Il Napoli vive un’altra serata di gran calcio e schianta il Benfica al San Paolo, 4-0 in meno di un’ora di gioco con le reti di Hamsik, Milik (su rigore) e doppietta di Mertens, risultato rotondo e che poteva assumere proporzioni ancora maggiori, se non fosse stato per un calo mentale nel finale, che ha consentito al Benfica di segnare 2 reti e rendere meno vistosa la sconfitta, con la gara terminata 4-2.
Il debutto al San Paolo del Napoli di Sarri non poteva essere più felice, con la squadra che ha saputo imporre il gioco datogli dall’allenatore, che ha grandi meriti in tutto quello che sta accadendo da un anno e passa a questa parte. Senza nulla togliere agli interpreti in campo, ovviamente, che riescono ad interpretare con grande abnegazione ed efficacia gli schemi e la tattica impartitagli dal Maestro (di calcio in Italia e ora anche a livello internazionale).
Una gara sulla carta spettacolare e da interpretare con grande attenzione e rispetto di un avversario blasonato e che non conosceva sconfitte dal mese di aprile (quando perse non con una squadra qualsiasi, ma con il Bayern Monaco di Guardiola, nei quarti di finale della Coppa dalle grandi orecchie).
Il campo ha confermato quanto previsto e prevedibile con 6 reti nei 90 minuti, con un primo tempo complicato e di grande intensità, con un ottimo Benfica, ben messo in campo, con gioco, sagacia tattica e individualità interessanti e di caratura tecnica elevata.
Il Napoli lo ha chiuso in vantaggio per una rete (la 101 in maglia azzurra di Hamsik), ma ha sofferto parecchio, riuscendo ad evitare lo svantaggio iniziale (grazie ai miracolosi salvataggi di Hysaj e Reina), e imponendo gradualmente il suo gioco, tenendo botta e mostrando di saper soffrire in alcuni momenti delicati.
Una ripresa tutta in discesa, anche sorprendente e insperata, grazie alla splendida punizione di Mertens del 2-0, che ha mandato in tilt gli avversari, scioltisi sotto l’arrembante incedere della marea azzurra, con Callejon, Milik e Mertens che hanno imperversato e annichilito gli avversari, mettendo a segno in 8 minuti altri 2 gol (rigore di Milik per atterramento di Callejon e tocco ravvicinato di Mertens, dopo uscita a farfalle di Julio Cesar e assist di spalla , involontario di Milik).
Le incertezze mostrate nel finale per un evidente ed evitabile calo di tensione (a livello europeo non ti è consentito rilassarti) e la voglia di giocare e verticalizzare sempre (quando bastava amministrare con calma e sapienza la gara), hanno reso meno pesante (solo a livello numerico) la sconfitta dei lusitani, che accociavano le distanze, grazie a 2 reti, messe a segno per un evidente errore di Jorginho (che con un avventato passaggio all’indietro mandava in porta il giovane talento Guedes, entrato nella ripresa) e una distrazione di Ghoulam, prima nel tenere la linea e poi nella marcatura dell’avversario, anche stavolta di un nuovo entrato, Salvio (errore di posizione).
Le 2 reti dei portoghesi hanno fatto molto arrabbiare Sarri, non solo per il calo di tensione (che lui non ammette), ma anche e soprattutto per la differenza reti, essendo ben consapevole, come tutti, che nell’ultima Champions gli azzurri sono usciti dalla competizione proprio a causa dello scarto numerico, sebbe con 12 punti conquistati.
In realtà stavolta lo “spread” gol segnati-gol subiti non dovrebbe incidere più di tanto, non solo perchè gli avversari sono nettamente inferiori all’Arsenal, Dortmund (e Marsiglia) incontrati 3 anni fa, ma anche per i punti raccolti dagli avversari attuali, che si sono divisi la posta con 2 pareggi, restando già lontani dal primo posto conquistato dagli azzurri con le 2 vittorie nelle prime 2 gare.
Importante a questo punto, se non fondamentale, arrivare primi nel girone e battere il Besiktas nella prossima gara nel Fortino San Paolo, dove nelle 29 gare nell’era Sarri, il Napoli ha concesso solo 4 pareggi e 1 sola sconfitta (in Coppa Italia contro l’Inter, con gli azzurri in formazione largamente rimaneggiata con molte riserve in campo), vincendo ben 24 partite.
