Il Napoli regala gli ennesimi punti al San Paolo, dimostrandosi squadra poco abile nel gestire le partite e condurle in porto, confermando di non aver ancora imparato a giocare contro le squadre medio piccole con la stessa concentrazione con cui affronterebbe il Real Madrid.
Quel che appare a tratti sconcertante è il “drammatico”modo con cui si concedono palle gol, puntualmente trasformate (o quasi) dagli avversari di turno, sempre nelle stesse situazioni, le ripartenze e i calci da fermo (quando non ci pensa Rafael a prendere qualche rete di suo ingegno, poche rispetto al totale, a dir la verità).
Pur imbattuti da 11 turni, gli azzurri si incartano nel 4° X consecutivo (3 in campionato e 1 in Coppa) e dimostrano di soffrire di pareggite acuta, oltre a confermare che il San Paolo è tabù contro squadre che, almeno sulla carta, dovrebbero essere di caratura inferiore: soltanto 3 punti conquistati sui 12 disponibili contro Chievo, Empoli, Cagliari e Palermo e ben 11 gol subiti, se si sommano anche i 2 presi contro il Verona (sui 18 totali in 14 gare).
Le statistiche prima di questa gara però confermano 2 dati che devono far riflettere : il Napoli è la squadra che crea più occasioni da gol (e che ne spreca di più) in Campionato ed è quella che concede meno palle gol di tutti, pur venendo punita puntualmente per errori individuali dei suoi giocatori, prendendo ben poche reti a causa del modulo di Benitez, che c’entra poco in alcune disfatte, come invece sostengono coloro ai quali l’allenatore spagnolo proprio non piace.
Ben 12 gol subiti dagli azzurri provengono da cross in area, con i partenopei che si perdono le marcature o le scalano male, con Rafael talvolta poco efficace nelle scelte dell’uscita, mentre sono solo 2 i gol presi da ripartenze (Chievo ed Empoli), 2 quelli da tiri dalla distanza (Verona-Halfredsson, Sampdoria-Eder) e 2 per prodezze individuali (Quagliarella-Torino e Nico Lopez Verona).
Ieri non è stato proprio così, con il Napoli che tira 16 volte verso la porta (trasformandone 2) e concede 5-6 palle gol all’Empoli (più del solito), che ne mette a segno 2.
Una delle peggiori gare dell’era Benitez, con la squadra a tratti scollegata, innervosita dal vantaggio empolese e con alcuni uomini a corto di energie. Il Napoli ha mostrato il peggio di sé, mostrando conosciuti errori difensivi e poca concretezza a centrocampo, oltre ad una certa evanescenza in fase offensiva, pur mettendo a segno 2 reti.
Il Napoli perde il 3°posto, lasciato per ora a un sorprendente Genoa, che ha sconfitto in casa il Milan (nostro prossimo avversario) per 1-0 e si piazza in quarta posizione, con alle spalle la Lazio e le altre dirette avversarie.
Ma veniamo alla gara:
Benitez, che dovrà fare sempre a meno di Zuniga, Insigne e Michu sino al 2015, decide di concedere un turno di riposo a Higuain, con Zapata in gran forma che lo sostituisce al centro dell’attacco. Henrique prende il posto dello squalificato Koulibaly accanto ad Albiol. Maggio e Ghoulam sugli esterni. In mezzo al campo la coppia migliore, almeno sulla carta, Jorginho -Lopez. In attacco Callejon, Hamsik e Mertens, al ritorno dal primo minuto.
Mister Sarri propone un 4-3-1-2, con un rombo di centrocampo che metterà in difficoltà gli azzurri, con la geometria di Valdifiori, la tecnica e gli inserimenti di Verdi e la dinamicità di Croce e Vecino. In attacco la coppia di “vecchietti terribili”Maccarone-Tavano.
NAPOLI (4-2-3-1): Rafael; Maggio, Albiol, Henrique, Ghoulam; Jorginho, David Lopez; Mertens (70’ De Guzman), Hamsik (61’ Higuain), Callejon; Duvan (83’ Gargano). All. Benitez
EMPOLI (4-3-1-2): Sepe; Hysaj, Rugani, Tonelli, Mario Rui (73’ Barba); Croce (61’ Laxalt), Vecino, Verdi 78’ (Zielinski); Valdifiori, Maccarone, Tavano. All. Sarri
Arbitro: Cervellara
Ammoniti: Maggio, Laxalt, Mario Rui
Il Napoli cerca di sorprendere l’Empoli ad inizio gara, ma è un fuoco fatuo che si spegnerà ben presto, grazie ai troppi errori in fase di impostazione della manovra e che produce solo di tiri dalla distanza di Hamsik, Lopez e Ghoulam, parati con poche difficoltà dal portiere dell’Empoli: il napoletano Sepe.
