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Il Napoli batte il Piemonte in zona KK : 2-1 al Maradona

Il Napoli batte i bianconeri alla terza giornata al Maradona, 2-1 con Politano e Koulibaly, che ribaltano il gol di Morata, facendo esplodere il Maradona a 5 minuti dalla fine ed esplodere di gioia la città al triplice fischio finale.

Gara dominata dagli azzurri, ma in salita e di grande sofferenza, a causa di un infortunio di Manolas che mette in porta Morata dopo nemmeno 10 minuti e consente ai bianconeri di giocare una gara tattica ideale, fatta di difesa e (poco) contropiede.

La caparbietà dei partenopei, sospinti dal pubblico, alla fine prevale, grazie a un gol di Koulibaly a 5 minuti dal termine.

Il nostro baluardo difensivo sta diventando ormai un protagonista assoluto, risolutivo ben 3 volte (2 nel bene) contro il Piemonte, grazie a 2 reti (e un autogol) allo scadere, che hanno deciso ben 3 sfide negli ultimi anni.

CALENDARIO DA BRIVIDI e SQUADRE MENOMATE dalle ASSSENZE

Una partita con tanti assenti, condizionata da un calendario assurdo, stabilito dalla Fifa, reso ancor più fitto di gare ravvicinate e concentrate dai ritardi e rinvii della pandemia, che costringe a un tour de force di partite e viaggi transoceanici i calciatori, a discapito dello spettacolo e delle loro condizioni psico-fisiche.

Insomma una corsa contro il tempo per rispettare date e impegni calcistisìci anche delle Nazionali, in un calcio sempre più appecorato al Dio Danaro, che ha risentito economicamente della pandemia, ma che ha poca voglia di essere ridimensionato sotto questo aspetto, a discapito di romanticismo, passione e sport.

La gara ha perso molti protagonisti, condizionata dalle assenze da entrambe le parti e resa vibrante solo grazie al grande impegno e professionalità dei protagonisti in campo, che non hanno lesinato energie, con l’orgoglio di chi non vuole mollare la presa in una contesa da sempre sentita e importante.

Napoli, che oltre agli infortunati di questo inizio stagione (Mertens, Ghoulam, Meret e Demme. oltre Zielinski, che si accomoda in panchina). deve fare a meno di Lobotka, con Ospina rientrato a poche ore dal match di fretta e furia dalla Colombia con un volo charter e gli altri nazionali, stanchi e provati, che non hanno potuto preparare la partita con i compagni.

Piemonte che ha dovuto fare a meno di tanti elementi, da Chiesa, non al meglio dopo gli impegni in Nazionale, ai sudamenticani Dybala, Betancourt, Alex Sandro, Danilo, Cuadrado, oltre agli infortunati Arthur e Kaio Jorge.

FORMAZIONI E TATTICA

Spalletti costretto a schierare Anguissa dal primo minuto, alla prima gara con i nuovi compagni e dopo un solo allenamento con loro e con il tecnico toscano, in un centrocampo inedito con Fabian e Elmas (unici pronti a giocare), ma può contare su difesa e attacco titolari.

Si ripropone un 4-2-3-1, alternato a un 4-3-3 atipico, con Elmas che fa il pendolo tra mezzala e trequartista e con tutti e 3 i centrocampisti che si alternano ad impostare l’azione dalle retrovie, in assenza di un metodista o regista puro.

Tra l’altro il Napoli, come sempre, imposta a 3, con Di Lorenzo e Fabian deputati a sviluppare il gioco dalle retrovie (ed infatti giocheranno alla fine più palloni di tutti, ben 110 a testa), quindi il modulo cambia nelle due fasi.

Allegri, pur avendo i 3 difensori titolari e le assenze, sceglie la difesa a 4 inizialmente con De Sciglio e Pellegrini terzini su Insigne e Politano e Bonucci-Chiellini a contenere Osimhen centralmente.

Allegri schiera un 4-5-1, con Bernardeschi e Kulusevski che si alternano a sostenere Morata, unica punta. Anche qui schema che si trasforma in un 4-4-2 difensivo con Rabiot e McKennie pronti a raddoppiare sugli esterni per ingolfare le fasce e creare la superiorità in fase difensiva.

Partita estremamente tattica e strategica, che ha cambiato spesso volto nel suo progressivo svolgimento e nella sua evoluzione.

Ma veniamo alla gara.

Il Napoli, molto determinato, parte forte, creando i presupposti per il gol e sfiorandolo con Politano dopo pochi secondi di testa (taglio e spizzata su imbeccata solita di Insigne dalla sinistra).

Un vero e proprio assedio azzurro nei primi minuti, fioccano gli angoli.

Avversario schiacciato nella propria metà campo e dominio azzurro.

Al minuto 9, Manolas leva al Maradona il minuto di adorazione e celebrazione, consegnando ingenuamente a Morata la palla dell’1-0.

Un’onta che per fortuna resterà senza conseguenze sull’esito finale, ma che ha messo in pericolo e in salita tutta la partita, indirizzandola su binari tattici congeniali agli avversari.

Gli azzurri non si perdono d’animo a reagiscono, cercano di ritrovare il filo conduttore e attaccano, ne escono fuori ben 8 corner nei primi 20 minuti.

La rete del vantaggio, inaspettata, però crea problemi a Spalletti e all’andamento tattico della partita.

Il Napoli dopo 2 sortite in ripartenza (senza danni finali) dell’avversario causate da McKennie, che si inserisce alle spalle di Elmas, deputato a mettersi con Insigne e Politano tra le lineee di difesa e centocampo avversario, comprende che non è il caso di rischiare di subire il raddoppio e cerca di non scoprirsi.

