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Inaspettato scivolone Napoli al debutto in EL :0-1 con l’AZ al San Paolo

Il Napoli delude inaspettatamente e perde in casa al debutto in Europa League contro l’Az Alkmaar al San Paolo, che passa grazie a una rete di De Wit nella ripresa.

Una gara affrontata senza il giusto piglio sin dall’inizio, manovra lenta, con la squadra che, forse anche grazie alle prime 3 gare stagionali folgoranti, si è un pò rilassata e specchiata dalle prestazioni precedenti e ha sottovalutato un avversario decimato dal Covid e arrivato al San Paolo senza punte e senza panchina, senza un piano B.

Gara che era sufficiente indirizzare con determinazione e con una rete per chiudere i giochi, mandando all’aria l’unico schema che l’avvversario potesse proporre al San Paolo in virtù delle defezioni, il 4-6-0.

Invece gli azzurri hanno approcciato con sufficienza, convinti che il potenziale offensivo mostrato prima poi potesse fare polpette di un avversario inferiore, che aveva preso sino ad ora 10 reti in 4 gare di Eredivisie, da parte di squadre che lottano per la retrocessione e che avrebbero difficoltà nella nostra serie B.

Poi , come spesso accade, quando approcci con lo spirito sbagliato, perdi il filo , ti innervosisci, non sei più lucido e non riesci a venirne a capo, il tempo passa non segni, addirittura vai sotto e la frittata è fatta, resti bloccato nelle sabbie molli in cui ti sei andato a ficcare di tua sponte.

L’AZ è venuta a giocarsi la sua gara, con 9 titolari (sebbene senza le 2 punte in rosa). con umiltà, dedizione e con convinzione acquisita durante la partita, grazie al lento palleggio azzurro, che ha favorito lo schieramento difensivo obbligato proposto. Un vero e proprio bunker nella propria metà campo che il Napoli ha dimostrato di non saper affrontare, oltre a non aver scalfito.

Il pronostico della vigilia era tutto per gli azzurri, già di una caratura superiore, ma a maggior ragione dopo le difficoltà degli avversari, colpiti da un focolaio di Covid, un pò come il Genoa.

Il Napoli giocò in maniera brillante col Grifone (dopo aver sbloccato però, come a Parma, dove sino alla rete dell’1-0, la gara non aveva mostrato nulla di più di questa con l’AZ), male oggi, il che dimostra che il Covid ha inciso poco su chi era  abile e arruolabile allora e stasera.

Gattuso non applica turnover, spazio solo a Lobotka e Maksimovic per Bakayoko e Manolas, Con turno per Meret tra i pali nell’alternanza paritaria.

Scelta anche giusta, considerato che con questi giocatori in campo il Napoli con il suo 4-2-4, aveva sempre annichilito in mezz’ora l’avversario e sarebbe potuta bastare nel primo tempo per chiuderla e poi inserire i cambi nella ripresa.

Non gioca Rui dall’inizio, ma ancora Hysaj, una scelta credo derivata dall’assenza di Mario dai campi dalla scorsa stagione, a cui Gattuso voleva riservare un rientro graduale nella ripresa (così come per Insigne, rientrato nel finale dopo 3 settimane e oltre di stop per l’infortunio muscolare)

Non c’è alcuna ragione tattica, l’Az sull’out di destro schierava 2 terzini, di cui uno alto di 20 anni senza esperienza offensiva, quindi Hysaj non avrebbe dovuto contenere , ma solo spingere sull’out mancino, non proprio il suo forte.

L’AZ ha sopperito alla mancanza di prime punte, giocando con un trequartista (De Wit) e un’ala (Stengs) a dar fastidio al Napoli in prima impostazione, schermando Lobotka.

Ha blindato le fasce schierando 2 terzini a destra e 2 Karlsson ala bassa a sinistra a copertura del terzino.

Imbuto centrale con Koopmeiners (sarebbe da prendere al Napoli, questo difensore dai buoni piedi e dalla buona lettura tattica, che gioca davanti alla difesa da centrocampista aggiunto, con grande personalità ed efficacia nonostante la giovane età, 22 anni) e Midtsjio (onesto lavoratore di centrocampo il norvegese, seguito dal Napoli, ma che poco avrebbe aggiunto a questa squadra).

Difensori centrali non eccelsi, ma ben coperti. 2 terzini onesti e bravi hanno contenuto Lozano e Politano, limitandone la pericolosità.

IL 4-6-0 avversario andava preso di petto e invece il Napoli ha approcciato con un lento giro palla, senza vericalizzazioni, senza attaccare sugli esterni, cercando di prendere il campo alla larga, ma tornando puntualmente indietro nella manovra.

