Il Napoli finalmente al debutto in Campionato, il calcio parlato lascia il posto a quello giocato.
Si inizia subito con una trasferta delicata e molto complicata, il gioco si fa duro sin da subito e – tra dubbi tattici e assimilazione di una nuova filosofia di gioco, basata su tattica, semplicità ed equilibrio, ma con una propensione sempre offensiva, almeno nelle intenzioni – si comincia fare sul serio.
Debutto vincente di Ancelotti e nessun novo acquisto in campo (fatta eccezione per l’utilzzo obbligato di Karnezis)
Il Napoli la spunta con “garra” e sacrificio, reagendo da squadra unita e compatta, con tanto orgoglio dopo il vantaggio laziale di Immobile, ribaltando gara e risultato con Milik e Insigne.
2-1 per gli azzurri e 3 punti che, dopo le contestazioni degli ultimi tempi e i timori per quanto visto nelle “sperimentali” amichevoli, sono una vera e propria manna dal cielo, per la classifica e per il morale del gruppo, ma anche per tifosi e ambiente, che hanno sempre bisogno dell’entusiasmo proveniente dal campo.
Ancelotti privo di Ghoulam (ancora per qualche mese, poi se ne saprà di più) e Meret (tornerà dopo la sosta, come da sempre previsto), con alcuni uomini ancora non al top di condizione (Mertens in primis) ed altri appena arrivati o comunque da poco (Ospina, Malcuit), si affida allo zoccolo duro, quello che con Sarri è stato lo stesso 11 per 3 anni.
Cambiano 2 uomini, Portiere e regista, il resto è composto da uomini affiatati.
Karnezis tra i pali, l’unico possibile
Difesa in linea, come sempre Hysaj.KK,Albiol e Rui.
Marek nella nuova posizione centrale, con ai lati Allan e Piotr.
Tridente classico, ma con movimenti parzialmente diversi, Callejon-Milik e Insigne.
Inzaghi propone il suo 11 classico. 3-5-1-1, molto duttile.
Straakosha in porta
Difesa a 3 , già molto ballerina lo scorso anno, con Acerbi al posto di Vrij.
Marusic e Caceres esterni di centrocampo, (Assenti Lulic e Lukaku)
Il nuovo acquisto Badelj al posto dell’assente Leiva, ma con identica posizione e caratteristiche simili evidenti.
Ai lati il fido Parolo e Milinkovic-Savic, che fa l’elastico con Luis Alberto tra le linee e sull’esterno sinistro.
Immobile di punta.
LA CHIAVE TATTICA
Ancelotti imposterà spesso la squadra vedendo gli avversari (senza snaturare il suo concetto di squadra e la sua filosofia, sempre offensiva, ma mai scriteriata), oltre che tenendo conto delle caratteristiche dei suoi uomini, che col tempo impareranno alcune disposizioni tecinico-tattiche richieste dal Mister.
La chiave è stata Marek, con Badelj molto arretrato avanti alla difesa, che doveva alzarsi in fase passiva sul centrocampista laziale (lo ha fatto a tratti, Ancelotti avrebbe voluto di più, ma evidentemente non siamo ancora in grado , anche per condzione fisica, di sopportare con continuità il pressing alto e di coordinarlo con i tempi giusti e gli uomini numericamente necessari a farlo).
Compito di Piotr e Allan a quel punto era quello di coprire lo spazio lasciato da Hamsik (sappiamo che la linea difensiva non è più alta come come con Sarri e quindi resta maggiore spazio quando si alzano i centrocampisti) , stringendosi a coprire su Parolo e Luis Alberto, che si alternava spesso con Milinkovic tra le linee e sul centrosinistra, finendo per incrociare spesso Hysaj.
A turno Insigne e Callejon più vicini a Milik.
Con Marusic, su cui Lorenzo non ripiegava, lasciato a Rui. Più complicato difendere dal lato opposto quando Callejon non accompagnava Caceres in marcatura, con Allan e Hysaj che hanno dovuto (spesso con successo) triplicare le energie da quel lato.
Per il resto molta abnegazione, anche se poco pressing, pochi cambi di gioco, e velocità di manovra offensiva solo a sprazzi, anche per la condizione che ad agosto non è al top in alcuni. La partenza a mille all’ora della Lazio è stata pagata cara e amara dai nostri avversari d’altronde.
Ma veniamo alla gara
Minuto di silenzio, il minimo dovuto in un momento in cui forse non si sarebbe dovuto giocare in serie A.
