Il Napoli vince a Cagliari e torna a prendersi i 3 punti in trasferta dopo l’ennesima batosta al San Paolo contro il Lecce (e la vittoriosa partita di andata in Coppa Italia a S.Siro).
Raggiunge l’8° posto, anche se nancora nel guado con tante squadre, ai margini però della zona Europa.
Roma (sconfitta a Bergamo) adesso a 6 punti, al 5° posto (potevano essere addirittura solo 3 , se avessimo battuto, come da pronostico, il Lecce, evitando uno scivolone improvviso), ma ancora tante squadre ci contendono la qualificazione in Europa League.
Il Napoli , ovviamente, potrebbe entrare in Europa dalla porta principale, vincendo la Coppa Italia, obiettivo principe stagionale, ma anche andando in finale potrebbe riuscirci, arrivando 6°in Campionato.
Sono 2 infatti le squadre che andranno direttamente alla fase a Gironi e se la vincente della Coppa dovrà essere il Piemonte (om l’Inter) si aprirebbe uno spiraglio per il 6° posto, con accesso diretto ai Gironi, senza partecipazione ai preliminari.
Gli azzurri si sono imposti sul difficile campo di Cagliari per 1-0, stesso risultato dell’andata per i sardi al San Paolo, nella prima vera cocente delusione stagionale (affrontammo con una formazione leggera in attacco i sardi nel primo tempo, con sufficienza in zona gol e ritmi blandi, salvo poi non riuscire a segnare, con una caterva di occasioni mancate nella ripresa, oltre 20 tiri verso la porta, e il solito rigorino non assegnato, con beffa finale).
Fa strano vedere un Napoli vincente a Cagliari, Firenze, Lecce e poi assistere ad altrettante sconfitte con queste modesgte squadre al San Paolo.
Il Tempio di Fuorigrotta quest’anno non è stata l’arma in più, anzi i giocatori hanno sofferto oltremodo a giocare tra le mura amiche, in alcune occasioni svogliati e poco attenti, in altre veramente inguardabili, con praterie lasciate agli avversari in contropiede, senza copertura in mezzo al campo e tantissimi gol divorati (al netto di almeno un rigore a partita negato).
Lo “score del Napoli al San Paolo è da zona retrocessione, da 13° posto, con 6 sconfitte, 2 pari e sole 4 vittorie. Solo 14 i punti racimolati, sui 36 disponibili (tra l’altro ben 11 su 14 a inizio Campionato con Ancelotti), per Gattuso invece una vittoria di prestigio e 4 sconfitte (3 punti su 15), bottino magro, con tutte le sconfitte arrivate senza vertice basso di ruolo ( col Parma Allan, nelle altre Fabian, col Lecce la sconfitta arrivata nella ripresa col 4-2-4, col vertice basso assente).
Fuori casa le cose vanno meglio, sconfitti 3 volte , tutte immeritatamente (a Torino col Piemonte e le 2 all’Olimpico), con qualche pareggio di troppo, in cui la squadra è venuta un pò meno sotto l’aspetto dell’impegno e della garra (Torino, Udinese, Spal, Milan), ma anche 5 vittorie (Samp, Lecce, Fiorentina, Cagliari, Sassuolo).
Un’altra statistica importante riguarda il cammino di Gattuso, che dopo le prime difficoltà ad attuare il suo 4-3-3 senza vertice basso, con Demme (e Lobotka a Genova con la Samp) ha vinto 5 gare su 6 (non solo contro Inter, Lazio e Piemonte, ma anche le 2 insidiose trasferte di Cagliari e Genova), mentre senza vertice basso ne ha perse 4 su 6 (vincendo solo a Sassuolo all’ultimo minuto di recupero e contro il Perugia, avversario di caratura inferiore), dimostrando che con i nuovi innesti di aver trovato la quadratura del cerchio (fatto salvo lo scivolone col Lecce, che possiamo anche considerare una eccezione alla regola , a questo punto).
Il Napoli è arrivato a Cagliari senza Meret, Insigne, KK, Milik e Lozano (tutti con piccoli problemi fisici e di forma…ci atteniamo a quanto ci raccontano) e con Allan out per scarso impegno negli allenamenti in settimana (altro strascico di atteggiamenti alterni di alcuni membri della rosa, che quest’anno hanno veramente stancato e che ci hanno portato dove siamo, insieme ad altri fattori, che ben conosciamo e che abbiamo già abbondantemente sviscerato ed esaminato durante la stagione).
Anche il Cagliari è arrivato con alcune defezioni importanti (da Nainggolan a Rog, per finire a Faragò, Cacciatore e ovviamente Pavoletti, che si è rotto per la seconda volta il crociato quest’anno).
Il Napoli con il suo possesso difensivo ha dominato il primo tempo, col palleggio e almeno 6 occasioni potenzialmente da rete non sfruttate, estraniando il Cagliari, che non è quasi entrato in partita (pericoloso solo con un assolo di Gaston Pereiro e un paio di tiri dal limite).
Ci ha pensato Mertens, ora ad un gol dalla Storia (manca una sola rete per agganciare Hamsik in vetta alla classifica di tutti tempi dei marcatori in maglia azzurra) a levarci dall’imbarazzo con uno dei suoi pezzi, tiro preciso da fermo in area sul secondo palo.
Poi apprensione e poca sofferenza, il Napoli si è difeso bene, con Di Lorenzo, Manolas e Maksimovic attentissimi, ma anche di squadra.
Gara attenta, azzurri molto concentrati e sul pezzo , come piace a Gattuso, che hanno portato a casa in maniera del tutto meritata il risultato, contro un Cagliari rabberciato e in un momento di scarsa forma, che il Napoli ha gestito e imballato col giro palla e con la sua qualità.
Ora anticipo a Brescia di venerdi, in attesa del partitone col barca il 25 al San Paolo.
Continuità in Campionato e qualche fiammata nelle Coppe possono risollevare in parte la stagione.
Speranzosi si va avanti.
#ForzaNapoliSempre