Home Notizie e Commenti Il Napoli doma il Toro con una “manita”, ma resta terzo (come da pronostico)
formats

Il Napoli doma il Toro con una “manita”, ma resta terzo (come da pronostico)

Il Napoli sfodera l’ennesima grande prestazione a Torino, sponda granata, matando il Toro con una perentoria “manita” (10 gol al malcapitato Mihailovic in 2 gare), ma resta al 3° posto, con la Juventus che perde a Roma, come da pronostico.

Chi mi legge sa quanto riponessi fiducia in un risultato della Juventus all’Olimpico tra semifinale Champions e Finale di Coppa Italia, con il comodo appuntamento con lo Scudetto allo Stadium contro il Crotone : fiducia zero (tanto che ho giocato la vittoria della Roma ieri sera e mi sono andato a mangiare una pizza, offerta dalla facile scommessa).

Il calcio in Italia continua ad essere quello ben descritto da Benitez nel post partita di Parma due anni fa, ma non è che lo scopriamo adesso.

Il Napoli dei record,

delle 12 vittorie in trasferta

degli 86 gol segnati (107 stagionali, record storico della società azzurra) d

el miglior gioco, del maggior possesso palla, dei 4 attaccanti in doppia cifra

capolista in trasferta e nel girone di ritorno

della maggior percentuale nella precisione dei passaggi e nei tiri scagliati verso la porta avversaria,

E’ ormai è a un passo dai preliminari di Champions (matematicamente conquistati ieri) e lontano dalla qualificazione diretta ai Gironi.

Un solo punto ci divide dal 2° posto sui 6 disponibili, ma improbabile pensare che i giallorossi perdano punti con Chievo e Genoa, come era poco credibile che lo facessero contro il dimesso Milan e l’arrendevole e rabberciata Juventus di ieri all’Olimpico.

Addirittura a 5 punti dalla capolista, che ha potuto gestire in questo finale il vantaggio accumulato (pesano il rigore al 97° concesso contro il Milan e i 3 punti ottenuti a Torino contro l’Inter, un pò anche l’espulsione di Acquah nel derby).

Il Napoli può recriminare per lo scellerato e sfortunato pareggio di Sassuolo (in cui fu negato anche un evidente rigore su Mertens), e col senno di poi anche su alcuni punti persi per strada contro avversari malleabili e facilmente battibili come Pescara (rigore della vittoria revocato da Rocchi, nonostante un nostro pessimo primo tempo), Palermo e Sassuolo al San Paolo, gare dominate in cui il Napoli non è riuscito a venirne a capo.

Insomma 2-3 pareggi che attualmente influiscono non solo sulla Champions diretta, ma anche per il titolo, che hanno vanificato una serie di imprese, costituite dalle 12 trasferte vincenti, punti pesanti che danno l’esatta dimensione di come gli azzurri con un pò più di scaltrezza avrebbero potuto lottare per tragurdi ben più prestigiosi.

Poco da rimproverare agli azzurri però, autori comunque di una stagione eccezionale, considerando alcuni fattori, che a inizio stagione facevano presagire ben altri risultati e classifica rispetto a quella attuale :

- perdita dell’uomo da 38 gol in estate

- infortunio di Milik, l’attaccante che avrebbe dovuto sostituire il neo bianconero

- tempo perso a far esplodere Mertens centravanti, che non ha avuto da subito il suo mostruoso rendimento

- ambientamento dei forti e giovani Zielinski, Rog e Diawara, ottime alternative solo dopo alcuni mesi

- tempo più lungo di adattamento e rendimento non sempre ottimale di Maksimovic

- infortunio di Albiol

- Assenza e recupero non semplice nell’immediato per Koulibaly e Ghoulam per la Coppa d’Africa

- partite di Champions che storicamente levano punti a tutte le squadre con fatturati normali come quello degli azzurri

Insomma se si valutano con obiettività le cose, non possiamo che essere molto soddisfatti della stagione, un pò meno per la posizione in classifica, ma solo perchè avremmo meritato effettivamente qualcosa in più (anche i 13 rigori alla Roma non vanno sottovalutati, con il Napoli poco aiuto dagli arbitri in alcune gare pareggiate).

Il Napoli ha però corretto in corsa alcune svagatezze e questo fa ben sperare per il futuro : maggiore concentrazione e migliore gestione di alcuni momenti nelle gare, maggiore attenzione e aggressività sui calci piazzati nella nostra area, qualche palla spazzata in più col risultato ancora in bilico.

Particolari che rivestono una certa importanza e che dimostrano la voglia d crescere e di migliorarsi di questo gruppo.

Gruppo che non deve cambiare, che deve essere confermato e , come sappiamo e diciamo da mesi ormai, ritoccato un pò in qualche ruolo.

Come deve restare il nostro Ferguson, al quale consegnare le chiavi del Napoli sul campo per molto tempo, premiandolo come fatto con Insigne e Hamsik, le nostre bandiere ben retribuite e senza clausola.

#FNS

 

 

 
 Share on Facebook Share on Twitter Share on Reddit Share on LinkedIn
No Comments  comments 

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>