Il Napoli, dopo 2 settimane dalla vittoria contro la Fiorentina sul campo in sabbia (circostanza che aveva per me addirittura favorito gli azzurri contro la più tecnica squadra gigliata), torna al San Paolo per giocare sul nuovo manto erboso, allestito a tempo di record, con la completa rizollatura arrivata da Brescia. Si torna, quindi, a giocare una partita di calcio, abbandonando il “beach soccer”, seppur non si possa già parlare di terreno in perfette condizioni.
Il Napoli si impone per 3-1 contro la squadra dell’ex Donadoni, dominando la gara sotto il profilo del gioco e delle occasioni, ma non riuscendo a chiudere subito la partita, dimostrando uno strapotere tecnico in campo, con ripartenze fulminanti che hanno avuto una percentuale realizzativa molto bassa rispetto alle occasioni create. Il Napoli ha concretizzato solo il 20-30% (pur segnando 3 gol) delle palle gol create e ha concesso qualcosa di troppo al Parma, che si è tenuto in partita sino a 15 minuti dal termine.
Non si contano sulle punta delle dita di entrambe le mani le occasioni clamorose sprecate dagli azzurri (almeno 3 quelle avute da Cavani, un paio da Pandev, un paio da Insigne nel finale, oltre a passaggi facili sbagliati o non precisi per millimetri che avrebbero messo dentro la porta gli attaccanti azzurri. Non dimentichiamo il palo ed un gol sbagliato da Dzemaili, una occasione per Inler e addirittura per Campagnaro, dopo un “coast to coast” da applausi).
Il Napoli insomma domina, ma ancora non riesce a gestire come vorrebbe la gara, mai, a dir la verità messa in serio pericolo. Bisognerà crescere da questo punto di vista, ma se il risultato è questo va bene così.
Il Parma, orfano della quasi totalità dell’attacco (fuori per infortunio Amauri, Biabiany ed il talento Sansone) si affida a 2 trequartisti (o, se vogliamo, 2 seconde punte) per sostenere il peso dell’intero attacco, con l’enfant prodige Belfodil, ad agire da finta prima punta e il giovane greco Ninis alle sue spalle, o meglio, ad affiancarlo lontano dall’area di rigore. La difesa è quella titolare con Zaccardo, Paletta e Lucarelli (assente l’ex Santacroce). Gli esterni Rosi e Gobbi, contrastati da Maggio e Zuniga. A centrocampo Galloppa, Valdes e Parolo se la vedono con Inler, Dzemaili e Hamsik.
Il Napoli parte subito sparato e passa in vantaggio con un rigore abilmente trasformato da Cavani (piatto destro alla sinistra del portiere Mirante). Penalty procurato da da una giocata geniale di Hamsik (una delle numerose magìe dello slovacco nella partita), che lancia in profondità Pandev. Il macedone corre verso la porta, sceglie bene il tempo e con abilità anticipa il portire in disperata uscita, facendosi atterrare. 1-0 per gli azzurri dopo 2 minuti !!!
Il Parma cerca la reazione, ma è il Napoli che crea con Zuniga due buone occasioni dalla fascia sinistra e sfiora il raddoppio con Pandev (il cui passaggio non arriva a Cavani per pochissmo) e con lo stesso Matadòr, che imbeccato da Pandev controlla la palla in corsa e si prepara il tiro in maniera perfetta, angolando troppo la conclusione, che in diagonale finisce sul fondo.
Il Parma non sta a guardare e sfiora il gol del pareggio con una azione dalla sinistra di Belfodil, che supera Maggio e Cannavaro e si trova solo avanti a De Sanctis da posizione defilata. Per fortuna il portierone azzurro intercetta la conclusione dell’avversario. Il Napoli è messo bene in difesa e la diga azzurra con Inler e Dzemaili regge, costringendo i ducali a provare il tiro dalla distanza con Parolo e Valdes e a cercare traversoni dalla trequarti, sempre pericolosi in verità, che creano qualche apprensione di troppo alla difesa azzurra, con Cannavaro e Campagnaro non impeccabili in marcatura ed il solo Aronica a chiudere dalle sue parti.
