Il Napoli parte alla grande, conquista la Champions e vince la prima di Campionato (mai successo a una italiana prima d’ora), ma soprattutto mai successo al Napoli, che è quel che ci interessa.
3 anni, gli ultimi 3, fatti di false partenze, da Benitez (fuori dal preliminare) a Sarri (che alla prima in A non aveva mai vinto, con gli azzurri sconfitta a Sassuolo e falsa partenza a Pescara).
L’inversione di tendenza fa ben sperare, addirittura sognare, visto che senza qualche piccola disattenzione a risultato acquisito al Bentegodi sarebbero state ben 3 “clean sheets”, con buona pace della critica della fase difensiva (ai limiti della perfezione) e del nostro portierone (che di parate ne ha fatte e anche decisive in questo inizio).
La squadra, senza alcun innesto decisivo (per ora), rodata e già in buona forma, gioca a memoria, ha avuto anche il tempo di oliare meccanismi e di tornare su errori della scorsa stagione, già messi in naftalina nell’irresistibile finale dell’anno scorso (momenti di deconcentrazione e rilassamento, aggressione della palla su calci da fermo nella zona difensiva (strictu sensu), errori in uscita palla al piede, palle perse, errori e disattenzioni difensive individuali e di squadra).
Non siamo ancora perfetti, sbagliamo ancora molto sottoporta (visto che avremmo potuto surclassare con 6-7 gol gli avversari in queste prime 3 gare), ma questo è un plusvalore in questa fase della stagione, diveramente ci dovremmo preoccupare. Il margine di miglioramento è quello che ci consente di tenere sempre alta l’asticella.
Certo gli avversari incontrati non sono altamente probanti, ma ad agosto tutto è il contrario di tutto, conta lo stato mentale e il risultato, arrivato ovviamente attraverso il gioco (ma non sempre è ed è stato proporzionale alla buone prestazioni).
Il Nizza annichilito nel doppio confronto era una squadra da prendere con le molle per l’importanza della posta in palio, a cui dare il giusto peso per non generare alibi di sorta, ma di categoria inferiore rispetto a questo Napoli.
Tra l’altro non si trattava nemmeno del buon Nizza della scorsa stagione, avendo perso uomini decisivi in difesa (Dalbert, Ricardo Pereira, sostituiti dai modesti Jallet e Sarr, con il non irresistibile Souquet trasformatosi in titolare) e il buon Eysseric sulla trequarti (arrivato in A alla Fiorentina e sostituito dal fantasma Sneijder, tra l’altro ancora acorto di preparazione).
Da considerare la scarsa forma di Balotelli e le assenze di Cyprien, e (nel ritorno) di Plea e Koziello (2 pezzi fondamentali).
Dentro alcune riserve come Tanaze e Walter, che sinceramente fanno parte del Nizza B.
Lo score (aggregate9 di 4-0 è stato benevolo con gli uomini di Favre in rapporto a quanto creato e sciupato dagli azzurri nel doppio confronto (40-50 palle gol tra andata e ritorno).
Il Verona inesperto, meno in palla e con tanti nuovi innesti, senza punte contro di noi, è stato preso a pallate.
Attacco azzurro atomico, ma ancora non cattivissimo sotto porta.
Da contraltare fa la differenza un centrocampo aggressivo e deciso, supportato dalla grandissima forma di Allan e da un Jorginho da urlo, ago della bilancia di tempi e ritmi degli azzurri. Sopperita anche la non brillante forma del Capitano (prezioso comunque nell’ingranaggio e per personalità in campo, oltre che decisivo nell’assist di ieri).
Diawara, Rog e Zielinski, completano un reparto che forse ogni squadra, anche le più titolate, vorrebbe avere così estroso e compatto.
Un Koulibaly in forma straripante 3 su 3), poderoso e piazzato, che giganteggia e la fa da padrone (evitando anche le consuete piccole sbavature), supportato da un Albiol esperto e sempre più decisivo, impeccabile nelle chiusure e nell’impostazione nelle due gare contro il Nizza.
Ghoulam già in forma top non conosce fatica, si propone e crossa che è un piacere (grande assist ieri) e le sue diagonali ci fanno addirittura emozionare.
Il reparto offensivo già in palla, Milik incluso, crea (e a volte disfa) è incontenibile, impreziosito dal gioiellino Ounas, che avrà tempo e modo di mostrare i suoi numeri (ancora inutilizzato, ma ci mancherebbe).
Insigne dimostra di essere sempre più “leader” e decisivo (già 2 assist e 1 rete), Dries imprescindibile (in gol anche lui), come l’instancabile e produtivo Josè.
Uno spettacolo per tifosi e non , tutti ci guardano con stupore, suscitando un certo orgoglio in noi che tifiamo per la squadra più spettacolare d’Europa (e quindi del Mondo) dopo il Real Madrid.
Rendere lo spettacolo produttivo, anzi più produttivo (visto che i risultati venivano anche prima) è la sfida di questa stagione.
Come si dice, chi inizia è a metà dell’opera o il buongiorno si vede dal mattino, sognare non costa nulla, farlo coi piedi per terra sarebbe l’optimum.
Per ora che dire…grazie Mister…grazie ragazzi.
E testa all’Atalanta, contro cui sfruttare tutte le occasioni sbagliate in questi 3 match e rifarsi dei 6 punti toltici dai bergamaschi nella scorsa stagione.
#FNS