Finalmente una soddisfazione coi fiocchi e controfiocchi, di quelle che ti rendono felice per tutto il week end ed oltre, con San Gennaro che la fa da padrone davanti a tutti gli altri Santi festeggiati.
Gli azzurri con una gara convincente e intensa, la migliore senza ombra di dubbio della stagione, annichiliscono la Roma e la dominano per tutti i 90 minuti, imponendosi per 2-0, con reti di Higuain e Callejon ad inizio e fine gara.
Il punteggio poteva assumere proporzioni molto più ampie, con le proverbiali 15-20 occasioni create e sprecate per arrotondare il bottino, che nonostante il divario visto in campo, hanno mantenuto la gara in bilico sino al termine, facendoci stare in ansia sino al termine, perchè non c’è niente da fare..”nuje avimm suffrì” sempre e comunque.
Una vittoria del cuore, della determinazione, come piace a noi, cercata e voluta dall’inizio alla fine, con la grinta che vorremmo vedere sempre e non solo in queste gare, che ti caricano in automatico.
La grinta, quella che era indubbiamente di Pepe Reina, presente sugli spalti per tifare, da infortunato di lusso del momento, per i propri ex compagni e per una squadra che, senza se e senza ma, sente ancora un pò sua. L’ex portiere azzurro ha preferito il prepensionamento “sicuro”al Bayern (per una cifretta niente male di 3,5 milioni netti annui per 3 stagioni…come dargli torto) al brivido del San Paolo e al tentare di vincere in una piazza unica. In molti lo rimpiangono per il suo essere positivo e vincente. oltre che un gran bel portiere.
Il Napoli dopo lo sfortunato pareggio di Bergamo che ha bloccato la rincorsa al 3° posto, non consentendo agli azzurri di avvicinarsi al podio, affrontava l’avversario più atteso, la Roma di Garcia, seria pretendente al tricolore con la Juventus, entrambe appaiate al primo posto a 22 punti, con i partenopei a 7 lunghezze, nel mucchio selvaggio, con ben 7 compagini racchiuse in 2 punti a contendersi, almeno per ora la terza piazza.
Fondamentale vincere questa gara per il Napoli, non solo per la classifica, ma per dare finalmente una gioia ai propri tifosi, lasciati con l’amaro in bocca dall’inizio della stagione in troppe occasioni, tra cocenti delusioni e vittorie sfumate sul filo di lana, anche dopo prestazioni convincenti e sfortunate.
Napoli-Roma purtroppo era attesa anche per questioni di ordine pubblico, dopo i tragici eventi del 3 maggio e la triste vicenda legata alla morte del tifoso partenopeo Ciro Esposito nella notte della finale di Coppa Italia. Trasferta vietata ai tifosi giallorossi e molta preoccupazione, con la tensione allentata dai media e dalle società, con continui messaggi di pace e fratellanza lanciati durante tutta la settimana prima del match. Non si comprende perchè tanta tensione, dal momento in cui ai romanisti era stata inibita la trasferta.
Benitez non pratica turn over, nonostante le 4 gare consecutive giocate da molti degli azzurri in campo, chiedendo a molti suoi uomini di stringere i denti e onorare l’impegno, nonostante la fatica.
In campo Maggio e Ghoulam sugli esterni, Koulibaly e Albiol centrali difensivi. In mezzo al campo è il turno di Jorginho e Lopez. In attacco Higuain, Callejon e Hamsik, affiancati da Insigne, autore di una gara pregevole.
Garcia, fedele al suo 4-3-3, deve fare a meno di Astori, Strootman, Castan e Maicon e con Manolas recuperato in extremis, sceglie di tenere in panchina De Rossi, affidando il suo ruolo al recuperato Keita. Difesa a 4 che potrebbe essere quella della Grecia con Torosidis, Manolas e Holebas, oltre a Yanga Mbiwa. In attacco il tridente Florenzi-Gervinho.Totti, con Iturbe, Destro e Llaijc in panchina.
NAPOLI Rafael; Maggio, Albiol, Koulibaly, Ghoulam; Jorginho, David Lopez; Callejon, Hamsik, Insigne; Higuain
ROMA - De Sanctis; Torosidis, Manolas, Mapou, Cholevas; Pjanic, Keita, Nainggolan; Florenzi, Totti, Gervinho
LA GARA
Il Napoli domina la gara sin dall’inizio, come a Bergamo, la manovra è fluida e ariosa, triangoli, cambi di gioco e anche tante occasioni, purtroppo non finalizzate, ma passa subito in vantaggio al 3° minuto con una girata di Higuain in area, che si avvita su una palla spiovente e in acrobazia batte De Sanctis, riscattandosi subito dopo il rigore fallito contro l’Atalanta.
La Roma sembra scossa e il Napoli affonda i colpi, solo la bravura dell’ex De Sanctis (miracolo su tiro indirizzato all’angolino basso di Insigne) e la traversa (su tiro di Callejon dal limite) salvano i giallorossi, travolti dall’onda azzurra nei primi 15 minuti, senza contare altre incursioni pericolose degli azzurri,fermati per millimetrici fuorigioco quando stavano per mettere a segno il colpo del k.o
La reazione della Roma è timida e si sintetizza in un tiro di Torosidis bloccato da Rafael, con il Napoli che difende di squadra e riparte, lasciando pochi spazi agli avversari che sbattono sul muro Koulibaly, un gigante oggi in campo per tutti i 90 minuti.