I pericoli arrivano da calci da fermo, dove , se non la prende Cavani, la palla viene colpita sempre dagli avversari. Zaccardo e Paletta per fortuna sono imprecisi con i loro colpi testa. Ci prova anche Gobbi con un tiro cross respinto da De Sanctis.
Il Napoli quando riparte dà la sensazione di poter passare in ogni momento. Maggio si proietta come un fulmine verso l’area in un paio di occasioni, prima viene steso al limite (Pandev su punizione sorprende quasi Mirante), poi il suo cross dal fondo risulta un di un soffio lungo per Pandev. Fase in cui si sprecano favorevoli occasioni e si dà l’opportunità agli avversari di segnare. Parolo in diagonale sfiora il gol e Paletta (sempre su calcio da fermo) impegna De Sanctis di testa.
Alla mezz’ora si infortuna Aronica, mettendo male a terra il piede d’appoggio in un intervento aereo (…visto che le zolle non hanno ancora attecchito alla perfezione?)…verrà sostituito da Gamberini nella ripresa (con Campagnaro spostato sul centrosinistra).
Ancora emozioni su finire del tempo, gli azzurri in paio di occasioni fanno le prove generali di raddoppio, che arriva con Pandev al 39°. Palla filtrante di Cavani per Hamsik, che parte in posizione di sospetto fuorigioco, non segnalato da guardialinee, preciso tocco d Marek al centro per Pandev, che segue l’azione e appoggia di piatto in rete davanti al portiere. 2-0 !!!
Dzemaili coglie un clamoroso palo su punizione..poteva essere il 3-0 a fine primo tempo.
Il risultato non è però in cassaforte. Il Parma trova il gol del 2-1 allo scadere della prima frazione con un beffardo colpo di testa di Parolo, che anticipa Dzemaili in area e gira in rete con un’ improbabile parabola che si infila nel sette opposto a quello del portiere.
La ripresa si apre con il Napoli ancora vicino al gol del 3-1, ma ancora con imprecisioni che vanificano le ottime giocate create dagli azzurri, in particolare da Hamsik e Pandev, che con tocchi sapienti e giocate di alta scuola mettono Cavani 2 volte solo davanti alla porta, ma il Matadòr sbaglia le eclatanti occasioni..facendosi respingere il tiro da Mirante da non più di 2 metri dalla porta, calciando malamente al lato un pallone difficile da sbagliare per lui. Anche Inler calcia alto dopo spettacolare percussione centrale.
Troppi i gol sbagliati e occasioni per il pareggio anche per il Parma, con l’indemoniato colombiano Pabon , che dopo 15 minuti della ripresa sostituisce un ormai spento Ninis. Il giovane talento acquistato dal Parma in questa sessione di mercato supera Cannavaro e vola verso la porta, ma il suo tiro finisce fuori. Pabon ci prova su punizione (Cavani respinge dolorosamente di reni) e ancora dalla distanza.
Mazzarri si sbraccia e, disperato per le occasioni buttate al vento dai suoi calciatori, teme il peggio (….le ultime 2 partite casalinghe contro i ducali erano state rocambolesche, dominate e perse). Il Napoli non riesce a ripartire e soffre per alcuni minuti ed Inler viene ammonito e sostituito da Behrami, per conferire ulteriore dinamicità e sostanza alla mediana.Donadoni prende le contromisure e sostituisce Parolo con Acquah.
A 15 dal termine entra Insigne e segna subito , al primo pallone toccato. Imbeccato da una ulteriore magìa di Pandev in area, Lorenzinho finta il tiro sul secondo palo e con freddezza realizza con un tiro secco sul primo montante, spiazzando Mirante. San paolo in visibilio e partita finalmente blindata !!!
3 partite…9 punti, il Napoli è in testa con la sorprendente Lazio di Petkovic (vincente e convincente sul difficile campo del Chievo per 3-1, dopo le vittorie su Palermo e Atalanta) e la Juventus che va sotto a Genova per 1-0 (gol dell’ex Immobile), per poi ribaltare e vincere nella ripresa per 3 a 1.
Siamo appena all’inizio, ma non molleremo facilmente…