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Napoli fuori dall’Europa League, non è un dramma

Il Napoli non riesce nell’impresa di ribaltare lo 0-1 contro il  Villareal, pareggia 1-1 in casa contro gli spagnoli ed esce dalla Coppa, in un periodo in cui una serie di componenti non girano per il verso gusto, tra le quali anche la fortuna, che ovviamente non può essere giudicata come l’unico fattore.

Oggi l’andamento della gara ci interessa solo per fare alcune considerazioni, strettamente collegate a quello che si è visto in campo nelle ultime gare, in cui sono mancati i risultati positivi, che per me sono l’ultima cosa a cui si deve guardare, ma bisogna anche comprenderne il perchè.

Piacerà o meno, partirò da alcune considerazioni fatte da gennaio ad oggi, che non sono critiche, ma dalle quali erano partiti alcuni pensieri che non si sono rivelati peregrini.

Questo quello che avevo scritto nel commentare il risultato dell’andata :

Ovvio credere che l’impresa sia possibile schierando i migliori al ritorno (Higuain incluso) e più difficile con 6 o più cambi, anche perchè agli spagnoli ne dovremmo fare con ogni probabilità 3, visto che può sempre capitare di subire una rete contro squadre votate al gioco e organizzate.

Se avevo scritto così vuol dire che il Villareal un gol ce lo avrebbe potuto con ogni probabilità fare, per errore dell’arbitro, per un colpo di culo, per una gran giocata, per una distrazione difensiva.

E’ arrivato per un tiro cross sbagliato, poteva arrivare se non ci fossero stati due miracoli di Reina.

Essere pronti a farne 3 voleva dire crederci di più dopo il vantaggio, non a caso mi sono molto arrabbiato per il poco cinismo sottoporta mostrato sul finale del primo tempo.

Esserne pronti a farne 3 voleva dire avere Higuain al top e non nel suo momento peggiore dall’inizio della stagione. Un calo di forma può capitare, perchè se sei impreciso al tiro, nonostante le occasioni, e se non riesci spesso a fare i giusti movimenti vuol dire che di benzina ne hai poca ora. Umano e comprensibile.

Esserne pronti a farne 3 vuol dire che a mezz’ora dalla fine (sull’1-1)  fai entrare Gabbiadini cambi schema e ci provi, altrimenti puoi essere giudicato “integralista”come Benitez (pungente ironia, per chi non la comprendesse).

Questo per quanto concerne il Villareal.

Vediamo quali sono le componenti che hanno condotto ai risultati di questo periodo e le certezze su cui invece puntare :

La sfortuna : sta nella deviazione sul tiro di Zaza a 3 minuti dal termine, sta nel gol subito all’andata col Villareal a 7 dal termine, sta nel gol subito con deviazione col Milan dopo 5 minuti dal vantaggio, nel palo di Mertens, nei tiri usciti di un filo fuori dai pali, nel tiro cross di Pina spentosi nel sette.

E’ innegabile che il periodo non sia dei più fortunati, a prescindere anche da arbitraggi poco felici.

Il Gioco : nulla da obiettare e nulla di cui preoccuparsi, il Napoli ha assimilato progressivamente schemi e movimenti, migliorandoli di gara in gara e, come ho sempre sostenuto, quando impari ad andare in bicicletta o a guidare la macchina difficilmente lo dimentichi. Il Napoli gioca sempre come sa, con qualche difficoltà dovuta alla tattica e alla bravura degli avversari nel difendersi, spesso con 10 uomini e ad oltranza, il che costringe la squadra a giocare in spazi angusti, diminuendo la percentuale di occasioni create ed anche delle realizzazioni.

Sotto questo aspetto il Napoli non è assolutamente in calo, neppure di energie. La fase difensiva è sempre ai limiti della perfezione e i gol subiti (sempre relativamente pochi) nascono da casualità, così come le occasioni concesse agli avversari, che si possono contare spesso sulle dita di una mano.

La fase offensiva è sempre positiva, aldilà delle considerazioni fatte sulla tattica avversaria che pure inluiscono, le occasioni da gol vengono puntualmente create, quel che langue è la fase di finalizzazione, gli azzurri nelle ultime 4 gare hanno segnato poco (2 reti) rispetto a quanto creato e soprattutto rispetto alle medie a cui eravamo abituati, ma ciò si spiega anche con la scarsa forma di Higuain, il che si traduce nella minore facilità ad andare in rete (nelle ultime 2 gare lo hanno dimostrato le conclusioni del Pipita, non rapidissimo e lucido sotto porta e meno reattivo del solito nella partecipazione alla manovra).

Non è un caso che il Pipita con i suoi numeri sia stato quello che molto spesso ha fatto la differenza, gap non colmato nelle ultime gare proprio per la sua astinenza dal gol.

Qualche parola va necessariamente sprecata per qualche decisione di Sarri, allenatore che ritengo forse il migliore in assoluto tra quelli arrivati a Napoli nella storia e che si è mostrato abile, umile e intelligente nel modificare lo schema tattico e i movimenti della squadra in base agli uomini a disposizione ed alle loro caratteristiche tecnico-tattiche naturali.

Ha compreso, anche per le critiche ricevute, che si doveva cambiare dopo 3 giornate, lo ha fatto e ha creato una delle più belle squadre di sempre.