LA TATTICA e LA GARA
Sarri si affida al Napoli dello scorso anno (quello che ha conquistato questa Champions), ovviamente con Milik terminale offensivo.
Sceglie Mertens per Insigne e deve fare a meno del solo Chiriches (infortunato e che ha ripreso a correre dopo l’intervento al ginocchio), visto che Tonelli ed El Kaddouri non sono in lista Champions.
Potendo portare solo 18 elementi tra campo e panchina, anche Rog e Diawara si accomodano in Tribuna con Rafael, Strinic e il giovane Roberto Insigne.
Rui Vitoria sorprende un pò tutti e fa alcune scelte di formazione (di uomini, posizioni in campo e schena) sorprendenti, dettate da evidenti motivi tecnico-tattici :
- Andrè Almeida a sorpresa a centrocampo, lui chè un terzino destro, per contrastare Hamsik, con spostamento di Horta nel ruolo di trequartista (ossia il suo ruolo naturale, visto che in Campionato lo utilizza da centrocampista centrale con evidenti compiti di impostazione della manovra, ma con evidenti limiti di interdizione)
- Horta va a sostituire Guedes (il giovane talento 19enne che ha tanto impressionato in questo inizio di stagione), che di solito agisce da seconda punta, con l’evidente duplice intento di non regalare un uomo al centrocampo azzurro e di contrastare Jorginho.
- Il risultato è la trasformazione del 4-4-2 in un 4-2-3-1 con Carrillo scelto al posto di Salvio, che si posizione da ala sinistra (affiancandosi talvolta a Mitroglou come seconda punta) e Pizzi che va a fare l’ala destra (suo ruolo congeniale, mentre sino ad ora con l’ala destra Salvio in campo, ha quas esclusivamente giocato sull’out di sinistra).
Insomma una mini rivoluzione, che almeno per un tempo darà i suoi frutti dal punto di vista del gioco , ma non del risultato.
In porta sceglie Julio Cesar per la sua esperienza (si alterna con il 23enne brasiliano Ederson, che resta in panca con Guedes e Salvio), ma non sarà una scelta azzeccata, visto il rendimento e gli errori marchiani dell’ex numero 1 di Inter e Brasile.
La difesa a 4 resta quella titolare con Nelson Semedo (22 anni) a destra (dal lato di Mertens), Grimaldo a sinistra (21 anni) in duello con Callejon, centrali Lindelof (22 anni) e Lisandro Lopez ad occuparsi di Milik.
In mezzo al campo , come detto, Andrè Almeida dal lato di Hamsik, Fejsa con Allan e Horta da trequartista ad occuparsi anche di Jorginho.
Sugli esterni offensivi Carillo a sinistra dal lato di Hysaj, Pizzi a destra dal lato di Ghoulam a supportare l’unica punta centrale, Mitroglou.
LA GARA
I brividi cominciano ben prima del calcio di inizio e delle giocate degli azzurri in campo, con i 45.000 del San Paolo all’unisono a ruggire con l’urlo della Champions, tra lo stupore di Milik e di chi ancora non aveva ascoltato questo momento adrenalinico e eletrizzante. Un’emozione indescrivibile, poco comprensibile da parte chi non l’ha mai sentito dal vivo e in prima persona.
Il Napoli comincia con buon piglio, cercando di sorprendere subito gli avversari con alcuni lanci lunghi per gli inserimenti in profondità di Milik, a scavalcare la difesa e il folto centrocampo dei portoghesi.
Il primo lancio perfetto è di Ghoulam dall’out sinistro, che pesca Milik scattato perfettamente e con i tempi giusti, un aggancio sensazionale del polacco gli consente di trovarsi subito avanti a Julio Cesar, ma il suo tiro immediato di sinistro in corsa dopo lo splendido aggancio è utile ad anticipare il ritorno dei difensori, ma non eseguito con la forza necessaria per battere il portiere, che blocca facilmente.
Altri 2 lanci (nel giro di 4-5 minuti) di Allan e Jorginho, pescano Milik e sorprendono a difesalusitana, ma colgono l’attaccante in altrettante posizioni di leggero fuori gioco.
