Il Napoli batte 2-0 al Liverpool, confermandosi al San Paolo “bestia nera” di Klopp, che ha rimediato la sua terza sconfitta nel Tempio di Fuorigrotta su altrettante gare disputate (una col Dortmund, 2 con i Reds).
Il Napoli porta a casa i primi 3 punti del Girone di Champions e si piazza in testa col Salisburgo, squadra giovane, talentuosa e spregiudicata, che ha travolto con punteggio tennistico (6-2) il malcapitato Genk, con tripletta del giovane attaccante norvegese Haland (appena 19 anni), veramente un ragazzo da tenere d’occhio, classe 2000 (avrebe potuto giocare la Youth League).
Gara sulla carta difficile per il Napoli, nonostante i precedenti di buon auspicio con Klopp e con i Reds al San Paolo (mai in gol in casa degli azzurri).
Tradizione ripettata e grandissima partita, di quelle che fanno la Storia, in cui il Napoli (come lo scorso anno) è riuscito a venirne a capo nei minuti finali di una gara vibrante e giocata a viso aperto, che si poteva concludere con ogni risultato.
Cornice di pubblico importante, nonostante non ci sia stato l’auspicato pienone dei 55.000 spettatori, arrivati a 38.700, circa 6.000 in pià di sabato nella gara inaugurale in casa contro la Sampdoria.
Un San Paolo felice e festante, premiato e impazzito per il 2-0 finale, veramente un’atmosfera magica, quella dei giorni migliori (intonato anche “o Surdato innammurato” , che non si sentiva da tempo a fine gara).
Le reti di Mertens, su rigore, abilmente conquistato da uno ormai stanchissimo Callejon, e di Llorente nel recupero (gol che potrebbe assumere una importante valenza per il piazzamento nel Girone), che conferma per il momento l’importanza di un attaccante esperto e con determinate caratteristiche (2 scampoli di gara, un asist e un gol molto pesanti).
Una prestazione sopra le righe (altrimenti il Liverpool, grandissima squadra, non lo batti) della squadra e di tanti singoli, da Meret, sempre decisivo, e KK, tornato dominatore, da Mertens, cuore e sostanza della squadra, a Mario Rui, autore di una gara magistrale, da incorniciare e tramandare ai posteri, sino a Di Lorenzo, che anche ieri, al debutto europeo, si è confermato come il miglior terzino destro dell’era De Laurentiis (e non solo).
FORMAZIONI e TATTICA
Ancelotti dirime i dubbi di formazione : conferma Meret, Di Lorenzo, Mario Rui (è evidente che Ghoulam non offre ancora garanzie di tenuta, purtroppo), Fabian in mezzo al campo con Allan (presenza scontata e imprescindibile), in attacco Lozano e Dries, con il ritorno di Insigne e Manolas. Naturalmente con i perni KK e Callejon.
Restano fuori dall’11 iniziale Piotr, Maksimovic, Ghoulam, il giovane e bravo Elmas e Llorente (che ha un tempo nelle gambe). Milik ha appena ripreso ad allenarsi col gruppo e viene convocato, ma non è disponibile per giocare.
Klopp propone il suo 4-3-3 usuale . Out per infortunio Alisson (Adrian non lo farà rimpiangere, anzi), Keita e Origi. Recuperato Robertson. Tridente titolare in avanti e unica variante, Milner al posto di Wijnaldum in mezzo al campo.
Ancelotti cerca di creare densità sugli esterni in fase offensiva, tenendo molto vicini, dal lato su cui attacca, a destra Di Lorenzo-Allan-Callejon-Mertens e a sinistra Rui-Fabian-Insigne e Lozano, giocatori che formano 2 gruppetti, creando la superiorità per la poca fase difensiva degli attaccanti esterni del Liverpool e che costringono gli uomini di Klopp ad allargarsi, lasciando spazio dal lato opposto, porzione di campo dove effettuare i cambi di gioco per trovare l’uomo libero.
