Il Napoli prende 3 schiaffoni dalla Sampdoria, inaspettati e improvvisi, nonostante la consapevolezza delle insidie rappresentate dalla squadra di Giampaolo.
L’allenatore della Samp fa 5 cambi rispetto a Udine, Bereszinski per Sala, Tonelli per Colley, Ekdal per Jantko, Saponara per Gaston Ramirez e Defrel di punta con Quagliarella.
Ancelotti senza gli inortunati di lungo corso (Meret, Ghoulam e Younes) e con Ruiz che ha appena recuperato da un affaticamento muscolare (che si accomoda in panchina), conferma Ospina tra i pali e la difesa titolare, optando per un duplice cambio tra centrocampo e attacco.
Fuori il recordman di presenze Callejon (forse lasciato una sola volta fuori per turnover ai tempi di Benitez) e il Capitano Hamsik, dentro Verdi e Diawara.
LA TATTICA
Doppio cambio che ha anche un significato tattico che va al di là del semplice turn over.
La Sampdoria gioca con il trequartista (oggi Saponara per mezz’ora, poi infortunatosi e sosstituito da Gaston Ramirez) e con 2 attaccanti tecnici e veloci, molto bravi ad alternarsi tra le linee e ad andare in profondità, sfruttando gli spazi.
Diawara, quindi, più adatto di Marek a difendere e a occupare quegli spazi con l’aiuto di Allan, con Piotr più avanzato e nelle intenzioni da collante col trio offensivo.
Verdi al posto di Callejon, perchè, sempre nelle intenzioni, i terzini azzurri sono deputati a salire, impegnando quelli avversari (Bereszinski e Murru), creando una superiorità centrale 3 contro 2 , con Verdi e Insigne più accentrati (cosa che il Napoli non farà quasi mai e che indurrà Ancelotti a cambiare nella ripresa, gli esterni e il modulo).
LA GARA
Pronti via e il Napoli dopo 20 secondi già va in porta, con Allan che lancia in profondità Insigne, tocco di Lorenzo che anticipa il difensore e il portiere Audero, ma troppo morbido (difficile fare meglio) e palla non raggiunge la porta sguarnita.
Dopo nemmeno 30 secondi di fine palleggio a sinistra e apertura improvvisa di Zielinski a destra, arriva subito una seconda occasione, con percussione di Allan e palla per Zielinski al limite che impatta di piatto a volo, ma il tiro diretto verso la porta viene intercettato da un difensore blucerchiato.
Grande approccio degli azzurri, ma non seguiranno momenti di grande esaltazione.
Il Napoli appare determinato, alza il pressing, la Samp inizia un buon giro palla, con la squadra di Giampaolo che, come sempre, fraseggia con ottima proprietà di palleggio.
Un paio di letture poco reattive di Diawara consentono una percussione (ma chiude lo stasso Amadou) e un cross di Barreto dalla trequarti, respinto da Albiol.
Anche gli azzurri muovono bene il pallone, perdono 2 contrasti a centrocampo Insigne e Milik, ma la difesa azzurra contiene il giro palla avevrsario e e chiude con Hysaj e Albiol in sicurezza.
Il Napoli per la prima volta fa vedere i cambi di gioco, provati e visti nelle amichevoli estive e mai nelle prime 2 gare, una variante che Ancelotti usa spesso e che i ragazzi durante la gara hanno proposto in varie occasioni, non riuscendo a sfruttare gli spazi trovati per errori individuali in fase offensiva.
Al 7° il primo cambio di gioco di Piotr per Verdi , da destra a sinistra, palla leggermente lunga che l’ex Bologna non aggancia.
Il pressing azzurro non fornisce alla Samp linee di passaggio per far partire l’azione e costringe gli avversari a forzare il lancio con palla persa in un paio di occasioni.
Appena si molla la presa invece la Samp cerca l’imbucata. Stavolta è bravo Albiol a leggere il passaggio e a intercettare il filtrante di barreto per Defrel.
Partita equilibrata, con le due squadre propositive, brave nel palleggio e aggressive in fase di non possesso. Ritmi alti.