(Parentesi Dazn)
Le prime difficoltà di vedere la partita su Dazn, con la nuova piattaforma che consente di vedere la gara in streaming, con tutte le difficoltà del caso, con lamentele da parte del 90% degli utenti (con buona pace di un 10% che è riuscito a vederla senza problemi).
Difficoltà tutte create dalla Lega e da Dazn, che si è aggiudicata in colpevole ritardo e per qualche milione di euro in più (non pochi) nelle casse delle società i diritti del 30% delle gare di A e la serie B, a discapito delle tifoserie, sia dal punto di vista economico (tr a 2 abbonamenti e acquisti di strumenti idonei di varia natura), sia di fruizione del servizio, scadente e che non ha consentito agli appassionati di vedere al meglio la gara, usando un eufemismo.
Solite pagliacciate all’italiana, in un Paese in cui la tecnologia funziona come il resto delle cose e chi si propone di farla utilizzare in poco tempo risulta impreparato e foriero di critiche, tutte giuste peraltro.
Segnale a scatti, interruzioni, immagini che si sgranano, con buona pace del panàro della Leotta, bravissima e avvenente come sempre.
Insomma vorremmo vivere le emozioni in diretta come avviene da un ventennio, senza fermi immagine per vedere i posizionamenti e le linee durante la partita, senza quiz improvvisi (dove finirà il cross?la palla esce o entererà?).
Ci sembra il minimo per quello che si spende. E meno male che il primo mese è gratis, altrimenti sarebbe stato un buon filone per me, che sono avvocato.
Dazn sarà anche il futuro (una manna per gli appassionati, anche con tuttel erepliche a disposizione), ma gurdando al presente vengono i brividi e volano le “jastemme”.
FISCHIO d’INIZIO
Pronti via e subito Hamsik sbaglia passaggio e non contrasta e la Lazio si invola verso l’area azzurra, per fortuna chiude Koulibaly.
Il Napoli chiude con Hysaj e KK e tenta 2 ripartenze, ma i filtranti di Rui e Allan vengono intercettati.
La Lazio prova a sorprendere gli azzurri con i cambi di gioco e cercando di girare velocemente la palla, ma il Napoli tiene serrate le linee e non consente agli avversari di rendersi pericolosi.
2 percussioni di Marusic dalla destra provocano 2 calci d’angolo, con un pò di apprensione, ma senza esito e reali pericoli.
Gli azzurri hanno difficoltà a trovare spazi per impostare il gioco e cercare le ripartenze, la Lazio pressa con 5-6 uomini sui nostri portatori di palla, cercando di chiudere tutte le linee di passaggio, gioco molto dipendioso dei biancocelesti, che alla lunga pagheranno dazio.
Si vede un pò il fraseggio a cui eravamo abituati (triangolazioni di prima, palla a terra), o almeno i ragazzi lo fanno senza aver perso le reminiscenze sarriane. Cerchiamo di uscire palla al piede dal pressing laziale, ma senza trovare sbocchi offensivi e le giuste verticalizzazioni.
Il tridente gioca poche palle nella trequarti avversaria, Milik viene incontro a fare da sponda, Callejon e Insigne si vedono poco.
Nei primi 10 minuti la Lazio fa la gara, il Napoli subisce un pò il ritmo impostato dagli avversari, ma nelle rare occasioni in cui la Lazio ci sorprende in mezzo al campo, arrivano puntuali le chiusure di Koulibaly.
Partita molto tattica, con Hamsik che sale su Badelj, ma che non lo fa sempre e resta a volte guardingo, molta dedizione alla copertura per Allan, ma anche per Piotr.
Callejon e Insigne si tengono spesso alti su Radu e Luis Filipe, lasciando nell’uno contro uno Hysaj e Rui con Milinkovic e Marusic, il mancato (voluto) raddoppio crea a volte superiorità sugli esterni e da lì arrivano un paio di cross, fortunatamente fuori misura.
Al 15° la prima conclusione degli azzurri, dopo azione in velocità ci prova Insigne dalla lunghissima distanza, colpendo la palla che gli rimbalza alta e golosa, ma colpita con troppa forza, la conclusione finisce altissima.
Col passare dei minuti il Napoli migliora lentamente e in maniera progressiva, mantiene un buon controllo del giro palla, anche se perde qualche pallone di troppo (uno a testa Insigne, Callejon, Milk, Zielinski e Rui).
