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III parte : Come investire le entrate eccezionali di quest’anno

Da sempre scrivo del bilancio e ne conosco bene i numeri, dai quali si deve partire per poi entrare nel dettaglio tecnico-tattico (calciatori che interessano e possono essere acquistati), per spiegare le potenzialità economiche da investire sul mercato.

Il Napoli ha un bilancio strutturale che si attesta sui 130-140 milioni, poi, essendo le entrate strettamente legate ai risultati, si possono avere annate eccezionali in cui la partecipazione alla Champions League accresce gli introiti di circa 40 milioni e oltre.

Ma le entrate eccezionali arrivano anche quando qualcuno decide di pagare le clausole, altissime, che il Presidente fissa nei contratti dei calciatori più importanti ed appetibili. (come successo con Cavani e ora con Iscariota)

Siccome i nuneri sono quelli che sono sui bilanci e in base a quelli possono essere fatte previsioni approssimative e realistiche, sebbene non attendibili al dettaglio. partiamo dai numeri certi per comprendere la situazione attuale.

Nella disamina ci aiuterà molto il dato concreto, ossia quello dei bilanci a noi conosciuti e,precisamente. gli ultimi 2, in cui vi è una situazione analoga, se non quasi identica a quella attuale.

I bilanci sono quelli del 2014 (primo anno di Benitez, in cui vi fu l’entrata della Champions e i soldi della clausola di Cavani) e 2015 (2° anno di Benitez,  in cui il napoli non riuscì a centrare l’obiettivo Champions e che vide sgretolarsi il progetto con Rafa, con un mercato che non rinforzò la squadra, anzi….).

I dati sono questi : entrate per 237 milioni il primo anno, di 137 il secondo

Nel primo anno il Napoli investì quasi tutta la somma incassata dalla Champions e dalla cessione di Cavani, ossia 98 milioni, aumentando il fatturato il 100 milioni, con un utile di 21 milioni, al netto delle tasse pagate (15 mil), quindi di ben 36 milioni in totale (proprio quanto il Napoli voleva spendere per Jackson Martinez)

Il Napoli non destinò l’intera cifra incassata al mercato, ma creò un utile di 21 milioni da destinare a riserva di bilancio, incrementando le riserve accumulate in precedenza e portandole alla cifra record di 72 milioni.

Per fare questo però pagò uno scotto, ossia pagare circa 15 milioni di tasse.

Cosa successe inoltre, visto che il Napoli investì ben 100 milioni nel mercato ?

Aumentarono  le voci al monte ingaggi (che passarono da addirittura da 63 a 82 milioni, nonostante la cessione di Cavani che aveva l’ingaggio più alto di tutti, come quello di Higuain adesso) e quella degli ammortamenti (che passò da 35 a 60 milioni). Quindi costi quasi del 50% dei 100 milioni in più incassati.

Quindi il Napoli beneficiò delle entrate eccezionali facendo un  mercato super (Higuain, Albiol, Callejon, Mertens, Ghoulam, Jorginho etc etc), e fu costretto a subire aumenti di costi considerevoli per ingaggi e ammortamenti.

Bene, nessun problema per quell’anno, anzi si poteva anche comprare Jackson Martinez dal Porto a 30-40 (poi arrivò Zapata con un costo modesto di 7 mili e dispari), quindi il Presidente creò un utile di bilancio fin troppo elevato, essendo costretto a pagare tasse (ma creando le riserve).

L’anno successivo, invece, la recessione, perchè il Napoli perse 100 mil, non avendo più i soldi di Cavani e non riuscì ad andare in Champions, ma si era caricato di costi eccessivi ed operò delle scelte molto contestate dai tifosi, alcune scriteriate, che non compresero il problema di sopperire ai 100 milioni in meno.

Impossibile caricarsi di altri costi, quindi quasi impossibile acquistare, il peso dei rinforzi avrebbe inciso sia sul monte ingaggi e sia sugli ammortamenti, strutturalmente più bassi del solo 10%, che non potevano essere nemmeno tenuti in piedi così com’erano, figuriamoci se fossero aumentati.

Il Napoli comprò poco prima della Champions, spendendo circa 20 milioni per gli acquisti di Koulibaly, Andujar, De Guzman, aspettando la qualificazione che non arrivò, nella tremenda notte di Bilbao e che costrinse il Presidente a non rinforzare la quadra negli ultimi giorni di mercato, comprando il solo Lopez.

La spesa minima (compensata dai 10 milioni di plusvalenza della cessione di Fernandez) consentì però di trattenere i migliori, mantenendo di fatto inalterato il costo per gli ammortamenti (un 10% in meno strutturale con l’aggiunta delle quote da ammortizzare per i nuovi acquisti) e cercando di diminuire il monte ingaggi, attraverso le cessioni, tra le quali quella dolorosa di Reina (che avrebbe avuto ingaggio di 3 milioni, quindi alto).

