Si è fatta molta confusione nel post mercato, ma anche durante, sulla sessione estiva, sulle possibilità di spesa del Napoli, criticando a ragione o a torto il Presidente.
Chi mi segue e legge attentamente i miei articoli sapeva già le possibilità di spesa degli azzurri, diverse nelle varie fasi del mercato, tutte dipendenti dal bilancio (come sempre nell’era De Laurentis), da quello strutturale (esente da cessioni e plusvalenze) sino a quello post preliminare, con le entrate della Champions.
Ho accompagnato la sessione estiva con ben 3 articoli sul bilancio e sull’evoluzione della capacità di spesa della società azzurra, quindi ogni considerazione sull’esito, sulla strategia e sulla spesa non poteva prescindere dai fattori da me considerati, che sono nell’ordine :
- il bilancio strutturale del Napoli, che si attesta sui 140 milioni
- le regole del FpF (da rispettare da parte di tutti, chi non lo ha fatto è stato punito, senza esclusione alcuna)
- la necessità della Champions per almeno 3 anni consecutivi per poter restare ai vertici e reggere economicamente (visto che il Napoli investe la quasi totalità delle entrate nei calciatori e nella rosa e non nelle strutture, per le quali si potrebbero utilizzare le riserve o aumenti di capitale, ossia investimenti della proprietà, che per espresso e deliberato volere non ne fa, o almeno sinora non lo ha fatto).
- il costo della rosa, che nell’anno del boon economico, lo scorso, con un fatturato di 300 milioni (il doppio di quello strutturale), grazie alle entrate straordinarie derivanti dalle cessioni di Higuain e Gabbiadini (100 milioni e oltre) e dalla Champions (70 milioni), ha sforato il tetto dei 170 milioni, anche per gli aumenti degli ingaggi di tanti calciatori e per l’investimento di ben oltre 130 milioni nella scorsa estate (con aumento anche della quota degli ammortamenti per i nuovi cartellini)
- le riserve di bilancio, ossia utili incassati nell’era De Laurentiis e rimasti nelle casse societarie : 56 milioni certificati al 30 giugno 2016, oltre all’enorme utile di circa 50 milioni (al netto delle tasse) probabile del bilancio al 30 giugno 2017, ossia quello relativo alla scorsa annata calcistica. Quindi ho stimato, senza margine ampio di errore, riserve di quasi 100 milioni (lo scopriremo a dicembre o da lì a breve, quando verrà pubblicato il bilancio al 30 giugno 2017, attesisissimo per tanti motivi).
Al prosposito sottolineo che il cash circolante al 30.6.2016 era di 80 milioni, al quale andavano aggiunte le 2 rate di Higuain dello scorso anno e di questo (contemperate ovviamente dalle spese del mercato scorso, molto elevate), ma questo col bilancio ha poco a che fare, ma è indice della possibilità di spesa immediata del club.
Avendo presente questi fattori avevo previsto che il Napoli avrebbe speso molto poco in attesa delle cessioni e di conoscere l’esito del preliminare Champions (e che avrebbe poi tentato il colpo nel caso fosse stato possibile prendere il prescelto Mister x, individuato subito in Rulli, visto che al presidente premeva prendere un portiere, unico ruolo in cui secondo lui il Napoli poteva essere migliorato e per il quale valesse la pena spendere il giusto, ma anche una cifra consistente).
Le cessioni intanto tardavano ad arrivare, un pò perchè offerte allettanti latitavano, un pò perchè a certe cifre si poteva cedere solo Zapata al Toro e in caso di cessione di Belotti.
Strinic bloccato dal mancato rinnovo di Ghoulam, Sarri che ha preferito non intaccare la rosa sino al preliminare, le speranze per Rulli sempre più flebili (se non col pagamento di 40 milioni di clausola, inconcepibili e buttati nel caso, nonostante il valore tecnico del portiere).
Offerte basse o inesistenti per Giaccherini, Pavoletti e Tonelli.
Senza Cessioni e senza Champions impossibile acquistare sul mercato, se non con operazioni mirate e congrue (20 mil per Rulli e non di più erano stati stanziati eccome).
Il peso del costo della rosa, i numeri della rosa (25 elementi), non hanno consentito al Napoli di fare mercato.
La Champions è stata l’ossigeno, quello che ha coperto il costo della rosa, le cessioni tardive non hanno consentito poi di operare sul mercato in poco tempo, nonostante il margine di almeno 40 milioni per la spesa.