Elmas arretra il suo raggio di azione, per evitare le ripartenze avversarie, ma per questo motivo limita gli inserimenti senza palla (e addirittura spesso la imposta) e ciò influisce sia sulla manovra (che rallenta, anche per l’assenza di un metodista e un regista puro, oltre che per il centrocampo inedito e poco collaudato) che sulla pericolosità offensiva degli azzurri, con Osimhen che resta troppo isolato nella morsa Bonucci-Chiellini.

Come detto, la gara si mette tatticamente in maniera congeniale per Allegri, che crea in fase difensiva la superiorità sugli esterni con Rabiot e McKennie in aggiunta  de Sciglio e Pellegrini, rendendo la vita difficile ai 2 uomini deputati a dare ampiezza e respiro alla manovra azzurra, Rui e Politano, che arrivano di rado sul fondo e al cross e quasi mai in maniera efficace.

Il tempo si chiude con il Piemonte in vantaggio, grazie al regalo di Manolas, ma fa tutto il Napoli, che gioca, mantiene il possesso e regala anche la palla del 2-0, con Insigne che mette nella propria porta l’avversario con un avventato retropassaggio, ma Ospina ci salva con una uscita a valanga.

Sarebbe stata una beffa troppo pesante e immeritata.

Spalletti cambia nell’intervallo, inserendo Ounas al posto di Elmas, con l’algerino più in forma di Lozano e il macedone, che tatticamente ha perso un pò la bussola.

L’intento è quello di creare scompiglio tra le linee ai bianconeri e di liberare spazio ad Osimhen.

Ounas parte bene, con alcune giocate di pura tecnica e rende più pericolosa, come nelle intenzioni del tecnico, la manovra degli azzurri e i presupposti per il gol.

Certo si rischia di più con un centrocampista in meno, ma il pericolo più grande arriva anche stavolta da un nostro errore (addirittura la quarta occasione per un regalo in fase di possesso azzurro in zona rossa), stavolta è  Di Lorenzo a regalare palla e McKennie, che tira dal limite, con palla che sibila pericolosamente accanto al palo di Ospina.

La rete del pari arriva al minuto 57, con un tiro a giro di Insigne dalla sinistra, preciso, ma lento, che Sczcesny tenta ingenuamente di bloccare (invece di deviare comodamente in angolo), con la palla che gli sfugge e favorisce il tap-in di un lesto Politano, che ribadisce in rrete da posizione angolata e per nulla semplice.

1- 1 e gara ripresa quando manca oltre mezz’ora alla fine.

Allegri sostituisce Pellegrini con i crampi con De Ligt, passa alla difesa a 3 con Rabiot che fa l’esterno a tutta fascia.

Comincia un’altra partita.

Il Napoli, esaltato dal gol del pari, assedia l’avversario e in pochi minuti sfiora per ben 3 volte la rete del vantaggio con Insigne, Osimhen e Ounas, poco precisi nelle conclusioni.

Fabian e Anguissa formano un centrocampo a 2 che si integra bene per caratteristiche e dominano la scena.

Da rimarcare l’ottimo debutto del centrocampista camerunense, che gioca un buonissimo primo tempo, con giocate semplici ed efficaci e buona copertura, non avendo già la intesa con i compagni di reparto, ma che prende grande confidenza nella ripresa, grazie anche alla sua tecnica e buona corsa, salendo in cattedra e facendo una prestazione davvero sopra le righe. Debutto con i fiocchi.

Il Napoli la vuole vincere, ha più voglia ed energie e Spalletti tenta la carta Lozano, che sostituisce Politano.

Purtroppo pochi secondi dopo si fa male Insigne, per una botta al ginocchio, da valutare nelle prossime ore.

Entra Zielinski per il Capitano.

Il Napoli attacca, ci prova, assedia, non molla e al minuto 85 trova il gol con Koulibaly, che sfrutta una deviazione in area nella propria porta del subentrato Kean, con Sczcesny che tenta disperatamente di smanacciare fuori dai pali la palla, ma il suo tocco manda la sfera sui piedi del senegalese, che la mette in porta da pochi centimetri.

Ancora una volta è il nostro gigante a decidere la sfida con il Piemonte, la seconda da 3 punti.

Seguono minuti di massima apprensione, con Malcuit e Petagna che entrano per uno stremato Osimhen e l’acciaccato Rui, (rimasto in campo a denti stretti, nonostante una caviglia dolorante, per una distorsione già dal primo tempo).

Il risultato non cambia e il Napoli vince 2-1 tra il tripudio generale , sugli spalti, nelle case e tra le vie di una Napoli felice e festante.

3 vittorie nelle prime 3, primo posto e il Piemonte a -8 con un solo punto in classifica.

Godiamoci il momento, ben consapevoli che siamo appena all’inizio e che anche l’anno scorso eravamo inebriati dalle goleade contro Genoa e Atalanta, con un Napoli stellare e il debutto ottimo di Bakayoko, come lo è stato oggi quello di Anguissa.

Stagione che poi ci riservato tanti dolori.

Ma la netta sensazione è che Anguissa non è Bakayoko per tecnica, ma soprattutto come reattività e velocità, di esecuzione oltre che di corsa in senso stretto, e che Spalletti non è Gattuso (con tutto il rispetto).

Ora a Leicester in Europa League, tra i meandri delle regole pandemiche e la conta di assenti, distrutti dalla fatica e infortunati cronici e dell’ultim’ora

La stagione ad ostacoli è iniziata, ma nella maniera migliore

#FORZANAPOLISEMPRE

 

 
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2 Comments  comments 

2 Responses

  1. Laura

    Sintesi della partita eccellente. Complimenti

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