Il Napoli debutta al S.Paolo nella stagione 2014/2015 e alla seconda di Campionato (dopo la rocambolesca vittoria col Genoa per 2-1) ritorna davanti al suo pubblico dopo il pareggio contro l’Atletico Bilbao e soprattutto dopo le delusioni estive, provenienti da un mercato non certo esaltante e da una ancora non del tutto “resettata” eliminazione dalla Champions League ad opera dei baschi.
Come tutti ormai sanno, le polemiche che sono seguite non hanno contribuito alla serenità dell’ambiente, con alcuni addetti ai lavori che si sono lasciati andare a poco producenti ed insensate critiche su episodi di minima rilevanza.
Benitez, assente per qualche giorno per trascorrere il dovuto tempo con la famiglia a Liverpool, ha subito fatto chiarezza, bacchettando chi di dovere e cercando di rasserenare animi e cuori (dei tifosi) con un accorato appello alla unione e a marciare nella stessa direzione per perseguire il comune obiettivo.
Il tecnico spagnolo ha lanciato l’hastag #spallaaspalla e ha fugato ogni dubbio circa la bontà del suo rapporto con il presidente, con il quale parlerà a breve per il rinnovo eventuale del contratto in scadenza a giugno 2015 ( “ne parleremo quando il presidente tornerà dagli Stati Uniti”).
Rafa è stato bravo a creare tutte le premesse per ricominciare col piede giusto, ma il campo non gli ha reso giustizia e gli azzurri sono inciampati nella solita bestia nera Chievo, che ha sorprendentemente espugnato il San Paolo, vincendo per una rete a zero, grazie ad uno spunto di Maxi Lopez ad inizio ripresa.
Benitez, con una rosa molto più ampia a disposizione rispetto alla passata stagione, nonostante il mancato arrivo di pezzi da novanta, non ha molti problemi di formazione, eccezion fatta per l’infortunato Ghoulam (sulla via del recupero dopo la frattura all’avambraccio rimediata a Bilbao). Restano in tribuna Rosati e Radosevic (cercato dal ripescato in B Vicenza, che può sfruttare la proroga del mercato).
Il Chievo di Corini ha trovato sul mercato gli uomini giusti per puntare alla salvezza, che hanno completato una rosa già pronta a cogliere l’obiettivo stagionale. Gli acquisti di uomini di esperienza, come Gamberini, Izco, Schelotto, Birsa, Meggiorini e Maxi Lopez hanno aggiunto solidità, mentre alcuni giovani promesse, già pronte per il presente contribuiscono a aumentare il livello di fosforo, Bardi, Biraghi, Cofie. Tutti disponibili ad eccezione dell’infortunato Schelotto.
Queste le formazioni in camp
NAPOLI (4-2-3-1): Rafael; Maggio, Albiol, Koulibaly, Zuniga; Inler, Jorginho; Callejon, Hamsik, Insigne; Higuain. A disposizione: Andujar, Colombo, Henrique, Britos, Mesto, Gargano, David Lopez, De Guzman, Mertens, Michu, Duvan. All. Benitez
CHIEVO (4-3-2-1): Bardi; Frey, Dainelli, Cesar, Biraghi; Izco, Radovanovic, Hetemaj; Birsa, Lazarevic; Maxi Lopez. A disposizione: Bizzarri, Seculin, Gamberini, Sardo, Edimar, Cofie, Mangani, Lazarevic, Zukanovic, Botta, Paloschi, Pellissier All. Corini
Il Napoli propone il solito 4-2-3-1, con Benitez che parte con Insigne dall’inizio.
Corini schiera un 4-2-3-1, con una difesa a quattro pronta a tamponare l’attacco azzurro, con Frey a destra a contrastare Insigne, Cesar e Dainelli centrali, pronti ad occuparsi di Higuain e Biraghi a sinistra su Callejon. In mezzo al campo Radovanovic in posizione centrale, deputato a limitare Hamsik e a fare da scudo ulteriore alla difesa in linea, Hatemaj sul centro sinistra e Izco sul centro destra a battagliare con Jorginho ed Inler, pronti a chiudersi e a raddoppiare. Lazarevic e Birsa larghi sugli esterni per evitare le sortite di Maggio e Zuniga e dare una mano all’unica punta Maxi Lopez.
Il Napoli parte bene e crea subito alcune palle gol, Hamsik appare in palla ed è bravo ad inserirsi da posizione un po’ più arretrata tra le linee e a creare subito scompiglio con un paio di inserimenti.
Inler e Jorginho conducono con personalità le operazioni a centrocampo e lo svizzero pesca con precisi passaggi filtranti i compagni di attacco, prima Higuain centralmente, con il “pipita”che si allarga dopo acrobatico stop e non riesce a concludere, ma solo a cercare Hamsik sotto porta, con la difesa del Chievo che libera l’area con affanno, poi Maggio che riesce clamorosamente a mettere in mezzo un bel cross, sulla cui respinta Callejon si fa murare la conclusione a botta sicura.