Migliora anche in fase passiva, col pressing che, sebbene a corrente alternata, si alza e induce in errore l’avversario, che deve affrettare il passaggio. Lo stesso dicasi quando gli azzurri non alzano il baricentro e si compattano a protezione della difesa, non cencedendo linee di apssaggio.
2 chiusure di Hamsik, anche di fisico, che fanno assai piacere.
Al 18° spunto di Zielinski sulla sinistra e conclusione sul secondo palo che non trova il giro giusto per rientrare tra i pali, più effetto ottico che pericolosità (almeno a quel che si vede con Dazn…palla fuori di qualche metro).
Quando meno te lo aspetti, con Koulibaly che chiude centralmente con puntualità ogni lancio per Immobile, arriva un pericolo provocato da una mancata uscita di Karnezis su una palla lunga. Albiol aspetta l’uscita del portiere (forse credendo ancora che ci fosse Reina tra i pali, che già avrebbe anticipato l’uscita da tempo), che non arriva e la Lazio si rende pericolosa con un tiro dal limite di Luis Albero, per fortuna sballato e furo, da fuori area, ma in corsa e con una certa libertà.
Il Napoli difende bene, ma in questa fase rallenta troppo la manovra, non velocizzando l’azione e non risultando pericoloso (siamo ad agosto ed è ammissibile, forse alla fine sarà anche un vantaggio per la vittoria finale).
Koulibaly al 23°effettua l’ennesima chiusura difensiva, sino ad ora perfetto (ne fa 4-5 importanti) e dà inizio ad una ripartenza con palla allargata su Callejon, Hysaj si proietta in avanti, come gli chiede Ancelotti, arriva in area a e conclude al volo il cross dalla destra di Josè, con palla di poco fuori sul secondo palo.
Al 24° vantaggio Lazio.
Lancio lungo per Immobile, Koulibaly lo molla non valutando bene la traiettoria della palla e consentendo a Ciro di Torre Annunziata di raggiungerla e di bersi con un tacco a rientrare ben tre azzurri, con Rui che copre l’esterno e KK e Albiol (che copre e va dallo stesso lato, sbagliando) bueggerati dalla giocata dell’attaccante, che sterza e mette la palla all’incrocio di sinitro.
Gran gol, ma con evidenti colpe dei 3 difensori coinvolti, quantomeno per non aver saputo affontare il 3 contro uno, nonostante la gran giocata del bomber.
Napoli sotto di un gol, che deve finalmente mostrare un pò di gioco offensivo, col tridente ancora non in partita, poco pericoloso, oltre a non dare eccessiva mano alla fase difensiva (ripeto, per scelta).
Inzaghi chiede ai suoi uno sforzo ulteriore per pressare alti e inibire la reazione al Napoli sul nascere.
Passano 5 minuti e gli azzurri riescono a mettere finalmente 2 cross pericolosi in mezzo con Callejon e Allan dalla destra.
Il pressing si alza di nuovo e KK, fatta eccezione nell’azione del gol, continua a prenderle tutte dietro.
Peccato veramente, perchè la Lazio , tranne in un paio di occasioni, favorite da nostre distrazioni, nonostante lo sforzo profuso non si è resa quasi mai pericolosa.
Ancora qualche errore in fase di impostazione, con Hamsik che fa molto meglio la copertura difensiva che la fase offensiva, sbagliando almeno 3-4 lanci e verticalizzazioni.
Al 35° l’occasione per il pareggio nasce sull’out sinistro, con Insigne bravo e fortunato a lanciarsi verso la porta dall’esterno ,ma scellerato nella conclusione a giro, come spesso accade. Palla fuori su secondo palo da distanza abbastanza ravvicinata.
La Lazio si chiude, abbassa il pressing, ma il Napoli gira la palla troppo lentamente per impensierire gli avversari, verticalizza più per necessità che per capacità ad aprire il varco giusto e infatti le rare verticalizzazioni sono facile preda dei difensori laziali., comodi nell’anticipo.
Al 38° però, gli azzurri vanno vicini al pari con un’altra invenzione di Zielinski, che al limite dell’area si gira in un fazzoletto e fa partire il sinistro, deviato, con la palla che si stampa sulla traversa.
La Lazio, spaventata dal pericolo corso, si schiaccia negli ultimi 30 metri, tentando di chiudere il primo tempo in vantaggio, calo anche normale dopo 30-35 minuti di pressing, raddoppi e dispendio di energie.
