Dopo l’esaltante inizio stagione, che forse ha creato più di una falsa aspettativa nei tifosi, speranzosi e desiderosi di vincere il loro terzo Tricolore, il Napoli ha intrapreso un cammino “pericoloso“, condizionato da alcuni risultati negativi che hanno generato dubbi, perplessità e un “chiacchiericcio”sgradevole e poco costruttivo da parte di addetti ai lavori, giornalisti e tifosi delusi e pronti alla critica ad ogni occasione propizia.
A questo punto ritengo opportuno e necessario fare il punto della situazione, anche perchè il Napoli è e rimane una “Fede” e un progetto, costruito certosinamente negli ultimi anni, con qualche pecca, ma anche con molte soddifazioni ottenute, non può sgretolarsi all’improvviso, lasciando spazio ai detrattori di turno, i quali attraverso commenti e critiche “tout court”, dimenticano che otto anni fa uscivamo da un fallimento, partendo dalla serie C ed ora siamo costantemente tra le “big” del calcio italiano, ottenendo risultati importanti in campo europeo, vincendo una Coppa Italia (che sarà anche una “Coppa minore”, ma che rimane comunque un Trofeo da inserire in bacheca), oltre a rappresentare una realtà societaria economicamente solida ed in attivo nel “mare magnum”del disfacimento del panorama calcistico italiano
Il tifoso vorrebbe vincere sempre, ma nel calcio, come nello sport in generale, questo non è possibile, allora cerchiamo di analizzare i perchè di un periodo negativo, con obiettività, competenza e con qualche critica “costruttiva”.
Partiamo dalla costruzione della squadra in sede di mercato, o meglio della rosa messa a disposizione di Mazzarri dalla società :
come ogni anno assistiamo a delle schermaglie tra Presidente e allenatore prima dell’inizio della stagione, con il primo attento al bilancio ed alle spese ed il secondo attento alla carriera e ai risultati da ottenere e allora?…e allora la verità sta sempre nel mezzo..il Presidente cerca di accontentare i desideri dell’allenatore, ma non ci riesce “in toto”…Inler, Berhami, Britos, Cavani, Pandev sono stati acquisti chiesti e voluti dall’allenatore, il quale avrebbe voluto una “rosa” fatta di “top players”, ma ingaggi e costi di calciatori da lui richiesti hanno frenato il Presidente, che non ha potuto consegnare al Mister alcuni calciatori richiesti : da Vidal a Vucinic, da Criscito a Bocchetti, da Ivanovic a Boateng, da Borja Valero a Diarra e così via…sino a Jovetic e Ramirez.
Allora scatta il piano B, accontentare il Mister attraverso “seconde scelte”, calciatori non eccelsi, non top players, ma adatti e adattabili al suo gioco (coon costi e ingaggi alla portata del bilancio del Napoli), che potessero completare numericamente l’organico, tanto da poter avere un’alternativa per ruolo, ma, a questo punto, consentendo a Mazzarri di seguire alcuni suoi ”diktat” o meglio alcuni suoi “imperativi categorici”: formiamo 2 squadre, una composta dai “titolarissimi” (11 elementi e 2-3 alternative pronte a sostituire gli 11) in campionato e gli altri, giovani ed inesperti e meno giovani, ma “eterni panchinari”, da poter schierare in Europa league (Coppa economicamente non conveniente e , pertanto, obiettivo secondario e non perseguibile a tutti i costi).
La parola finale, rispetto agli intenti, spetta , come sempre, al campo e il tutto si giudica con le prestazioni ed i risultati, ed ecco scoprire le prime lacune :
Il Napoli, perso Lavezzi (per volontà del calciatore, andato via per soldi, e perchè gli introiti e la plusvalenza determinata dalla sua cessione è divenuta un affare per la società), unico calciatore che garantiva imprevedibilità al gioco in fase offensiva (necessaria per sbloccare le partite contro squadre chiuse e arroccate in difesa), aveva bisogno di valide alternative sulle fasce, considerato che il gioco sulle corsie esterne è l’unica arma vincente delle squadre di Mazzarri : risultato ???…i titolarissimi rimangono Maggio e Zuniga, ma le alternative scelte, Dossena e Mesto, non sono e non si sono dimostrate valide, non garantendo nemmeno un pò di spinta e sicurezza in fase difensiva, pertanto quando Maggio e Zuniga accusano un calo nel rendimento (che nel corso di una stagione può capitare) o sono fuori per infortunio…il Napoli perde totalmente la bussola, non possedendo l’arma delle fasce laterali – ripeto, unica alternativa di gioco alle ripartenze in velocità e alle invenzioni degli attaccanti. Occorrevano, pertanto, valide alternative…o meglio una valida alternativa importante costituita da Armero, che avrebbe potuto sostituire Zuniga sulla fascia sinistra, consentendo a quest’ultimo di rifiatare o, comunque, di far riposare Maggio, schierando al suo posto Zuniga sulla fascia destra (tra l’altro suo ruolo naturale).
