Una giornata ideale, quella che ogni tifoso azzurro sognava, Roma sconfitta nel derby a ora di pranzo e Napoli che espugna S.Siro (impresa non impossibile), 1-0 con gol di Callejon (in combutta con Nagatomo), rientrando prepotentemente nella corsa al 2° posto ed alla Champions diretta, a 1 solo punto dai giallorossi a 4 giornate dalla fine.
Sapevamo del calendario, duro per la Roma nel trittico di gare iniziato ieri, lo conoscevamo bene e le speranze si erano fatte concrete dopo il pari interno dei giallorossi contro l’Atalanta. Roma non al top della forma e impegni probanti, fatta eccezione per la comoda trasferta di Pescara.
Il Napoli, purtroppo, è incappato nella trasferta di mezzogiorno col Sassuolo, un pareggio sfortunato e scellerato che aveva reso arduo un compito non impossibile, fondamentale domenica scorsa mantenere inalterate le distanze, ma gli azzurri avevano perso l’occasione buona.
Puntualmente infatti è arrivata la sconfitta (non scontata, ma pronosticabile) della Roma nel derby (con la Lazio che si è mostrata più forte, come dimostrato nelle precedenti occasioni stagionali ed anche a prova di terna, o meglio sestina arbitrale).
Poteva essere la giornata del sorpasso, invece è stata quella dell’ulteriore avvicinamento.
Un punto ci divide dalla Roma a 4 giornate dalla fine, tutto può accadere, gli azzurri sono in forma top (50 punti nelle ultime 20 gare), gli avversari meno, un punto può essere tutto e niente. Il Campionato è vivo, aperto e lo sarà fino al termine per le 2 contendenti.
Ottima la gara degli azzurri a Milano, appuntamento con la storia a portata di mano, doppia vittoria a S,Siro e all’Olimpico in una stagione, mai accaduto e al contempo con la vittoria n.11 in trasferta, anche qui siamo al record storico.
Gli ennesimi in 2 anni di Sarri.
Il Napoli da trasferta impressionante, 37 punti in esterna (+4 rispetto alla Juve a parità di gare), fa da contraltare lo score casalingo, altrettanti i punti, 37, col Napoli che ha uguale rendimento, con il San Paolo che lo scorso anno fu un Fortino inespugnabile.
Una vittoria ottenuta col gioco (dominio assoluto sui resti di un’Inter che si è persa anche quest’anno), ma stavolta ancor di più con la voglia, la concentrazione, la determinazione e che, per quanto visto in campo, poteva e doveva assumere contorni ancor più evidenti.
Il Napoli ha affondato nel burro di una difesa interista priva, tra l’altro, del suo miglior elemento, Miranda, con un problema muscolare dell’ultim’ora.
Spazi larghi in cui il Napoli è andato a nozze, non riuscendo a trovare il gol del vantaggio sino all’errore di Nagatomo nel finale del primo tempo, dopo aver imperversato nella difesa nerazzurra, con almeno 15 occasioni per andare in porta, più o meno comodamente (una decina anche nel 2° tempo).
Questa l’unica pecca del Napoli di ieri, non riuscire a concretizzare l’enorme mole di gioco e occasioni create (capita spesso, ma almeno 2 gol li abbiamo quasi sempre messi a segno), tenendo in gara l’inter sino al termine, senza soffrire realmente, ma con un alone di ansia presente sino all’ultimo minuto, visto che la cappellata è sempre nel nostro DNA e che un colpo di fortuna nel calcio può sempre accadere.
Invece il Napoli è stato attentissimo, concentrazione alta, errori difensivi prossimi allo zero e alcune attenzioni, miglioramenti, che avranno fatto molto piacere al Mister e ai tifosi più attenti :
- la voglia di non eccedere nei disimpegni ai margini della nostra area di rigore, con 25 palle spazzate nelle situazioni “borderline”, una vera e propria liberazione, anche perchè 10 palle spazzate in più del solito hanno consentito di non correre rischi inutili, senza pregiudicare di contro l’impostazione dalle retrovie.
- l’attacco della palla con cattiveria e attenzione sui calci piazzati nella nostra area di rigore. Un difetto che in più occasioni ci è costato caro quest’anno. Una caratteristica e un’attenzione che si deve avere nella marcatura a zona e che, nonostante l’assenza di Ramos, abbiamo dimostrato di aver imparato.
