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Napoli magic moment : batte l’Inter e va in semifinale di Coppa Italia

Il Napoli, in stato di grazia, batte anche l’Inter nei quarti di finale di Coppa italia, 1-0, con gol di Higuain nei minuti di recupero nella gara “one shot”al S.Paolo e raggiunge la semifinale, dove affronterà la Lazio nel doppio scontro andata e ritorno a marzo e aprile.

Dopo le vittorie in Campionato, interrotte dalla parentesi con la Juventus, il Napoli sembra inarrestabile e, supportato anche da una dose di buona sorte, ottiene l’ennesimo risultato utile, battendo un’Inter volenterosa, ma inferiore alla compagine azzurra, tradita da un errore difensivo nel finale (erroraccio di Ranocchia), abilmente sfruttato da Ghoulam e Higuain, che con furbizia riescono a siglare il gol del vantaggio degli azzurri a una manciata di secondi dal termine della gara, che ormai sembrava destinata agli extra time.

Gli azzurri, campioni in carica in Coppa, regalano un’altra gioia ai propri tifosi, risultando in un momento, non solo di grande stato di forma, ma anche in cui tutto gira per il verso giusto : basti pensare al gol di Gabbiadini di domenica a Verona, avvenuto una manciata di secondi prima della sua sostituzione, già decisa da Rafa Benitez, e al gol di Higuain di oggi, che stava per uscire per Zapata, ma la cui sostituzione non è avvenuta per i crampi di De Guzman, che lasciava il posto a Ghoulam, proprio l’autore dell’assist vincente, con una rimessa laterale scaltra e di lunga gittata.

L’Inter di Mancini, illusa e beffata nel finale, lascia anche la Coppa italia, obiettivo fondamentale per cercare di vincere un Trofeo ed entrare in Europa, dopo le cocenti delusioni in Campionato, in cui stenta a decollare.

Benitez, privo degli infortunati e lungodegenti Zuniga, Michu e Insigne, deve fare a meno anche di Mesto, Maggio (mal di schiena dell’ultim’ora) e Henrique (recuperato, ma non ancora in forma) ed è costretto ad utilizzare Koulibaly nella posizione di terzino destro (alla Thuram, che nella Francia veniva spostato sulla fascia per la presenza di Desailly e Blanc come difensori centrali).

Ghoulam, appena tornato dalla Coppa d’Africa, si accomoda in panchina e lascia spazio a Strinic, alla quinta gara conseccutiva in 18 giorni  (e sarà la migliore, tra l’altro). A centrocampo la coppia di cui Rafa si fida di più, Gargano-Lopez. In attacco non rinuncia a Higuain, alle cui spalle giocano un De Guzman in gran forma (e prezioso tatticamente) con Callejon e Hamsik, freschi e a riposo nell’ultima di campionato.

Mancini propone un 4-3-3 atipico, con gli innesti di Santon e Brozovic, appena arrivati nel mercato invernale e del giovanissimo Puscas, ala sinistra, a destra Shaqiri (ben controllato da Strinic), dietro la punta, Icardi.

Napoli (4-2-3-1): Andujar; Strinic, Albiol, Koulibaly, Britos; Gargano, Lopez; Callejon (27′ st Mertens), Hamsik (30′ st Gabbiadini), De Guzman (39′ st Ghoulam); Higuain. A disp.: Rafael, Colombo, Maggio, Henrique, Inler, Jorginho, Zapata.

Inter (4-2-3-1): Carrizo; Nagatomo, Ranocchia, Juan Jesus, Santon (41′ st Dodò); Brozovic, Medel; Hernanes (29′ st Guarin); Shaqiri, Puscas; Icardi. A disp.: Handanovic, Berni, Vidic, Donkor, Obi, Kovacic, Palacio, Podolski, Kuzmanovic, Bonazzoli

Dopo una breve fase di studio, il Napoli crea subito 2 occasioni da gol con Higuain, che prima salta l’uomo e sceglie il tiro di sinistro dal limite dell’area invece del più semplice passaggio ad Hamsik, ben appostato, poi manda alto un colpo di testa da posizione favorevolissima, su assist al bacio di Hamsik.

L’Inter reagisce e coglie il palo alla destra di Andujar al 13° minuto, con un tiro rasoterra da fuori area, poi ci prova con Shaqiri dalla distanza, ma la palla è centrale e il portiere azzurro blocca in due tempi.

Un infortunio ad Higuain, taglio sul ghinocchio, calpestato da Juan Jesus, tiene in ansia il pubblico del San Paolo, ma Gonzalo stringe i denti (solo molto dolore) e resta in campo.

Il Napoli domina sino alla fine del tempo e sfiora ripetutamente il vantaggio con Higuain due volte, anticipato di un soffio al momento di battere a rete da pochi passi, con Hamsik (tiro alto dall’altezza del dischetto del rigore, sebbene in coordinazione precaria) e Koulibaly, che manca per ben due volte la deviazione vincente sottoporta su due calci d’angolo.

Si va al riposo sullo 0-0, ma il Napoli avrebbe ampiamente meritato il vantaggio.

Come spesso accade, il Napoli crea numerose palle gol e non le sfrutta, ma l’Inter non segna nell’unica occasione concessa dalla difesa azzurra.

Nella ripresa i ritmi sono molto più lenti e l’Inter fa la gara e gestisce il possesso palla, con gli azzurri che si chiudono bene e tentano di ripartire, ma ci riescono di rado, con il reparto offensivo in difficoltà anche nei ripiegamenti.

Le occasioni più nitide capitano proprio ai nerazzurri, con due conclusioni ribattute miracolosamente da Albiol, Andujar e Strinic, dominatore della fascia sinistra (acquisto a parametro zero azzeccatissimo).

Nel finale entrano Mertens, Gabbiadini e Ghoulam e proprio da una lunga rimessa dell’algerino nasce il gol beffa di Higuain al 93°, con Ranocchia che sbaglia il tempo dell’intervento e consente al Pipita di battere con un preciso destro ravvicinato il portiere Carrizo… e ci regala la semifinale.

Una gara positiva e ricca di soddisfazioni : dalla grandissima partita e conferma di Strinic (che per calma serafica e alcune movenze ricorda finanche Paolo Maldini), alla grinta rabbiosa ed efficace di Gargano, al gol del inarrestabile Pipita.

Bene Koulibaly sulla fascia, anche se da rivedere. Altra gara positiva di Albiol. Sempre positivi David Lopez e De Guzman. A corrente alternata Hamsik e soprattutto Callejon. Un applauso al sicuro Andujar (fatta eccezione per un paio di uscite thrilling nel finale), che si fa trovare pronto e non arruginito dopo tanta panchina (non è facile).

Un momento di grazia per il Napoli, che vola in Campionato, grazie a un girone di andata chiuso nel migliore dei modi con le vittorie contro Cesena e Lazio e quello di ritorno aperto ancora meglio, battendo 2 medio piccole come Chievo e Genoa, che ci proiettano in una nuova ed emozionante dimensione, con la Roma in difficoltà, falcidiata da infortuni e con assenze pesanti sin dalla prossima gara contro il Cagliari, oltre alla semifinale di Coppa Italia da dispuitarsi in un match appassionante contro la Lazio e una Europa league tutta da gustare (c’è l’andata a Trebisonda il 19 febbraio).

Ma godiamocela sino al termine gara dopo gara, la prossima da vincere contro l’Udinese, che arriva al San Paolo senza due nostre “malefiche”conoscenze, Kone e Di Natale squalificati.

 

 
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