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Il Napoli batte 4-2 la Samp e non molla la testa

Il Napoli riesce ad espugnare anche il campo di Marassi e di goleada vince a Genova con la Samp, 4-2, con reti di Higuain, Insigne su rigore, eurogol di Hamsik e sigillo finale di Mertens, in una gara condotta per larga parte, ma tenuta in bilico sino al termine.

Dopo una settimana burrascosa per l’uscita inaspettata dalla Coppa italia e le seguenti polemiche del grottesco caso Sarri-Mancini, il Napoli era chiamato ad una prestazione convinta e determinata per ottenere una vittoria fondamentale, non solo per la classifica, ma soprattutto per dimostrare che con il lavoro e col gioco niente è impossibile, la strada intrapresa passa attraverso l’umiltà e il lavoro e la concentrazione sul campo.

Gli azzurri hanno dimostrato di essere un gruppo solido, per niente infastidito dal chiacchiericcio innescato dalle dichiarazioni furbette di Mancini, che ha sdoganato gli insulti di Sarri in campo, errore certo, ma che è sempre capitato e continuerà ad esistere nei 90 minuti, come dimostrato dalle meno pubblicizzate esternazioni di De Rossi nei confronti di Mandzukic in Juventus-Roma, il posticipo serale.

L’approccio alla gara degli azzurri è stato ottimo e ha permesso di andare con relativa facilità sul 2-0, creando tutti i presupposti per chiudere addirittura anzitempo il match, col gol del 3-0 più volte sfiorato e cercato dagli azzurri con poca convinzione, forse anche per l’estrema facilità con cui si riuscva ad affondare nella tenera difesa doriana.

Sul finale del primo tempo, invece, un errore di Hamsik, ripetutto 2-3 volte nel giro di 15 minuti (3 palle perse sulla propria trequarti), consentiva alla Samp di accorciare le distanze con Correa, una palla persa sanguinosa (e un successivo rimpallo tra Koulibaly e Carbonero, vinto dall’attaccante esterno), con la difesa azzurra giocoforza scoperta.

Nella ripresa dopo circa 15 minuti in cui non si vedeva certo il miglior Napoli, l’espulsione di Cassani per doppia ammonizione e l’eurogol di Hamsik, che metteva a sedere mezza difesa doriana prima di infilare di stecca la palla all’angolino basso della porta di Viviano, riscattandosi per l’errore commesso in occasione del gol subito, sembravano chiudere definitivamente io giochi.

Con il Napoli in pieno controllo della gara, e vicino in più di un’occasione al quarto gol, arrivava inaspettato il gol di Eder di testa su calcio d’angolo, che anticipava Hysaj, beffando con la deviazione vincente sul primo palo un Reina sorpreso e non impeccabile.

Ci pensava Mertens a togliere le castagne dal fuoco con un altro gollazzo dei suoi, tipici del repertorio del folletto belga, che nelle praterie lasciate dai doriani, rimasti in 10 e con 5 attaccanti, affondava come una lama nel burro.

Con i 4 gol di Marassi il Napoli non solo resta in testa alla classifica (con la Juve che mantiene il passo a -2), prendendo ulteriori punti di distacco dalla terza posizione e arrivando a ben +6 rispetto a Inter e Fiorentina e a +12 dalla Roma, quarta, ma conferma un ruolino di marcia offensivo inarrestabile, con quota 70 reti realizzate in stagione, ben 45 in campionato (6 in più della Juve a 39 e 7 dalla Fiorentina a 38).

Insomma ci sarebbe da dire e cantare “Vesuvio lavali coi gol”, coro senza dubbio appropriato.

La classifica, come detto, recita così : Napoli 47, Juventus 45, Inter e Fiorentina 41, Roma 35, Milan 33.

Solo la Juventus, con un filotto di ben 11 vittorie consecutive, riesce a tenere i ritmo degli azzurri, pur mostrando un gioco inferiore e meno spettacolare, anche se redditizio da quando la squadra di Allegri ha comiciato ad ottenere vittorie su vittorie, tornando all’accorto 3-5-2.

Proprio lo schema con cui Spalletti ha tentato di strappare un punto a Torino nel posticipo contro i bianconeri, non riuscendovi, grazie a una prodezza di Dybala, che sta facendo ormai rimpiangere poco la partenza di Tevez.

