E’ stato reso pubblico il bilancio del Napoli al 30 giugno 2020 – “annus horribilis” sia per la presenza del Covid che per l’annata calcistica degli azzurri, salvata dalla vittoria della Coppa Italia, ma veramente poco edificante in Campionato con la staffetta Ancelotti-Gattuso e il peggior risultato dell’ultimo decennio, con un 7° posto in Campionato e un buon ottavo di finale di Champions agostino contro il Barcellona – si chiude con un rosso di 19 milioni dopo l’ attivo e utile netto di 29 milioni dell’anno precedente.
Il Covid ha inciso relativamente, come vedremo più avanti le perdite sono esigue e il rosso in bilancio è determinato dallo spostamento nel bilancio successivo di una fetta di diritti televisivi e sponsor di 29 milioni, in considerazione dello slittamento di tali pagamenti a luglio e agosto, mesi in cui si è giocato il resto della stagione per la pandemia.
Senza tale differimento il Napoli, nonostante il Covid (che ha inciso solo sulle gare di Campionato a porte chiuse) avrebbe conseguito un utile di circa 10 milioni.
Si è passati da un esiguo rosso dell’anno 2016 di di 3,2 milioni (ampiamente coperti dai 59 milioni di riserve di utili accumulati nel corso dell’era De Laurentiis a quella data) ai 66 MILIONI di utili del 2017 (anno della plus di Higuain), al 2018 con un segno negativo modesto, 6 milioni, sino a giungere al 2019 con una chiusura ancora positiva di 29 milioni.
Dunque il Napoli negli ultimi 5 anni ha avuto 3 bilanci negativi di modesta entità (30 milioni di rosso in totale) e 2 molto positivi, con un totale di + 66 milioni accantonati come riserve di utile, che sono garanzia di solidità e (vedremo poi) anche di solvibilità.
Non a caso le riserve volontarie sono sempre tante, ben 145 Milioni, mentre il cash in cassa aumenta di circa 18 milioni, passando da 105 a 123 milioni, tutti in cassa al 30.06.2020.
Il Napoli ha fatto valere la cospicua disponibilità liquida, potendo far fronte non solo al pagamento dei bonus contrattuali dei calciatori, arrivati alla cifra record di 13,8 milioni (13,5 anno precedente e 11 nel 2017-18), ma riuscendo anche a concludere alcune trattative importanti attraverso il pagamento degli Agenti dei calciatori stessi, con la cifra record corrisposta di circa 10 milioni, più alta del 2019 in cui furono circa 6,5 milioni.
Bonus e Agenti hanno avuto complessivamente un costo in aumento e arrivato a circa 24 milioni (contro i 20 MILIONI dell’anno precedente), 2 voci di non poco rilievo, da tenere ben presente quando si fanno le valutazioni in termini di spesa.
Ricordiamo cosa era successo nel triennio precedente, il che serve anche a comprendere i numeri di questo bilancio, che analizzeremo nel particolari.
Nel 2017 ricavi per 308 milioni e costi per 207 milioni hanno determinato 100 milioni di entrate in più, dai quali sono stati detratti 34 MILIONI di tasse pagate al fisco per arrivare all’utile di 66 milioni.
Nel 2o18 ricavi per 215 milioni e costi per 219 milioni, hanno determinato un leggero rosso, terzo anno di Sarri , in cui non fu ceduto nessuno e si fecero plusvalenze solo con Zapata e Pavoletti per circa 30 milioni.
Come si può notare, nonostante i ricavi derivanti dalle altre voci (in primis la più rilevante rappresentata dagli incassi dei diritti televisivi, ma anche le altre relative a marketing, incassi da stadio etc) siano rimasti per lo più invariati o comunque leggermente aumentati, la differenza considerevole è rappresentata sempre dalle plusvalenze derivanti dalle cessioni dei calciatori, che unitamente agli introiti derivanti dalle competizioni internazionali (con i relativi diritti televisivi) consentono al Napoli di mantenere costi elevati per la rosa (compensi ai calciatori e ammortamenti dei cartellini).
Anche il 2018-2019 non fa eccezione. Circa 300 milioni i ricavi e 252 di costi
Le cessioni di Jorginho al Chelsea e di Hamsik in Cina hanno determinato ben 80 milioni di plusvalenze, che sommate ad altre maggiori entrate hanno determinato il secondo fatturato di sempre.
Ovviamente anche l’anno scorso ha pesato l’avventura Europea ; i risultati del Girone di Champions, con la qualificazione sfumata all’ultima gara contro il Liverpool, e i quarti di finale di Europa League hanno fruttato incassi dal Uefa per 56 milioni, ben 16 milioni in più della stagione precedente, in cui le Coppe furono un pò accantonate in favore del Campionato.
