Il Napoli torna alla vittoria, confermando il pronostico e battendo 2-1 un buon Brescia, grazie alle reti di Mertens e Manolas nel primo tempo, con Balotelli che ha accorciato le distanze a metà ripresa.
Dopo il gol del Brescia 25 minuti di sofferenza e patema d’animo finali, con il Napoli che non è riuscito a chiudere la gara, sbagliando il gol del 3-0 con Mertens, ma ha difeso i 3 punti, nonostante la perdita per infortunio, a distanza di pochi minuti, di Manolas e Maksimovic, sostituiti da Luperto e Hysaj.
Stavolta gli azzurri hanno dimostrato di aver compreso il problema dell’approccio alla gara contro queste squadre di medio-bassa classifica e che le partite vanno indirizzate per evitare sorprese di sorta.
Giocano un primo tempo determinato, chiuso meritatamente sul 2-0, dopo aver creato una buona mole di gioco e di occasioni, soprattutto nei 15 minuti dopo il vantaggio messo a segno da Mertens (arrivato al 13°), non concretizzate e col 2-0 arrivato nell’ultimo dei minuti di recupero della prma frazione (ben 4 per cooling break e Var per un altro gol annullato a Manolas).
Attacco vivace, con Mertens che svaria su tutto il fronte e appoggia Llorente , punta centrale, servito spesso dai cross dagli esterni (19 in tutto nel primo tempo) di Callejon, Ghoulam e dello stesso Mertens.
Primo tempo bene anche in fase difensiva, con il Brescia disinnescato del tutto, grazie alla buona prova dei 2 centrali e di Di Lorenzo, spesso in marcatura su Balotelli.
Manolas e Maksimovic (entrambi usciti per infortunio) non hanno fatto rimpiangere l’assenza di KK, squalificato, e Di Lorenzo ha confermato di essere un terzino forte ed affidabile e di poter fare anche il difensore centrale all’occorrenza (lo ha fatto egregiamente dopo l’uscita di Maksimovic con Hysaj , che si è piazzato a destra)
Ancelotti ha ben compreso le difficoltà dovute al contemporaneo schieramento di 4 attaccanti leggeri contro le squadre che si vengono a difendere al San Paolo e ha proposto Llorente dall’inizio con Dries.
Altra correzione, arrivata già in corsa col Cagliari (come la punta centrale), è stata il gioco sugli esterni, poco praticato nel primo tempo coi sardi per la presenza di punte non adatte a coprire l’area.
Soluzione sfruttata per allargare la difesa bresciana e per proporre cross dalle fasce per Llorente.
Ghoulam è adattissimo quando c’è Fernando in area e credo che verranno schierati spesso contemporaneamente, perchè il cross di Faouzi per la testa dello spagnolo potrà costituire un’arma in più.
Ben 30 i cross : 11 di Mertens, 6 di Ghoulam e 7 di Callejon, 5-6 molto pericolosi, gli altri poco precisi o con la difesa bresciana che ha ben anticipato l’attaccante azzurro.
Il tecnico ha concesso un turno di riposo a Insigne, apparso un pò sottotono e autore di una prova opaca col Cagliari, alla terza gara consecutiva da titolare, dopo il Liverpool e il Lecce, in un momento in cui era appena rientrato dopo un infortunio muscolare.
Al posto di Lorenzo, Piotr, schierato sul centro sinistra (tranne nei 15 finali, quando, senza attaccanti, ha fatto da appoggio a Mertens), quello che dovrebbe essere il suo ruolo naturale e dove, per ora, non ha disputato grandi gare, confermando un momento di poca verve e costrutto, sia da centrocampista centrale che nel ruolo congeniale.
Ritorna la qualità di Fabian Ruiz in mezzo al campo, dove Ancelotti, con l’assenza di KK, non rinuncia alla copertura e alla garra di Allan, contro un centrocampo del Brescia molto dinamico, con Bisoli e Dessena (poi Romulo, entrato nella ripresa), ma soprattutto con il rapido trequartista slovacco Spalek, che ha agito tra le linee e che meritava qualche attenzione in più, quelle che gli ha dedicato il brasiliano.
Nella ripresa il Napoli non ha iniziato col piglio giusto, perdendo alcuni palloni in mezzo al campo, con il Var protagonista, che prima non cencede un rigore agli azzurri per fallo su Llorente e poi annulla un gran gol di Tonali per un precedente fallo su Maksimovic.
Il Napoli non si scuote nemmeno dopo lo scampato pericolo, ma va 3 volte vicino al gol, la più clamorosa occasione gol per Mertens al 60° , che Allan mette in porta con una gran palla nello spazio in verticale, ma il belga sceglie il tiro sul primo palo, a tu per tu con Joronen, sbagliando (palla fuori) e gettando alle ortiche la possibilità di mettere la pietra tombale sulla gara, che di lì a breve si riaprirà.
Risentimento muscolare per Manolas, che esce per Luperto.
Senza lo stacco del greco in area il Napoli prende gol di testa da Balotelli su calcio d’angolo, con Maksimovic che si fa superare dalla palla e Balotelli che dietro di lui la mette in porta dal limite dell’area piccola.
Il Napoli si cautela , rinforzando il centrocampo, con Elmas che entra al posto di Llorente.
2-1 e si fa male pure Maksimovic, entra Hysaj, con Di Lorenzo che va a fare il centrale con Luperto.
Entrano Matri e Romulo per il Brescia per l’attacco finale.
Ultimi 15 minuti, più 7 di recupero, ben 11 con i 4 concessi il primo tempo, per cooling break e Var, mentre nella ripresa per numerosi infortuni con uomini a terra, 2 Var e 3 sostituzioni (stessi minuti che sarebbero dovuti essere concessi in Napoli-Cagliari, ma furono solo 6 in totale, 1 nel primo tempo e 5 nella ripresa)
Squadre stremate per il gran caldo, si attaccano a vicenda senza lucidità, occasioni potenziali da entrambe le parti
- il Brescia mette alcuni cross in area (bravo Ospina a svettare e fare sua la palla in 2 occasioni), Balotelli la manda alta di testa, 2 tiri di Matri vengono ribattuti
- il Napoli ha 3 occasioni in contropiede (Callejon tira sul portiere, Mertens serve un pallone d’oro a Zielinski che non lo sfrutta, Elmas sfiora il gol dopo serpentina ubriacante e tiro di un soffio fuori sul secondo palo) .
Finisce in apnea, ma per fortuna con il 2-1 finale e i 3 punti.
Vittoria fondamentale per restare attaccati al treno, seppur non in prima fila, ma al 4° posto come la giornata precedente, ma con Atalanta, Juve e Inter già vittoriose negli anticipi del sabato e pronte ad allungare.
Per ora pesano i 3 punti non conquistati col Cagliari.
La prossima sarà una settimana molto importante, innanzitutto per l’impegno in Champions in trasferta col Genk, in cui si dovrà dare oltre il 100% senza sottovalutare l’avversario, che gioca in casa e non è scarso come si dice, sebbene alla portata di un Napoli concentrato, battagliero e cinico.
Poi c’è il turno di campionato, con gli azzurri impegnati a Torino contro i granata di Mazzarri, senza Koulibaly e con alcune incognite difensive e in cui, invece, si dovrà tentare di vincere per sfruttare lo scontro diretto tra le prime 2 in classifica.
2 trasferte che diranno parecchio sugli azzurri e sul loro cammino.
#FNS