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Al Napoli non riesce l’impresa, batte la Juve 3-2

Il ritorno della semifinale di Coppa Italia finisce con una vittoria effimera ai fini della conquista della finale dell’Olimpico, 3-2 per gli azzurri, con reti di Hamsik, Mertens e Insigne e doppietta di Higuain.

Una gara condizionata ovviamente dal risultato dell’andata, un 3-1 difficile da ribaltare, in cui sarebbe servita un’impresa, un mezzo miracolo, che purtroppo non è avvenuto.

Sarri sceglie Milik per Mertens, Diawara per Jorginho, Zielinski per Allan. Ritornano Ghoulam e Reina (non al meglio).

Allegri deve rinunciare all’infortunato Mandzukic, ma recupera Dybala che va in campo. Schiera Sturaro sull’out sinistro e conferisce muscolarità al centrocampo con Rincon al posto di Pjanic. Tornano i terzini Dani Alves e Alex Sandro e all’ala Cuadrado. Gioca Neto, portiere di Coppa Italia, al posto di Buffon.

Pesante l’assenza di Albiol (che evidentemente proprio non avrebbe potuto scendere in campo, Sarri ha dichiarato poi in conferenza “aveva bisogno di riposare”, certo non è stato un normale turn over o una preventiva rinuncia), con Chiriches, il suo sostituto, che è parso molto svagato e con la testa non perfettamente in partita, commettendo errori grossolani e concedendo i 2 gol a Higuain (il primo con la complicità di un non irreprensibile Reina).

Gli umori dello Stadio, dopo i fischi a Higuain e alla rivale storica della domenica precedente, sono stati anche e addirittura  più sensibili a questa sfida.

Uno spettacolo nello spettacolo a prescindere dalla gara : i fischi assordanti, la reazione del Pipita, la sua corsa verso la Tribuna ad indicare il Presidente (unico responsabile della cessione per l’argentino), l’invasione di campo con il solito personaggio, avulso dalla tifoseria (che gettava una sciarpa del Napoli al Pipita e con la maglia con la scritta più in voga), Higuain che sbaglia l’uscita dal campo dopo il riscaldamento sotto una bordata di fischi, i cori di scherno per 90 minuti, l’urlo RI GO RE…RI GO RE al primo tuffo di Cuadrado nei pressi dell’area di tutto, ma proprio di tutto lo Stadio, gli scontri duri in campo, la melina della Juventus con il Napoli che risponde non restituendo la palla su fallo laterale nel finale di partita.

Insomma chi è andato allo Stadio non si è certo annoiato, ma ha assistito a una commedia grottesca dalle tinte surreali, oltre che a una partita.

Il Napoli avrebbe dovuto ribaltare con una gara da consegnare ai posteri il 3-1 (non proprio giusto) dell’andata, ma ha commesso le solite disattenzioni difensive che hanno vanificato una prestazione comunque gagliarda e coriacea (casomai non eccezionale e attenta come domenica, in cui l’ardore agonistico messo ieri forse ci avrebbe fatto uscire dal campo con i 3 punti).

L’inizio non perfetto degli azzurri, che concedevano pericolosi spazi offensivi agli avversari, poteva essere subito messo nell’album dei ricordi, se Callejon avesse trasformato in gol una splendida azione corale, finalizzata da Milik e Insigne. Purtroppo anche stavolta la gara non veniva indirizzata su binari congeniali, grazie a un miracolo di Neto.

Una delle poche azioni realmente pericolose degli azzurri nella prima frazione, che ha visto una Juventus migliore di quella vista 3 giorni fa e più offensiva (o almeno più propensa a giocare, visto che era alla ricerca di almeno una rete).

Ci pensano gli azzurri a creare pericoli per la propria porta : prima Diawara con un retropassaggio corto per Reina, che deve salvare in perentoria uscita con i piedi, poi è Hamsik a perdere una palla stupidamente al limite dell’area (anche qui ci va bene). Inizia lo show-horror di Chiriches, che prima alleggerisce verso Reina 2 palloni a dir poco pericolosi e poi con uno svarione mette Rincon davanti a Reina (anche qui siamo baciati dalla fortuna, perchè il centrocampista spara alto il tiro a botta sicura).

La partita è maschia ed equilibrata, ma alla mezz’ora (32°) ci pensa il fischiatissimo ex a darci un dispiacere, sfruttando un movimento poco attento di Chiriches nella linea difensiva, che non tiene la giusta posizione e non guarda nemmeno l’uomo, concedendo il tiro all’ex compagno, seppur da distanza abbastanza lontana.

Reina, che non vede partire la palla (che passa tra le gambe di Chiriches) è poco reattivo e non riesce ad arrivare sulla palla (forse anche a causa della poca spinta sulla gamba destra per l’infortunio al polpaccio patito) non velocissima, ma perfettamente indirizzata all’angolino basso e la Juventus passa in vantaggio.

Il Napoli si avvilisce un pò (come sempre dopo un episodio negativo) e non riesce ad avere la giusta reazione nei 15 minuti finali del tempo, allentando ritmi e pressione.

0-1 e squadre negli spogliatoi.

Ad inizio ripresa si vede finalmente Milik, poco nel vivo del gioco (come fu Mertens domenica nella prima frazione di gara), che ci prova con un tiro dalla distanza di poco al lato e con un colpo di testa su cui compie un altro ottimo intervento Neto.

Il Napoli sembra aver assorbito il colpo e arriva dopo poco il gol del pari di Hamsik, che dal limite raccoglie una palla dopo un contrasto Callejon-Alex Sandro e con un destro chirurgico e perfettamente indirizzato batte Neto dal limite sul primo palo.

Servirebbero altri 2 gol e ci sarebbe tutto il tempo, il Napoli mostra una buona verve, ma il tutto dura altri soli 6 minuti, il tempo di distrarci nuovamente, di consentire a Cuadrado (su cui Ghoulam chiude con eccessivo ritardo sull’out di destra) di mettere una palla arretrata a centro area, su cui Chiriches si fa ingenuamente anticipare nuovamente da Higuain che batte con un destro potente Reina (stavolta incolpevole).

2-1 Juventus e qualificazione compromessa, a meno di miracoli di grossa taglia, ne servirebbero 4 di reti.

Entra subito Mertens e mette in rete la prima palla che tocca, sfruttando un errore comico di Neto, infelice nel controllare un pallone non estremamente difficile.

Bravo Dries, caparbio a sfruttare e a credere in un eventuale errore del portiere sul retropassaggio. 2-2.

Il Napoli si getta in avanti e dopo poco più di 5 minuti arriva anche il 3-2 di Insigne, servito in area da un perfetto assist di Callejon, addirittura dopo dribbling di Josè (uno deim pochi visti in maglia azzurra nei suoi 4 anni).

Sono 2 le reti che servirebbero al Napoli a quel punto, 23 minuti più recupero, ma la Juventus inizia con perdite di tempo, girandola di cambi, partita di continuo spezzettata, il Napoli nonostante la foga e il cuore messi in campo, non riesce a trovare il gol.

Finisce 3-2, ma con gli azzurri eliminati.

Ora testa al campionato dove mancano ancora 27 punti in palio, tanti e per il Napoli zero margini di errore.

FNS

 

 

 
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2 Comments  comments 

2 Responses

  1. enrigo

    Ciao, sempre equilibrato e preciso. Un’unica correzione: i punti in palio rimasti sono 24.

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