- La gestione della gara e dei suoi momenti, con Sarri abilissimo nel comprendere i momenti di difficoltà, ampiamente superati con sostituzioni perentorie :
Zielinski-Rog, in un momento in cui la pressione dell’Inter stava diventando un problema per la caratteristiche di Piotr. Una sostituzione che ha consentito al Napoli di evitare pericoli e tenere botta in mezzo al campo, conferendo il necessario fosforo per le ripartenze.
Hamsik -Allan, con il capitano stanco e acciaccato per un Allan che garantiva forza fisica, brillantezza, raddoppi, tarpando le ali ad ogni eventuale velleità offensiva dei nerazzurri.
Entrambe ci hanno consentito di non soffrire, di tenere alti i ritmi e di mantenere inalterate le potenzialità offensive, con produzione di gioco e azioni gol.
Insomma dettagli fondamentali, utili non solo in questa gara, ma che hanno dimostrato la crescita degli azzurri e la loro voglia di migliorarsi, per portare a casa il risultato e non vanificare quanto costruito con tanta fatica (e gioia) attraverso il gioco.
Quando lo scolaro è attento e impara la lezione, il Maestro non può che essere felice.
Sono certo che mantenendo questa rosa, questo gruppo, nella quasi totale interezza, con un paio di innesti mirati. sognare l’anno prossimo non sarà peccato. Da questi particolari si capiscono molte cose e Sarri, pur conoscendo l’imponderabilità del calcio, ne è pienamente consapevole.
Un applauso a tutta la squadra e in primis a Lorenzo Insigne, sempre più consapevole delle proprie capacità, leader e regista della squadra ieri e da un pò, in forma straripante, che gli consente di rendere efficace la sua innata generosità. Passi avanti verso la consacrazione, che con il rinnovo arriverà in maglia azzurra, ma mai calare la soglia dell’attenzione e della consapevolezza, che nel calcio è un attimo.
Numeri da grande : 95 palloni giocati (più di tutti ieri), 90% di precisione, recuperi preziosi in difesa, uomo ovunque (punta, ala, regista, terzino), 12 dribbling riusciti su 14 (un record, numeri altissimi), leader in campo. 7 volte al tiro (forse un paio di troppo).
Emozionante vedere la concentrazione e la quasi perfezione della coppia Albiol-Koulibaly (chissà cosa sarebbe successo con loro 2 insieme più spesso, pochissimi i gol subiti), il ritrovare l’Hysaj in forma come la scorsa stagione (muro di gomma), circostanza che è capitata a corrente alternata quest’anno.
3 giovani fenomeni, Rog, Diawara e Zielinki in mezzo al campo, con Hamsik, Allan e jorginho (3 certezze per noi e per il Mister), un centrocampo completo e molto forte , che ci ritroveremo pronto ad agosto, già consapevole di quello che si deve fare, il che non ci può che far sfregare le mani sin da ora.
Confermare Dries, che a chiare lettere ha ribadito l’importanza di Sarri nella sua metamorfosi e per la sua stagione mostruosa. Con il Maestro che ha tutta l’intenzione e la voglia di tenere con lui la “sua creatura”, appena sbocciata, nonostante i 30 anni, tanto da affermare che in caso di partenza del belga si chiuderebbe addirittura il ciclo
Sta qui la rivoluzione Sarriana (oltre quella del gioco e dell’atteggiamento in campo), far uscire le verità e costringere al forzato miglioramento la società, se non a livello strutturale auspicabile, almeno sul campo, che è quello che interessa al Mister…la crescita societaria , non solo economica, ma a livello di mentalità e prospettive, porta punti in stagione e di conseguenza maggiori possibilità di successo.
Ci godiamo i record e i 99 gol stagionali, i miglioramenti, la crescita…in attesa dell’obiettivo 2° posto, chissà, forse di nuovo raggiungibile.
#FNS
Tutti parlano di 50 punti in 20 partite, ma solo io ricordo una sconfitta (Atalanta) e 4 pareggi (Fiorentina, Palermo, Juve e Sassuolo), in mezzo a tutte le vittorie? Per me 45 più 4 fa 49…