Ottima l’intrerdizione e i raddoppi di Jorginho e Lopez, che formano una buona diga davanti alla difesa, ma bravi anche Maggio e Ghoulam sugli esterni, che limitano Gervinho e Florenzi con l’aiuto dei centrocampisti e dei centrali difensivi.
Una parola va spesa per Hamsik, che da qualche gara a questa parte, pur senza variazioni di modulo, arretra più spesso, avendo la libertà da sempre concessagli da Benitez, e agendo tra le linee, evitando di schiacciarsi sui difensori avversari e di farsi trovare spalle alla porta, riesce a rendere meglio, a far giocare meglio la squadra e ad essere pericoloso con i suoi inserimenti, come una volta.
Insigne è il più ispirato e attivo, fulcro di tutte le ripartenze, quasi sembra un Mertens… e sforna giocate ad effetto a ripetizione, e proprio da un suo assist per Higuain sul finire del tempo nasce l’azione del possibile raddoppio, conclusasi con una traversa clamorosa di Hamsik a porta vuota, servito dal Pipita.
Callejon in estirada sfiora il gol del 2-0 su cross di Hamsik, mostrando una certa riluttanza al gol da quando è capocannoniera della serie A (poi ci smentirà e si riscatterà).
Primo tempo che si conclude sull’1-0, che sta molto stretto agli azzurri.
La ripresa si apre con una doppia occasione per Florenzi, che non trova il gol del pari, con gli azzurri che potrebbero chiudere la gara dopo 15 minuti ancora con Callejon, che sceglie lo “scavetto” per battere De Sanctis, solo davanti al portiere su assist perfetto di Koulibaly, dopo discesa travolgente del difensore partenopeo.
Benitez, con lo spettro delle gare vanificate, sapendo che il Napoli ha speso tanto si copre e manda in campo Gargano per Hamsik, il “Mota” disputerà un gran finale di gara e sarà utilissimo alla causa, anche per contenere le forze fresche della Roma, con Garcia che sostituisce Florenzi e Totti con Iturbe e Destro, che dall’ingresso in campo toccheranno veramente pochi palloni.Entrano anche Inler per Lopez (stremato e vittima di uno scontro con il suo compagno Callejon), Mertens per un applauditissimo Insigne, autore di una gara magistrale e Llaijc per Torosidis, con la squadra tutta sbilanciata in avanti.
Gli azzurri stringono i denti e trovano il raddoppio liberatorio a 5 minuti dal termine con Callejon, che al quarto tentativo finalmente fa centro, anticipando Yanga Mbiwa su pregevole cross di Higuain.
Risultato secco che lascia poco spazio alle recriminazioni dei giallorossi, che potevano tornare nella “Capitale”con una sonora sconfitta, modello Bayern.
Il Napoli trova linfa vitale da questa gara e si dimostra in gran forma, imbattuto da 7 gare, ritrova consapevolezza nei propri mezzi e annuncia battaglia sino al termine della stagione con la sua organizzazione di squadra e i suoi campioni ritrovati.
Benitez sembra aver finalmente trovato la quadratura del cerchio da 3 gare a questa parte, con i meccanismi della squadra che vanno via via perfezionandosi, grazie anche alla forma e alla ritrovata voglia di alcuni uomini importanti :
Maggio e Ghoulam in grande spolvero dal punto di vista atletico hanno giocato tutte e tre le gare (complici gli inforuni di Zuniga e Britos) reggendo benissimo dal punto di vista fisico e dando un discreto apporto sia alla manovra offensiva che alla fase difensiva.
Koulibaly e Lopez si stanno dimostrando 2 acquisti azzeccati voluti da Benitez,( che di calcio ne mastica sicuramente più di molti pseudogiornalisti), con il gigante d’ebano che giganteggia in difesa ed il centrocampista spagnolo che aggiunge fosforo, fisicità (entrambi corrispondono ai requisti richiesi da Rafa) e acume tattico al centrocampo.
Jorginho sta recuperando gradualmente la forma dall’infortunio muscolare e sta tornando sui buoni livelli a cui eravamo abituati.
Insigne, Hamsik, Mertens Higuain,Callejon e Mertens hanno messo da parte alcune scorie post mercato e shock Champions e, sorretti da una forma fisica straripante, sono recuperati alla causa, carichi, sono tornati sui livelli standard e con la voglia di divertirsi giocando a calcio.
Gargano, Britos, Inler hanno sempre dato il loro apporto, come Zapata.
Ora si attendono i definitivi recuperi di Rafael e Albiol, oggi attenti e migliorati, il ritorno di Henrique e l’esplosione di De Guzman e Michu, i due acquisti più deludenti sinora…li aspettiamo con fiducia.
Ah dimenticavo…siamo quarti con i cugini genoani e la Samp di super-Mihailovic….la Genova che ride..e la Milano che piange resta indietro…in attesa della Lazio, che con tutto il rispetto non è un avversario temibile.