Il Napoli, dopo la vincente, ma poco edificante, gara in EL contro il modesto Rijeka, riesce a spuntarla a Bologna, su un campo difficile, contro un avversario coriaceo e in forma, nonostante le assenze che lo falcidiano da inizio Campionato, e che vi sono state anche contro gli azzurri.
Basta un gol di Osimhen nel primo tempo su assist pregevole di un indemoniato Lozano per portare a casa i 3 punti e una buona gara difensiva per 85 minuti, con qualche brivido di troppo nel finale, per 2-3 palle gol concesse agli avversari e un Ospina miracoloso su Orsolini, che evita la beffa di un pareggio che sembrava ormai cosa fatta (statisticamente si incontravano 2 squadre che non avevano mai pareggiato in Campionato, quindi per come si era messa la gara, l’insidia era dietro l’angolo).
3 punti fondamentali, che consentono agli azzurri di tenersi agganciati al gruppo delle prime dopo lo scivolone interno col Sassuolo e con la partita ancora aperta con la Giustizia Sportiva, che ci ha penalizzato di un punto, oltre a decretare la sconfitta a tavolino contro i bianconeri.
Oggi è prevista l’udienza alla Corte di Appello : sarebbe giusto toglierci il punto di penalità e darci l’opportunità di giocarci sul campo la partita.
Ma veniamo alla gara col Bologna.
Gattuso non si lascia condizionare da risultati e recenti prestazioni e insiste sul modulo scelto a inizio stagione e schierato dal secondo tempo col Parma in poi.
4-2-4 puro, con la possibilità di schierare l’11 desiderato, con tutti i giocatori disponibili, fatta eccezione per Rui e Ghoulam che restano in tribuna (e che comunque non avrebbero giocato dal primo minuto) per una notata poca attenzione nell’allenamento di rifinitura (a detta di Gattuso, ma c’è da credergli, come al solito).
Mihailovic con le assenze di sempre (Poli, Medel, Skov Olsen, Sansone, Santander, Dijks e Mbaye…tutti infortunati), ma con un 11 titolare di tutto rispetto (considerato che più della metà degli infortunati avrebbero visto la gara dalla panchina) schiera un 4-2-4 speculare e a specchio rispetto a quello azzurro.
Si delineano quindi alcuni duelli in campo : De Silvestri-Insigne, Lozano-Denswil, Osimhen nella morsa Danilo-Tomiyasu, Dominguez e Schouten a contenere Mertens e Fabian, Bakayoko a tamponare Soriano, Hysaj-Orsolini, Di Lorenzo-Barrow, anche se Palacio-Soriano e Barrow si scambiano spesso la posizione per non dare troppi punti di riferimento ai difensori azzurri, con Soriano e Palacio che si alternano di punta e Barrow che si accentra spesso dietro di loro.
Primi minuti di studio con il Napoli pericoloso grazie ai primi spunti di Lozano, che sarà avversario scomodo e martellante per Denswil in tutta la gara, puntandolo e mettendolo spesso in palese difficoltà.
Mertens svaria su tutto il fronte, arrivando 2 volte al tiro, ma senza trovare la porta.
Osimhen ingaggia un duello rusticano con Danilo, che lo randellerà per tutta la gara.
Insigne molto dedito alla copertura su De Silvestri si mette poco in mostra in questa prima fase.
Il Napoli la sblocca al minuto 23, grazie all’ennesimo spunto di Lozano che va via a Denswil sulla fascia e pennella un perfetto cross lungo per Osimhen sul secondo palo che insacca , libero di testa, grazie a un buon movimento ad allargarsi con Dries che attacca il primo palo e si porta via il difensore deputato a marcare il nigeriano.
Gli azzurri giocano un’attenta gara difensiva, fase che è ben supportata dal pressing e la copertura iniziale degli attaccanti azzurri, dalla presenza fattiva di Fabian e soprattutto di Bakayoko, presenza di sostanza davanti alla difesa.
La linea azzurra è adeguatamente protetta, ma i 4 difensori azzurri sono molto attenti e bravissimi a chiudere ogni varco, soprattutto Di Lorenzo e Hysaj, che hanno avversari pericolosi da tenere e li disinnescano, mentre lo strapotere fisico di KK e Manolas emerge in maniera vistosa, con il Bologna che conclude da fuori e mette in area alcuni cross , tutti ben controllati da un’Ospina bravissimo nelle uscite, oltre che miracoloso nel finale di gara.
Il Napoli rischia zero, Fabian smista con maestria e sagacia tattica, ma gli azzurri non sferrano il colpo del KO, con Mertens e Insigne che hanno 2 ghiotte occasioni, ma calciano fuori da ottima posizione, liberi e senza pressioni al momento del tiro in area.
Nella ripresa si riparte con maggiore pressione, il Napoli è padrone del campo e arriva il secondo gol con KK, grandissimo esterno sinistro ad anticipare De Silvestri e palla in rete.