Lozano e Mertens si allargano, con Callejon e Insigne che entrano nel campo dagli esterni e i problemi sorgono quando si perde palla in zona centrale, perchè si lasciano dei vuoti e campo aperto per le velocissime e mortifere ripartenze dei Reds (che grazie alla bravura dei nostri difensori, per fortuna non creano danni, o meglio, riusciamo a non subire gol).
Per la fase difensiva 4-4-2 con reparti abbastanza stretti e vicini.
Insigne lascia campo dal lato destro ad Alexander-Arnold (che per fortuna affonda poco), Callejon meno a Robertson, Fabian un pò in difficoltà centralmente, è come sempre Allan a dover dare una mano e a raddoppiare sugli attaccanti avversari, smazzandosi anche in mezzo al campo.
Preziosi i ripiegamenti di Mertens, che si sacrifica molto in copertura, bravissima la linea difensiva a contenere il tridente Di Lorenzo limita molto Manè, Mario Rui gioca una gran gara dal lato di Salah, Manolas di testa svetta su Firmino e Koulibaly chiude ogni varco mettendo una pezza provvidenziale ovunque (spesso in seconda battuta a sinistra con raddoppi provvidenziali su Salah, soprattutto quando Rui si alza per offendere).
LA GARA
Primi minuti di studio e si comprende subito che Klopp ha intenzione di sfruttare il lato destro con Salah per mettere in difficoltà Mario Rui.
Il Liverpool parte verso la porta in un paio di circostanze , ma Koulibaly subito fa comprendere che oggi sarà difficile passare per i Reds con 2 chiusure perentorie.
Un calcio d’angolo a testa infruttuoso.
Al 7° minuto prima occasione per il Napoli, doppia conclusione di Fabian Ruiz, prima un bolide di sinistro da fuori (dal vertice sinistro dell’area) respinto da Adrian e sulla ribattuta del portiere altro tiro di destro ancora respinto dall’estremo difesore, tap in in porta di Lozano e gol giustamente annullato per fuorigioco.
Il Napoli tiene botta, la partita si comincia a scaldare, bravi Manolas e KK a chiudere ogni varco centralmente. Manolas svetta sulle palle alte, Kalidou respinge un tiro di Fabinho e chiude su Salah con un doppio intervento spettacolare che scalda il San Paolo.
Un paio di spunti pregevoli di Lozano centralmente, ma Van Dijk (un gigante) appare insuperabile per il veloce, ma leggero attaccante messicano.
Mertens svaria su tutto il fronte dell’attacco, Insigne cerca la giocata e l’assist giusto, Allan comincia la sua opera di copertura, un pò più incerto in impostazione.
Di Lorenzo e Rui cercano di creare la superiorità sugli esterni.
Il Napoli cerca di aggirare la retroguardia dei Reds, ma ne esce solo qualche cross e un calcio d’angolo, senza ulteriori pericoli per Adrian.
Alcune palle perse in mezzo al campo ci mettono in difficoltà, Allan e Fabian (2) generano pericolose ripartenze, meno male che Kalidou è in giornata di grazia e chiude tutto in maniera imperiosa.
Anche Insigne perde una brutta palla sulla propria trequarti e i Liverpool va in porta, salva Meret respingendo in angolo il tiro di Mane sul primo palo.
Il Liverpool dà la sensazione di pericolosità solo quando gli azzurri perdono palla e si fanno trovare scoperti, a difesa piazzata , invece, i difensori azzurri controllano e hanno sempre la meglio.
Bravissimi Di Lorenzo e soprattutto Mario Rui con alcune chiusure perfette, Manolas contiene il sempre insidioso Firmino.
Nessun pericolo effettivo, solo un tiro di Firmino da fuori ben bloccato da Meret.
Il Napoli non sta a gurdare e cerca di impensierire la retroguardia dei reds, ne escono fuori un paio di calci d’angolo, ma Van Dijk svetta su ogni palla.
Nell’unica occasione concessa (terza palla persa da Fabian in mezzo, con Ancelotti che si innervosisce) Kalidou sopperisce all’unico mancato anticipo di Mario Rui, contenendo Salah con il corpo, gettandosi a terra, dopo che l’egiziano lo aveva saltato in area. Per fortuna senza danni anche in questa circostanza.