Furono ceduti :

Pandev (2,3 mil netti e quindi 4,6 lordi), Dzemaili (1.1 netti e 2,2 lordi) Berhami (1,4 netti e 2,8 lordi) , Reina (2,2 netti 4,4 lordi) Revelliere (o,9 lordi) Fernandz 0,4 netti 08 lordi) Cannavaro (0.85 1,7 lordi) Armero (1,3 netti 2,6 lordi) Uvini (0,3 netti 0,6 lordi), Bariti (0,1 netti 0,2 lordi) El Kaddouri (0,5 netti 1 lordi) , Vargas (1,5 netti 3 lordi) Donadel (0,9 netti 1,8 lordi) e il tetto ingaggi scese da 81 a 62 milioni.

Nonostante gli sforzi profusi (a gennaio ci fu l’acquisto di Strinic e Gabbiadini per 12 mil), che tra l’altro portarono molte critiche a fine agosto, il Napoli non riuscì ad evitare un rosso in bilancio, sebbene di appena 13 milioni, recuperato proprio con le riserve accumulate ed utilizzate per circa il 20%.

C’è una parentesi, quella dell’anno scorso in cui il bilancio (senza Champions) avrebbe , a detta del Presidente, avuto un altro rosso (aggiungo risibile e contenuto), a causa di ingaggi e nuovi acquisti ( ma da quelli risparmiati per le cessioni), temperati da un’ulteriore ribasso strutturale degli ammortamenti decrescenti, che portano a numeri simili a quello della stagione di Benitez.

Ad esempio :

I 12 milioni di ammortamenti in più per i nuovi acquisti sono abbondantemente compensati dalle plusvalenze realizzate dalle cessioni di alcuni azzurri, in particolare :

di quelle di Gargano (1,5 milioni dal Monterrey, tutta plusvalenza) di Vargas (6 milioni dall’Hoffenhem, con una plusvalenza di 5,4 milioni) e di Inler (7 milioni dal Leicester, con una plusvalenza di 6,1 milioni) : in totale sono 13 milioni.

Ma veniamo a questo mercato,.

Quali prospettive? Come investire i soldi di “quello a quelli” (la lota …là…90 mil di cui 86,5 di plusvalenza, 22 milioni di plusvalenza in più di quella che si ottenne con Cavani) e i soldi della Champions?

Quanto può spendere il Napoli, facendo quadrare i conti e sapendo che come avvenne 2 anni fa quest’entrata eccezionale di 130 milioni circa potrebbe non realizzarsi l’anno prossimo?

Innanzitutto va detto che AdL , essendo molto, ma molto prudente, spenderà leggermente al di sotto di quel che potrà, soprattutto se non si riuscissero a contenere i costi, ma ciò considerando anche che non avrà alcuna intenzione di pagare tasse esose, quindi vediamo come si potrà fare.

Spendere 130 milioni vorrebbe dire nuovi ingaggi e nuove quote di ammortamento, come contenerle?

INGAGGI

Con le uscite di Higuain 5,5, di Zuniga 3 mil circa, di De Guzman 1,5, di Lopez e Valdifiori , circa 2 milioni, di Strinic 1,6, di Rafael 1,2, di Regini e Grassi (in prestito) e diciamo di Gabbiadini 1,5 circa…sarebbero circa 17-18 milioni netti.

Quindi tra Sportiello, Diawara, Milik, un terzino (de Sciglio?) e 1-2 centrocampisti di medio livello (es Zielinski e Rog)…possiamo darne tranquillamente 5-6 a un attaccante per far restare il costo invariato.

Quindi fattibili come ingaggi.

AMMORTAMENTI

La quota ammortamenti verrebbe abbattuta pochissimo dalle partenze di quelli menzionati, anche se resterebbe invariata per chi rimane, con una diminuzione di un ulteriore 10% circa.

Spendere 130 milioni equivarrebbe ad innalzarla di circa 52 milioni, ampiamente coperta quest’anno dalla sola partenza di Higuain 86,5.

Ma consideriamo l’ipotesi della mancata qualificazione in Champions , che è la stessa che precauzionalmente considererà AdL :

l’anno prossimo avremmo una quota di 40 milioni in più della stagione scorsa, (che appunto non ci vide in Champions), come farvi fronte?

In parte con le riserve (forse) o ad esempio con la cessione di un pezzo forte (un Koulibaly per intenderci, che vale più o meno proprio quella plusvalenza), ma saremmo costretti a fare un mercato come quello dell’anno di Benitez.

Quindi prepariamoci ad investire e a perdere un pezzo pregiato in caso di mancata Champions l’anno prossimo, la quale però si potrà raggiungere investendo sugli acquisti descritti (icardi o chi per lui incluso), visto che ce lo possiamo permettere, anche di pagarlo 60 e oltre e di dargli uno stipendio come quello di Iscariota.

Avanti presidente, nonostante i ritardi, ci puoi stupire !!!

 

 

 

 

 

 

 
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