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Il Napoli vince a Cagliari e non molla

Il Napoli continua la striscia positiva sull’onda dei successi contro Fiorentina e Wolfsburg, mantiene alta la concentrazione, dimostra di avere finalmente un’anima e vince a Cagliari con un secco 3-0, con le reti del ritrovato Callejon, un autogol cagliaritano e il sigillo di Gabbiadini.

In una settimana 10 gol in 3 gare, semifinale di Europa League ipotecata e rincorsa alle posizioni Champions rianimata, con la nascita di nuove speranze, con Roma e Lazio che perdono punti e ci precedono appaiate a 5 lunghezze, ancora molte, ma esigue rispetto ai 21 punti rimasti.

Non ci addentriamo in ipotesi e tabelle sulle prossime 7 gare, perchè quel che ci deve interessare è il rendimento degli azzurri, venuti meno in troppe occasioni in questo Campionato per farci illudere di nuovo e coltivare sogni,.Ora è il momento della concretezza, della concentrazione (per noi scaramantica), di dimostrare che il risultato finale (l’impresa a questo punto) se dovesse arrivare sarà conquistata a suon di gol e prestazioni vincenti e convincenti, tali da consentirci di meritare il podio.

Gli azzurri, da sempre gruppo fuori dal campo, hanno mostrato unione di intenti sul rettangolo di gioco, con quella cattiveria agonistica e quella determinazione, quell’animo battagliero finalizzato alla vittoria, che troppe volte hanno lasciato da parte, al punto da farci credere che i nostri beniamini gli attributi proprio non li avessero.

L’attenzione difensiva (sebbene con qualche pecca ahinoi indelebile, ma con un Andujar eccezionale),la voglia di Jorginho di dimostrare di non essere tra color che son sospesi, il carattere e il dinamismo di Gargano (con i suoi limiti tecnici e palla al piede), la ritrovata vena di Callejon (ancora in gol, anzi di 2 visto quello che ha salvato su M’Pokou) e del Capitano Hamsik (finalmente con lo spirito giusto per chi indossa con onore la fascia, oggi autore di 2 assist vincenti e di un’altra prestazione super), la classe di un Insigne ,al ritorno in campo arrapato di pallone che tratta con sapienza e maestrìa, la voglia di Higuain, nostra punta i diamante e uomo squadra, il sinistro magico di Gabbiadini (che gioia averlo acquistato…eh Corbo), senza dimenticare gli spunti di Mertens, la mostruosa fisicità di Zapata ed il suo fiuto del gol e l’attenzione e la grinta di Lopez ed Inler:

questi gli elementi e le condizioni per continuare la marcia, con la convinzione che mantenendo alta la soglia di attenzione e intensità, con quest’attacco siamo in grado di compiere qualsiasi impresa, perchè un reparto d’artiglieria così, completato da Gabbiadini e dal ritorno di Lorenzo, neanche gli uomini a strisce incolori lo posseggono, anzi se lo possono sognare.

Senza fare calcoli segnaliamo le ultime 4 giornate della Lazio (Inter fuori casa, Samp fuori casa, derby e gara finale al San Paolo) e la condizione atletica della Roma, che cammina da mesi e sembra aver terminato la benzina, fatta eccezione per il pieno fatto con noi (benzinai azzurri) e fortunosamente a Cesena.

Di futur non c’è certezza, si vive alla giornata con lo stesso spirito, perchè a meno di non credute “trances”, il nostro obiettivo è vincere tutte le gare di Campionato e Coppa come se fossero la finale di un Mondiale, per i due obiettivi stagionali, che se raggiunti consegnerebbero al Napoli lo scettro della migliore annata dell’era De Laurentiis e di dare una grande mano alla crescita del progetto.

Ce lo meritiamo infondo, dopo tutte le sofferenze patite, perchè il tifoso azzurro ha gli anticorpi di una vita vissuta in epatopatia cronica, ma in cuor suo sa che se dovesse arrivare una gioa, con quella riscoprirà  il vero piacere, quello di tifare Napoli, quello dell’ebbrezza dello “scurdammece o’passato” o dell’attuale “che ce ne foooootttt”.

Ora testa al Wolfsburg con l’obiettivo semifinale da raggiungere, senza distrazioni sulla prossima avversaria in  campionato….la Sampdoria di Sinisa Mihailovic....chi era costui?…o chi sarà?…questo ce lo dirà Rafa se riuscirà a vedere un progetto nero su bianco e con un Business Plan chiamato “crescita”, altrimenti il serbo sarà il nuovo allenatore del Napoli (come da me scoperto a marzo, anche se non confermato da molti).

Avanti Napoli !!!Con questo spirito puoi arrivare lontano.

 
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