Questo fa comprendere che senza Coppe Europee e senza plusvalenze il Napoli disporrebbe di incassi quasi dimezzati, dovendo drasticamente ridurre di un centinaio di milioni il monte ingaggi della rosa (più che dimezzarlo), non potendo acquistare nuovi giocatori per non gravare in maniera insopportabile sulla quota ammortamenti.
Anche nel 2019-2020 Coppe e plusvalenze ci hanno consentito di tenere altissimo il costo della rosa, passato a circa 255 milioni (allenatore e staff compresi) tra stipendi (lordi) 137 milioni e ammortamento cartellini, arrivato a 118 milioni.
RICAVI 274 MILIONI*( 299 milioni anno precedente -nel 2018, 215 milioni)
* ricordo il differimento al prossimo bilancio di 29 milioni, senza il quale ci sarebbe un utile di 10 milioni con ricavi record pari 303 milioni.
1) Ricavi da gare
I ricavi da stadio, ossia dalle gare degli azzurri nell’annata calcistica 2019-2020 ammonta a 13.197 milioni rispetto ai 15,872 milioni dell’anno precedente, circa 2,7 milioni in meno, con 3,2 milioni in meno dell’anno precedente, 19,1 milioni (arrotondati), (contro i 19,7 milioni dell’anno ancora precedente).
La perdita dovuta al Covid per le gare di Campionato a porte chiuse è di circa 4 milioni, si è passati da 7,4 M a 3,1 M, parzialmente compensata da maggiori incassi per circa 2 milioni dalle gare di Champions, passati da 4,3 a 6 milioni e da magggiori incassi in Coppa Italia, da 84mila a 300mila €.
Si ricorda inoltre che il Napoli ha incassato 3,172M dagli abbonati, riuscendo a contenere con questa ulteriore voce la perdita (l’anno precedente non ci furono abbonati in Campionato, ma un cospicuo incasso con i mini abbonamenti Champions).
2) i proventi Uefa (diritti tv per partecipazione alla Champions, ossia premi+marketpool)
I proventi dei diritti delle Coppe sono stati di circa 61 MILIONI, 5 milioni in più dell’anno precedente in cui furono 56 milioni mentre l’anno ancora precedente la qualificazione agli ottavi di Champions ha portato nelle casse societaria 66,113 milioni, contro i 13 milioni dell’anno precedente in EL, (ossia un + 378%).
Differenza di 5 milioni dovuta al raggiungimento degli ottavi contro il Barcellona, rispetto all’anno precedente in cui non si passò il girone, ma si disputarono 16esimi e 8avi di Europa League (contro Zurigo e Salisburgo, prima di essere eliminati nei quarti dall’Arsenal).
Questi 60 milioni non ci saranno quest’anno e ciò determina la perdita più grossa per la prossima stagione, alla quale si dovrà sopperire con ulteriori plusvalenze o con una diminuzione drastica del costo della rosa, ma entreremo nei dettagli più avanti.
3) diritti tv Campionato, amichevoli e altri
Il Napoli ha differito nel prossimo bilancio 22 milioni circa, ratei dei diritti per le gare di Campionato e Coppa Italia disputati dopo il 30 giugno, mettendo a bilancio solo 54, 274 milioni, ma in realtà i ricavi sono di circa 76 milioni.
Con ricavi per 76 milioni contro gli 80 dell’anno precedente e i 73 milioni del 2017-2018 (per Campionato e Coppa Italia).
I diritti tv sono circa la metà del fatturato strutturale del Napoli.
Restano pressochè invariati gli incassi per i diritti tv delle amichevoli e delle altri diritti ceduti : attestatisi su circa 5,3 milioni.
4) proventi commerciali e da sponsorizzazioni
27 MILIONI (contro i 40 dell’anno precedente, i 34 del 2018, i 32 del 2017 e i 29 della stagione precedente).
C’è stato sicuramente anche qui uno stop alla crescita dovuta al Covid, ma anche un differimento di 7 milioni al bilancio successivo, conteggiando i quali la perdita rispetto all’anno precedente è relativamente contenuta (meno di 2 milioni).
Ricordo le voci al bilancio precedente, rimaste pressochè invariate.
