Il Napoli subisce la beffa arbitrale (gol del pari in netto fuorigioco di ben 2 avversari) e impatta 1-1 nell’andata della finale di Europa League al S.Paolo contro l’ostico Dnipro, dopo essere passato in vantaggio con un gol di Lopez ed aver sprecato molte occasioni per il raddoppio con Higuain, ma le possibilità di raggiungere la finale di Varsavia sono ancora intatte.
In un San Paolo gremito per l’occasione, con una semifinale europea attesa 26 anni, e una tifoseria degna delle regine d’Europa, che ha organizzato una coreografia spettacolare e non ha mai smesso di incitare i propri beniamini, il Napoli non è riuscito, anche per colpa di una sestina arbitrale da oratorio, a regalare la vittoria, che avrebbe meritato per quanto mostrato nella seconda frazione di gara.
Abbiamo assistito ad un primo tempo in stile Napoli “sin prisa, ma con troppa pausa”, grazie anche al capace allenatore del Dnipro, che ha studiato bene gli azzurri, riuscendo a capire con estrema facilità i nostri punti deboli e la difficoltà atavica degli azzurri a giocare negli spazi stretti, chiudendosi a riccio con ben 9 uomini che intasavano corsie laterali e spazi centrali, chiudendo Higuain un una morsa di 3 difensori e raddoppiando lo sforzo sugli esterni alti, facendo fare ai terzini aggiunti a Konopylanka e Lutchevitch, schierati bassissimi accanto ai terzini Fedetzky e Leo Matos.
Come spesso accaduto gli azzurri, grazie anche alla tecnica non sopraffina dei terzini nel giocare la palla, dei difensori centrali nell’impostazione e dei centrocampisti nel velocizzare la manovra e al poco movimento degli esterni che si mantenevano troppo larghi, senza tagliare in profondità, non sono riusciti a scardinare la difesa avversaria.
Benitez ha giocato la carta Jorginho, ben sapendo quale sarebbe stata la tattica avversaria, cercando, almeno nelle intenzioni, di favorire il giro palla e velocizzare la manovra, ma il centrocampista brasiliano, anche a causa dei mancati giusti movimenti del reparto offensivo, non ha dato l’apporto sperato, giocando una brutta gara, sia tecnicamente, che tatticamente, difettando come sempre in personalità, prendendosi ben poche responsabilità palla al piede e sbagliando anche passaggi facili.
Insigne ha cercato spesso di sopperire alla tecnica del centrocampo, arretrando e cercando di impostare da sinistra, e cercando poco la profondità e i tagli senza palla, forse più congeniali a Mertens, dimostrando, tra l’altro, di essere in giornata no, in una di quelle in cui gli riesce poco o niente.
Sarebbe stato forse più opportuno schierare Inler (per i cambi di gioco ed eventualmente per il tiro da fuori, arma in più quando gli avversari si chiudono e arma poco utilizzata dagli azzurri, anche perchè sprovvisti di calciatori in campo dotati sotto questo punto di vista) o Gabbiadini, arretrando Hamsik a centrocampo (che difficilmente avrebbe fatto peggio, anche in un ruolo poco congeniale, del Jorginho visto oggi e intravisto per tutta la stagione, anche in fase di interdizione), il che avrebbe permesso di scardinare la difesa avversaria e di trovare parecchie soluzioni offensive in più. Tutto questo era ipotizzabile anche prima della gara e ancor più palese con il senno di poi.
Nonostante un primo tempo brutto e asfittico, chiusosi con uno giusto 0-0, il Napoli, grazie al gol di Lopez a inizio ripresa, arrivato dopo soli 5 minuti, avrebbe potuto raddrizzare la gara e condurla su binari più consoni, anche a livello numerico, rispetto al reale valore degli uomini in campo (beh..la differenza tra le squadre c’è ed è ampia e ci auguriamo che la gara di ritorno la mostri).
Il Dnipro, scosso dal gol subito, ha abbozzato una reazione offensiva, ed il Napoli ha finalmente potuto giocare nella maniera più congeniale, sfruttando gli spazi e le ripartenze, concesse dagli avversari.
Purtroppo, anche in questo caso come accaduto spesso nell’era Benitez, gli azzurri non sono riusciti a sfruttare le numerose palle gol create, grazie all’imprecisione dei suoi attaccanti, in particolare di Higuain, non proprio in giornata di grazia, e alla bravura e alla molta fortuna del portiere avversario, autore di numerose parate decisive e di almeno 2 miracoli, supportati da una dose massiccia di buona sorte (scusateci l’espressione…nu culo esagerato.. con la palla deviata con improbabili parti del corpo).
