Il Milan, che all’inizio ha provato quel paio di ripartenze, si ritrae ben presto, il Napoli gioca in velocità e mette pressione all’avversario, l’occasione buona capita ad Insigne al quarto d’ora, ma il suo tiro a giro finisce alto, dopo scambio Higuain-Callejon.
Higuain già nei primi minuti non appare in giornata di grazia, sempre anticipato da Zapata e Alex, va poco incontro alla palla e sono questi dettagli iniziali che poi avranno conferma durante la gara. il Pipita ha un’occasione buona al 20°, ma la sua girata da destra in area trova la deviazione decisiva di Zapata e palla in angolo.
Come spesso accade il Napoli non sfrutta bene i calci piazzati, che pure sono parecchi tra angoli e punizioni dal limite.
Nei primi 20 comunque ottimo Napoli, che mette alle corde il Milan. La squadra di Mihailovic difende con tutti gli effettivi, gran lavoro difensivo anche delle punte, che braccano Jorginho.
Gli azzurri dal 20° al 30° trovano spazi chiusi e intasati e non riescono a creare nitide palle gol, nonostante il grande sforzo profuso e buone trame.
Higuain non riesce a trovare lo spunto vincente, con la sua conclusione bloccata da Alex, ci prova Insigne di nuovo a giro, ma la conclusione non è all’altezza.
Al 32° palla buona per Callejon, che conclude debole e centrale da ottima posizione e con spazio al limite dall’area, poteva fare molto meglio.
Momento di massima pressione dal 30° al 38°, una sola squadra in campo, il Milan è alle corde e capitola al minuto 38, grazie a un tiro di Insigne che, deviato da Abate, si spegne nell’angolo basso alla sinistra di Donnarumma. Gol un pò fortunoso, ma meritatissmo per quello che s è visto in campo sinora.
Purtroppo il vantaggio dura soli 5 minuti, al 43° arriva, inaspettato il gol di Bonaventura, su un cross velleitario sfortunata deviazione di Koulibaly, che di testa spizza sul secondo palo, spiazzando tutta la difesa, e palla sui piedi del libero Bonaventura, che insacca da pochi passi. Purtroppo la deviazione di Kalidou risulta decisiva, la traiettoria inganna Allan, Callejon e Reina, diversamente piazzati.
Sarà un gol determinante perchè inciderà su tutto lo sviluppo successivo della gara, con il Napoli costretto all’arrambaggio contro un Milan arroccato, che non si sarebbe potuto permettere questa tattica se in svantaggio a fine primo tempo. Ma tant’è.
Il fato avverso ci mette la sua e forse il Napoli non è un momento brillante, tale da consentire di abbattere anche il destino. Il primo tempo si conclude sull’1-1.
Benissimo la difesa, ottimi i terzini nella doppia fase, sempre attento Albiol, sfortunato Kalidou, che domina Bacca però. Eccellente il lavoro del centrocampo (poi caleranno soprattutto Allan e Hamsik), meno prolifico l’attacco, ma solo Gonzalo non convince appieno.
Insomma un primo tempo da grande squadra, punita dal gol avversario nel finale.
Nella ripresa nessun cambio da parte degli allenatori all’inizio.
Nei primi 15 minuti stesso copione, Napoli all’assalto e Milan chiuso a riccio. La tattica di Mihailovic paga, perchè gli azzurri non riescono ad arrivare al tiro nei primi 15 minuti. Troppa densità in pochi metri nella metà campo rossonera. Pochi gli spunti degni di nota, molti gli errori, soprattutto delle due mezze ali, con Hamsik e Allan che, progressivamente calano. Insigne e Callejon non trovano la giocata.
Il Napoli attacca a pieno organico, ma serve qualche modifica tattica e qualche cambio.
Sarri decide per il primo al 62°, fuori Callejon e dentro Mertens. nell’intento di trovare quel guizzo che è più nelle corde del belga che di Josè.
Lo spunto arriva dopo 4 minuti, ma il destino di accanisce, palo di Dries e palla che torna in campo, questione di millimetri.
Siamo a 25 dalla fine e qua si decide la partita, Sarri (espulso dall’arbitro) attende 15 minuti per operare altre sostituzioni, minuti che saranno fatali.
Infatti da quel momento di Hamsik e Insigne non ci sarà più traccia, stanchi e stremati, sostituirli subito non sarebbe stata una mossa sbagliata, invece resteranno in campo sino al termine.
Dal palo di Mertens (66°) alla prima sostituzione (79°) passano 15 minuti preziosi, in cui il Napoli non crea nulla.