- sponsor tecnico da 8,1 milioni a 9,2 (erano 8 e anno prec, 7,8)
- sponsor ufficiali da 8,7 a 9 milioni (erano 5,7 nel 2016)
-sponsor isituzionali a 8,4 milioni (pre cedenti 7,4 e 6,4)
- altri ricavi 14 milioni
Ma veniamo alla parte che riguarda i calciatori :
INCASSI DA CESSIONI
1) plusvalenze 95,827 milioni (anno precedente 83,5 milioni rispetto ai 30 del 2018 e i 104.410,600 del 2017, record assoluto con le plus di Higuain e Gabbiadini).
Vediamo nei dettagli da quali cessioni derivano, considerando che il Napoli ha ceduto giocatori per 120 milioni, generando la plus di 95,827 M :
- Albiol 4M (plus 3,829M)
- Diawara 21M (plus 19,335M)
– Vinicius 17M (plus 14,210M)
– Verdi 22M (plus 11,162M)
- Chiriches 9M (plus 8,780M)
- Grassi 7,5M (plus 6, 647M)
- Rog 15M (plus 13,337M)
- Inglese 20M (plus 16,940M)
- Sepe 4 M -
- Anastasio 1 M –
- Lasicki 80mila €
A queste cessioni a titolo definitivo vanno aggiunti altri 2,325 MILIONI derivanti dai prestiti di Ounas al Nizza (2,2 M) e Tutino al Verona (125mila €).
Ricordo per i curiosi di dati e numeri le plusvalenze degli anni passati.
Anno scorso (primo di Ancelotti)
Jorginho 60 milioni
Hamsik 20 milioni
R.Insigne 1,5 milioni
1 milione a testa di bonus Pavoletti e Gabbiadini
A questi vanno aggiunti anche 6 milioni derivanti dai prestiti di :
Vinicius (al Monaco) 1,5M
Grassi e Inglese al Parma 1,4M e 2M
Leandrinho all’Atletico Mineiro 250.000
Tonelli alla Sampdoria 500.000
Rog al Siviglia 405.082
Quindi tra cessioni a titolo definitivo e temporanee un incasso di 90 MILIONI
Rcordiamo per curiosità anche le plusvalenze degli anni precedenti
2017
Numeri da capogiro grazie alla plusvalenza derivante dalla cessione di Higuain
Venduto a 90 milioni ha generato un plus di 86 MILIONI
Ma non è il solo :
Gabbiadini venduto a 16 MILIONI ha generato un plus di 13,7 milioni
David Lopez ceduto a 4,2 MILIONI ha generato un plus di 2,447 milioni
El Kaddouri ceduto a 1,2 MILIONI ha generato un plus di 1,1oo milioni
Poi altre piccole plusvalenze da altre cessioni
Andujar ceduto a 500mila euro (plus di 360mila)
Valdifiori ceduto a 3,5 Milioni (plus di 420mila)
Uvini ceduto a 200mila euro (plus di 145mila)
Novothny ceduto a 150.000 euro (plus di 146mila)
(Unica minusvalenza per Radosevic -55mila euro)
Il prestito di Grassi all’Atalanta ha consentito incasso di 350mila euro
Plusvalenze 2018
30 milioni (a fronte di un prezzo di cessione di 36 milioni)
Zapata 19,735Milioni
Maiello 750mila €
Gnahore 1,470 M
De Guzman 1 M
Dezi 1,6 M
Pavoletti 4,227 M
Strinic 1,2 M
A questi vanno aggiunti il prestito oneroso di Grassi alla Spal, pari a 250mila euro e di Maksimovic allo Spartak Mosca , pari a 1 milione.
Proseguiamo con i costi per un’analisi completa, che possa far comprendere quanto siano saliti.
COSTI 294 MILIONI (252 milioni circa- 219 nel 2018)
Il Napoli si è caricato altrei 42 milioni di costi, in ascesa costante. 150 milioni circa in più del suo fatturato strutturale, ossia quasi IL DOPPIO, recuperando con le variabili solite, plusvalenze e incassi Coppe Europee, fondamentali per tenerli così alti.
Sappiamo che il Napoli investe quasi tutto in calciatori e difatti la maggior parte dei costi si riferiscono ai loro compensi (cartellini, ammortizzati a quote decrescenti e monte ingaggi).
Ma vediamo come.
IL MONTE INGAGGI
Record assoluto arrivano gli stipendi dei calciatori : 112 MILIONI (oltre 14 M di bonus contrattuali)
Arrivato l’anno scorso alla cifra record e a sfondare il muro dei 100 milioni, per la precisione 101,640 MILIONI
Il monte è passato da 65 milioni a 78 MILIONI nel 2017 ed era arrivato nel 2018 a ben 91 milioni.
Per Ancelotti eravamo a 10 milioni oltre 1,6 di bonus, quindi siamo intorno ai 6 milioni netti.
