Lo spettacolo della vigilia, del pre match, dei tifosi sugli spalti, una serata di sport, di gran calcio per un’ora, una vittoria di Napoli e del Napoli, che ha mostrato la capacità di tenere botta e mettere in scacco i Campioni d’Europa e del Mondo per gran parte della gara, uscendo sconfitto come da pronostico, ma senza demeritare e meritare una sconfitta (tantomeno con 2 reti scarto).
Finisce 3-1 per il Real come all’andata, ma il risultato è bugiardo, sebbene preventivabile alla vigilia, meno dai risvolti del campo.
Sarri cerca di battagliare, di trovare “garra”e fisicità , schierando il recuperato Allan e Diawara in mezzo al campo, poi i titolari.
Il Napoli gioca come sa, pressa a tutto campo l’avversario, lo lavora ai fianchi, lo stordisce, lo limita e lo rende una squadra normale, come tante viste al San Paolo.
Il divario tecnico, di valori in campo, non si percepisce, “blancos” in netta difficoltà.
Fa tutto il Napoli, come quasi sempre accade, anche contro “cotanto” avversario.
13 tentativi, 8 prima del gol del vantaggio, meritatissimo di Mertens, arrivato al 18° minuto.
Il Napoli non subisce la reazione delle “merengues”, anzi spinge il piede sull’acceleratore, concedendo azioni pericolose per 3-4 palle perse banalmente (Hamsik, Diawara, Koulibaly, Albiol) in fase di impostazione (alcune comode da giocare e frutto di errori evidenti), che mandano in porta il Real, che ci grazia (compreso un palo clamoroso di Ronaldo a porta vuota, sebbene leggermente defilato).
Non si riesce a buttare in rete la palla del 2-0 nel primo tempo, nonostante gli ampi spazi a disposizione, per un pò di imprecisione e un pizzico di sfortuna (palo di Mertens), quel gol che avrebbe potuto mandare in apnea l’avversario (e casomai in confusione).
Niente da dire , primo tempo magistrale, che si chiude sull’1-0, ma che poteva anche essere un 3-1….o un 2-0, se la sorte ci fosse stata amica.
Ripresa e puntuale, come accaduto tante volte (da ultime proprio Torino e Madrid), arriva il gol del Real.
Hamsik sbaglia un pallone sulla propria trequarti, una palla che poteva essere giocata meglio, trattenuta, se l’automatismo del gioco non imponga di eseguire quel gesto , quel passaggio di prima intenzione.
Era capitato 4-5 volte nel primo tempo e il Real ci aveva graziato, o almeno ci era andata benone.
Il Napoli perde spesso questo tipo di palle, a volte nel tentativo di uscire palla al piede per trovare poi lo spazio oltre le linee, in altre occasione per errori nei passaggi, più comodi.
Nel caso di specie è stato un passaggio all’indietro sbagliato, non un tentativo di costruire, ma di uscire dal pressing del Real, che si era alzato nella ripresa un pò di più.
Ci aveva salvato Hysaj, mandando in angolo con una perfetta diagonale.
Poi sull’angolo il solito errore, la marcatura a zona umiliata dal terzo tempo di Sergio Ramos, dal suo tempismo, dal suo stacco e dlla sua incornata con cui sovrasta Albiol (mai stato un drago in questo tipo di situazioni, da sempre).
1-1 e partita tutta in salita, con gli azzurri che ne dovrebbero fare 2 per andare ai supplementari.
Dopo 5 minuti altro angolo regalato, una palla controllata male da Ghoulam che finisce oltre il fondo.
Stesso copione, stavolta Ramos non viene accorciato e infastidito a centro area da Hysaj e Koulibaly, colpo di testa da centro area e anche la sfortuna ci condanna, con la deviazione decisiva di Mertens sotto porta che manda il pallone sotto la traversa, impedendo a Reina di intervenire per una semplice parata.
2-1 Real e qualificazione chiusa, mezz’ora finale un’amichevole.
Insomma non era facile, anzi pressochè impossibile, ci abbiamo provato, ma la serata avrebbe dovuto premiare gi azzurri anche con aspetti mistici e poco terreni, cosa che non è avvenuta, anche grazie a errori evitabili.
Ma siamo questi, tanto spettacolo, gioco sfavillante e qualche cappellata a rovinare quanto di eccezionale costruito.
La Champions non era un obiettivo alla portata e il Napoli ha fatto tutto quello che ha potuto e dovuto in questa Coppa, andando anche oltre in alcune gare, regalndoci il primo posto nel Girone e la doppia sfida storica col Real.
Un immenso ringraziamento , quindi, al Mister ai ragazzi, che hanno un cammino ancora lungo da fare dal qui altermine, uscndo con la consapevolezza di poter battere qualunque avversario e con la certezza che i margini di miglioramento sono ancora ampi.
Entrambe e circostanze ci consentiranno di guardare con positività e ottimismo alla conclusione della stagione (e anche oltre) e di essere certi che non vi potrà essere nessun appagamento o rilassamento mentale perchè tante sono le cose da fare, su cui lavorare e migliorare.
Dalla gestione dei momenti della gara, dalla capacità a mantenere alta la concentrazione e l’applicazione, dalle situazioni sui calci da fermo, alla gestione della palla in determinate situazioni e zone del campo. Lavoro ce n’è.
Ora testa al Crotone, con una Champions da conquistare per la prima volta nella storia per 2 volte consecutive, questo è il primo step per la crescita.
#FNS
Tutto Vero solito bell’articolo
abbiamo limiti e li conosciamo
siamo andati anche oltre i nostri limiti
va bene così speriamo di crescere
e che il Mister resti con noi
per molto tempo
magari aggiungendo esperienza
in difesa o avere la pazienza
di vedere crescere i nostri