Il Napoli lo comprende e spinge sull’acceleratore, arrivano un paio di cross pericolosissimi in area laziale, un pò lunghi per Milik.
Al minuto 41, il Napoli segna, tiro da fuori, dopo respinta su calcio d’angolo, Strakosha ribatte corto e Milik mette in rete sulla ribattuta. Dopo 3 minuti con Radu a terra (una eternità su Dazn), l’arbitro annulla il gol dopo consultazione col Var per un fallo di Koulibaly su Radu (che rimane a terra).
Il Napoli reagisce con rabbia, Ancelotti protesta in panchina.
Appena il gioco riprende immediata verticalizzazione di Insigne per Milik, il cui tiro potente da posizione defilata sul primo palo viene deviato in angolo da Strakosha, bravo a fare il suo dovere e a coprire il palo vicino.
3 minuti di assedio degli azzurri, che la pareggiano al 47°con lo schema usuale, taglio di Callejon da destra ad eludere fuorigioco e a tagliare fuori Caceres, da sinistra Insigne fa partire la pennellata, palla messa in mezzo di prima e Milik non manca all’appuntamento e spedisce in rete sottoporta anticipando Strakosha e Acerbi.
1-1 meritatissimo.
Si conclude un primo tempo con luci ed ombre, una buona Lazio per 30-35 minuti, che non crea grossi pericoli, ma che riesce ad imbrigliare gli azzurri, a metterli in difficoltà e a passare in vantaggio.
Il Napoli non un granchè pericoloso sino a quel momento, commette un solo errore e viene punito da una gran giocata di Immobile.
Il tridente poco in partita si sveglia negli ultimi 10 minuti , crea e riaggancia il risultato : Milik segna 2 gol (1 annullato) e ne sfiora un altro, Lorenzo va alla conclusione (male) e sforna l’assist per Callejon. Josè favorisce il gol e fa l’assist (dopo 35 minuti in ombra).
Hysay molto bene in fase difensiva, controlla Milinkovic Savic senza problemi, lo stesso dicasi per KK e Albiol (tranne in occasione del gol), Mario Rui soffre inizialmente Marusic, ma poi gli prende le misure e non demerita. I terzini molto impegnati a difendere spingono relativamente poco, sempre chiusi da Marusic e Milinkovic, che si sfiancano nei ripiegamenti.
Molto positiva la prestazione dei 3 centrocampisti in fase di chiusura, Hamsik soprattutto riesce a difendere in maniera molto efficace (anche se poco preciso nei lanci e nelle verticalizzazioni). Allan corre per due, raddoppia e chiude, e si fa valere anche in fase di ripartenza. Piotr copre bene tatticamente e risulta il più pericoloso in almeno 3 occasioni.
Buona la fase difensiva, sia col pressing che con baricentro basso a protezione.
Quella offensiva, senza l’apporto dei terzini, va un pò a rilento, grazie anche allo sforzo laziale, verticalizzazioni poco precise e obbligate, il palleggio e le triangolazioni rimangono sempre vive, le alternative di gioco di Ancelotti meno.
Gara non semplice come nei pronostici della vigilia, ma Napoli che si dimostra già con la testa giusta (tutte le falle viste nelle recenti amichevoli non si notano minimamente, anche se c’è da migliorare).
Inizia la ripresa
Dentro Bastos per…, unica variazione.
Il Napoli prende subito in mano il pallino del gioco, la Lazio aspetta e non alza il pressing.
Subito pericoloso Milik, che parte centralmente, sfrutta il movimento ad allargarsi di Insigne e sfodera un sinistro a giro da fuori area, potente, ma che finisce alto sulla traversa non di molto.
La manovra degli azzurri è quella che i ragazzi sanno recitare a memoria, fraseggio corto e palleggio, triangolazioni e improvvise verticalizzazioni.
Koulibaly continua ad avere la meglio su tutti dietro.
La Lazio cerca di rendersi pericolosa, ma due buone diagonali di Hysaj e di Rui evitano pericoli maggiori.
Al 53°brivido su calcio d’angolo della Lazio, la palla attraversa tutta l’area piccola e finisce a Immobile sul secondo palo, totalmente libero, ma la sua deviazione va sull’esterno della rete (difficile da vedere con Dazn, che ci regala il brivido del gol subito).
