Un Napoli Penelope, che aveva gettato al vento (per non dire altro) le proprie inaspettate possibilità di vincere un titolo (non credute alla vigilia del campionato), dilapidando al Maradona quanto di buono costruito in trasferta, dimostra ancora una volta una tenuta instabile, perdendo ad Empoli altri 3 punti.
Avanti di 2 gol a 15-20 minuti dal termine, si è ripetuta, con diverse modalità, ma con imbarazzante similitudine, la poco edificante gara di Sassuolo (anche allora da ’0-2 a 3-2, ma stavolta la rete della vittoria della squadra di casa non è stata annullatata come al Mapei).
Insomma un altro scivolone, l’ennesimo dovuto a un deficit mentale di squadra e singoli, che hanno dimostrato di non gradire anche il troppo relax, frutto di punti regalati a Empoli, Spezia e Sassuolo, tra andata e ritorno, che valgono un Campionato e le possibilità di vincerlo, BEN 11 PUNTI.
Fa da controaltare la troppa pressione, che anche influisce, come dimostrato al Maradona, con ben 4 occasioni sprecate per giocarci carte insperate, contro le milanesi, la Fiorentina e la Roma, 4 gare senza riuscire a superare l’avversario, che ci hanno fruttato 2 miseri punti sui 12 disponibili.
Insomma abbiamo deciso di buttare alle ortiche non solo quanto di buono fatto nelle prime 10 giornate di questo Campionato (che per fortuna ci può ancora far assegnare il posto Champions), ma anche quelle occasioni che un Campionato mediocre, senza padrone, ci aveva gentilmente concesso.
Un gruppo, che pure con un gioco diverso, a tratti e inizialmente più godibile, ha mostrato le stesse pecche, non affrontando con il dovuto spirito battagliero i momenti delicati e cruciali, ma che si è addirittura rilassato in alcuni momenti, privandoci della possibilità di primeggiare in un Campionato tecnicamente alla nostra portata…ma evidentemente non nel nostro DNA psicofisico.
Troppi infortuni muscolari, una gestione psicofisica della rosa non all’altezza, ma anche tante incognite contrattuali e di progetto.
Malcuit, Ghoulam, Insigne, Tuanzebe sicuri di partire da febbraio, Meret mai considerato titolare da 2 allaenatori in 3 anni, Fabian che a 1 anno dalla scadenza non rinnova come fu per Milik.
Ospina e Dries sulla graticola, ancora non rinnovati.
Tanti giocatori che hanno reso sotto standard e sotto potenzialità , un pò per loro demeriti, un pò per scarsa condizione e infortuni e anche per questioni tattiche, su tutti Piotr.
Ma anche gli esterni offensivi, che hanno fatto per lunghi tratti più i terzini che gli attaccanti, come Lozano e Politano. Mai realmente decisivi e produttivi.
Fabian con la pubalgia, Anguissa mai ripresosi dalla Coppa d’Africa.
Malcuit, Ounas e Petagna, sempre infortunati pur giocando poco e niente.
Tuanzebe e Ghoulam non li nomino nemmeno.
KK e Osimhen tra infortuni, Covid e partite Africane a mezzo servizio.
Poco spazio a Elmas e Dries nelle ultime, i più volenterosi.
Anche Rrahmani è calato vistosamente nel girone di ritorno.
Zanoli e JJ hanno invece mostrato di poter essere alternative in rosa, per personalità e rendimento.
La Champions ora è l’ossigeno, come lo sarà un mercato, mai rivoluzionario come in questa sessione.
Dalle 5 (ormai certe) alle 10 cessioni.
Non arriveranno top players ovviamente (mai arrivati e figuriamoci adesso), ma giocatori giovani su cui fare affidamento per il futuro prossimo, in attesa che arrivi anche un cambio societario, che dipenderà più dal destino.
Tenere la variante africana con Ospina in porta, ossia la colonna portante e sostituire le comparse, tenendo quelli di cui ti fidi maggiormente.
Ospina, Di Lorenzo, Zanoli, Rrahmani, JJ, KK, Rui, Anguissa, Lobotka, Mertens, al limite Politano riserva o Lozano (se ne cedi altri 2-3 ).
Insomma 10 fuori e 10 dentro, mi sembra una rivoluzione ragionata, ma utile al cambiamento.
Vedremo poi Spalletti che testa tiene.
Meglio battaglie senza pretese, che partite disattese e senza imprese.
#FNS