A centrocampo il Napoli doveva rinforzare l’organico, mentre si è, invece, indebolito con la partenza di Gargano, sostituito dal valido Berhami, anche più efficace del trottolino uruguagio, ma invertendo l’ordine dei fattori il risultato non cambia : i centrocampisti azzurri rimangono 3, Inler, Berhami e Dzemaili…il campo ha dimostrato che Donadel, dopo l’infortunio (o anche prima) non può costituire una valida alternativa ai 3, ma solo un fattore numerico. Gargano doveva restare, o comunque, essere sostituito da un calciatore di pari o superiore valore, il che non è avvenuto. Risultato ???…quando uno o due del centrocampo sono assenti, accusano un calo di forma o infortunati non abbiamo valide alternative.
In attacco sono ormai 3 anni che non c’è un’alternativa a Cavani (Lucarelli, il sostituto di Denis, non lo è mai stato) e puntare su Vargas, prima punta, è stata una scelta più che azzardata e perdente, per il Napoli e per il calciatore, che tra le difficoltà di ambientamento, tutto aveva bisogno fuorchè tentare di ddimostrare il suo valore in un ruolo che non gli appartiene per caratteristiche tecniche e tattiche. Risultato??? Vargas ha accusato ancor di più le sue difficoltà di inserimento ed è stato esposto a figuracce, che ne hanno messo in dubbio capacità e valore economico (un danno anche per la società) ed il Napoli non ha alternative a Cavani nel ruolo (per un Matadòr già difficilmente sostituibile dal punto di vista del rendimento).
Queste le pecche dell’organico, mostrate in tutto il loro fulgore nelle disastrose partite di Europa League, ma passiamo ad esaminare il resto:
Mazzarri, ottimo allenatore, ha anche lui le sue pecche e lo sapevamo : la dimostrata incapacità a leggere, spesso, le partite in corso di gara, le fissazioni su alcune scelte tattiche e di campo, la sua predisposizione a conferire ad alcuni calciatori il ruolo di titolari (che, talvolta, non è un bene per chi si sente quasi sicuro del posto) e ad altri quello di riserve (che avvilisce non poco chi non gioca), non fanno bene al gruppo, creando spesso malcontenti e polemiche e inducendo alcuni calciatori ad abbandonare la squadra (Denis, Cigarini, Gargano, che seconde scelte non volevano essere considerate), oltre alla sua dimostrata incoerenza nelle dichiarazioni rilasciate, spesso forzate e dettate dalla circostanza, in sede di conferenza stampa : non si dice che Gargano è il vice di Inler, non si dice che si è contenti della prestazione della squadra quando tutti giocano male in maniera lampante e senza possibiltà di smentita, non si dice che si è contenti della rosa a disposizione per rispetto dell’azienda (salvo lanciare nel corso della stagione frecciatine e bombe più o meno esplicite sul materiale a disposizione), non si dice che ci si prende un anno sabbatico ad inizio stagione, destabilizzando ambiente e calciatori (se sei stressato dal tuo lavoro perchè lo vivi con ansia da prestazione, dando anche tutto te stesso e in maniera professionale, abbandona per correttezza…senza pensare a carriera e ingaggio). Per il resto la sua propensione al lamento è una caratteristica che non ci piace, ma che ci interessa poco in termini di risultati e prestazioni della squadra.
Ora il punto finale : l’Europa League ha mostrato le carenze dell’organico del Napoli, mettendone in risalto le lacune della rosa, facendoci fare figuracce epocali e perdere importanti posizioni nel ranking Uefa. In campionato la assenza di alcuni calciatori e le scelte errate dell’allenatore, in qualche occasione, ci hanno fatto perdere terreno e punti dalla vetta, dimostrando che, forse, non siamo una grande squadra pronta al salto di qualità e a vincere lo Scudetto…salvo speranzose smentite!!!
Queste le critiche, che siano sempre “costruttive” e mai negative e che inducano la squadra a migliorare partendo dagli errori, che tutti facciano il “mea culpa” e si mettano a lavorare con maggiore e immutata dedizione, perchè al tifoso basta una piccola gioia per ritornare a sorridere, con la convinzione che il Napoli è una fede e non si abbandona mai !!! Avanti Napoli !!!
P.s Si ritorna contro il Dniepr, in Europa stasera, stravolgendo parzialmente le intenzioni di inizio campionato e facendo giocare qualche titolare in più, sperando nella difficile qualificazione e per evitare altre brutte figure.
MI AUGURO CHE TUTTO LO STADIO DIA IL BUON ESEMPIO, RISERVANDO AD ARONICA UN GROSSO APPLAUSO, DOPO L’ERRORE DI DOMENICA, ANCHE PER RINGRAZIARE IL CALCIATORE PER TUTTO QUANTO FATTO NEGLI ANNI TRASCORSI A NAPOLI, PER LA SUA DEDIZIONE E LE SUE PRESTAZIONI, SPESSO PIU’ CHE POSITIVE E PER FARLO RIPRENDERE MORALMENTE…DIMOSTRIAMO DI ESSERE TIFOSI ALL’ALTEZZA, PERCHE’ LE VITTORIE PARTONO ANCHE DA NOI E DAL NOSTRO ATTEGGIAMENTO POSITIVO E MAI DOMO !!!
Gianlu ma scriv sul quann perdimm
ancora nn hio scritto..
สวัสดี
เป็นตัวเมียที่คุณเป็นหนี้เงิน
ไอ้
คุณช่วยกรุณาเขียนอะไรบางอย่างในการแข่งขันเมื่อวานนี้ได้รับรางวัล?
ขอบคุณ
หลอกว่าคุณเป็น