Finalmente un gran bel Napoli, che alla “prova del 9″ contro la Lazio conferma quanto di buono fatto vedere in Coppa col Bruges e si ripete con un secco 5-0 alla Lazio, riscattando l’onta del 2-4 casalingo dell’ultima giornata dello scorso anno, che vanificò il lavoro di un’intera stagione.
Il 4-3-3 si conferma modulo congeniale e, abilmente rivisto da Sarri, ha dato i suoi frutti sia in fase difensiva che in quella offensiva.
Era fondamentale vincere contro la Lazio, sia per la classifica, deficitaria per l’inizio stentato, sia per confermare quanto di buono visto in Coppa, e la larga vittoria è stata una vera e propria soddisfazione, una vera leccornia per occhi e palato dei tifosi, soprattutto per quelli che mostrano fede incrollabile e che hanno seguito la squadra allo Stadio, pochi, ma buoni, premiati con una gara dei propri beniamini, giocata ai limiti della perfezione.
E’ vero che, come il Bruges, anche la Lazio era in formazione largamente rimaneggiata e reduce da una pesante trasferta in Ucraina contro l’amaro Dnipro. Priva della spina dorsale De Vrji, Biglia, Klose (e Djordjevic), i biancocelesti perdevano in settimana anche Candreva e con un Felipe Anderson non al top, schierato solo nella ripresa a risultato ormai compromesso, e non sono riusciti a contrastare la strapotenza azzurra in campo.
Il Napoli, sceso in campo concentrato e propositivo, ha tenuto fisicamente per tutti i 90 minuti, non perdendo mai la lucidità, gestendo nella ripresa una gara giocata a ritmi altissimi nel primo tempo (come accaduto anche con la Samp, a dire il vero) e infierendo sul cadavere, umiliando a più riprese la squadra di Pioli, uscita ancora una volta molto ridimensionata in trasferta, dopo le scoppole di Leverkusen e Chievo (7 gol subiti, 12 con la cinquina degli azzurri).
Tutte note liete da parte degli azzurri, a comiciare da Sarri, proseguendo col modulo e le prestazioni dei singoli e del collettivo, trame da squadra top in Europa, giocate sopraffini, difesa alta e concentrata, pressing in tutte le zone del campo, cattiveria, detrminazione e “cazzimma”, tutto quello che un tifoso vorrebbe vedere e che sino ad ora poteva solamente sognare.
Restare su questi livelli non sarà facile, ma qualora il Napoli ci riuscisse, nessuna squadra diventerebbe imbattibile e nessuna impresa sarebbe preclusa.
Ottima la reazione degli azzurri a un inizio claudicante, la miglior risposta di Sarri agli scettici e finanche a Maradona, a cui il tecnico aveva risposto di voler fargli cambiare idea sul campo e c’è visibilmente riuscito…anche queste sono piccole grandi soddisfazioni.
Ma vediamo quali sono state le mosse della svolta e le piacevoli sorprese :
- innanzitutto i benefici del modulo, il 4-3-3, che non solo si è mostrato congeniale ad alcuni elementi, come intuibile e manifestato al debutto europeo, ma che ha conferito quella maggiore solidità difensiva, necessaria ad una squadra che non ha in rosa elementi trascendentali nel reparto. Limitare errori individuali e collettivi, garantendo una maggiore copertura alla difesa, è il primo e più importante risvolto del modulo, il che giustifica da solo la sua applicabilità e la sua conferma per il futuro.
Dopo la gara col Bruges avevamo già detto molto su pregi e difetti del 4-3-3 :
I dubbi sul 4-3-3 erano sostanzialmente 2 :
- il rendimento di Higuain (e, comunuque della prima punta), lasciato troppo solo al centro tra i 2 difensori centrali e il mediano di copertura avversario (1 contro 3).
- la poca copertura della zona centrale sulla trequarti avversaria, il che lascia molto spazio all’impostazione dell’azione, dove il regista o chi è deputato ad iniziare l’azione resta indisturbato, in assenza di un uomo e di possibilità di utilizzare il pressing offensivo (uno dei “credo” principali dell’allenatore).
