La stagione è già iniziata, 4 giornate agostine nell’anno del Mondiale giocate con il mercato aperto, una stortura del sistema calcio molto irritante in un anno in cui i calendari sono stravolti dalla competizione calcistica per eccellenza che si svolgerà tra novembre e dicembre.
Il Napoli, dopo 2 anni di Covid e senza Champions, si è dovuto rifare il makeup, dopo le perdite subite a causa della pandemia e del mancato raggiungimento dei risultati sperati, a cui siamo fortemente legati, ancor di più in questo momento storico.
Il ritorno del pubblico negli stadi e quello nella massima competizione per club europea ha agevolato e ha rappresentato l’ossigeno per cercare di restare competitivi, ai vertici del campionato italiano con conseguente ingresso in Europa.
La società aveva preannunciato un taglio dovuto per ristabilire i conti.
77 MILIONI di rosso (totali) nelle stagioni 2020(-19) e 2021 (-58), con un probabile aumento delle perdite in quella appena conclusa, ma che sportivamente ha posto le basi per la ripresa economica e sul campo.
Si arriverà a circa 100 milioni di perdite, che il Napoli ha controbilanciato con la valorizzazione del marchio, che ci ha consentito in un periodo di vacche magre di tenere saldo e solido l’asset societario, aumentando patrimonio netto.
La rivoluzione economica e tecnica è stata abilmente gestita dalla società azzurra in questo mercato, con partenze dolorose, ma anche con acquisti che hanno almeno in parte soddisfatto la tifoseria, che si attendeva almeno l’arrivo di un leader come Keylor Navas.
L’obiettivo societario di diminuzione del costo della rosa (ammortamenti e monte ingaggi) è stato ampiamente raggiunto.
Sono partiti alcuni pezzi da 90 : Ospina, Koulibaly, Insigne, Mertens e Fabian Ruiz. Altre partenze si sono aggiunte : Malcuit, Ghoulam, Tuanzebe, Petagna e Ounas.
Mai si era stravolta la rosa con 10 cambi negli ultimi anni, mai erano partiti così tanti elementi di spessore.
Il Napoli si è liberato , compreso Manolas (partito a gennaio) di oltre 50M lordi del monte ingaggi, circa il 40%.
Ma gli acquisti sono stati altrettanti : Kim, Ostigard, Olivera, Ndombele, Kvaratskhelia, Raspadori, Simeone, Sirigu, ai quali si sono aggiunti in rosa Gaetano e Zerbin, tornati dai prestiti a Cremonese e Frosinone.
Gli ingaggi dei nuovi acquisti sono circa la metà di quelli di chi è partito, con una riduzione del monte di circa 25-30M complessivi nel computo totale.
Il Napoli ha realizzato circa 70 M dalle cessioni, di cui quasi la sua totalità sono da considerarsi plusvalenze (65M circa).
Ma anche gli acquisti hanno avuto un loro costo immediato, altri sono in prestito (Ndombele, Raspadori, Simeone, per i quali i riscatti sono stati posicipati alla stagione 2023-2024) :
18M Kim
5M Ostigard
12M Olivera
10M Kvaratskhelia
15M Anguissa (riscattato)
Ha investito quasi tutto, come sempre avviene, con la particolarità che in questo bilancio ci va solo il 40%, oltre ai costi incassati per i prestiti onerosi (5M per Raspadori, 3M per Simeone e 500mila per Ndombele).
In totale 30-35M, ossia la metà di quanto ottenuto dalle plusvalenze.
Quindi anche il saldo del mercato risulterà positivo a bilancio per altri 30-35M circa.
Gli incassi Champions, non meno di 40M (ma si andrà oltre con gli incassi ed eventuale prosieguo europeo) consentono dunque al Napoli di recuperare gran parte dei circa 100M persi nell’ultimo triennio.
LA ROSA
La rosa ha la sua profondità e il suo valore, almeno 2 elementi per ruolo, oltre i jolly Gaetano e Zerbin, poi come sempre sarà il campo a dare risposte e a dissipare dubbi.
Qualche interrogativo si pone
- il rendimento di Meret da titolare per la prima volta (almeno sulla carta) dopo 3 anni.
- il rendimento di Zanoli come alternativa a Di Lorenzo (che di solito le gioca quasi tutte però)
- La costruzione del centrocampo a 3 o con 2 elementi.
- La collocazione in campo di Raspadori
Toccherà a Spalletti ovviamente dirimere i dubbi di natura tecnico-tattica.
INIZIO STAGIONE
Spalletti ha iniziato col 4-3-3 (che propose anche nelle prime 2 giornate della scorsa stagione, quando ancora non aveva Anguissa)
Prime 2 partite 2 vittorie con 9 gol segnati (e 2 subiti nell’esordio a Verona).
La difesa ha retto bene, anche con i nuovi per ora.
Poi 2 pareggi : a Firenze 0-0 (che ci sta, nonostante qualche recriminazione di troppo per qualche gol fallito) e l’amaro 1-1 in casa col Lecce, che ha fatto intravedere qualche fantasma del recente passato.
Ricordiamo le sconfitte con Empoli e Spezia dello scorso Campionato, le sconfitte con Az, Sassuolo e Spezia con Gattuso, le sconfitte con Cagliari, Bologna, Parma & C nell’anno precedente e via dicendo.
Un pò di amalgama per i nuovi innesti ci vuole, ma la gara poteva essere agevolmente vinta anche con un turnover più oculato, sebbene massiccio.
Evitare i passi falsi con le medio piccole e soprattutto al Maradona sarebbe cosa buona e giusta se si vogliono perseguire obiettivi importanti.
Questi sono corsi e ricorsi storici che vorremmo evitare e che ci hanno anche un pò rotto le scatole.
Insomma la stagione è lunga e il campo dirà.
#FNS