Al 18° arriva l’inaspettato vantaggio empolese con Verdi, che conclude facilmente in porta un contropiede, nato da una palla persa da Ghoulam in attacco, sul quale la difesa del Napoli si è fatta trovare impreparata e mal piazzata, con errori evidenti nello scalare le marcature. Sul contropiede empolese ben 7 azzurri sono in prossimità dell’area di rigore avversaria, tra i quali i difensori Henrique e Maggio (altissimo a destra), coperti da Lopez e Jorginho, che restano in posizione arretrata al posto dei 2 difensori (non si capisce perchè, se scende Ghoulam, Maggio non si mantiene arretrato). Sta di fatto che i 3 dietro scalano male le marcature e Lopez si accentra sul portatore di palla (dove c’era già Albiol), lasciando Jorginho 2 contro 1, con Verdi che rimane giocoforza libero. In questo caso la ripartenza è favorita da un eccessivo ed inspiegabile spiegamento di uomini nella metà campo avversaria, coperti da compagni, non solo inadeguati a difendere, ma che sbagliano a scalare la marcatura.
Il Napoli, come spesso accade, accusa il colpo più del dovuto, e commette altri errori gravi, rischiando di capitolare in almeno 3 altre occasioni, in cui l’Empoli spreca in maniera clamorosa il colpo del ko, graziando gli azzurri con Tavano e Maccarone, che sbagliano facili conclusioni : prima Maccarone si trova a tu per tu con Rafael, grazie a una palla persa da Jorginho, poi è Tavano ad essere lanciato solo verso la porta, a causa di un errato posizionamento della difesa in linea, con Maggio a destra che non è in riga rispetto ai compagni di reparto e vanifica la trappola dell’off-side.
Hamsik cerca il gol del pari, ma il suo tiro sul primo palo, con cui cerca di beffare Sepe non è preciso, nè forte e il portiere campano blocca a terra.
Gli azzurri giocano d’istinto, senza criterio, e riescono a creare poco, sbagliando molto in fase di impostazione e rischiando paurosamente ad ogni contropiede empolese. Si va negli spogliatoi con il minimo scarto: 0-1.
Male Maggio e Ghoulam in fase difensiva, il centrocampo azzurro appare in netta difficoltà contro la più nutrita mediana toscana, grazie a un Jorginho pressochè nullo in fase di interdizione e a dir poco scolastico in quella di impostazione e ad un Lopez , che lasciato solo nel guado, spesso contro 3 centrocampisti, che non riesce a fare filtro. Hamsik aiuta poco in fase difensiva e perde molti palloni in fase di manovra, sbagliando spesso tempi e soluzioni.
Mertens vive di fiammate, poco concrete, e Callejon combatte con Mario Rui, uscendo spesso ridimensionato dal terzino portoghese. Zapata non esalta, si mpegna, ma non è Higuain, o almeno non quello delle giornate migliori.
Nella ripresa Benitez tiene in campo la stessa formazione, in evidente difficoltà, e viene punito dal raddoppio empolese, con Rugani, che mette in porta da due passi, sfruttando l’ennesimo errore in marcatura su calcio piazzato degli azzurri (davvero tanti dall’inizio della stagione). Stavolta è Albiol a perdersi Rugani.
Entra tardivamente Higuain al posto di un opaco Hamsik, veramente in critica fase involutiva (fischiato, a torto, da parte del San Paolo), poi anche De Guzman per Mertens.
Il Napoli riesce in 5 minuti ad agguantare il pari, con un colpo di testa imperioso di Zapata su calcio d’angolo e con il solito De Guzman, che si inserisce in area e segna su un pallone vagante in area, con un tiro secco che non lascia scampo a Sepe.
Mancano 20 minuti alla fine, ma il Napoli non riesce a segnare il gol della vittoria, con Sepe che compie due miracoli sulle due uniche vere occasioni capitate sui piedi di Callejon e De Guzman.
Insomma il solito Napoli, che sembra voler fare polpette dell’avversario, commette errori difensivi e alla prima occasione viene punito, si sfalda, si innervosisce e perde la bussola.
La gara si poteva anche perdere, se l’Empoli fosse stato più cinico, ma anche vincere se gli azzurri ci avessero creduto di più nel finale, dopo il gol del 2-2, quando mancavano 18 minuti, oltre ai 5 di recupero, e quando abbiamo creato una sola palla gol con Callejon (e poi Higuain), fatta eccezione per quella capitata al 94° a De Guzman.
Ora non resta che riportare serenità e concentrazione, recuperare energie fisiche e mentali, soprattutto in alcuni uomini che , ora come ora, danno poco alla causa, elementi decisivi, come Hamsik, Rafael, Callejon e Higuain (sottotono da 4 gare a questa parte e i risultati si vedono tutti)..senza di loro il Napoli è una squadra medio-piccola e fatica con avversari di pari livello.
Ah dimenticavo, un applauso all’Empoli, neopromossa e in lotta per la salvezza, ma che gioca a calcio ed anche bene.