E’ terminato il ritiro di Dimaro, massimo l’impegno di Sarri e del suo staff sul campo e quello dei giocatori a disposizione, con indicazioni positive dal punto vista degli schemi e delle soluzioni provate, con piacevoli sorprese per qualche calciatore, ben adattatosi alla filosofia di gioco dell’allenatore e al ruolo scelto, in qualche caso anche di comune accordo col tecnico.
Le note positive provengono senza dubbio dal piglio della squadra e dai suoi movimenti dalla cintola in su, tant’è che nelle amichevoli disputate si scorge in maniera lampante l’impronta del gioco voluto dal mister, molto simile a quello ammirato quest’anno nelle partite dell’Empoli, con le indubbie differenze tecniche dei giocatori in campo, soprattutto nel trio offensivo.
Per quanto concerne i singoli, hanno brillato :
- Valdifiori, mostratosi a suo agio nel ruolo di regista davanti alla difesa, come play scafato e pronto a dettare i ritmi alla squadra, sapiente gestore della palla, sempre abile nel verticalizzare l’azione e veloce di testa e di piede nel prendere in ogni occasione la decisione giusta in mezzo al campo.
- Insigne, una vera e propria piacevole sorpresa nel nuovo ruolo di trequartista, genio a abilità, imprevedibilità e ritrovato senso del gol nella posizione più centrale, capace di sfruttare gli inserimenti senza palla, agevolati dai compagni di reparto, e ad illuminare il gioco offensivo con dribbling, giocate ad effetto quasi sempre concrete (non sempre lo aveva mostrato in passato) e pericolosità costante sottoporta. Non a caso è stato il mattatore anche in zona gol di questa manciata di amichevoli, regalandoci vere e proprie perle. La sua struttura fisica, ovviamente, lo ha aiutato ad entrare molto presto in forma smagliante. Da valutare solo il suo apporto alla fase difensiva, dovrà migliorare e sacrificarsi molto in copertura, ma Benitez lo aveva già forgiato da questo punto di vista, aiutandolo a diventare un giocatore a tutto tondo.
- Mertens nel suo nuovo ruolo di seconda punta ha dimostrato, anche con estremo senso del sacrificio e con grande amore per la maglia, di sapersi non solo adattare alla posizione in campo, ma di poter essere un valore aggiunto, con la sua velocità, i suoi scatti repentini, i suoi dribbling e le sue giocate sempre pericolose e pronte a soprendere e “spaccare” le difese avversarie. Anche lui agevolato dalla struttura fisica ha immediatamente raggiunto una condizione atletica quasi ottimale.
Bene anche Gabbiadini, elemento di sicuro affidamento che quest’anno agirà spesso in coppia con Higuain, salvo in occasioni in cui i due si alterneranno nel ruolo di prima punta.
Un peccato non aver messo a disposizione di Sarri alcuni elementi utili da provare negli schemi sin dal ritiro, non solo nel reparto difensivo, ma anche in mezzo al campo, come Allan, arrivato in ritardo a causa delle complicazioni nate nella operazione triplice con l’Udinese, che ha coinvolto tutte le squadre di Pozzo (anche Watford e Granada), oltre a 3 agenti di calciatori (Britos e Zapata, oltre al brasiliano).
Da considerare anche che molti azzurri hanno sofferto la preparazione di Sarri, un pò più intensa di quella di Benitez, con infortuni muscolari che hanno colpito parecchi elementi, un pò a turno, facendo perdere allenamenti preziosi : Hamsik, Reina, Strinic, Lopez, lo stesso Valdifiori.
Il reparto difensivo è stato anche stavolta quello più deludente, con 3 gol presi, un pò come nella passata stagione, da squadre di categoria inferiore (Feralpi e Cittadella), figli di evidenti distrazioni e posizioni errate, con gli azzurri che tengono la zona in area e ancora non riescono a capire che l’uomo in area non va perso di vista.
La difesa, orfana del poco rimpianto (se non dal punto di vista umano) Britos (ora sostituito da Chiriches), con le incognite legate ai problemi fisici di Zuniga e Strinic, che almeno per il momento non danno alcun affidamento sulla loro tenuta atletica, va sicuramente rinforzata, con l’arrivo di un altro terzino (con ogni probabilità Vrsalijko, che verrà preso in caso di partenza di Ghoulam), oltre il giovane Hysaj, appena preso dall’Empoli (elemento giovane valido e che va considerato anche sotto l’aspetto della conoscenza degli schemi di Sarri).
Ritengo che lo sforzo economico andrebbe fatto per un centrale mancino di sicura affidabilità, ma ciò, se avverrà, potrebbe essere un’operazione da concretizzarsi solo se e appena verrà intascato danaro fresco da qualche cessione e in caso di partenza di Callejon, allo stato improbabile (non ci sono offerte che si avvicinano ai 15 milioni per ora e non si cederà per meno di 20).
Si potrà monetizzare altrimenti solo con Vargas (in corso la trattativa con l’Al Ryann per circa 10 milioni), con Ghoulam (offerta dell’Arsenal pare di 12 milioni attualmente e forse con altre cessioni sommate tra loro (Rafael, Inler, Zuniga, che porteranno benefici economici quasi esclusivamente come costi risparmiati per i loro onerosi cartellini).
In caso contrario scordiamoci di Dante, Abdennour, Maksimovic, Rudiger (peraltro da poco operato al ginocchio) e punteremo su giocatori del calibro e del costo di quelli che stiamo prelevando, come Oikonomou del Bologna.
Il Napoli ha finora investito sul oltre 30 milioni sul mercato con i riscatti di Jorgino e Andujar e gli acquisti di Valdifiori, Allan, Hjsay e Chiriches (Reina a parametro zero), che incideranno in bilancio per circa 10-12 milioni (ammortamenti), quindi ha ancora parecchie risorse finanziarie rappresentate dalle riserve accumulate nelle stagioni precedenti, eccezion fatta la scorsa, in cui il bilancio al 30 giugno 2015 si chiuderà in rosso (il Presidente ha dichiarato di 20 milioni, ma credo di meno).
Sta di fatto che il valore degli ammortamenti rispetto all’anno scorso sarà molto inferiore e, senza contare i nuovi acquisti, sarebbe di circa ben 20 milioni minore di quello della stagione appena conclusasi (quindi,circa 10 contando i nuovi innesti)
Di contro il monte ingaggi resta per ora quasi invariato e identico a quello dello scorso anno, anzi ridotto di circa 2-3 milioni ( a c nti fatti e volendo semplificare, la differenza tra il costo dell’ingaggio di Sarri e quello di Benitez).
Tutto ciò per spiegare che se non navighiamo nell’oro, le risorse finanziarie ci sono e saranno ancora più cospicue nel caso di cessioni, dalle quali arriveranno cifre per me non inferiori a 20 milioni, con le quali ci potremo permettere di rinforzare ulteriormente la squadra.