Era attesisissima la finale di ritorno di Coppa Italia primavera, dopo l’ottimo risultato rimediato dagli azzurrini allo Juventus Stadium di Torino circa un mese fa, un pareggio (quello dell’andata) preso con i denti, un 1-1 agguantato da Tutino nel secondo tempo, dopo una prima frazione di gara dominata dai bianconeri, molto più forti ed esperti dei giovani azzurri, con una media di età molto più alta e con tanti stranieri in formazione (il Napoli ne ha solo 3, il ceko Novotny, il polacco Lasicki e il croato Radosevic).
Purtroppo c’era anche qualche torinese-Juventino nella Primavera bianconera, tale Gerbaudo, autore di gesti inconsulti nei confronti del pubblico napoletano, dopo il gol vincente della Juventus, volgare e deprecabile, subito ripreso dall’arbitro che lo ha prontamente espulso, ha perso un’occasione per dimostrare sportività…e se anche i ragazzi hanno questi atteggiamenti stupidi…allora siamo veramente alla frutta…sta alla Juventus, dal tanto vituperato e perso “stile”…sanzionare severamente il ragazzo per quello che ha mostrato…anche perchè tocca spesso alle Società avere il compito di educatori, in assenza di genitori e professori…vediamo come si comporterà il club bianconero…mi aspetto (ma non arriverà) una punizione esemplare….
La gara, come detto, si è conclusa per 2-1 per i bianconeri, che si aggiudicano la Coppa, dopo i tempi supplementari e dopo che quelli regolamentari erano terminati sull’1-1 (stesso risultato dell’andata), con il gol del vantaggio bianconero segnato dal centravanti Padovan su calcio di rigore ed il pareggio azzurro arrivato a 4 minuti dal termine con Novotni, pronto a girare in rete di petto un pregevole assist di Insigne Jr, che con un cross dalla sinistra perfetto (unica giocata degna di nota del talentino azzurro, in una serata deludente) serviva al centro dell’area avversaria il compagno d’attacco.
Nei supplementari arrivava la doccia fredda per gli azzurrini, con il gol del terzino sinistro Mattiello, buon giocatore di fascia mancina, che lasciato solo nell’uno contro uno dai centrocampisti azzurri, superava Celiento e da posizione defilata, con un perfetto diagonale, batteva l’incolpevole Crispino.
Ma veniamo alla gara :
Il Mister azzurro Saurini propone la stessa formazione di Torino, fatta eccezione per l’inserimento del titolare della fascia destra difensiva, il nazionale under 20 Allegra (al posto del giovanissimo Guardiglio, appena 17 anni) e dell’infortunato Palma (entrerà nella ripresa), titolare inamovibile del centrocampo azzurro, sostituito da un altro 17enne, il giovanissimo Palmiero.
La Juventus dell’ex difensore del Napoli Marco Baroni (autore dello storico gol alla Lazio nella partita conclusiva del campionato del secondo scudetto, terminata 1-0 al San Paolo) propone un 3-5-2 simile a quello della prima squadra, con ben 6 giovani stranieri in campo, anche se i migliori, eccezion fatta per il difensore centrale Magnusson e il centrocampista Sakor (entrato nella ripresa), sono di gran lunga gli italiani Mattiello (terzino sinistro), l’attaccante centrale Padovan e…su tutti…la mezza punta beltrame ed il regista Schiavone (ragazzi di cui sentiremo parlare molto bene fra breve).
Queste la formazioni in campo :
NAPOLI (4-3-3): Crispino; Allegra, Celiento, Lasicki, Nicolao; Palmiero, Radosevic, Fornito; Insigne, Novothny, Tutino. A disposizione: Contini, Scielzo, Palma, Savarise, Di Mattia, Zambrano, La Torre, Guardiglio, Del Bono, Romano, Barone, Di Stasio. All. Saurini
JUVENTUS (3-5-2): Branescu; Untersee, Magnusson, Rugani; Mattiello, Garcia Tena, Schiavone, Kabashi, Slivka; Beltrame, Padovan. A disposizione: Gagliardini, Penna, Laursen, Lanini, Ceria, Gerbaudo, Bonatini, Cavion, Tavanti, Sakor, Bertinetti, Di Benedetto. All. Baroni
La Juventus, obbligata a far gol dopo l’1-1 dell’andata (al Napoli basterebbe lo 0-0) parte bene come nella gara di Torino e sfiora il gol con Untersee, che non riesce a ribadire in rete un tiro su punizione dal limite dell’area, respinto da Crispino. Primo brivido dopo soli 3 minuti.