Il Napoli non si scompone e ricomincia a giocare, un cross di Rui dalla sinistra, dopo palla rubata a Marusic, costringe la difesa laziale a salvarsi con affanno.
Al 58° il Napoli passa in vantaggio con Insigne.
Giro palla prolungato sull’out sinistro, improvvisa apertura a destra per Hysaj , cross dalla trequarti che trova Allan in area, che d’istinto apre il piatto e appoggia per l’accorrente Insigne dalla sinistra, che accorcia il passo e fa partire un bolide di piattone, piazzato proprio al sette opposto. Stavolta Lorenzo non ci pensa e d’istinto azzecca la botta vincente.
2-1 Napoli in vantaggio , ma manca ancora mezz’ora un’eternita’ (su Dazn non ne parliamo).
Il Napoli serra le fila ed è molto attento, ci mette grinta e abnegazione, difende con rabbia, buone chiusure di Albiol e Allan, che si piazza vicino ad Hamsik per dare maggiore protezione e raddoppia un pò ovunque, è il suo momento !!!
Gli azzurri però non disdegnano le ripartenze per colpire di rimessa, con la Lazio che qualche spazio in più ora è costretto a lasciarlo.
La palla buona è per Callejon, che cincischia e si fa anticipare da Caceres al momento della conclusione, appena entrato in area. Seguono due calci d’angolo infruttuosi.
Il Napoli comanda il gioco e palleggia come sa, anche se si perde ancora in fase di ultimo passaggio e non punisce (qualche palla persa e un paio di lanci fuori misura).
Al 67° prima mossa tattica di Inzaghi, che adopera il secondo cambio, esce Badelj ed entra Correa, un centrocampista centrale per un trquartista.
Contromossa di Ancelotti, fuori Hamsik , tra i miei applausi, e dentro Diawara.
Al 73° miracolo di Karnezis su tiro di Luis Alberto, segnalato in fuorigioco (posizione era regolare).
Al 75° entra Mertens per un acciaccato Insigne.
Qualche brivido con Immobile che si lancia verso la porta, chiuso da un grande intervento di Hysaj (che ha fatto una superba partita difensiva).
La Lazio attacca (raramente) solo con la forza della disperazione, cercando un colpo di fortuna o del singolo per riagguntare la partita. Molto calata nella ripresa non ha mai alzato il pressing.
Lascia praterie alle ripartenze del Napoli, con Allan che sbaglia ad allargare per Mertens, invece di puntare con Milik la porta centralmente in un clamoroso 4 contro 2. Molto grave non sfruttare la gran superiorità numerica.
Anche perchè poi si rischierà grosso.
Finale di gara, ultimi 10 più recupero, con Napoli stanco e Lazio distrutta.
Il Napoli non ha la forza di andare a chiuderla e la Lazio poca verve per riacciuffarla.
Ma l’occasione del pari capita allo scadere del tempo regolamentare.
Calcio d’angolo e colpo di testa di Radu, da fermo sul primo palo, ad anticipare sia Albiol che KK, palla che si stampa sul palo a Karnezis battuto.
Passano indenni i 4 minuti di recupero e la partita termina con la vittoria del Napoli per 2-1.
Buona la prima.
Bravi ragazzi e bravissimo Ancelotti.
Il tecnico ha impostato in maniera perfetta la gara tatticamente in tutte le sue fasi, ha schierato la squadra in maniera accorta e gli ha lasciato fare quello che aveva imparato nei 3 anni di Sarri, palleggio fitto e triangolazioni.
Il gruppo ha recepito il nuovo modo di difendere e lo ha fatto benissimo (tranne in 2-3 occasioni per errori individuali), ha ben interpretato le fasi del match ed è anche in buone condizioni fisiche,con energie ben distribuite nel corso della gara.
Decisivo il tridente, anche se non sempre disponibile all’invenzione.
Tanta garra, sacrificio, volontù e determinazione nel portre a casa i primi 3 punti.
Un applauso a tutti, in particolare ad Allan per la generosità e il suo essere prezioso e determinante apporto per portare a casa il risultato.
Un applauso a Marek per come si è calato nella parte e per come ha interpretato un ruolo nuovo, difficilissimo e sulla carta poco adatto alle sue attitudini difensive.
Ha sopperito con l’intelligenza calcistica che lo contraddistingue, col mestiere e con tanta dedizione e volontà, autore di raddoppi e chiusure preziose. Ottima la prima.
#FNS