Interviene il Var e annulla per un fallo di mani precedente di Osimhen, nel tentativo di girata acrobatica in area, affossato da Danilo.
Il Var vede il mani, ma non il netto fallo sul nigeriano. Gol annullato.
Il Napoli non si perde d’animo e continua il suo forcing, con il Bologna che non riesce a superare la metà campo, altre 2 occasioni capitano sui piedi di Insigne, che decide per la conclusione, ma in entrambi i casi non riesce ad essere incisivo al tiro.
Il Napoli controlla agevolmente la gara, ma non sferra il colpo del KO.
A 20 dal termine entrano Piotr per Mertens e Politano per Lozano, ma i 2 nuovi innesti non riescono ad entrare subito in partita.
Mihailovic mette Svanberg per Dominguez e Vignato per Denswil, con la difesa del Bologna che passa a 3, con Vignato e Orsolini esterni offensivi a centrocampo.
Gattuso risponde con Elmas per Insigne e Petagna per Osimhen, nel tentativo di chiudere gli spazi e tenere palla avanti con la fisicità di Petagna.
Il Bologna guadagna qualche corner, il risultato , purtroppo, si tiene in bilico sino al termine e il Bologna ha le sue 2 buone occasioni per segnare.
Da un contrasto non giudicato falloso su Fabian al limite dell’area (Pasqua ha diretto male, sorvolando su falli abbastanza netti da entrambe le parti, consentendo soprattutto a Danilo di randellare Osimhen) nasce un’occasione clamorosa, triplice, con Orsolini a tu per tu con Ospina, che tergiversa nell’uscita, resta tra i pali, soprprendendo anche Osrsolini che gli tira addosso a occhi chiusi, sulla respinta è Hysaj a salvare su un altro tiro a botta sicura e sul terzo tentativo la palla esce fuori di centimetri con Orsolini che non riesce a trovare la deviazione decisiva da pochi passi.
Poi è ancora Ospina a ribattere un tiro di Palacio e a salvare con 2 uscite alte difficili e provvidenziali, regalandoci i 3 punti.
Gara dominata, ma non chiusa, per 85 minuti, che abbiamo rischiato di buttare nel finale, ma ci è andata bene (la fortuna ci ha assistito e ci ha compensato il rigore non dato e l’annullamento del gol di KK), cosa che ad esempio non è successa col Piemonte all’Olimpico contro la Lazio, in vantaggio per tutta la gara, con tante occasioni per il raddoppio e il pari di Caicedo all’ultimo secondo del recupero.
Il Napoli ha giocato da squadra, gli 11 si sono aiutati e hanno giocato per il collettivo
Molto bravi i 4 dietro, con un Di Lorenzo finalmente all’altezza e KK e Manolas che non hanno perso un colpo e continuano in maniera proficua il loro affiatamento.
Bene Bakayoko, ma anche Fabian non ha demeritato, correndo molto in un ruolo molto dispendioso, anche se poteva far meglio in fase di finalizzazione e conclusione.
Osimhen è tornato al gol, un gol pesante, Insigne è tornato titolare (gara sufficiente, meglio dal punto di vista tattico e difensivo, che in produzione offensiva), Lozano straripante e decisivo, mentre Dries, nonostante applicazione e generosità, ancora non è riuscito a fare la differenza da sottopunta.
Il Napoli, nonostante penalità e sconfitta a tavolino, si piazza al terzo posto prima della seconda sosta, dietro al Milan capolista (ieri costretto al primo stop stagionale dal coriaceo e ostico Verona, 2-2 raggiunto solo nel recupero tra l’altro) e il sorprendente Sassuolo (che ci precede solo in virtù della vittoria proprio al San Paolo), in coabitazione con la Roma (che per ora ha perso solo una gara a tavolino, per un errore in lista marchiano) e davanti a 3 big assolute come Piemonte (che ha perso 8 punti, frutto di altrettanti pareggi e mantiene la classifica grazie ai 3 punti a tavolino), Inter (con ottobre nero per Conte, che ha vinto in oltre un mese una sola gara contro il modestissimo Genoa, perdendo derby e fermato sul pari da Parma, Atalanta e Lazio, e con 3 gare senza vittorie in Champions e Girone ad alto rischio) e infine l’Atalanta (che ha perso 7 punti per strada per la fatiche in Champions, sconfitta da Napoli e Samp, prima del pari con l’Inter).
Insomma un Campionato apertissimo, che non ha in questo primo mese e mezzo un padrone assoluto o una squadra, a quanto visto sino ad ora, capace di poterlo ammazzare in tempi brevi.
Ora la sosta, con alcuni giocatori che partiranno per le Nazionali, mentre altri di altre squadre (con positivi) sono stati fermati dalle ASL…eh si…proprio le ASL ASL, come quelle di Napoli che hanno fermato gli azzurri in direzione Torino.
Una situazione che rende l’idea e che forse aprirà gli occhi alla Corte di Appello Federale…forse.
#FNS