Troppi passaggi tra KK e Maksimovic, che giocavano con Lobotka spalle alla porta, utile solo come muro di sponda all’indietro, al limite appoggio ai terzini, che si limitavano a ritornare palla all’indietro, uno spartito monocorde (stucchevole e improducente), con Dries imbottigliato tra Koopmeiners e Midstjo, Politano e Lozano larghi , troppo lontani dai 2 attaccanti centrali, che non hanno mai stretto all’interno per giocare con loro, liberando spazio ai terzini.

Esatto i terzini.

Era con loro che si doveva attaccare , aggirando il muro centrale e l’imbuto di 6 uomini creato dall’AZ.

Hysaj limitato dalla incapacità offensiva, Di Lorenzo ha spinto molto poco, nelle uniche occasioni in cui lo ha fatto (2-3 nel primo tempo) non a caso abbiamo creato pericoli.

Il movimento continuo dei 4 davanti non si è visto, il solo Osimhen ha tentato di creare gli spazi (peccando in fase di conclusione in una serata anche per lui poco brillante).

Dries svogliato non ne ha azzeccata una, divorandosi anche il gol dell’1-0 che avrebbe cambiato il volto alla gara, mettendola a fil di palo fuori dalla sua posizione congeniale, con il suo tiro che difficilmente sbaglia.

Politano e Lozano hanno vissuto di pochi spunti personali e tiri poco pericolosi, fatta eccezione per qualche conclusione con deviazioni poco fortunate, ma soprattutto non si sono mossi verso il centro, autoisolandosi larghi sugli esterni, senza l’appoggio offensivo dei terzini.

La squadra non si è aiutata, ma tutto è figlio di un approccio mentale sbagliato, presuntuoso e a tratti irritante, oltre che di un modo tatticamente inadeguato per la creazione e lo sviluppo dell’azione offensiva.

Insomma un primo tempo regalato agli avversari, che umilmente hanno ringraziato.

Nella ripresa mi sarei aspettato l’ingresso immediato di Mario Rui per Hysaj, per tentare subito l’assedio, ma Gattuso ha spettato altri 15 minuti ed è arrivato anche il gol di De Wit, grazie a una dormita di Koulibaly.

L’ho scritto spesso, quando vediamo KK ergersi a regista in fase di impostazione e spostarsi in avanti di frequente, la gara non è quella giusta, un monito a cui non è si è saputo sopperire subito, non colto, ma chiaro e lampante.

D’altronde Maksi e KK , senza punte da contenere, potevano fare ben poco, con l’unico pericolo derivante dalla perdita di concentrazione, che KK ha avuto in 2-3 occasioni, una letale.

L’ingresso di Rui, in contemporanea con quello di Insigne, è stato, oltre che un pò tardivo, anche improducente, soprattutto grazie al ritorno di Lorenzo dopo l’assenza, ancora un pò arrugginito.

Rui 2-3 cross buoni per Osimhen (e poi Petagna) li ha comunque messi.

Anche l’ingresso di Petagna per Osimhen (e non per Mertens, sino ad allora poco brillante) non è stata una mossa felice.

Demme per Lobotka (vermente inguardabile) ha aggiunto poco.

Il Napoli ha perso il filo della gara, perchè capita questo quando l’approccio mentale (e tattico) non è quello giusto.

Ha attaccato per inerzia e senza brillantezza, senza ordine, non dando mai la sensazione di poter essere realmente incisivo. Si poteva andare avanti all’infinito senza segnare (sensazione che ha avuto lo stesso Gattuso dalla panchina, come ha dichiarato nelle inteviste post gara).

Insomma una gara da resettare, ma che riporta tutti con i piedi per terra, si camminava sospesi sulla nuvola della felicità per quantto mostrato sino a ieri. Mai cullarsi sugli allori, che si rischiano brutte figure.

Mai sottovalutare l’avversario, mai approcciare come oggi, all’Europa teniamo quanto al campionato, deve essere un obiettivo da raggiungere, non un allenamento defaticante di mezza settimana.

Se le vittorie aiutano, queste sconfitte ti possono far perdere serenità e brillantezza.

Il Napoli deve ora riacquisire umiltà e consapevolezza, subito, a cominciare dalla prossima a Benevento, dopo la caduta dalla bicicletta si deve risalire subito in sella.

Prendiamolo come uno scivolone che ci auguriamo di non vedere più.

La strada per la qualificazione è più complicata, ma non compromessa, l’Europa che conta è quella che giochi.

#FNS

 
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