Al 10° altro cambio di gioco di Zielinski per Verdi, palla interessante in area per il taglio di Insigne , che Tonelli anticipa deviando in angolo.
Sull’angolo per il Napoli nasce a sorpresa il gol della Samp.
Corner ribattuto di testa sulla trequarti, , Zielinski, in vantaggio sulla palla non si intende con Hysaj e i 2 si fanno anticipare da Defrel, che appoggia all’indietro a Saponara che innesca la ripartenza a campo aperto.
Scattano da sinistra Quagliarella e lo stesso Saponara, su cui va a chiudere Rui (rimasto con Hysaj a protezione sull’angolo in nostro favore), il trequartista doriano allarga ancora a destra, scavalcando Quagliarella e Hysaj e trovando Defrel, che da fuori area scaglia un bolide sul primo palo che si insacca sfiorando il montante alla sinistra di Ospina.
Il portiere, nonostante Defrel sia posizionato fuori area sul centro destra, resta in posizione centrale (quasi un pò spostato a destra), inducendo l’attaccante a tirare forte sul primo palo. La conclusione è fin troppo precisa e potente e rende vano il tuffo di Ospina (partito con un metro di svantaggio di posizione, anche se sarebbe stato ugualmente difficile prendere quel missile).
La storia si ripete.
Prendiamo gol a inizio gara, anticipando sempre di qualche minuto il momento della soccombenza (al 25° all’Olimpico , al 15° al San Paolo col Milan , al 10° oggi).
Anche le modalità sono identiche, pur se diverse le situazioni (lancio lungo all’Olimpico, cambio di gioco col Milan, contropiede oggi…unica variabile in comune la palla lunga negli spazi), cazzata difensiva da polli (Albiol , KK, e Rui all’Olimpico, Hysaj e Albiol col Milan e Piotr e Hysaj oggi) e gran conclusione degli attaccanti (gran pezzo di bravura di Immobile, eccezionale tiro di Bonaventura, bomba imparabile di Defrel).
Insomma 3 volte su 3 ci troviamo sotto (anche oggi i gol saranno 2, ma la rimonta non riuscirà) e ciò a prescindere da ogni situazione tattica e di uomini in campo, ci sono errori difensivi a monte e casualità a valle (bravura degli avversari).
Ci troviamo sotto all’improvviso, in momenti della gara in cui nulla lascia presagire il vantaggio avversario, anzi in cui sebriamo controllare bene la situazione. Oggi addirittura su angolo in nostro favore.
Ma torniamo sul dischetto a centrocampo.
Il Napoli cerca di reagire, ma la Samp, esaltata dal gol, triplica le energie del pressing e resta alta, rendendoci difficile la risalita sul nascere.
Quagliarella, Saponara e Defrel pressano con l’aiuto di Linetty a sinistra e Barreto a destra, che si alzano sui nostri terzini, costretti a far girare la palla in orizzontale. Ben 5 uomini alti per tutta la gara.
Milik e Insigne non riescono a gestire un paio di palle, Arek sbaglia un facile controllo e Lorenzo si fa anticipare.
Il Napoli si mantiene aggressivo e almeno non consente alla Samp di essere pericolosa (fatta eccezione per una palla persa da Hysaj sulla nostra trequarti).
Non buone le letture difensive di Diawara su Saponara, lo segue di posizione, ma non lo attacca quando arretra e lo fa girare, dandogli spazio per allargare il gioco e far ripartire l’azione.
Tonelli si dimostra un osso duro, tampina Milik e prende anche un paio di sportellate da Arek e KK.
Milik invece non riesce a mantenere una palla (come Insigne), sbaglia anche un facile appoggio.
Al 18° un cross basso dalla sinistra di Linetty per Quagliarella al limite, chiuso in ritardo da Diawara e Albiol, ma per fortuna il suo tiro di prima intenzione di piattone è sballato e la palla va altissima sulla traversa.
La partita è maschia, gli scontri duri e di foga, l’arbitro lascia giocare.