La Roma, giocando come a Napoli, come mentalità, è arrivata ad un passo dall’obiettivo prefissatosi, ma non è riuscita ad impattare a Torino, sprofondando in classifica e non riuscendo a superare le difficoltà che avevano portato all’esonero di Garcia.

Torna alla vittoria la Fiorentina, contro un modesto Torino (dopo 2 sconfitte consecutive per i viola), mentre la vera ciliegina sulla torta della giornata è stato il gol di Lasagna, con cui il Carpi ha pareggiato all’ultimo minuto a S.Siro, mettendo a nudo la pochezza del gioco dell’Inter di Mancini, che si è giocato l’ultima carta fuori dal campo, tentando di smitizzare la figura di Sarri, restando sotterrato dalle sue stesse parole e rimediando l’ennesima brutta figura anche sul campo.

Chi di lagna ferisce di Lasagna perisce.

Ma veniamo al super attacco del Napoli, con tutta la batteria di fuoco a segno, e quota 70 reti raggiunte. Hamsik ormai costante realizzatore, Insigne e Higuain che proseguono la loro marcia inarrestabile e Mertens che chiude la gara e rimpinza il suo score, dimostrandosi ancora una volta letale, soprattutto quando entra a partita in corso.

Higuain 23+4= 27

Insigne 10+9 =   19

Callejon 7+5= 12

Hamsik 6+6= 12

Mertens 8+3 =   11

El Kaddouri 2+6= 8

Allan 3+5= 8

Gabbia 6+2= 8

Jorginho 0+5= 5

Valdifiori 0+2 = 2

Ghoulam 0+2 = 2

Albiol 1 +1 = 2

Chalobah = 1 +0= 1

Maggio 1+0 = 1

Lopez 0+1= 1

Chiriches 1 +0= 1

Veniamo alla gara di ieri :

Sarri , senza assenze, schiera l’11 titolare di base.

Montella rischia e propone un 4-2-3-1 molto offensivo, troppo…e i risultati si vedranno tutti.

Scoprire la già tenera difesa, coperta da soli due centrocampisti non è stata una buona mossa, e il Napoli con la superiorità numerica in mezzo al campo ha avuto vita facile.

Il Napoli parte bene, primi 3 minuti di studio e occasionissima per Higuain. Il pipita pescato da un lungo lancio di Reina e facilitato da una dormita colossale di Moisander si trova a tu per tu con Viviano, ma calcia sorprendentemente fuori lo stadio di Marassi.

La Sampdoria appare scossa e impaurita per il pericolo corso e soffre il pressing vertiginoso degli azzurri, che mordono le caviglie con Allan e Callejon e concedono poco agli avversari, con Hysaj e Albiol bravi a chiudere ogni varco sui tentativi doriani, lanci lunghi tutti intenti a cogliere di sorpresa la linea difensiva azzurra, che tiene alla grande.

Qualche errore in fase di costruzione con Hysaj, Albiol e Koulibaly e in fase di ultimo passaggio, con Insigne e Ghoulam che calibrano male i loro cross in area, ma tanto pressing e movimenti giusti che asfissiano l’incerta Sampdoria e portano al vantaggio azzurro dopo 8 minuti.

Hamsik va in pressing alto su Barreto, che non si accorge della presenza di Higuain alle sue spalle e passa la palla all’indietro ad occhi chiusi, proprio sui piedi di Gonzalo, che alle seconda occasione solo davanti al portiere non sbaglia e con un diro in diagonale a mezz’altezza trafigge Viviano.

La manovra degli azzurri è corale ed i movimenti quelli giusti, l’approccio alla gara era quello deciso e voglioso che ci si aspettava di vedere.

Il tempo di assistere ad una punizione alta di Ghoulam che il Napoli arriva al raddoppio :

al 16° minuto  buona azione di rimessa degli azzurri, con Hamsik che verticalizza per Higuain, sul cui tiro di collo in area c’è una deviazione in corner. Sull’angolo battuto da Jorginho la palla arriva ad Albiol che viene abbattuto da Barreto in area, rigore netto, trasformato da Insigne.