Il cambio con Gattuso ha fruttato per soli 6 mesi un risparmio di 4 milioni, che sarà quasi il doppio la prossima stagione, si è passati da 10 M a 6M, con ulteriore risparmio di 3M nella stagione in corso.
i bonus contrattuali ai calciatori 13,8 MILIONI (anno scorso 13,5, sono passati da 7,7 milioni a 8.7 milioni (+12%) nel 2017 e sono schizzati nel 2018 a oltre 12 milioni).
In totale il monte stpendi, tra calciatori, tecnici e altri tesserati arriva i 137 MILIONI, comprensivi dei bonus erogati.
Pesano gli ingaggi pesanti di Manolas (4M netti bonus inclusi), Lozano (4M più bonus, ma con meno tasse da pagare sul lordo), Elmas (1,5), Di Lorenzo, Llorente (circa 2M con bonus) (800mila), Demme (1,5 M), Lobotka (circa 2 M), Politano (circa 1,8M).
Compensati in gran parte da quelli risparmiati per le cessioni di Albiol, Diawara, Ounas (stipendio pagato dal Nizza per il prestito), Verdi, Chiriches, Rog e Tonelli.
AMMORTAMENTO CARTELLINI
Il mercato molto dispendioso tra estivo con Ancelotti e invernale con Gattuso ha visto una spesa elevatissima che incide al 40% (primo anno di ammortamento dei cartellini dei nuovi acquisti), circa 113 MILIONI che hanno provocato un aumento della quota ammortamente di circa 45 milioni, in parte compensata dalla quota decrescente degli ammortamenti dei calciatori già in rosa.
Si sale da 81 MILIONI a 118 MILIONI (gli 81 dello scorso anno erano un altro record storico, battuto il 2017 (anno di cospicui investimenti, oltre 100 milioni sul mercato) in cui sono aumentati del 52%, si era passati da 50 milioni a 75 MILIONI.
L’aumento dovuto agli acquisti effettuati (cartellini tutti ammortizzati al 40% il primo anno) pari a 113 MILIONI di spesa (ai quali andrebbero aggiunti altri 50 milioni per gli acquisti di Ospina 5,3 milioni, Manolas 36 milioni e Di Lorenzo 9 milioni, che abbiamo scoperto essere stati inclusi nel bilancio precedente per limitare gli utili e non dover pagare troppe tasse).
Lozano 35 milioni;
Lobotka 20,9 milioni;
Petagna 16,5 milioni;
Elmas 16,1 milioni
Rrahmani14,2 milioni.
Demme 10,250 milioni
Tra i costi troviamo il compenso al CdA che è passato da di 5 MILIONI a 1,9 MILIONI
Per sostenere costi che vanno al di là dei 200 milioni la Champions è l’ossigeno, il mercato dipenderà solo dalle cessioni e dalle conseguenti plusvalenze.Come detto, il Napoli ha portato in bilncio di quest’anno (bilancio che si chiuderà a giugno 2021) 29 milioni per sopperire alle perdite da Covid, solo da Stadio di almeno 15-20 MILIONI.
Le cessioni di ben 11 giocatori e i 60 milioni della Champiuons ci hanno consentito di mantenere i costi altissimi.
Una perdita strutturale da Covid di 20 milioni, la mancanza dei 60 milioni della Champions con plusvalenze dimezzate, ad oggi di circa 50 milioni derivanti dalle cessioni di Allan, Karnezis e 4 Primavera ci indica che disporremo di circa 100 M in meno.
In parte potranno essere recuperati dall’Europa League, dalla Coppa Italia, dalla SuiperCoppa, dalle cessioni di Milik e Llorente e chissà se di qualcun altro (i riscatti di Tonelli e Ounas copriranno quello di Politano).
Questo non ci eviterà un rosso ben più cospicuo dei 19 milioni di quest’anno, anche del doppio.
Vedremo cosa succederà a gennaio, ma sicuramente a giugno ci saranno partenze e plusvalenze di 100M e oltre.
I conti sono buoni, siamo solidi, ma per il FpF non si potrà andare in rosso il triennio, quindi dopo 2 di rosso cospicuo ci dovrà essere per forza un attivo, con cessioni importanti e contenimento dei costi della rosa con ingaggi che dovranno scendere e quota ammortamenti che non potrà salire (quindi, spesa per gli acquisti molti ridotta).
Non oso immaginare se falliremo l’accesso in Champions quest’anno, fondamentale per tenere botta, altrimenti ci dovrà essere molta finanza creativa sul mercato, talenti a basso costo e giocatori bravi da scoprire, come se fosse un diktat.
Oggi e più di sempre Forza Napoli !!!