Il Napoli approfitta di un turno favorevole, vince a Verona contro il Chievo, 2-1 con un autogol di Cesar e il primo gol di Gabbiadini in maglia azzurra, stacca le rivali per il 3°posto e si porta a soli 4 punti dalla Roma.
Gli azzurri, in piena bagarre per il terzo posto e con uno sguardo alla Roma (seconda) vanno in campo contro il Chievo, nella seconda giornata di ritorno, con una marcia in più e l’entusiasmo di una classifica ritrovata, pronti a cercare quella continuità di risultati che è mancata nel girone di andata.
Il Chievo è avversario ostico e la nostra “bestia nera” da sempre, ma il Napoli fa il suo dovere riscatta la sconfitta casalinga, 0-1, ricordata per il rigore sbagliato da Higuain e per i famosi 33 tiri in porta effettuati, senza segnare. Ci punì Maxi Lopez in ripartenza, cnelle due sole occasioni concesse agli avversari.
Una gara vissuta tutta in apnea, aperta sino alle battute finali, in cui gli azzurri si mostrano nella consueta veste di “Dr. Jeckyll e Mr. Hyde”, spreconi in fase realizzativa e non impeccabili nelle retrovie, ma la fortuna sta girando e ci premia anche stavolta, rispetto ad un girone di andata in cui spesso venivamo puniti nelle poche occasioni concesse.
Alla fine del girone di andata avevo predetto una riduzione del gap sulle avversarie, visionando le statitstiche, che ci vedevano condannati, con gli azzurri che risultavano la squadra a concedere meno occasioni da gol, subendone troppi, e quella che creava di più, sciupando un numero di chances troppo elevato rispetto al gioco offensivo proposto. La Roma al contrario aveva ottenuto molto di più di quanto meritato, soprattutto in trasferta. L’elemento statistico indicava che , restando su questi standards, prima o poi la fortuna doveva girare e così sta accadendo, forse ogni più rosea aspettativa soprattutto per il rendimento scadente dei giallorossi.
I 3 punti sono preziosissimi, alla luce del pari della Roma, 5°”x”consecutivo all’Olimpico contro il temibile Empoli, e grazie ai clamorosi passi falsi di Lazio (sconfitta 2-1 a Cesena), Sampdoria (travolta 5-1 dal Torino) e Inter (umiliata con 3 gol dal Sassuolo). Anche Genoa e Fiorentina impattano nello scontro diretto. Il Napoli guadagna punti su tutte (anche sulla Juve, fermata ad Udine) e si porta a soli 4 punti dal secondo posto, staccando le rivali per il terzo di ben 5 punti.
La classifica recita così : Juventus 50, Roma43, Napoli 39, Lazio e Samp 34, Fiorentina 32…con Inter e Milan staccate in medio bassa classifica, ormai fuori dai giochi, almeno sulla carta.
Benitez, che deve fare a meno dei soliti infortunati Zuniga, Insigne e Michu, con Ghoulam, impegnato ancora con la nazionale algerina, in semifinale di Coppa d’Africa, Koulibaly squalificato e Henrique out per un affaticamento muscolare, schiera per la quarta volta consecutiva Strinic a sinistra e Britos in coppia con Albiol.
In vista della gara di Coppa Italia contro l’Inter (“one shot” il 4 febbraio al San Paolo, “sold out” da giorni) turn over in attacco, con De Guzman, Mertens e Gabbiadini, dietro l’immancabile Higuain. A centrocampo Jorginho accanto a Lopez. A riposo Callejon e Hamsik (che entreranno nel finale)
NAPOLI (4-2-3-1): Rafael; Maggio, Albiol, Britos, Strinic; David Lopez, Jorginho; Gabbiadini, De Guzman, Mertens; Higuain.
Il Chievo di Maran si schiera a 3 in difesa, con Schelotto e Izco che agiscono da terzini, Birsa e Hatemaj pronti ad innescare le “ostili” due punte, Paloschi e Pellissier, temuti quasi come Butragueno e Hugo Sanchez quando giocano contro gli azzurri.
Chievo (3-5-2): Bizzarri, Gamberini, Cesar, Zukanovic, Schelotto, Izco, Radovanovic, Hetemaj, Birsa, Paloschi, Pellissier.
La gara è sin dai primi minuti aperta e combattuta, con continui cambiamenti di fronte, ci prova subito il Napoli con Higuain, poi gli azzurri rischiano due volte sulle sortite di Paloschi e Pellissier, che non trovano la deviazione vincente di un soffio.
Nel giro di 7 minuti, dal 18° al 25°, il Napoli prima passa in vantaggio con un fortunoso autogol di Cesar, che con un rimpallo manda in porta una deviazione del portiere Bizzarri, in disperata uscita su Gabbiadini, poi subisce il gol del pari dopo avventata uscita di Rafael, che respinge sul petto di Britos con palla che entra in porte e sancisce l’1-1.
Sontuoso l’assist di Higuain in occasione del vantaggio azzurro, solita frittatona napoletana nel pari subito, con Rafael che esce in maniera fin troppo facile per respingere sull’accorrente coppia Britos-Pellissier. Come sempre ci complichiamo la vita da soli e dobbiamo cercare di vincere le gare due volte.
Il Napoli tenta una immediata reazione senza esito, ma rischia molto sino al termine, con Britos e Albiol puntualmente anticipati da Pellissier e Paloschi, cercati di continuo con cross in area dalla trequarti. Si va al riposo sul risultato di parità.
Il Chievo ci mette voglia e dinamismo, gli azzurri soffrono in mezzo al campo e Jorginho non dà una grossa mano a David Lopez, non riuscendo nemmeno ad incidere in fase di impostazione. Mertens e De Guzman si sacrificano in copertura, ma rendono poco in fase di finalizzazione della manovra. Higuain si mette al servizio della squadra, sforna l’assist per il vantaggio azzurro e svaria su tutto il fronte dell’attacco.
Maggio spinge poco, molto meglio Strinic, che ormai sembra un vetrano della squadra, per come manovra in sicurezza, bravo in fase difensiva e sempre pronto ad appoggiare l’azione con profitto lungo la fascia sinistra.
Albiol e Britos non riescono a prendere una palla di testa e soffrono più del dovuto Pellissier e Paloschi, come al solito indemoniati contro di noi.
Nella ripresa stesso “clichè”del primo tempo e squadre pericolose a turno su entrambi i fronti. Il Napoli tenta di passare in vantaggio con Gabbiadini (numero da circo in area e violento destro ravvicinato parato da Bizzarri) e Higuain (che gira di testa alto su cross di Maggio). Il Chievo risponde con i soliti Paloschi e Pellissier, con Albiol, Britos e Rafael insicuri nel contrastare le sortite avversarie.
Proprio quando Benitez si apprestava a sostituirlo con Callejon, Gabbiadini al 62°trova il primo gol in maglia azzurra, bello, importante e decisivo : torsione su se stesso in un fazzoletto in area, su assist di Strinic da sinistra (migliore in campo) e palla rasoterra sul primo palo, manco a dirlo, col sinistro.
Dopo il vantaggio il Napoli si copre e manda in campo Callejon e Gargano (cambio tardivo, viste le condizioni di Jorginho) per Gabbiadini e Jorginho (spento anche oggi), soffre maledettamente sino al 92°, anche a causa di 3 occasioni mancate per chiudere la gara, con De Guzman (ha preso un brutto vizio), Higuain,Callejon e Hamsik (entrato nel finale per Mertens) ma riesce a portare a casa la vittoria.