Il Napoli non si rilassa sul 2-0, mantiene il controllo della gara, tenendo almeno per una decina di minuti successivi  alto il pressing.

Ottima la tenuta difensiva con Allan e Jorginho che creano un efficace schermo davanti alla linea dei 4, in cui Koulibaly comincia a spadroneggiare con perfette chiusure difensive. Solo Ghoulam soffre un po’ Carbonero sulla sua fascia, ma lo contiene tutto sommato bene.

Hysaj ed Albiol su standard difensivi sempre alti, anche se il terzino non dà seguito alle sue rare scorribande con finalizzazione precisa.

Sulla sua fascia un Callejon  pressocchè perfetto in fase difensiva e di ripiegamento, che cuce bene le trame offensive e che al 20° minuto ruba palla a Regini e verticalizza per Insigne, che supera Viviano in dribbling, allargandosi troppo e non riuscendo a spedire verso la porta dal fondo del campo.

Higuain gioca per la squadra, ripiegando in difesa e facendo la sponda per i compagni, senza tralasciare le sortite offensive e provando per 2 volte lo slalom gigante come a Frosinone, venendo fermato solo all’ultimo dribbling in area.

La Samp crea poco o nulla, grazie alla perfetta fase difensiva corale della squadra e alle chiusure di difensori azzurri, Reina inoperoso per i primi 30 minuti.

Proprio alla mezz’ora il Napoli potrebbe triplicare con Callejon, servito da un perfetto assist di Allan, che arriva sul fondo dopo abile dribbling .Il tiro a botta sicura di Josè , da posizione esterna in area, trova pronto Viviano alla parata a terra.

Il Napoli molla per 5 minuti e concede alla Samp 4 calci d’angolo e 2 punizioni dal limite, oltre che un paio di occasioni su cui Jorginho, Albiol e Reina ci mettono una pezza.

Scampato il pericolo il Napoli tenta di amministrare la gara fino al termine con il possesso palla, ci riesce anche benino, sfiorando la rete del terzo gol con Higuain, che calcia centrale da buona posizione su assist di tacco di Callejon ben servito da Insigne.

All’ultimo minuto la frittata, con Hamsik che perde palla, Koulibaly che esce dalla linea e perde il contrasto con Carbonero e a difesa scoperta il gol di Correa, libero in area dopo una finta di Eder.

Nella ripresa il Napoli è un pò confuso, non è lucidissimo nella manovra, vittima della frenesia e dell’ansia di chiudere la gara, crea almeno tre presupposti per andare a rrete nei primi 5 minuti, ma si perde in fase di ultimo passaggio. L’occasione più favorevole capita sui piedi di Higuain, che si fa anticipare di piede da Viviano al limite dell’area.

La Samp mette apprensione quando attacca, soprattutto dal lato di Ghoulam. Alcune palle perse banalmente non ci mettono tranquilità.

il Napoli non gioca in sicurezza, ma una grossa mano ce la dà prima Montella, che tenta il tutto per tutto, inserendo un altra mezza punta, il neo acquisto Alvarez, per Barreto, ed anche Cassani, che atterra Insigne platealmente, si becca il secondo giallo e viene espulso.

In superiorità numerica con la Samp tutta sbilanciata in avanti, gli azzurri ci mettono 3 minuti per siglare il gol del 3-1 con la perla di Hamsik, uno dei gol più belli in assoluto visti in questo campionato.

La partita appare ormai chiusa con gli azzurri che sprecano altre 3 occasioni per il gol del 4-1 con Higuain e Hamsik.

Al 73° il gol di Eder che ci mette un pò di apprensione e riapre virtualmente la gara, con Higuain e Hamsik che sbagliano altri 2 gol clamorosi.

Ci pensa Mertens all’80° a chiudere i giochi con un fendente da sinistra che batte Viviano in diagonale, con palla che si infila all’angolino basso opposto.

Il Napoli vince ancora e ottiene 6 punti nelle prime 2 giornate del girone di ritorno, rispetto al misero punticino raccolto nelle stesse due giornate dell’andata, candidandosi al duello con la Juventus, restando in testa alla classifica.

Stagione ancora lunga e nulla di scontato o definitivo, gara per gara e una sola parola : EMPOLI…di domenica alle tre.

 

 

 
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