Al 20° altro pressing portato male dagli azzurri, eluso da Barreto e Saponara (con Diawara ancora indeciso sul da farsi), si apre un varco centrale, ma è bravo Koulibaly a chiudere su Saponara centralmente.
Sono passati 10 minuti dal gol subito e gli azzurri non si sono mai resi pericolosi, non riuscendo a creare neppure una trama offensiva, grazie alla buona disposizione degli avversari in fase di pressing e a 3-4 palle perse dai nostri attaccanti.
Al 21* Insigne si guadagna una punizione qualche metro fuori dell’area, batte lui (e non Verdi) con palla alta sulla traversa di un paio di metri.
Al 23° ottima apertura di Zielinski per Verdi, (la terza), con Simone che rimette la palla forte in mezzo di prima, la palla si impenna dopo colpo di testa di Milik e Audero manca la presa. L’arbitro fischia fallo di Milik sul portiere (che non pare esserci).
Al 25° primo tiro di Milik verso la porta, di prima intenzione da fuori, blocca Audero, palla forte ma centrale.
Segnali di risveglio, almeno in termini di pericolosità offensiva.
Il tempo di ammirare il primo pallone tolto da Diawara a Saponara (siamo al 27°), che Ospina regala un angolo alla Samp con un rinvio sbagliato, con chiusura successiva di Albiol in corner.
Ospina lancia lungo (troppo) per Insigne, poi Milik si fa trovare in fuorigioco.
Al 30° un buon giro palla degli azzurri, si conclude con un cross sbagliato da Verdi sul secondo palo.
Al 31° arriva il raddoppio della Samp, palla consegnata a Saponara da Zielinski in uscita, allargata per Bereszninski, al qual Rui consente un cross rasoterra (anche lento e leggermente arretrato), che trova Quagliarella a centro area, al quale Albiol consente stop e girata, Hysaj prova ad andare a chiudere il tiro e lascia solo Defrel (che stava marcando), servito da Quagliarella, che tira abotta sicura da pochi passi. Deviazione disperata di Albiol che spiazza Ospina.
2-0 Samp. Ci troviamo sotto come contro il Milan di 2 reti, stavolta dopo 31 minuti, su 2 distrazioni.
A prescindere dai gol. in fase passiva non siamo attenti, Allan è spesso a fare pressing alto e non aiuta Diawara, in difficoltà con Saponara e con gli scambi continui di posizione di Quagliarella e Defrel.
Zielinski poco ispirato, Verdi costretto a rincorrere Murru, Insigne impalpabile, non ne azzecca una, nelle rare occasioni in cui tenta di costruire qualcosa.
Piotr e Insigne lasciano molto a desiderare in copertura a sinistra e lasciano spesso nel 2 contro 1 Mario Rui da quel lato.
I terzini non salgono mai (pressati dalle 2 mezzeali della Samp che si allargano, con un pressing spesso a 5 alti e i difensori che salgono), Verdi e Insigne sono attaccati alti da Bereszinki e Murru e non si accentrano, restano larghi e inoffensivi, oltre ad essere lontani da Milik, con cui non riescono a dialogare.
Ancelotti non può essere contento, nè del risultato, nè dell’atteggiamento tattico dei suoi uomini, che non rispettano le consegne, inibiti anche dalla grande aggressività e dall’organizzazione degli avversari.
Non è un caso che nella ripresa non esiterà nemmeno un attimo ad operare i cambi e a variare le carte in tavola.
Senza contare le amnesie difensive, che si ripetono con imbarazzante continuità.
Il Napoli ricomincia, ha 15 minuti per tentare di raprire la gara già nel primo tempo.
Verdi perde una palla, Insigne in una buona situazione in ripartenza tenta un tiro improbabile, invece di servire Milik, palla docile nelle braccia di Audero.
Ancelotti si spazientisce per la scelta di Lorenzo (lo lascerà in panca senza colpo ferire nella ripresa, dopo un primo tempo dedicato al “dressage” e senza un acuto, ma nemmeno una palla tenuta e ben giocata).
Al 34° guaio muscolare per Saponara, che si fa male ed esce per Gaston Ramirez.