Higuain ha avuto almeno 4-5 occasioni per il raddoppio, e non è riuscito a buttarla dentro, ed è forse questa la pecca più grave, visto che in una semifinale europea è il campione a dover fare la differenza.
Almeno un paio di palle, le sue palle congeniali, le avrebbe potute sfruttare. Se non la prima occasione, in cui non ha tirato bene in diagonale, facendo fare un figurone al portiere avversario, che deviava di polpaccio, almeno la seconda e la terza doveva approfittare dei due splendidi assist di Hamsik (autore di una super ripresa) : nel primo caso dimostrava forma non al top, non riuscendo a accelerare e a sbarazzarsi di Douglas, bravo poi a portarlo verso l’esterno dell’area di rigore, allargandosi e chiudendo sul portiere il diagonale, nella seconda occasione sbagliando la facile (per lui) conclusione in diagonale e colpendo il portiere in disperata chiusura, che molto fortunosamente riusciva a deviare la palla, salvando un gol già fatto.
Il tecnico ucraino, sbigottito da tanta grazia, intuiva che le troppe occasioni non sfruttate dagli azzurri potevano essere una manna dal cielo e tentava il tutto per tutto nell’intento di trovare un gol prezioso per il ritorno e mandava in campo una seconda punta, Bezus, al posto del centrocampista di rottura, il ruvido georgiano Kankava, ma la difesa azzurra, bravissima per tutti i 90 minuti non si faceva sorprendere.
Rafa, con le squadre più sbilanciate e spazi più ampi, sceglieva Gargano, centrocampista di rottura, abile più di Lopez a contrastare e a far ripartire in velocità l’azione palla al piede.
Poi negli ultimi 15 schierava finalmente Gabbiadini per un ormai spento Callejon (autore di una gara di sacrificio, ma poco esaltante e poco costruttiva in fase offensiva), nel tentativo di trovare il gol del 2-0 e chiudere la gara.
Purtroppo quando nessuno se lo aspettava arrivava la frittata, stavolta non dei difensori del Napoli (a parte il movimento sbagliato di Ghoulam, che si accentrava inutilmente, lasciando campo libero sulla destra a Fedetzky per il cross decisivo), ma dell’arbitro, anzi del guardialinee, autore di numerose sviste durante la gara (sembrava quasi che per lui la regola del fuorigico fosse di diversa interpretazione, ossia da fischiare quando la palla arrivasse al giocatore e non al momento del passaggio del compagno), che non alzava la bandierina con due ucraini in evidente fuorigioco, macroscopico al punto da non riuscire a credere ai nostri occhi, con l’arbitro che assegnava al Dnipro un gol irregolare, messo a segno dal nuovo entrato Seleznyov (subentrato a un evanescente Kalinic, troppo isolato e ben marcato dai due centrali azzurri per tutta la gara).
Un errore mai visto, nemmeno in quarta categoria da un guardialinee prezzolato ed in mala fede, nemmeno in oratorio, per un arbitraggio scandaloso della sestina, per incompetenza e estrema misconoscenza delle regole più elementari del gioco del calcio, che non si comprende come possa essere stata scelta per arbitrare una semifinale europea e che ha scatenato l’ira del Presidente De laurentiis nel post gara (come sempre colorita e che è andata aldilà dell’errore, con un attacco al sistema e a Platini per quanto visto in campo…non possiamo dargli torto e lo giustifichiamo ampiamente…qua ci sono in giro milioni di euro, che non possono essere lasciati alla mercè di uomini incompetenti e incapaci come quelli mandati ad arbitrare la gara di ieri).
Nonostante il pessimo risultato ottenuto e le difficoltà insite in un 1-1 che complica non poco la gara di ritorno, le possibilità del Napoli di raggiungere la finale restano immutate ed alte.
Se gli azzurri scenderanno in campo a Kiev con detrminazione e attenzione e con Gabbiadini accanto ad Higuain, la difesa del Dnipro non potrà reggere all’onda d’urto dell’attacco azzurro e almeno un paio di gol siamo in grado di farli a occhi chiusi a questi avversari.
Noi un’altra Bilbao non la volgiamo vedere nemmeno nei nostri peggiori icubi, avete capito ragazzi ??? Mettetecela tutta e a Varsavia ci saremo in tanti!!!
#ForzaNapoliSempre !!!
parliamo di Jorginho. quante partite ha giocato quest’anno al di sopra della sufficienza? per me tipo due. due o tre. rimandiamolo a Verona al più presto.
A Verona…o dove preferisce…ci sono anche altri luoghi eh ? ;))))