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Domani al Franchi Fiorentina-Napoli : analisi del match e probabili formazioni

Partita di cartello nel turno infrasettimanale, Fiorentina-Napoli è uno scontro tra due accreditate per la vittoria finale ad inizio campionato.

La Fiorentina a detta di tutti si inseriva di diritto tra le pretendenti allo Scudetto, possibile sorpresa positiva del Torneo dopo lo scoppiettante mercato estivo che andava a rinforzare una rosa già valida e una squadra che l’anno precedente aveva dimostrato di essere una sicura protagonista in serie A, mostrando un gioco apprezzabile e divertente, grazie alla bravura del suo allenatore, il rampante Montella, cercato anche dagli azzurri prima dell’arrivo di “Big Rafa”.

La dirigenza viola aveva con pochi spiccioli costruito presente e futuro già due anni orsono, acquistando con maestria e lungimiranza calciatori di valore assoluto a poco prezzo, anticipando tutti sul mercato e sfruttando con abilità ad astuzia le possibilità offerte : allora ecco arrivare tre prezzi pregiati dall’appena retrocesso Villareal, che aveva necessità di fare cassa : Borja valero, Rossi (ancora infortunato e con “special prize”) e Gonzalo Rodríguez.

Poi ecco arrivare anche Cuadrado dall’Udinese, Savic dal M.City (scambio con Nastasic e 20 milioni, operazione bomba di mercato), l’argentino Roncaglia, il nazionale Aquilani, il regista Pizarro addirittura svicolato.

A completare la rosa, completamente rivoluzionata e rivoltata come un calzino, ecco arrivare tra giugno e gennaio anche i validi Mati Fernandez, Tomovic, Compper, Wolski e via via tutti gli altri (che non hanno però avuto un rendimento positivo…Cassani, Sissoko, Migliaccio, LLama e Larrondo).

Il tutto per un saldo di mercato negativo di meno di 10 milioni di euro.

E pensare che almeno 3 di questi campioni erano stati cercati dagli azzurri, ma non arrivati a Napoli per il diniego di Mazzarri, che non li vedeva adattarsi bene al suo modulo di gioco : parliamo di 3 protagonisti assoluti del calcio mondiale come Borja valero, Cuadrado e Pizarro.

Il Napoli è stato anticipato dai viola anche nell’acquisto di Roncaglia e Gonzalo Rodríguez..e se vogliamo anche di Giuseppe Rossi, in cui De Laurentiis non gha creduto per via dell’infortunio e per la presenza in rosa di un calciatore giovane simile per statura (meno per caratteristiche) come Insigne.

Con questa rosa e grazie all’abilità di Montella (e alla presenza di 2 campioni come Jovetic e Lajic), tecnico votato al gioco e sempre propositivo nel suo modo di intendere il calcio, ha raggiunto il 4° posto nella scorsa stagione, perdendo all’ultima giornata la terza posizione in classifica e  la possibilità di giocarsi i preliminari di Champions, in favore del Milan, vincente a Siena in una gara che ha portato con se non pochi strascichi polemici (rigore generoso concesso ai rossoneri).

Quest’anno la rosa si è rinforzata, pur perdendo Jovetic (al M.City) e Llajic (alla Roma), le cui cessioni hanno consentito ai viola di fare ancora una volta bene in sede di mercato chiudendo la sessione in pari (bilancio tra acquisti e cessioni).

Ecco arrivare Mario Gomez (potenziale bomber azzurro, che ha preferito Firenze a Napoli), Joaquin, Ambrosini, Ilicic, i giovani Alonso e Rebic, ma il valore aggiunto è stato senza dubbio il rientrante G.Rossi, ristabilitosi dal grave infortunio e ripresosi alla grande dal punto di vista atletico, risultando uno dei migliori e confermatosi il grande finalizzatore che tutti avevamo apprezzato prima della fermata forzata, ad oggi capocannoniere della serie A con 8 reti.

La Fiorentina, partita tra le favorite ad inizio stagione è stata penalizzata dagli infortuni, che hanno falcidiato la rosa e rallentato molto l’inizio del cammino in campionato, grave l’infortunio a Gomez, il bomber principe della squadra, che lo ha costretto all’assenza di circa 3 mesi dai campi di gioco e che lo terrà fuori anche per la sfida contro gli azzurri, ma hanno pesato parecchio anche le assenze di Cuadrado (rientrato da un paio di settimane), di Ambrosini, Ilicic e Pizarro.

I gigliati hanno perso qualche colpo, dunque (3 pareggi con Cagliari , Lazio e Parma e la sconfitta di Milano contro l’Inter), ma hanno conquistato comunque 18 punti, frutto del gioco mostrato e degli 8 gol di Pepito Rossi (vincendo 5 gare, tra le quali quella di prestigio contro l’odiata Juventus, umiliata al Franchi da 4 gol messi a segno sullo 0-2) che gli hanno consentito di mantenersi in scia alle prime della classe, occupando attualmente il 4° posto in coabitazione con l’Inter di Mazzarri.

Insomma una partita quella contro il Napoli, tutta da vedere e da giocare, con gli azzurri che non vorranno perdere terreno prezioso dalla lanciatissima Roma dei record e dalla rivale di sempre (la rubbentus, impegnata nel turno casalingo contro il malandato Catania del neo allenatore De Canio).

Benitez dovrà fare a meno dei 2 infortunato Zuniga e Britos, mentre rientra dalla squalifica Cannavaro (che difficilmente partirà titolare), dunque:

Difesa con Reina tra i pali, centrali confermati Fernandez e Albiol, tre per due posti sulle fasce con Mesto, Maggio e Armero a contendersi la maglia da titolare (ipotesi 1) Maggio e Armero 2) Mesto a destra e Armero a sinistra 3) Maggio a destra e Mesto a sinistra), tutto dipenderà dalla tenuta di Maggio, schierato in campo 3 volte consecutive da titolare dopo l’operazione al ginocchio.

In mezzo al campo certa la presenza di Berahmi, con Inler che potrebbe riposare, con Dzemaili pronto a subentrare, ma non è detto che Inler non giochi e possa stare a riposo contro il Catania sabato, Benitez valuterà e deciderà.

In attacco certi Callejon e Higuain, impossibile tenere fuori Mertens in questo stato di forma, difficile che Hamsik abdichi in questa gara, lasciando il posto a Pandev.

Montella ha fuori per infortunio Gomez e Ambrosini, nonché Gonzalo R. squalificato ed ha quindi poche possibilità di scelta (incerto Aquilani) :

Neto in porta, difesa a 3 con Roncaglia, Compper e Savic, Cuadrado e Pasqual sulle fasce, in mezzo al campo Pizarro, Borja Valero e Aquilani (o Vargas), in attacco Joaquin in appoggio a Pepito Rossi.

 

 

 

 

 
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