Il Napoli negli ultimi 10 minuti cerca di fare sugli esterni quello che aveva chiesto Ancelotti (quasi come se i ragazzi chiedessero scusa per non averlo fatto prima), arrivano 2-3 cambi di gioco da destra a sinistra e da sinistra a destra e le sovrapposizioni dei terzini, che non riescono però a mettere buone palle in mezzo.
Su una palla bassa di Hysaj Insigne cicca il pallone e poi Piotr si fa ribattere il tiro, poi Elsaid fa altri 2 cross, uno basso sbagliato e uno lento lento tra le braccia del portiere.
Insigne allo scadere sbaglia un cross, giusto come ciliegina sulla torta di una pessima frazione di gioco.
Finisce 2-0 per la Samp.
Ancelotti evidentemente arrabbiato perchè i ragazzi non hanno fatto nulla di quello che aveva impostato.
Insigne malissimo, Piotr senza acuti e senza copertura, Verdi ha fatto il terzino (nemmeno l’ala) su Murru, quando doveva giocare accentrato tra le linee.
Milik lasciato solo dalle due mezzepunte, ha giocato anche male i pochi palloni che gli sono arrivati.
Diawara poco autoritario in impostazione, sempre schermato da due uomini, ha chiuso male e ha avuto grandi difficoltà a trovare i tempi del pressing e della marcatura su Saponara (e anche delle chiusure).
Difensori disattenti sui gol, non sempre precisi nell’impostazione, terzini bloccati, che non solo non hanno fatto sovrapposizioni, ma non hanno nemmeno appoggiato l’azione offensiva come nelle altre gare.
Il solo Allan a correre e a portare la croce (e anche a cercare di creare qualcosa di pericoloso).
Bravo Giampaolo a schermare con 5 uomini i nostri in fase di impostazione e a tenere sempre alta la linea difensiva, ma anche a chiudersi nelle rare occasioni in cui la Samp ha abbassato il baricentro.
Ancelotti cambia tutto nella ripresa, inserisce i più offensivi Mertens e Ounas sugli esterni al posto di un evanescente Insigne e di Verdi e arretra Allan accanto a Diawara, con Piotr a sinistra, 4-4-2.
La mossa tattica ha un molteplice scopo , per ovviare sia alle lacune in fase difensiva che per cercare di creare maggiore pericolosità offensiva (mossa molto condivisibile, ma che non darà gli effetti sperati, almeno dal punto di vista del risultato) :
- ovviare alle difficoltà di Diawara con Allan accanto per chiudere gli spazi
- contenere a sinistra Bereszinki con Zielinski
- affiancare un attaccante a Milik, sino a quel momento isolato
- sfruttare lo spunto di Ounas dalla destra
Cosa che, per quanto mi riguarda, credevo facesse da inizio gara, invece Verdi ha fatto il Callejon e Diawara l’Hamsik (sebbene con caratteristiche diverse), non snaturando il 4-3-3 iniziale delle 2 gare precedenti.
Ma torniamo alla gara.
Nel secondo tempo il Napoli deve segnare subito per pensare di poter riprendere il risultato.
La Sampdoria resta alta e tampona i nostri terzini, che sbagliano un paio di palloni.
Gli azzurri trovano una paio di buoni sbocchi a sinistra con Zielinski, che trova Milik al centro con un cross troppo forte che Arek riesce solo a indirizzare centrale in porta. Blocca Audero.
Poi uno spunto di Ounas dalla destra, Audero respinge sull’accorrente Tonelli, con la palla che di poco non entra.
Peccato, poteva essere il gol per riaprire e dare una svolta diversa alla gara.
Sul corner seguente palla fuori area ad Allan, il cui tiro esce alto sulla traversa.
Il Napoli verticalizza subito, altro spunto di Ounas e palla in profondità per Milik che entra in area si accentra e tira, palla deviata da Tonelli che finisce a Zielinski, altro tiro dal limite forte e in porta, altra deviazione di coscia di Anderson,
Napoli anche sfortunato , era il momento buono per accorciare.