Nelle gare contro Juventus, Milan e quella di ieri però non sono riuscito a comprendere perchè non abbia osato, perchè non sia intervenuto in corso di gara con i giusti cambi, di uomini e di modulo nei tempi giusti :

- a Torino perchè non provarci negli ultimi 15 , accontentandosi del pari, perchè non inserire Gabbiadini per aiutare e dare spazio a Higuain:

- col Milan perchè tenere in campo gli stanchi Hamsik e Insigne, inserendo con anticipo Gabbiadini ed El Kaddouri, con i quali avremmo rischiato di perdere, ma avremmo potuto avere molte più probabilità di vincere

- ancora oscuri e incomprensibili i motivi del mancato inserimento di Manolo ieri, a 30 minuti dal termine, quando devi segnare 2 reti e quando non hai più nulla da temere;

A parte le giuste considerazioni sul fatto che Gabbiadini sia poco adatto al 4-3-3, ma in corso di gara questo modulo non può essere cambiato? In corso di gara Gabbiadini non può tornare utile? Una cosa è schierare un attaccante abile nel gioco aereo (ad esempio un Zapata) negli ultimi minuti per provarci con i cross in area, altro è concedere pochi minuti a Gabbiadini, che non ha il tempo nemmeno di prendere confidenza col campo.

Perchè Manolo è stato trattenuto a gennaio, rinunciando a molti soldi (si è parlato di offerte di 25 milioni), per non giocare o per giocare solo in caso di infortunio o assenza di Gonzalo? La scelta è stata tecnica ? Allora perchè Sarri non lo vede nello schema, tanto da non concedergli nemmeno 20-25 minuti finali.

Gabbiadini non si allena bene? Si è incrinato qualcosa nel rapporto tra allenatore e giocatore? Voleva andare via ed è stato trattenuto contro voglia? E’ stato trattenuto, come spesso accaduto con molti giocatori, solo perchè il costo del suo cartellino non è stato ammortizzato e dai 25 milioni ricevuti ci ricavavi solo il 40% di plusvalenza?

Sono tante le ipotesi e le domande, ma il dato di fatto è che non risulta utile alla squadra come proclamato.

Sarri ha cambiato modulo una volta e giustamente non è mai tornato indietro perchè quel modulo permette alla squadra di esprimersi al meglio, ma in corso di gara è possibile farlo per 20-25 minuti?…io credo di si…altrimenti sotto questo aspetto lo si valuti come Benitez (che io amavo).

Uscire dalle Coppe non è un dramma, come non era un dramma con Rafa mollare qualcosa in Campionato per andare avanti nelle Coppe (vinta la Coppa Italia e in semifinale di Coppa Italia ed Europa League, con una finale negataci dall’arbitraggio), questione di obiettivi, che senza una rosa qualitativa e competitiva non puoi in toto perseguire.

In 16 si fanno le rivoluzioni e si può anche vincere il campionato, ma non si può avere tutto.

#FNS

 

 
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2 Comments  comments 

2 Responses

  1. Pier Paolo Polcari

    Torre lucido come sempre. Una visione generale sempre molto chiarificatrice.
    Stamattina mi sono svegliato pensando al ruolo di Gabbiadini nella nostra rosa.
    Questo è uno che se avesse giocato titolare in una squadra di media classifica si starebbe giocando il posto di punta centrale per l’Europeo.
    Quindi, credo di poter immaginare anche la sua frustrazione al momento.
    Io sinceramente non ho mai creduto all’idea delle “2 squadre”. I rincalzi sono rincalzi. Deve essere gente onesta, brava a farsi trovare pronta nel momento del bisogno e consapevole del proprio ruolo. E queste sono caratteristiche che Manolo, alla sua età e con le sue potenzialità non può avere.
    Nel momento in cui tatticamente viene visto solo ed esclusivamente come doppione del Pipa , beh allora diventa difficile immaginarselo lucido, tranquillo, disponibile e volenteroso.
    Esempio lampante e’ quando si è trovato ad entrare a Torino e ha avuto la palla di quello che sarebbe stato un incredibile pareggio in extremis, sparacchiandola senza convinzione.
    Dall’altro lato Zaza, un “gregario consapevole” che nella stessa partita entra (un bel po’ di minuti prima, -e qui ti appoggio nella critica al nostro amato Maurizio-) e spariglia.

    Ps: non trovi che Strinic potrebbe scavalcare Ghoulam nel ruolo di titolare?
    Sempre complimentoni.

    • Gianluca Torre Gianluca Torre

      Bravissimo Strinic, ma anche Ghoulam non male. Purtroppo ora senza doppi e tripli impegni sarà ancor più difficile gestire al meglio tutti.
      Gabbaidini è una seconda punta, da 4-4-2 o 4-3-1-2, statico, non fa un grandissimo movimento e per me sarebbe una spalla ideale di Gonzalo, che ama spaziare spesso.
      Proprio per questo credo che nei secondi tempi Sarri potrebbe concedergli maggiore spazio, cosa che non ha mai fatto.
      Il problema delle riserve riguarda gli impegni, se vuoi competere su più fronti devi avere giocatori se non di pari livello almeno di valore simile, poi li devi turnare bene, come faceva Rafa, che ritengo bravissimo sotto questo aspetto.
      Grazie sempre.

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