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Napoli ora ci si mette anche l’arbitro

Il Napoli viene bloccato al S.Paolo dall’Atalanta, grazie ad alcune sviste arbitrali che condizionano il finale di gara e non consentono agli azzurri di vincere, restando indietro di 5 punti dalla Lazio al terzo posto e a sei dalla Roma seconda .Vantaggio di Pinilla, viziato da un fallo su Henrique e pari di Zapata allo scadere per l’1-1 finale.

Dopo la nuova scarica di adrenalina arrivata dalla storica qualificazione ai quarti di finale di Europa League (il Wolfsburg il prossimo avversario, che oggi ha stancamente pareggiato con il Mainz, 1-1. Gol di Luiz Gustavo) gli azzurri erano attesi alla vittoria, necessaria e fondamentale per l’inseguimento alle posizioni utili per raggiungere l’obiettivo Champions, vitale per la crescita del progetto e delle ambizioni della società partenopea.

Gara non facile sulla carta , quella contro l’ex amatissimo ex, Edy Reja (e degli ex terribili Cigarini e Denis), da due sole giornate (e due pari) sulla panchina dei bergamaschi, chiamato alle armi dal d.g. PierPaolo Marino per sostituire Colantuono e garantire la salvezza agli orobici, che quest’anno stentano a trovare quella continuità di risultati, fondamentale per navigare in acque tranquille ed emergere dalle sabbie mobili del quart’ultimo posto.

All’andata il Napoli non riuscì ad avere la meglio sui bergamaschi, nonostante un’ottima gara e numerose palle gol create, a causa del non dimenticato rigore di Higuain a tempo ormai scaduto, parato dal giovane portiere Sportiello, che inchiodò il risultato sull’1-1, ma il ruolino di marcia degli azzurri contro i bergamaschi al San Paolo è sempre stato storicamente a favore e tutto lasciava presagire una vittoria.

Il Napoli dopo aver fallito di un soffio numerose occasioni da gol, grazie all’imprecisione dei propri attaccanti e a una dose di cattiva sorte, si ritrova in 11 contro 10 per l’ espulsione di Gomez dopo 10 minuti della ripresa e nel momento di massimo sforzo viene punito da un errore arbitrale, subisce il gol irregolare di Pinilla e non riesce a ribaltare il risultato, ma solo a pareggiare con un colpo di testa di Zapata.

E’ vero che nemmeno stasera abbiamo giocato una gran gara, pur creando le proverbiali 10 occasioni da gol con la consueta ciorta nera sottoporta, è vero che se ci troviamo in questa posizione di classifica non dipende dalla gara di oggi, nè dall’arbitro Calvarese, nè da complotti di palazzo, ma solo da nostre scelleratezze, mai assenti dall’inizio di campionato, però ci trovavamo là nel mucchio selvaggio e avremmo preferito giocarcela con le nostre armi, casomai suicidarci con altri errori difensivi su angoli e ripartenze, ma morire per mano dell’arbitro sembra la beffa di un finale stagione degno del nostro campionato strambo.

Bastava vincerla, anche allo scadere per 1-0, e il risultato sembrava più che raggiungibile, ma l’arbitro, scarso e poco lucido, ha condizionato una gara che oggi valeva molto di più dei 3 punti, valeva la speranza di andare all’Olimpico a giocarci l’ennesima chance di avvicinarci alla vetta, cominciando a riconquistare almeno il terzo, invece scivoliamo mestamente in quinta posizione, scavalcati anche dalla Sampdoria,

Benitez ha problemi in fase difensiva, dovendo rinunciare agli squalificati Ghoulam e Albiol e all’infortunato Strinic. Recupera Koulibaly, che va a posizionarsi al centro della difesa con Henrique. Sugli esterni Maggio e Britos. Gargano non ancora al meglio resta ancora fuori, la coppia di centrocampo è Lopez-Inler. In attacco le vere novità, fuori Hamsik per scelta tattica, si gioca con 2 punte, Gabbiadini e Higuain e un 4-4-2 con De Guzman e Callejon sugli esterni.

L’ex Reja gioca con un 4-4-2 speculare, con Denis di punta, affiancato da Gomez e Moralez, con Zappacosta avanzato a destra.

La cronaca della partita viene in secondo piano e la gara risulta falsata dall’arbitraggio nel finale.

Dopo qualche minuto di studio il Napoli cerca il gol del vantaggio con Britos, il cui colpo di testa viene salvato miracolosamente sulla linea di porta da Denis.

Anche l’Atalanta ha un’occasione clamorosa con Gomez, che favorito da un rimpallo si trova a tu per tu con Andujar, ma calcia alto da pochi passi.

La gara si gioca a sprazzi, ma il Napoli non riesce a sbloccarla, nonostante un predominio territoriale e di possesso palla, a volte lento per la cronica mancanza di piedi buoni, sia in difesa che in mezzo al campo, dove Lopez e Inler non riescono a trovare il passaggio filtrante e il ritmo giusto.

Ci provano Higuain, Gabbiadini, Callejon, ma si va al riposo sullo 0-0.

Ad inizio ripresa il Napoli appare più vivace e cerca il tiro anche dalla distanza con Inler. L’occasione propizia capita ad Higuain, che servito da un assist di testa all’indietro dalla linea di fondo da Callejon, tira sul portiere da meno di tre metri dalla porta. Sfortunato anche De Guzman, che coglie il palo alla sinistra del portiere con un tiro di precisione dal limite dell’area.

L’Atalanta resta in 10 per l’espulsione di Gomez, per secondo giallo rimediato per un ‘entrata in ritardo su Callejon, ma il Napoli non ne approfitta e rallenta pericolosamente il ritmo.

Mentre si attende il gol degli azzurri, con Mertens subentrato a Callejon, arriva la doccia fredda del vantaggio nerazzurro, con Pinilla che atterra Henrique con un fallo da dietro, ma l’arbitro non fischia nell’incredulità generale e l’attaccante mette la palla in porta. 1-0 e proteste vibranti e legittime degli azzurri.

Il Napoli assedia l’Atalanta e prima un colpo di testa di Henrique trova una deviazione di Cigarini sulla linea, poi pareggia con Zapata di testa (subentrato a Lopez a 10 dal termine) e alla fine sfiora il gol della vittoria con un tiro di Hamsik (entrato per Gabbiadini) dal limite, fuori di un metro.

Il finale è tutto dell’arbitro, che perde la bussola, fischia puntualmente contro gli azzurri ed espelle Benitez, entrato in campo convinto di aver ascoltato il fischio finale, ma si trattava dell’ennesimo fischio contrario di una serata nerissima.

 
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