Il Napoli in forcing, recupera palla con Allan, palla a Mertens sulla sinistra e tiro a giro alto.
6 conclusioni azzurre negli ultimi 6 minuti.
Le mosse di Ancelotti sembrano aver effetto. Bene Allan e Diawara nelle 2 fasi, Milik ha già 2 palloni giocabili, Mertens va al tiro, come Piotr e Allan. Bravo Ounas a destra.
Il Napoli non soffre più e crea con buona continuità.
Al 55° Diawara ruba una buona palla sulla trequarti avversaria, appoggia per Mertens in area, che a tu per tu col portiere , a visuale libera, tira di sinistro tra le braccia del nemero 1 blucerchiato.
Occasionissima sprecata, al settimo tentativo in 10 minuti.
Dopo un minuto palla filtrante di Mertens per Hysaj, chiude Murru di esperienza e favorisce l’uscita bassa del portiere.
Ottavo tentativo.
Al 57° palla dentro per Milik spostato sulla destra in area, cross in area per Zielinski il cui tiro a botta sicura viene deviato di nuovo in angolo. Sul corner Milik potrebbe avere la palla buona, con Audero che la perde in uscita bassa, ma una carambola la manda di nuvo in corner.
Sono 9 le possibilità. La palla non ne vuole sapere di entrare.
15 minuti molto ben giocati, ma anche molto sfortunati.
Intanto Ospina ci regala un altro rinvio sbagliato (in fallo laterale) e un’uscita di testa appena fuori area e Ounas un altro pregevole spunto con cross dalla destra ( è il terzo).
Ounas spinge dalla destra, Hysaj si sovrappone, ma col cross proprio non ci siamo, tutti corti e respinti.
Il Napoli attacca con foga e con gli spunti di un tarantolato Ounas, che dribbla e crea la superiorità dalla destra, mettendo un paio di cross respinti.
Il tempo passa, ma non riusciamo a segnare.
Esce Diawara (ammonito) per Rog a 20 dalla fine.
La frenesia aumenta, la tensione agonistica anche, con qualche fallo di troppo fischiato da Massa.
Al 74° un cross in area del Napoli e Quagliarella con una prodezza di tacco sinistro gira la palla proprio nell’angolino opposto a quello di Ospina.
Golazo imparabile, da applausi, che si candida a gol del Campionato.
3-0 Samp e la partita virtualmente si chiude.
Napoli sconfitto che chiude la gara con evidente nervosismo (ammoniti Allan, Rog e Rui nel finale).
Una gara mal giocata nel primo tempo e solite 2-3 distrazioni difensive che ci costano care.
Stavolta, nonostante il cambio di modulo e di uomini che ha portato ben 9 conclusioni nei primi 15 minuti della ripresa, la palla della svolta non entra e la gara non viene nè ripresa, nè il punteggio ribaltato.
Non sempre si può ovviare ad errori marchiani in difesa, sono quelli che vanno eliminati e che anche oggi si sono manifestati, stavolta in maniera decisiva anche per il risultato finale.
Ora arriva la sosta, con Ancelotti che avrà pochi uomini a disposizione e tanto da lavorare.
Una sconfitta che deve far ragionare parecchio.
Purtroppo dopo 3 anni di ripetitività di schemi e movimenti, cambiare comporta anche dei rischi, gli automatismi difensivi non sono per niente perfetti, difendere con la linea bassa e talvolta scoperta non aiuta.
Attaccare in maniera diversa neanche, e i terzini (lo sappiamo non sono adatti alla finalizzazione), in avanti giocare con Milik centravanti è diverso che con Dries, che oggi sarebbe stato importante per sfruttare la velocità e mettere in difficoltà la difesa avversaria, se avesse avuto minutaggio nelle gambe.
Pessimo primo tempo, bene inizio della ripresa, ma senza trovare l’episodio propizio e il gol per riaprire la gara, seppur con tante occasioni da gol potenziali create nei primi 15 minuti.
Dobbiamo rialzarci subito e in maniera decisa.
#FNS
Tut