Ecco il costo della rosa (approssimativo, visto che non conosciamo alla lettera i numeri di alcuni ingaggi, ma facciamo affidamento sulle fonti giornalistiche, non lontane dalla realtà, conoscendo però i costi dei cartellini ufficiali di tutti i calciatori arrivati a Napoli prima del 1° luglio 2017, risultanti dai bilanci ufficiali della SSCN)
Stipendio lordo + ammortamento cartellino
Reina 5 + 0,750 = 5.7750
Sepe 1,6 + 0 = 1,6
Rafael 2,4 + 0,150 =2,550
Quindi i 3 portieri hanno un costo di circa 9 milioni lordi di ingaggi e 1 di ammortamento = 10 milioni
Albiol 5 + 0,350 = 5,350
Koulibaly 5 + 0,750 = 5,750
Chiriches 3,2 + 1,2 = 4,4
Maksimovic 2,4 +6 = 8,4
Tonelli 1,8 + 2.850 = 4,650
I cinque difensori centrali hanno un costo di 17,5 milioni di ingaggi e 11 ammortamento cartellini = 28,5 milioni
Maggio 1,8 + 0 = 1,8
Ghoulam 5 + 0,158 = 5,158
Mario Rui 3 + 3,65 = 6,650
Hysaj 2,4 + 1,650 = 2.050
I 4 terzini hanno un costo 12,2 milioni di ingaggi e 5,5 di ammortamento cartellini per un costo di 17/18 milioni
( per Mario Rui il Napoli oltre al costo del prestito potrebbe ammortizzare anche il 50 % del cartellino prima del 30.06.2017, inserendolo in questo bilancio d’esercizio)
Hamsik 8 + 0 = 8
Jorginho 2+ 0,500 = 2,500
Allan 2,8+ 3,10 =6
Diawara 2 + 4,5 = 6,5
Rog 2 + 4 = 6
Zielinski 2,4 + 4,5 = 7
Per il reparto centrocampo il Napoli paga circa 19/20 milioni di ingaggi e 16-17 mil di ammortamenti = 35-37 mil
Insigne 9 + 0 = 9
Mertens 8 + 0,270 = 8,270
Callejon 5 + 0,2 = 5,2
Giak 3 + 0,5 = 3,5
Ounas 2+ 4 = 6
Milik 4,4 + 9,6 = 14
Per il reparto offensivo il Napoli spende circa 31-32 milioni di ingaggi e circa 15 mil di ammortamento cartelliini = 45-47 milioni
In totale siamo sui 90 milioni (+ bonus dei vari cartellini e, fino a prova contraria il costo dell’ingaggio di Zuniga) di ingaggi e 60 milioni di ammortamento cartellini, ossia 150 milioni totali di costo della rosa, qualcosa in più e non qualcosa in meno. Diciamo anche 160.
Il bilancio strutturale del Napoli è più basso, quindi una rosa non sostenibile senza i soldi della Champions che non ti permetterebbe di fare mercato.
Conclusioni a cui ero pervenuto nell’articolo di giugno , ossia prima che cominciasse il mercato estivo.
La Champions ha portato 40 milioni circa (e quel che ne consegue in termini di marketing e incassi al botteghino), il che già consente di coprire il costo della rosa.
Il Napoli ha incassato circa 30 milioni dalle cessioni (vi è obbligo di riscatto per Zapata, che potrà essere esercitato entro il 30 giugno 2018 e quindi rientrare, volendo, in questo bilancio), con le plusvalenze Zapata 20, Strinic 2, Pavoletti 2 e altri 6 dalle cessioni di Dezi, Maiello, De Guzman, Gnahore.
Con questi soldi ha comprato Rui, Ounas e Inglese, investendo proprio i 30 milioni incassati.
AdL era ed è pronto ad investire almeno altri 30 milioni (sul portiere ed in subordine per un’ala), ma non ci sono stati nè il tempo necessario, nè la possibilità e, quindi, tenterà di farlo a gennaio, valutando con calma la capacità di spesa, casomai raddoppiata se si passerà il turno in Champions.
Poi chissà, può darsi che si sia “stipato” questi milioni per pagare i bonus Scudetto. Potrebbe essere una battuta, ma si sa lui è previdente anche a basse percentuali di possibilità.
Ad maiora e #FNS