La mancanza di un uomo in quella zona e del pressing consente non solo di favorire l’impostazione e la ripartenza dell’avversario, ma lascia anche scoperto il centrocampo, che è costretto ad abbassare il baricentro, schiacciandosi troppo e vanificando la tattica sia offensiva (con possibilità di recuperare palla in zona pericolosa) che difensiva.
4-3-3 ha i suoi difetti, poco valutabili nella gara di ieri e verificabili in un contesto diverso contro avversari un pò più scaltri e forti, ha anche i suoi pregi, perchè ha mostrato, con palmare evidenza, che schierare Mertens e Callejon nella loro posizione congeniale accresce notevolmente il loro rendimento (entrambi autori di una prestazione sopra le righe di 2 reti a testa e di tante giocate pregevoli).
Altro vantaggio del 4-3-3 è la maggior copertura delle fasce, occupate sia dagli esterni offensivi che dai terzini (ovvio che Callejon aiuta più di Mertens, ma anche Insigne, qualora schierato a sinistra nel tridente, garantirebbe più copertura del belga, avendo imparato a ripiegare dal maestro Rafa) e non solo, dato che proprio la copertura delle fasce consente ai centrocampisti di proteggere centralmente meglio la difesa, non dovendosi sobbarcare anche il lavoro di tamponamento sugli esterni. Abbiamo visto che nelle precedenti gare sono state le due mezz’ali (Hamsik e Allan impiegati) a doversi “smazzare” per chiudere sia centralmente che sugli esterni, andando in evidente difficoltà, spesso vanificando il loro lavoro di copertura, presi in mezzo e in perenne ritardo a chiudere i varchi sia centralmente che sulle fasce (Allan potrebbe sopperire un pò con la corsa, ma fatica uguale, Hamsik no).
Orbene, i pregi sono stati tutti confermati : dalla prestazione degli attaccanti di fascia (ancora superba quella di Callejon, magnifica quella di Lorenzo, che con caratteristiche in parte diverse non ha fatto rimpiangere Mertens), alla maggiore copertura difensiva sulle fasce (ottimo l’asse Callejon- Hysaj, prestazione top nel suo ruolo naturale a destra, ma nono male nemmeno Insigne Ghoulam, con l’ottimo raccordo di Hamsik), e anche nella zona centrale, dove Hamsik, Jorginho e Allan, raggruppati più centralmente, hanno stretto gli spazi, non lasciando campo al centrocampo della Lazio).
Il tutto con una difesa, molto alta e attenta, che ha acquistato sicurezza, grazie alla maggiore copertura.
I difetti e i dubbi, invece, sono stati smussati in gran parte da alcuni accorgimenti di Sarri, favoriti dalla bravura tecnico-tattica delle due mezze ali, che non solo hanno fatto un ottimo lavoro di copertura e di raccordo, ma che sono riusciti a colmare la lacuna principale, quella che più aveva preoccupato l’allenatore, ossia lasciare Higuain solo e lo spazio centrale davanti alla difesa avversaria scoperto.
Hamsik e Allan sono stati abili, a turno, a supportare Higuain, con gli inserimenti centrali, sia in fase offensiva che difensiva, grazie alla squadra che manteneva il baricentro alto con un pressing asfissiante, della cui tenuta abbiamo tutti dubitato dopo aver visto un primo tempo giocato su ritmi altissimi, ma che non ha mostrato particolari flessioni per tutta la partita, chiusasi peraltro già dopo una manciata di minuti nella ripresa, sul 3-0.
Il collettivo è stato perfetto, alla pari dei suoi interpreti, che hanno sfoderato una prestazione super :
Hysaj perfetto a destra, con una fase difensiva di grande spessore e una spinta finalmente efficace sul suo lato congeniale, smentendo Sarri che aveva dichiarato la sua abilità, indifferentemente su entrambe le fasce. E’ evidente che Hysaj è un bravissimo terzino destro, il che ci fa tirare un bel sospiro di sollievo e riabilita un pò anche le scelte di mercato.