Il Napoli, come nella gara di andata, appare contratto ed emozionato all’inizio, davanti ad un San paolo gremito, con circa 50.000 spettatori sugli spalti e non riesce a manovrare, molti gli errori nei passaggi e nei disimpegni, con il centroccampo che soffre la maggiore qualità di quello juventino, ma con la difesa che tiene botta, grazie soprattutto a Nicolao sulla sinistra, migliore in campo per gli azzurri per tutta la gara (contrasta e spinge, un piccolo gladiatore che ricorda e somiglia molto al nostro amato Grava).
La Juventus non si rende molto pericolosa e con il passare dei minuti la supremazia bianconera si attenua, anche se quando avanzano i bianconeri si ha sempre la sensazione che possano creare pericoli. Il ritmo è frenetico e le due squadre si annullano, ma il portiere Crispino è bravo a leggere alcuni lanci in profondità degli avversari e ad uscire tempestivamente in più di un’occasione (tempestività nelle uscite che spesso manca al suo maestro, De Sanctis).
Al 20° è ancora Crispino a deviare un tiro dalla lunga distanza del centrocampista bianconero Kabashi, che si stava beffardamente per infilarsi sotto la traversa.
Il Napoli cerca di svegliarsi, ma il centrocampo non riesce ad appoggiare con efficacia l’azione offensiva, lasciando soli Insigne (oggi fumoso e poco servito), Novotny (che si dà un gran da fare in fase difensiva rincorrendo Schiavone, il regista della Juve…con recuperi alla Cavani) e Tutino, che tenta la giocata ma senza concretezza.
E’ sempre la Juventus, con Beltrame a rendersi pericolosa in fase offensiva, con i difensori azzurri, che lriescono a fermare con le buone o con le cattive il talentuoso biondo attaccante…uno alla Del Piero.
Il tempo si conclude sullo zero a zero, con gli azzurri, che non sono mai pericolosi e non tirano mai in porta (eccezion fatta con qualche spunto dell’ottimo Nicolao sulla sinistra, con cross non raccolti dai compagni), ma che difendono bene e riescono a non prendere gol.
Nella ripresa, come nel primo tempo, subito grosso pericolo per gli azzurri, con doppio tiro in mischia deviato dai difensori all’ultimo istante. Il Napoli si salva.
Il Napoli stavolta reagisce e al 6° minuto un’azione in dribbling di Tutino viene vanificata dallo stesso attaccante, che invece di servire il libero Novotny in area (solo) eccede nel dribbling al limite dell’area juventina, sognando una giocata alla Maradona, perdendo il tempo per il comodo e forse decisivo assist, prendendo il duro rimprovero di allenatore e compagni e i fischi di disapprovazione del San Paolo per il mancato assist….peccato mortale di gioventù…ragazzi non montatevi la testa, altrimenti la carriera non inizia…
Al 12° la Juventus passa in vantaggio su calcio di rigore calciato da Padovan per un ingenuo atteramento di Beltrame in area da parte di Celiento, che entra in ritardo e tocca l’attaccante bianconero. Juventus in vantaggio…e prima provocazione juventina, con l’attaccante che fa il gesto “mani alle orecchie” al pubblico del San paolo…subito rimproverato dal suo allenatore Baroni.
Il Napoli reagisce con veemenza, entrano Palma e Scielzo per Palmiero e Fornito, Saurini schiera dunque 4 attaccanti, ma non riesce ad essere pericoloso, nonostante ci tenti con tutte le sue forze in maniera disperata.
Lo sforzo viene premiato dal gol del pari di Novotny a 4 minuti dal termine, con il boato del San paolo e la gioia immensa dell’attaccante.
Nel recupero clamorose occasioni, una per parte, per Scielzo, che cicca il tiro da buona posizione e per il neo entrato Sakor, che prende una clamorosa traversa interna con un bolide da oltre 30 metri
Nei tempi supplementari gli azzurri ci provano, ma è la Juventus a trovare il gol della vittoria con Mattiello, con i partenopei che si gettano alla disperata in avanti, ma non riescono nemmeno a trovare il gol del meritato ed a quel punto inutile pareggio, che sarebbe valso solo per l’onore e ad evitare la sconfitta, ma non per l’assegnazione della Coppa, che si aggiudica la Juventus.
Un applauso va comunque ai ragazzi azzurri, che hanno cominciato la gavetta dai giovanissimi (ed esordeinti) e sono arrivati sino alla finale di Coppa Italia, sconfitti dai più esperti e più grandi (di età) bianconeri, ma solo sul filo di lana al termine di 210 minuti, tra andata e ritorno, e un in bocca al lupo per il prosieguo del campionato primavera, dominato per un girone e mezzo e ora a rischio, proprio per gli impegni nel Torneo di viareggio e per questa finale, che hanno fatto perdere concentrazione e punti al Napoli, relegandolo al 5° posto del girone C e costringendolo alla bagarre spareggi per raggiungere le finali nazionali.
Vai Stefano