Siamo solo al quarto d’ora e Insigne offre un prezioso assist per un altro inserimento centrale di Higuain, che anticipa i difensori e spizza di testa, palla centrale deviata con un volo acrobatico da Bardi.
L’azione offensiva del Napoli è costante, ci provano Hamsik da posizione defilata(bravo Bardi a respingere sul suo palo) e Insigne da fuori, dopo prolungato scambio con Hamsik e Higuain, con palla che sibila vicino al palo.
Il Napoli sembra disporre a piacimento dell’avversario, non soffrendo in mezzo al campo e sulle corsie, creando le premesse per una giornata tranquilla per Albiol e Koulibaly, che devono svolgere ben poco lavoro difensivo.
Al 25° Higuain si procura un calcio di rigore, costringendo Cesar all’atterramento con un dribbling appena dentro l’area, ma lo sballa, calciando a mezz’altezza (non si dovrebbe), ma angolato, Bardi intuisce e con un balzo felino devia in angolo.
Il portiere del Chievo e dell’under 21 comincia la sua giornata di grazia e sarà autore di numerosi interventi decisivi, che gli valgono la palma di migliore in campo per distacco.
Il Chievo alla mezz’ora si rende per la prima volta pericoloso (lo era stato solo su calci piazzati), con Maxi Lopez che coglie la traversa con un tocco ravvicinato, solo davanti a Rafael, dopo aver evitato il fuorigioco, con la linea difensiva del Napoli immobile.
Gli azzurri, seppur a ritmi non indiavolati, ci provano sino al termine e vanno vicini al gol con Insigne, che servito da un millimetrico lancio di Hamsik, colpisce a volo in area parendo da sinistro, il suo tocco di esterno non inganna Bari, che riesce a deviare compiendo l’ennesimo miracolo.
Il Chievo si chiude e nonostante il forcing finale, il 70% di possesso palla e le tante occasioni create (almeno 5-6 nitide) gli azzurri non riescono a sbloccare la gara e il primo tempo si chiude sullo 0-0.
Un primo tempo a senso unico, ma senza reti, con un Napoli ordinato, generoso, ma poco cinico sottoporta, il che dimostra come nulla sia cambiato rispetto all’anno scorso (antifona peraltro già vista contro il Bilbao nella partita di andata).
Nella ripresa stesse formazioni in campo e nemmeno il tempo di ammirare un’altra gran parata di Bardi su un tiro diretto all’incrocio da Zuniga che il Chievo passa sorprendentemente in vantaggio :
Albiol non segue inspiegabilmente Maxi Lopez al limite dell’area, l’attaccante si presenta solo davanti a Rafael e lo supera con un diagonale, rendendo vano anche il disperato tentativo di chiusura di Zuniga.
Il Napoli reagisce d’impeto e Insigne ha subito l’occasione per pareggiare i conti, ma tira alto da ottima posizione, dimostrando ancora una volta di avere un rapporto complicato con la porta avversaria.
Gli ingressi di Mertens per Insigne, De Guzman per Jorginho e Zapata per Callejon non cambiano la sostanza delle cose, il Chievo si chiude a riccio, restrige gli spazi, inserendo i difensivi Cofie e Botta per Lazarevic e Birsa e Gamberini per Izco, per contenere Zapata nll’assalto finale.
Un calo fisico degli azzurri, l’ansia di trovare il gol e un Bardi miracoloso sino al 94 ° (paratone su olpo di testa di Zapata) fanno il resto e il Chievo ci consegna il primo vero dispiacere di stagione sul campo.
Insomma, parlare di Scudetto non è stata una buona mossa, ha creato un pò di confusione, alimentata da inutili polemiche da parte di alcuni giornalisti, che hanno alzato il tiro un pò troppo, ma cu sta maglietta e jeans simm stati poco uomini e molto caporali..come sempre sottoporta…col permesso e il rispetto di Bardi.
GianLù essema chiammà a Padre Amorth per farli esorcizzare , ma penso che o diavulill Innominato e chiù fort do prevete .
se mpre la stessa storia…creiamo e mai la buttiamo dentro..e con le piccole perdi le velleità in campionato…quando non ti rinforzi peggiori
Non resta che sperare che delinquentiis se ne vada…con la scusa che 10, dico 10, anni fa ci ha salvati dal baratro questo qui ci abbuffa di cojonerie!! Basta!! Essere presi per i fondelli da un cafone travestito da gentiluomo ha stancato.
Le umiliazioni come quelle di oggi non sono piu’ tollerabili! Benitez e’ un galantuomo ma neanche lui puo’ salvare il Napoli dalla dabbenaggine di questo grottesco personaggio!!
Vavattenne Aurelio! Per piacere, vavattenne!!
poca chiarezza e zero rischio..non ci siamo rinforzati e quando non progredisci nel calcio, come nella vita, puoi solo peggiorare