Il Napoli non subisce scossoni dalla sconfitta di Madrid, Sarri tiene alta la tensione del gruppo e carica i ragazzi che riprendono la marcia in Campionato, vincendo 3-1 a Verona, nella corsa al posto Champions.
Un approccio e un primo tempo da grande squadra, concentrazione altissima negli scambi e nel recupero palla, con Jorginho molto bravo a tenere alto il baricentro per il pressing.
Automatismi quasi perfetti sino al gol di Insigne, la prodezza necessaria a scardinare il muro eretto dal Chievo, il più classico dei tiri a giro, che gli riesce alla perfezione in un momento a dir poco magico.
Apro una parentesi su Lorenzo, in un momento della stagione che definire eccezionale è riduttivo.
Ripenso al periodo buio di inizio stagione, in cui Lorenzo aveva un score che recitava : 41 conclusioni, zero reti, a conferma della stranezza del calcio, dove tutto è mutevole, dove basta una scintilla, un episodio per cambiare gli eventi e il loro corso. Quando Insigne riuscirà ad avere maggiore continuità, non solo di rendimento, ma anche in termini di gol e assist (quelli che ti consentono di incidere), già di per se non deficitaria, diventerà veramente un top player, avendo numeri tecnici, di estro e di fantasia dei grandi.
Gli azzurri hanno inseguito e meritatamente trovato il raddoppio nel primo tempo, quello che ti dovrebbe permettere di gestire gara e risultato con maggiore tranquillità, quella che , invece, a volte al Napoli risulta incomprensibilmente deleteria, come mostrato in gran parte della nella ripresa.
Una percussione sulla destra con Callejon e un caparbio Allan (molto generoso nel primo tempo, anche se talvolta impreciso), palla che schizza dalle parti del Capitano, che mette a segno il suo 12° gol stagionale, 10° in Campionato.
2-0 Napoli.
Numeri impietosi nella prima frazione di gara, possesso al 75%, precisione al 90%, insomma un Napoli al limite della perfezione.
Linea difensiva attenta, che non lascia nulla al Chievo (pericoloso solo in un’occasione, grazie a un sanguinoso passaggio all’indietro di Insigne che manda Inglese in porta, ci salva un gran Reina, che mette la firma sul risultato con cui si va negli spogliatoi).
Centrocampo azzurro padrone assoluto.
Hamsik fraseggia e cuce il gioco con maestria e incide con il gol e le sue giocate. Jorginho, bravissimo a tenere alto il baricentro e le distanze tra i reparti, prezioso in costruzione e utilissimo nel recupero palla. Allan, il meno dotato tecnicamente, commette qualche errore con il Chievo schierato in 11 sulla propria trequarti, ma è utilissimo in fase difensiva, determinando il raddoppio azzurro.
Callejon (con un buon Hysaj alle spalle) martella da destra e va alla conclusione in più di un’occasione.
Pavoletti non sembra ancora in perfetta sintonia con i compagni, ancora un pò macchinoso, ma molto generoso (i suoi centimetri aiutano più in area azzurra che in quella avversaria, sui calci da fermo messi in area dai clivensi).
Insomma un gran bel Napoli, che gestisce da grande la prima frazione, ma non tanto la ripresa.
Innanzitutto l’approccio al secondo tempo appare non dei migliori, un pò deconcentrati e poco determinati, gli azzurri soffrono l’iniziale dinamismo del Chievo (che inserisce una seconda punta Meggiorini, al posto di un centrocampista, Radovanovic), rischiando di capitolare in un paio di occasioni (2 palle perse in disimpegno sulla nostra trequarti).
Per fortuna il Napoli, dopo qualche brivido iniziale mette a segno la terza rete con Zielinski su passaggio di Insigne, tiro forte dal limite, che trova anche la deviazione di un difensore, con Sorrentino spiazzato.
3-0 e risultato in cassaforte, ma non senza qualche apprensione finale.
Il Napoli a 20 minuti dalla fine si rilassa e stacca la spina, prende il gol del 3-1 per un liscio di Koulibaly che manda in porta Meggiorini, che con una stoccata di esterno destro batte l’incolpevole Reina, rendendo vano il lento tentativo di recupero di Maksimovic.
Il gol del 3-1 rivitalizza il Chievo e mette in apprensione gli azzurri, che non riescono a contenere gli avversari in mezzo al campo, con Jorginho e Hamsik in evidente calo.
Maksimovic e Koulibaly vanno in confusione e commettono alcuni errori ed ingenuità evidenti.
Il Chievo ha 2-3 volte l’occasione per accorciare il risultato, sono 2 le respite (una a Reina battuto) di Maksimovic su doppio tentativo del Chievo, poi è il nuovo entrato Gapke a provarci con un tiro dalla media distanza sull’esterno della rete.
Piovono traversoni in area azzurra.
Per fortuna il Chievo non riesce ad accorciare le distanze ed è il Napoli a sfiorare il quarto gol con il subentrato Milik, che prende il posto di Pavoletti a 20 dalla fine. Ad Arek non riesce la deviazione a due passi dalla linea di porta su cross dal fondo di Callejon. Peccato, perchè è tornato con una gran voglia, molto positivo il suo movimento nel finale.
Entra anche Giaccherini per Insigne nel finale, con Lorenzo stremato, e segna il gol del 4-1, annullato per un fuorigioco inesistente dall’arbitro (era dietro la linea della palla).
Finisce 3-1, risultato fondamentale in una giornata in cui vincono, come da pronostico, tutte le prime 6 squadre del Campionato, con le prime piazze che restano invariate.
Il Napoli ha giocato 70 minuti da grande squadra e 20 minuti da Napoli ancora immaturo, con quel difetto di concentrazione da rilassamento che dovrà sparire, prossimo passo verso la crescita.
Prossima al San Paolo con l’Atalanta, anticipo del sabato, con settimana di lavoro, essenziale per riprendere energie fisiche e mentali necessarie per il ciclo terribile ed appassionante che ci attende.
#FNS