Con il destino nelle proprie mani il Napoli crolla a Bologna e dice molto probabilmente addio ai sogni Champions, dopo una lunga rincorsa favorita dai risutati non proprio eccellenti delle avversarie dirette per la conquista del terzo posto (poco più di due mesi fa eravamo a 11 punti dalla terza posizione e 5 giornate orsono a meno sei punti dalla terza, allora la Lazio).
Sembrava ormai fatta, posata la prima pietra con il 2-0 al Palermo nell’ultima giornata, il calendario era favorevole alla squadra di Mazzarri e, dopo il doppio pareggio casalingo della Lazio contro Lecce e Siena, anche la classifica degli scontri diretti metteva il Napoli in “pole position” per la conquista del terzo posto, con la sola Udinese a impensierire il Napoli, ma in svantaggio nello scontro diretto con gli azzurri.
Ed invece il Napoli getta al vento le sue ottime chanches di partecipare alla prossima Champions League, perdendo a Bologna, dilapidando una serie infinita di palle gol nel primo tempo e commettendo i soliti errori difensivi, con distrazioni fatali che hanno permesso al Bologna di sopprimere i sogni di gloria dei partenopei.
Mazzarri manda in campo i soliti 11, con l’ex bolognese Britos sul centro sinistra e Cannavaro nell’insolita posizione di esterno di destra nel tridente difensivo, per le concomitanti assenze di Campagnaro e Fernandez. Pandev preferito ancora una volta a Lavezzi.
Pioli, bestia nera di Mazzarri, deve fare a meno di alcuni titolari importanti, tra i quali Gaston Ramirez (corteggiato dagli azzurri in sede di mercato), oltre a Portanova, Pulzetti, Gimenez e Konè.
Napoli subito padrone del campo e pericoloso con Hamsik (da ottima posizione si fa parare la conclusione ravvicinata da Agliardi) e Cannavaro (che dopo una discesa dal centrocampo coglie in pieno la traversa con un bolide da fuori area).
Quando sembra che gli azzurri possano passare in vantaggio è il Bologna, sino a quel momento mai affacciatosi dalle parti di De Sanctis, a colpire : cross dalla sinistra in area non intercettato da Cannavaro , tocco di Acquafresca che mette fuorigioco Aronica e Britos e serve in area Diamanti, sul quale non chiudono Inler e Zuniga, tiro del mancino trequartista rossoblù forte e preciso, che si insacca a mezz’altezza sul palo alla sinistra di De Sanctis.
Il Napoli reagisce, ma coglie nuovamente la traversa con una autodeviazione di Cherubin su calcio d’angolo e si divora un paio di occasioni con Cavani, che due volte solo davanti al portiere da ottima posizione non inquadra la porta.
Il Napoli sbaglia troppe occasioni e chiude il primo tempo in svantaggio.
Nella ripresa Mazzarri dopo i fatidici 8 minuti fa entrare Lavezzi per Maggio, schierando una formazione poco comprensibile, e difatti pochi minuti dopo sotituisce Britos con Dossena e passa alla difesa a 4. I cambi tattici non sortiscono alcun effetto, il Napoli non riesce a velocizzare la manovra e appare sempre più stanco e impacciato. Lavezzi non inventa e dimostra tutta la sua scarsa vena. Arrivano pochi pericoli dalle parti rossoblù, che raddoppiano dopo circa 20 minuti con il neo entrato Rubin, su cui chiude in ritardo Cannavaro.
Il 2-0 è una mazzata dalla quale il napoli non riesce a riprendersi e la partita degli azzurri si spegne lentamente e nervosamente (espulso Dzemaili, entrato in campo per Inler) sino al termine, tra lo sconforto dei 10.000 sostenitori azzurri e di tutti noi.
Non ci resta che attendere l’ultima giornata e congedarsi dal Campionato contro il Siena di Sannino, poteva essere una festa al San Paolo…………..