Il Benfica risponde con il palleggio, sapiente, preciso e in velocità, uscendo bene palla al piede dalla propria area di rigore e creando un primo pericolo :
con affondo di Semedo dalla sinistra, cross al centro dal fondo, non intercettato da Ghoulam e paura per un’uscita bassa non perfetta di Reina che smanaccia corto il cross rasoterra sui piedi di Mitroglou.
Miracoloso l’intervento di Hysaj sulla linea di porta a ribattere il tiro ravvicinatissimo dell’attaccante.
Siamo al 5° minuto e le emozioni già fioccano.
Il Napoli cerca di aggirare la retroguardia dei portoghesi anche con le sovrapposizioni di Ghoulam e Hysaj, che hanno avversari pericolosi da controllare, ma godono di una relativa libertà, con Carrillo e Pizzi poco abili nei ripiegamenti e nella fase difensiva.
Ne nascono 2 cross dal fondo su i quali Milik viene anticipato in area (corto quello di Ghoulam, migliore quello di Hysaj).
Al 10° minuto momenti di puro terrore :
scatto di Grimaldo da sinistra, in perfetta sovrapposizione offensiva (ottimo inizio del giovanissimo terzino brasiliano, che all’inizio fa soffrire Callejon), Albiol lo insegue e avverte un fastidio muscolare alla coscia e rallenta non riuscendo a chiudere e lasciando indisturbato l’avversario crossare dal fondo per Mitroglou, sul cui tiro a botta sicura in area Reina salva la porta con un paratone decisivo.
Il Napoli si salva e Albiol è costretto a uscire (tra le mie improperie con Raul, non più un giovincello, all’ottava gara consecutiva, che ha rischiato seriamente l’infortunio muscolare, che poteva essere addirittura stiramento o strappo, ma che forse, per fortuna, si è rivelata una semplice contrattura).
I muscoli di Raul, a differenza di quelli di Koulibaly o di Callejon, vanno preservati e non lo si può mandare in campo sempre, altrimenti si rischia di perderlo per parecchio tempo, pedina fondamentale per la linea difensiva azzurra. Devo dire la verità ho un pò rimproverato Sarri che lo poteva far riposare, almeno contro il Chievo, visto anche il Maksimovic di ieri sera, molto bravo e abbastanza pronto.
Il Napoli accusa per 5-6 minuti l’uscita del leader difensivo, sostituito da Maksimovic, al debutto assoluto, in una gara delicata e difficile, in un momento , tra l’altro, topico, con 2 grossi pericoli corsi, anche per la doppia occasione avuta dal Benfica, che ha messo non poca apprensione.
Il Benfica cresce, cerca di sfruttare il momento favorevole e si fa di nuovo pericoloso, con Ghoulam che non stringe la marcatura su Pizzi e l’azione, che si sviluppa da destra a sinistra con chiusura in affanno della difesa azzurra e tiro conclusivo dal limite di Andrè Almeida che, per fortuna, finisce alto.
Il Napoli soffre emotivamente il momento della gara, ma reagisce con Allan e Hamsik in mezzo al campo, il Capitano prima e poi Mertens pescano Callejon a destra, ma è bravissimo Grimaldo a chiudere con due interventi difensivi spettacolari ed efficaci.
Gli azzurri guadagnano un angolo, siamo al 20°, per fortuna nessuno schema ravvicinato (che al Napoli non riesce), palla di Ghoulam forte su primo palo e inserimento perfetto di Hamsik che colpisce di testa e infila la palla tra palo e portiere per il gol dell’1-0.
Gol n° 101 di Marekiaro, che vive un momento eccezionale, tra l’ovazione e il tripudio dei tifosi azzurri sugli spalti.
Una rete importantissima in un momento delicato della gara, un gol che vale molto.
Il Napoli in vantaggio cresce in autostima e il fraseggio in velocità è ai limiti della perfezione, anche se gli azzurri si perdono in fase di ultimo passaggio e commettono qualche errore di troppo.
Il Benfica difende bene, si chiude in un imbuto di 7 uomini almeno e sale anche con il baricentro quando recupera palla, bravi i 2 centrali, ma anche i due esterni difensivi, con il tridente azzurro disinnescato in più di un’occasione.
