La tanto attesa vittoria è arrivata !!! Addirittura contro la “bestia nera” Chievo! Mica contro il Real Madrid…
Non dimentichiamo che il Napoli con le squadre cosìddette piccole trova molte difficoltà…il Mazzarri-pensiero sul periodo buio della squadra azzurra ha lasciato un pò perplessi, se non allibiti, per un paio di dichiarazioni che non rendono proprio onore al tecnico toscano…dalle difficoltà tattiche che incontra la sua squadra contro le compagini che si chiudono e riducono lo spazio d’azione (in questo caso ha sminuito le sue doti di stratèga, visto che basterebbe aumentare l’intensità e il ritmo di gioco…soluzione ovvia)…a quelle mentali, con la tensione dei “suoi” che non riuscirebbe a restare alta contro avversari non proprio temibili, almeno sulla carta (in questo caso ha sminuito le sue doti di motivatore, perchè il deputato a far sì che ciò avvenga dovrebbe essere proprio il tecnico).
Si potrebbe scrivere un libro per discutere dei pro e dei contro del tecnico toscano, ma preferiamo restare equilibrati nei giudizi, senza trascendere come molti, che in questi giorni hanno condotto una campagna anti-Mazzarri fomentando l’ambiente, indicando una serie di papabili successori (in primis Lippi) per la sostituzione del tecnico toscano, già dato per certo partente alla fine della stagione per le deludenti prestazioni recenti della squadra…dimenticando il recente passato (sappiamo che nel calcio conta il presente…) e soprattutto che la stagione è ancora lunga e che il Napoli è in corsa in tutte le competizioni, soprattutto nelle Coppe. Il carro su cui salire potrebbe essere quello dei vincitori, come ci auguriamo e su quel carro Mazzarri potrebbe salirci in “pompa magna”.
L’allenatore non è esente da colpe, questo è certo, ma estremizzare un periodo nero non mi sembra giusto a questo punto della stagione, soprattutto per chi ama la maglia azzurra e per chi si augura i successi sperati alla vigilia. Vedere il Napoli tirare i remi in barca in Campionato fa rabbia a tutti, vederlo perdere a Siena, ad un passo dalla finale della Coppa Italia è stato un avvilimento simile ad un avvelenamento ed assistere ad una perdita di identità e di fiducia della squadra (con calo fisico e mentale evidente) a pochi giorni dall’impegno europeo mette più di una preoccupazione. Qua ci cade il cielo sulla testa temevano i Galli…
Compito dell’allenatore è però anche quello di analizzare i motivi della potenziale crisi e di trovare l’antidoto, riproponendo le caratteristiche e le doti che hanno esaltato questa squadra : la grinta, l’agonismo e la voglia di raggiungere il risultato. Senza questa determinazione e cattiveria – lo abbiamo ripetuto sino alla noia – il Napoli diventa una squadra normale, capace di perdere da chiunque.
E allora contro il Chievo, dentro Grava, condottiero di mille battaglie al posto di uno stanco ed appannato Campagnaro (periodo nero per lui), Aronica centrale (al posto dello squalificato Cannavaro), Britos sul centro sinistra. Gargano ancora in campo, nonostante gli impegni ravvicinati e le dispendiose prestazioni, con al fianco Inler, rigenerato da un periodo di riposo forzato (aveva perso smalto e bussola). Zuniga, il più in forma degli esterni, a destra al posto del non esaltante Maggio del periodo e Dossena a sinistra (stanco anche quando riposa, ultimamente).In attacco il tridente, con Cavani ed Hamsik sempre presenti (riposeranno nella trasferta di Firenze pre- Chelsea(almeno ci si augura) e Lavezzi in campo per ritrovare il ritmo gara (ancora non smagliante la forma del Pocho).
Di Carlo propone un Chievo a trazione anteriore, con Thereau alle spalle degli attaccanti Pellissier e Paloschi.
Ecco le formazioni in campo:
NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis; Grava, Aronica, Britos; Zuniga, Gargano, Inler, Dossena; Hamsik, Lavezzi, Cavani. All. Mazzarri.
CHIEVO (4-3-1-2): Sorrentino; Sardo, Andreolli, Acerbi, Dramé; Hetemaj, Bradley, Luciano; Théréau; Paloschi, Pellissier. All. Di Carlo
Il Napoli sblocca il risultato con Britos di testa su calcio d’angolo (ottimo l’inserimento dell’uruguaiano che insacca con un bolide di testa) e raddoppia con Cavani su rigore, procurato dallo stesso Matador, atterrato da Sorrentino in area.
Partita insolitamente sbloccata e condotta in porto dagli azzurri nel primo tempo. Un’inversione di tendenza netta rispetto a tutte le altre gare, in cui il Napoli aveva spesso, se non sempre, regalato la prima frazione di gioco agli avversari (chiaro demerito del tecnico, che non è riuscito in troppe occasioni a tenere alta la concentrazione degli azzurri , circostanza che ci ha condannati in campionato, a prescindere dall’impegno europeo…non è un caso se la media punti degli azzurri nel periodo Champions è stata di 1,66 a partita, mentre da quando la Coppa si è allontanata per lo stop invernale si è attestata ad un ben più avvilente 1,22 a partita).
Nella ripresa gli azzurri hanno badato a controllare il risultato, vanificando gli steriliattacchi clivensi, con Aronica e Grava sugli scudi.
Ottima prestazione di Inler, Gargano e Zuniga. Ancora in ombra Dossena. Sufficienti Hamsik e Cavani, meno esaltante Lavezzi ancora a corto di preparazione ed in evidente difficoltà, nonostante l’impegno.
Per ora va bene così, con il Napoli a soli 2 punti dal 5° posto, dopo le sconfitte di Roma (sesta) e Inter (quinta)…..se rileggo la classifica e penso ai punti buttati dagli azzurri mi viene lo sconforto.
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