Gli ingressi tardivi di Gabbiadini a 10 minuti dal termine (per Allan) e di ElKaddouri addirittura alll’89°(per un Insigne inesistente già da 20-25 minuti) creano due clamorose occasioni da gol per Higuain (girata a rete fuori di un palmo sul primo palo) e tap in di El Kaddouri nelle braccia di Donnarumma.
Napoli arrembante nei 10 minuti finali che non riesce a trovare il gol della vittoria e rischia molto in fase di ripartenza rossonera.
Finisce 1-1 e occasionissima sprecata, nonostante una buona gara, da Napoli, con qualche dubbio, consistente, per la gestione dei cambi negli ultimi 20 minuti, per me tardivi e non si sa se decisivi.
Non confondiamo gli ultimi 20-25 minuti di questa gara con lo stato di forma della rosa. Dopo oltre un’ora di sacrificio e con l’obbligo di tenere sempre il ritmo alto per velocizzare l’azione per scardinare il muro rossonero, asserragliato negli ultimi 30 metri è normale che se non segni nel finale paghi in termini sdi stanchezza e poca lucidità.
La gara è stata condotta bene, il gioco ottimo, alcuni uomini stanchi (Higuain e Hamsik), sostituzioni tardive, sfortuna molta. In sintesi.
I NUOVI SCENARI
Questo pareggio apre a nuovi scenari e mette Sarri a un bivio.
Sapevamo del calendario terribile da tempo, in 2 settimane, anzi 18 giorni scarsi, 5 partite chiave : Juve, Villareal andata, Milan, Villareal ritorno e Fiorentina.
Un “tour de force” che a gennaio si è deciso di giocare con questa rosa senza rinforzarla : sarà per mancanza di alternative accessibili in mezzo al campo sul mercato, sarà per non turbare il gruppo con rivalità di spessore (cazzata).Senza critiche o considerzioni di sorta, questa è la situazione.
Sarri aveva già espresso a chiare lettere il suo giudizio sul mancato mercato di gennaio : “evidentemente gli obiettivi restano quelli di inizio stagione” (a nulla è valso essere primi in quel momento), ritendendo (a ragione) Grassi un acquisto prospettico ed in linea con la programmazione societaria, progetto “che prevede un anno di transizione e di inizio”, senza obiettivi specifici e di spessore.
Si è scelto di proseguire con questa rosa, con i titolari in Campionato (che sarebbe stato giocoforza più duro col passare del tempo) e con un mezzo turn over in Europa League (con avversarie sempre più forti e blasonate), quindi c’è poco da dire e da rammaricarsi adesso, dove si deve pensare solo a giocare e, se possibile, a vincere e fare le verifiche alla fine dei giochi, con questa rosa a disposizione.
Ovviamente nulla è compromesso : siamo a 1 punto dall Juve (in piena corsa per il titolo), a + 5 dalla Fiorentina (che ci ha rosicchiato ben 5 punti in queste ultime 2 gare e che ci affronterà nella prossima gara in casa e dopo 2 scontri difficili di entrambe in EL…trasferta probante a Londra giovedì), ci giochiamo la qualificazione al San Paolo col Villareal, con chi in campo lo vedremo.
Ma questo è il momento delle scelte, alcune obbligate dalla condizione fisica dei claciatori, che solo Sarri potrà valutare, altre di opportunità che sempre l’allenatore sarà deputato a fare.
Non è una questione di scelta se uscire o meno dall’Europa League e puntare al Campionato, la scelta la consacrerà l’avversario ed il campo, ma certamente dovranno essere fatte precise valutazioni su come gestire le prossime 2 gare, perchè è impensabile schierare chi ha giocato ieri contro il Villareal e ancor più improbabile proporre gli stessi uomini poi anche a Firenze.
Ma vediamo le scelte : col Villareal difficilmente vedremo in campo Hysaj e Hamsik (il primo le ha giocate tutte, il secondo è ormai alla canna del gas e ha bisogno quantomeno di un turno di riposo). Ne potranno giocare una (o una più spezzoni) :Albiol, Kouli, Ghoulam, Allan, Jorginho, Insigne, Callejon e Higuain.
Con Villareal ci giochiamo l’Europa subito, con la Fiorentina molto del nostro Campionato.
Sarri è a un bivio, ma nelle difficoltà ha dato il megio di se.
Coerenza vorrebbe dire far giocare col Villareal chi non ha giocato l’andata tra i titolari e a Firenze l’11 di base.
Votta a passà febbraio…con meno danni possibili, visto che un pareggio nelle ultime 3 già è pesante.
@FNS