Albiol è stato sempre attento, bravo a condurre la difesa, grazie anche ai 3 centrocampisti, che hanno evitato che la linea venisse presa di infilata, mettendo a nudo le pecche di velocità del centrale spagnolo.
Koulibaly, al quale Sarri ha dato fiducia, spronandolo e ribadendo di credere nelle sue qualità (fondamentale per la sua ripresa psicologica la stima del tecnico), ha confermato la splendida prestazione di Coppa, risultando un muro invalicabile, evitando le disattenzioni (1-2 ieri).
Ghoulam, pur non garantendo una copertura difensiva totale (gli unici pericoli sono arrivati dal suo lato), ha giocato una gara con molta dedizione e attenzione, ribadendo la necessità di giocare con un mancino naturale da quel lato, il che garantisce anche il dovuto apporto offensivo.
Jorginho, visto già bene e a suo agio col Bruges, è stata la vera sorpresa in positivo della serata, bravo in entrambe le fasi, con una salute che non gli riconoscevamo, atleticamente recuperato alla causa, ha mostrato il meglio del suo repertorio, smistando con sapienza e tecnica sopraffina decine di palloni, non perdendo mai la lucidità necessaria.
Allan, finalmente con una condizione fisica all’altezza, ha mostrato la sua importanza e la sua decisività, giocatore capace di unire quantità e qualità, sciabola e fioretto. Un acquisto top, come credo dimostrerà. Già beniamino de pubblico.
Hamsik, intelligente come sempre, è stato l’ago della bilancia, con la sua sapienza tattica è riuscito a vanificare ogni velleità di Parolo e del centrocampo laziale, facendo in maniera spettacolare l’elastico tra le due fasi
Poi l’attacco, Callejon con i suoi tagli da destra, non può prescindere dal partire da quella posizione, Insigne in forma smagliante e decisivo, anche partendo da sinistra e un Pipita in forma Mondiale, capace di fare la differenza (e al quale Sarri sta anche insegnando che tagliare sul primo palo dai cross dal fondo lo renderà molto più prolifico, cosa che l’attaccante non fa spesso, anzi quasi mai).
Insomma ci siamo finalmente squagliati, il giorno dopo il sangue del nostro patrono, nell’ammirare un grande Napoli.
Perchè stavolta i miracoli, tra sabato e domenica, sono stati 2…comn buona pace di un Pioli sommesso e finalmente sottomesso.
Si torna subito in campo mercoledì a Carpi, per poi affrontare la Juventus al San Paolo il 26, il tour de force continua, ma con un entusiasmo ritrovato e una squadra che fa ben sperare per quanto mostrato. Fiducia e ottimismo non mancano di certo.
Il tabellino della gara :
Napoli (4-3-3): Reina; Hysaj, Albiol, Koulibaly, Ghoulam; Allan, Jorginho, Hamsik (15′ st David Lopez); Callejon, Higuain (20′ st Gabbiadini), Insigne (29′ st El Kaddouri). A disp.: Rafael, Gabriel, Maggio, Henrique, Chiriches, Strinic, Valdifiori, Chalobah, Mertens. All.: Sarri
Lazio (4-2-3-1): Marchetti; Basta, Mauricio, Hoedt, Radu; Parolo, Onazi; Keita, Mauri (1′ st Milinkovic-Savic), Lulic (1′ st Felipe Anderson); Matri (29′ st Djordjevic). A disp.: Berisha, Guerrieri, Gentiletti, Konko, Braafheid, Patric, Cataldi, Oikonomidis, Kishna, . All.: Pioli
Arbitro: Damato Marcatori: 14′ e 14′ st Higuain (N), 35′ Allan (N), 2′ st Insigne (N), 34′ st Gabbiadini (N) Ammoniti: Lulic, Mauricio (L); Koulibaly (N)