La partita resta aperta ed equilibrata, ma anche il Napoli è bravissimo in fase difensiva, dove stupisce Maksimovic, che , per niente emozionato dal debutto e dallo spessore della gara, mostra una calma quasi serafica nell’impostazione palla al piede e nello smistamento, tenendo bene la linea, dove dalle parti di Koulibaly non si passa. Hysaj perfetto a destra e Ghoulam che sovrasta fisicamente Pizzi, scendendo con continuità, mettendo palle pericolose in area e guadagnando calci d’angolo.
A centrocampo si soffre e si porta la croce, ma si perde anche qualche palla e c’è qualche errore di misura nelle verticalizzazioni da parte di tutti e 3 gli uomini di Sarri.
Al 31° ottima occasione ancora per Hamsik, che servito da Callejon cerca il tiro da posizione defilata, invece del cross in area, ma la sua conclusione finisce sull’esterno della rete.
Ci provano ancora Callejon (crossa invece di tirare su assist al limite di Milik) e Allan da fuori (palla alta)
Il Napoli migliora nell’ultimo quarto d’ora, non riesce a trovare lo spunto vincente, ma contiene alla grande un Benfica mai domo.
Gara giocata ad alti ritmi e di grande intensità, il tempo si chiude sull’1-0.
Il Benfica inizia la ripresa con decisione, ma Mertens si guadagna e trasforma una punizione dal limite, una parabola perfetta ed effettata che scavalca la barriera e si abbassa subito, non concedendo la possibilità al portiere di intervenire, sebbene la traiettoria non sia angolatissima, ma appena sotto la traversa.
2- 0 Napoli dopo 5 minuti, gol fondamentale, perchè il Benfica lo accusa più del dovuto e perde la bussola, andando in totale confusione.
Il Napoli ne approfitta, imperversa e in 7 minuti va sul 4-0 :
- Terzo gol di Milik su rigore, procurato da Callejon , che si avventa su una palla vagante in area, anticipando e beffando Julio cesar (in ritardata uscita) con uno scavetto, venendo atterrato dal portiere. Rigore netto e ammonizione per il portiere. Milik di piatto sinistro, potente e angolato, trasforma dagli 11 metri.
- Ci pensa ancora il tridente azzurro a mettere a segno il 4° sigillo, cross di Callejon dalla destra, buco in uscita alta di Julio Cesar, tocco di spalla di Milik e Mertens a 2 passi dalla linea di porta con abilità tocca e segna.
Festa grande al San Paolo, con gli azzurri che potrebbero arrotondare e non si fermano,
Milik ha due occasioni, la prima di testa su angolo (palla alta), la seconda di piede su deviazione di Julio Cesar dopo numero di Mertens, palla altissima da 2 passi.
Negli ultimi 20 minuti i 2 gol del Benfica, con il Napoli rilassato e Sarri incazzato nero. 4-2, ma è ormai primo posto nel girone.
Ora testa alla sempre insidiosa trasferta di Bergamo e poi la sosta, prima del 15 ottobre al san Paolo contro la Roma.
CLASSIFICA di GOL e ASSIST STAGIONALE
Seconda doppietta per Mertens, ancora in gol Milik su rigore (al suo primo, fortunoso, assist di spalla). Rete 101 di Hamsik (a sole tre marcature dai 104 di Cavani. Con Diego in testa a 115, ma facilmente raggiungibile e superabile a questo punto). Assist da calcio d’angolo per Ghoulam, il terzo stagionale.
Ben 20 reti stagionali in 8 gare (14 in 6 di Campionato e 6 in 2 di Champions), 8 le reti subite, di cui solo quelle di Pescara influenti sul risultato. Peccato per le (ininfluenti di stasera, come per le 2 prese col Milan).
Milik scalza Callejon in testa alla classifica.
MILIK = 8 (7 reti e 1 assist)
CALLEJON 5 reti e 2 assist = 7
INSIGNE 4 assist = 4
HAMSIK 3 reti e 1 assist = 4
MERTENS 4 reti (ma partecipa in maniera decisiva ad altri 3 gol)
GHOULAM 3 assist = 3
GABBIADINI = 1 rete
ZIELINSKI 1 assit = 1
HYSAJ 1 assist = 1
#FNS