Il Napoli non riesce a concludere alcune buone trame con pericolosità e il tempo si chiude con uno stacco di Firmino su corner che sfiora il palo alla sinistra di Meret, fermo e impossibilitato all’intervento.
La prima frazione si conclude sullo 0-0-
Partita molto intensa e ben giocata da entrambe le squadre.
Bene tutti e 4 i difensori centrali azzurri, KK e Mario Rui in particolare (autori di grandi chiusure difensive) , ma anche Di Lorenzo su Mane e Manolas, padrone dell’area (e non solo) sui palloni alti.
Allan in crescendo, dopo un inizio claudicante, Ruiz molto meno soprattutto per le palle perse, soffre la pressione e la superiorità del centrocampo dei reds.
Gli attaccanti azzurri si impegnano , ma soffrono la fisicità dei difensori del Liverpool, Insigne non trova la giocata, qualche spunto fermato sul nascere da Alexander-Arnold che lo sovrasta fisicamente, lo stesso accade a Lozano tra i 2 difensori centrali del Liverpool.
Partita aperta e ben giocata dalle 2 squadre, sempre corretta, ma senza esclusione di colpi.
SECONDO TEMPO
Come nel primo tempo Adrian protagonista dopo pochi minuti con un paratone fantascientifico su Mertens, deviazione con la mano di richiamo in caduta sul tiro di Dries a un metro dalla porta sul secondo palo, dopo grande azione di rimessa e ottima uscita dlle retrovie, partita da Allan e sviluppatasi da destra (Callejon e Dries) e ben allargata su versante opposto, con tocco di Insigne a Mario Rui, che sforna un cross operfetto per Mertens sul secondo palo.
Il Napoli prende in mano le redini della gara, il Liverpool gioca come sa , ma non punge, sempre bravissimi KK e Mario Rui, anche Di Lorenzo sale in cattedra con interventi perentori e senza sprecare un pallone.
Allan battaglia bene e sprinta in mezzo al campo, Fabian cresce al suo fianco e smista buone palle (senza perderle).
In attacco si fa quel che si può. Callejon fa ammonire prima Robertson, poi Milner.
Al 65° un episodio chiave : Manolas svirgola un facile pallone, errore clamoroso, che manda in porta Salah, miracolone di Meret che si allunga e riesce a deviare con la terza falange la palla in corner, destinata a fil di palo di diagonale a mezza altezza.
Grandissimo Meret !!!
Arrivano i cambi.
Per il Liverpool dentro Wijnaldum per Milner.
Nel Napoli entra prima Zielinski per Insigne, poi Llorente per Lozano.
Gli azzurri sembrano stanchi e il Liverpool in pressione, crampi per Allan, Callejon caracolla, Fabian visibilmente affaticato.
I Reds si fanno pericolosi : Manè impegna Meret a terra , poi il Liverpool va in porta, ma Mane non ci arriva di un soffio, un 2 contro 1 infine si conclude con un passaggio sbagliato edi manè, che ci grazia.
Insomma soffriamo tanto (anche sugli spalti).
Esce Allan stremato, per Elmas.
Il finale è quello che non ti aspetti e che che da tifoso puoi solo sognare.
All’82° l’arbitro tedesco, che sino a quel momento aveva fischiato ben poco e quasi mai a favore degli azzurri, decreta un calcio di rigore per atterramento di Callejon, che, distrutto dalla fatica, compie l’ultimo sforzo, entra in area, sterza e cade sull’intervento di Robertson, che non lo tocca col piede, ma con la coscia, cercata furbamente da Josè.
Dries trasforma e il San Paolo esplode !!!
Il Liverpool tenta la reazione, gara spezzettata con numerosi giocatori azzurri a terra, il San Paolo una bolgia.
5 minuti di recupero, ma al 1° Llorente si avventa su una palla vagante in area del Liverpool (primo e unico errore della gara di Van Dijk) e con freddezza da attaccante scafato batte in diagonale Adrian.
Al San Paolo comincia la festa e l’adrenalina ancora non è scesa.
#FORZANAPOLISEMPRE